vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Leyens analizzò le emozioni che venivano considerate tipicamente umane, come l’amore, la
speranza, la vergogna, il senso di colpa, distinguendole dalle emozioni comuni a uomini e animali
(sorpresa, rabbia, dolore, paura). Risvolti nel contesto intergruppi: l’umanità dell’esperienza
emotiva viene riservata all’ingroup rispetto all’outgroup, mentre le emozioni primarie vengono
attribuite indifferentemente all’ingroup e all’outgroup. Questo processo è spontaneo e indipendente
dal livello di pregiudizio posseduto.
5. Secondo Moscovici esiste un tipo diverso di influenza sociale che è quello della influenza
minoritaria. Secondo Moscovici non ci potrebbe essere cambiamento e innovazione sociale se non
esistesse questo processo. Attraverso un esperimento in cui chiedeva ai partecipanti di decretare se
un colore fosse blu o verde dimostrò che una minoranza coerente di 2 persone può influenzare una
maggioranza formata da 4 persone. La qualità più importante che deve avere la minoranza in
questione è infatti la coerenza, che dev’essere sia diacronica (durare nel tempo) che sincronica
(l’accordo di più persone nel gruppo). Una minoranza coerente e libera da pressioni esterne mette in
dubbio la norma della maggioranza, produce incertezza e promuove il cambiamento sociale.
Le minoranze esercitano una maggiore influenza se sono percepite dalla maggioranza come ingroup.
La principale differenza tra influenza maggioritaria i minoritaria, secondo Moscovici, è che la
maggioritaria produce acquiescenza pubblica per ragioni di dipendenza normativa e informativa,
mentre quella minoritaria produce un effetto conversione, ovvero il cambiamento interiore negli
atteggiamenti. ruolo delle aspettative stereotipiche
6. Fra gli studi che dimostrano il nell’influenzare i
comportamenti delle persone oggetto delle aspettative, vi sono quelli che studiano il fenomeno della
profezia che si autoavvera. E’ sufficiente che la persona bersaglio dello stereotipo abbia
consapevolezza delle credenze culturalmente diffuse a proposito dei comportamenti attesi dal
proprio gruppo per avvertirne l’influenza e la pressione. Quando in una società sono consolidate e
condivise delle credenze che assegnano ad alcuni gruppi una posizione di inferiorità e li fanno
stigma
oggetto di espressioni di disprezzo, si assiste al fenomeno dello (attributo o caratteristica che
veicola un’identità sociale valutata negativamente in un determinato contesto sociale). Il concetto di
stigma viene usato per riferirsi a quei gruppi che si trovano stabilmente in una condizione sociale di
minoranza e che sono sistematicamente bersaglio di discriminazione, anche se chiunque in un dato
momento può sentirsi stigmatizzato! le persone che si trovano in una condizione di svalutazione
sociale legata allo stigma, corrono il rischio di vedere la propria autostima indebolita (anche se il
livello di autostima dipende dal contesto).
7. L’ipotesi del falso consenso è una tendenza sistematica nell’attribuzione delle motivazioni.
Secondo questo modello le persone hanno la tendenza a considerare il proprio atteggiamento e
comportamento molto più diffuso di quanto effettivamente sia, ritenendo che gli altri si comportano
come loro. È molto comune perché le nostre opinioni per noi sono così salienti da farci trascurare la
possibilità di opinioni alternative.
8
9. Gli atteggiamenti sono valutazioni oggettive in merito a persone, oggetti ed eventi che
appartengono al proprio mondo che si basano su credenze e sentimenti.
Gli atteggiamenti hanno principalmente 4 funzioni: conoscitiva, espressiva, ego difensiva e
valutativa.
Gli atteggiamenti provengono principalmente dalla nostra esperienza diretta con gli oggetti.
L’atteggiamento porta infatti ad una forte associazione in memoria tra la rappresentazione
dell’oggetto e la sua valutazione. Secondo il modello della mera esposizione di Zajonc la semplice
esposizione ripetuta ad oggetti e individui determina un accentuarsi del sentimenti positivi nei loro
confronti. Gioca un ruolo saliente nella formazione degli atteggiamenti anche l’apprendimento
associativo classico o operante. Gli atteggiamenti possono formarsi anche attraverso
l’apprendimento sociale, ovvero l’osservazione del comportamento altrui. Infine secondo la teoria
dell’autopercezione di Beh gli atteggiamenti si formano attraverso l’osservazione del nostro
comportamento. (Quindi: Esperienza diretta, Mera esposizione, Apprendimento associativo,
Apprendimento sociale e Teoria dell’autopercezione.)
10. Secondo Allport l’aggressività intergruppo poteva essere diminuita in seguito al contatto fra i
gruppi in questione dipendentemente da alcune condizioni di partenza:
sociale e istituzionale:
-sostegno deve esserci un contesto istituzionale capace di sostenere e
favorire lo sviluppo di rapporti positivi e in grado di garantire un clima di tolleranza sociale
di tipo intimo
-contatto piuttosto che superficiale: le interazioni fra gruppi devono avere una
sufficiente frequenza, durata e profondità
di status:
-uguaglianza i due gruppi che si trovano a interagire devono godere di condizioni di
interazione in cui il loro status sia confrontabile
intergruppo al fine di raggiungere uno scopo comune:
-cooperazione in questo modo si possono
sviluppare relazioni amichevoli, riducendo la conflittualità, solo se i due gruppi sono interdipendenti
nelle loro attività; l’effetto positivo è rafforzato dal raggiungimento dell’obiettivo
Furono avanzate diverse critiche a questa teoria, come la scarsa correlazione tra la maturata
conoscenza dell’outgroup e e il livello di pregiudizio verso di esso. Uno dei principali limiti di questa
teoria fu che le persone portate ad essere a stretto contatto tra loro non si percepivano più come
membri di un gruppo ma come semplici individui.
11. Le principali variabili di questo esperimento furono la contiguità della vittima, la contiguità della
figura autorevole, la pressione del gruppo e la legittimità della figura autorevole.
12. Frederickson e Roberts svilupparono la teoria dell’oggettivazione sessuale, ovvero una forma di
de umanizzazione che riduce la persona ad un corpo teso a soddisfare i desideri sessali. Le funzioni
sessuali vengono appunto scisse dalle altre componenti identitarie come la dignità, l’empatia e
l’unicità. I due ricercatori pongono un importante accento sul passaggio tra oggettivazione e auto-
oggettivazione: il primo è un processo che proviene dall’esterno, relativo al singolo o alla collettività,
mentre il secondo è l’interiorizzazione di tale processo che porta all’imposizione di standard
difficilmente raggiungibili.
13. L’identità sociale è l’identità che ci definisce in termini di appartenenza ad un gruppo. L’identità
sociale ha un ruolo di autoaccrescimento, ovvero l’attribuzione di fattori positivi all’ingroup e quindi
a se stessi, oltre che una funzione di riduzione dell’incertezza soggettiva, incertezza riguardo a chi si
è e come relazionarsi con il mondo; questa incertezza viene ridotta categorizzandosi come parte di
un gruppo.
14. La persuasione è un metodo di comunicazione volto all’ottenimento di un cambiamento di
atteggiamento da parte dell’ascoltatore. La risposta a questi messaggi persuasivi è descritta da due
modello della probabilità di persuasione:
modelli: le persone, quando ascoltano un messaggio,
usano un percorso centrale o uno periferico; se l’ascoltatore è attento userà un percorso centrale,
Modello euristico-sistematico:
mentre se è disattento ne userà uno periferico. se l’ascoltatore è
attento userà un’elaborazione sistematica (approfondita) mentre se è disattento ne userà una
euristica. Le persone passano dall’euristica alla sistematica perché hanno una soglia di sufficienza
basata sulla fiducia.
15. Dal punto di vista psicosociale la teoria del campo è un’impostazione che si rivolge al
comportamento del singolo e del gruppo in funzione del complesso sistema di forze in azione nel “qui
e ora”.Il campo è la totalità dei fatti mutuamente interdipendenti che coesistono per l’individuo in un
dato momento.
Ci sono 3 ordini di fatti: spazio di vita(1), zona di frontiera(2) e fatti del mondo sociale(3) che ci
influenzano indirettamente, pur senza contatto diretto.
(1)= ambiente psicologico e soggettivo> insieme di percezioni, valutazioni, credenze,
rappresentazioni di noi stessi, del mondo e degli altri.
(2)= zona che mette in comunicazione ambiente esterno e interno tramite la percezione e l’azione>
percependo e agendo attivamente con il mondo lo modifichiamo ed entriamo in contatto con esso.
(3)= Ambiente oggettivo> dinamiche economiche, culturali, lavorative etc.
La logica generale di questa teoria è centrare l’analisi su situazioni concrete della vita reale delle
persone e dei gruppi, considerandole nel vasto ambito strutturale e processuale in cui si collocano,
usando questa conoscenza per formulare leggi via via sempre più generali relative al modo in cui
l’individuo (o il gruppo) agisce, ragiona, valuta, entra in tensione etc.
17. La correlazione illusoria è una tendenza sistematica che si manifesta quando si crede che due
significato
eventi siano interdipendenti anche quando non lo sono. Può avvenire per due motivi: per
associativo, ovvero si considerano gli elementi correlati sulla base di precedenti aspettative, e per
differenziazione condivisa, ovvero si considerano associati perché condividono qualche
caratteristica inusuale.
18. Secondo il modello della covariazione di Kelley, per attribuire una causa ad un comportamento,
le perone agiscono come scienziati, identificando quale fattore covaria con il comportamento e
individuando quel fattore come causa. Per poi decidere se quel comportamento sia dipendente da
disposizioni interne o da fattori esterni prendono in considerazione 3 info:
Coerenza: il comportamento viene messo in atto sempre o solo qualche volta?
Distintività: se viene messo in atto sempre, è così per disposizioni della persona o lo mette in atto in
ogni situazione?
Consenso: il comportamento è messo in atto solo da quella persona?
Basso valore distintivo e basso consenso porta ad un’attribuzione interna.
19. Lo scienziato ingenuo è un modello introdotto da parte di Kelley che vede le persone come
scienziati che svolgono analisi causa-effetto razionali e di tipo scientifico per rendere il mondo un
luogo prevedibile.
20.
21. Modello dello stereotype threat: appartenere a un gruppo stigmatizzato porta con sé una
minaccia legata al