Anteprima
Vedrai una selezione di 3 pagine su 8
Prova d'esame svolta Teoria e tecniche della narrazione Pag. 1 Prova d'esame svolta Teoria e tecniche della narrazione Pag. 2
Anteprima di 3 pagg. su 8.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Prova d'esame svolta Teoria e tecniche della narrazione Pag. 6
1 su 8
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

Il mercante navigatore, la cui narrazione è incentrata sul movimento e sul

→​ viaggio;

L'agricoltore sedentario, la cui narrazione è incentrata sulla vita nei campi

→​ e il cui intento morale ed etico è fortemente evidente;

In epoca medioevale, però, nelle botteghe artigiane, queste due tipologie

arcaiche di narratore sono andate ad unirsi: il mastro stabile, che prima era stato

garzone errante, e il garzone si trovano infatti a dover in qualche modo

convivere.​

Già Platone parlava della necessità di distinguere tra modi di rappresentazione e

cioè tra diverse situazioni di enunciazione: parla solo il narratore, parlano solo i

personaggi, parlano sia il narratore che i personaggi. In tal senso, possiamo

creare uno schema prendendo in considerazione due variabili: modi, cioè

modalità di enunciazione (drammatico o narrativo), e oggetto, cioè contenuto,

tema (superiore o inferiore): drammatico-superiore, la tragedia;

drammatico-inferiore, la commedia; narrativo-superiore, l'epopea o l'epica;

narrativo-inferiore, la parodia. Un discorso a parte deve essere fatto per la lirica

in quanto ha caratteristiche tutte sue. Scholes e Kellogg hanno più volte

sottolineato che il dramma e la lirica sono una presentazione diretta dei fatti,

quindi non è previsto un narratore, come invece accade per la narrativa, che si

caratterizza proprio per questo fatto. In tal senso, possiamo avere una

narrazione più mimetica e una più diegetica: nel primo caso, il narratore non è

presente ma sono i personaggi a parlare direttamente, mentre nel secondo caso,

il narratore parla al posto dei personaggi. Il narratore può usare uno stile più

mimetico e usare il discorso diretto, o uno stile più mimetico e usare il discorso

indiretto.​

In una narrazione, è di fondamentale importanza descrivere in maniera attenta il

mondo possibile. Per mondo possibile, si intende un mondo alternativo

rappresentato da un testo, il mondo per come sarebbe o sarebbe potuto essere in

linea o meno con le leggi fisiche, chimiche, biologiche... del mondo reale. è bene

descrivere il mondo possibile poiché è questo l'elemento fondamentale di ogni

narrazione: bisogna quindi descrivere i personaggi (caratterizzarli fisicamente,

psicologicamente, ideologicamente, descriverne le relazioni, inserire nomi

propri...) ma anche gli ambienti, cosicchè il lettore possa interpretare questi

elementi nella maniera corretta e costruire una realtà omogenea e coerente.

L'autore, infatti, non ricostruisce appieno la vicenda, cosicchè il lettore possa,

con la sua immaginazione e con qualche indizio lasciato dall'autore con

riferimento alla realtà, crearsi un'idea dell'intera vicenda (ovviamente, la realtà

immaginata e percepita non sarà mai completamente uguale a quella pensata

dall'autore). Inoltre, è molto importante che l'autore inserisca e descriva gli

avvenimenti che fanno parte della storia.​

Ogni testo può essere scomposto in unità minime, definite motivi fondamentali,

inseriti da un autore all'interno del suo testo: parliamo di motivi legati,

determinanti per lo sviluppo logico del racconto, e motivi liberi, non

determinanti ma marginali (come digressioni, descrizioni...).​

Altri due elementi fondamentali all'interno di ogni racconto sono fabula e

intreccio: la fabula è la successione degli avvenimenti per come si presentano in

ordine cronologico; l'intreccio è il prodotto finito, quindi la successione degli

avvenimenti nel testo finito. In questo contesto, è possibile utilizzare diverse

tecniche per creare un racconto più dinamico: prolessi, analessi, tecnica a tegola,

montaggio alternato. Ricordiamo che, a livello di intreccio, è possibile stabilire

una struttura minima di base comune a ogni intreccio (tale schema è del tutto

teorico poiché poi molto varia da situazione a situazione):​

Situazione iniziale: descrizione degli avvenimenti che precedono la

→​ vicenda, se funzionali alla sua comprensione

Annodamento o complicazione: c'è una mancanza, una perdita, un

→​ problema che deve essere risolto

Azione trasformatrice: si passa da una situazione iniziale tendenzialmente

→​ negativa a una finale tendenzialmente positiva; si tratta del punto di svolta

(o turning point in inglese)

Soluzione: il problema iniziale viene risolto grazie all'azione trasformatrice

→​ Situazione finale: ristabilimento o ribaltamento della situazione iniziale.​

→​

2.​ Tempo della storia e tempo del racconto: il candidato rifletta approfonditamente

sulle due nozioni, non tralasciando di presentare il problema complessivo del

tempo nel testo narrativo.​

La dimensione temporale quando si parla di un testo letterario è sempre di

fondamentale importanza. In tal senso, è bene riconoscere primariamente la

distinzione tra tempo della storia e tempo del racconto. La durata degli

avvenimenti all'interno del testo, infatti, non sempre coincide con la loro effettiva

durata: nel primo caso, facciamo riferimento al tempo della storia; nel secondo,

al tempo del racconto, che indica appunto l'effettiva durata degli eventi se questi

si verificassero nella vita reale. Un autore può infatti decidere di estendere o

concentrare uno specifico arco temporale e può farlo utilizzando specifiche

tecniche che ora andremo a descrivere:​

Sommario: un arco temporale più o meno lungo viene riassunto in poche

→​ righe;

Ellissi: un arco temporale più o meno lungo viene completamente

→​ eliminato; per questo motivo è possibile trovare espressioni come “dieci

anni dopo...”, “sei mesi dopo...”

Analisi: l'autore può decidere di scendere nel dettaglio e ampliare la

→​ descrizione di un avvenimento, di un personaggio o di uno spazio;

Digressione: l'autore amplia talmente tanto la descrizione di qualcosa (o

→​ qualcuno) da comportare addirittura un'interruzione della narrazione.

La successione temporale di cui fruisce il lettore, in realtà, corrisponde

esattamente alla successione spaziale della riga sperimentata e costruita

dall'autore.​

Cesare Segre ha più volte sottolineato che, quando una persona fruisce di un

testo, lo fa una riga alla volta: in questo modo, ogni riga letta costituisce una

sorta di sintesi memoriale, andando ad eliminare tutte le potenzialità non

espresse di quel testo; allo stesso tempo, le frasi che ancora non sono state lette

costituiscono l'insieme delle potenzialità ancora non espresse. Sarà compito del

lettore interpretare il testo, comprenderne l'eventuale e possibile sviluppo e

continuare a leggere per capire se la sua interpretazione era corretta o meno.​

Thomas Mann ha analizzato più approfonditamente il tempo romanzesco e ha

evidenziato l'esistenza del tempo dell'avventura, il tempo cioè "interno" alla storia

visto che è il tempo che caratterizza il mondo narrato, il tempo proprio dei

personaggi. Ogni elemento fondamentale all'interno del testo ha infatti un suo

specifico tempo: all'autore corrisponde il tempo della scrittura, al lettore il

tempo della lettura, ai personaggi il tempo dell'avventura, al narratore (che non

coincide con l'autore) il tempo della narrazione e, infine, al narratario (il

destinatario dell'atto di comunicazione messo in atto dall'autore) il tempo

dell'ascolto. In tal senso, è possibile confrontare il tempo dell'avventura e il

tempo della narrazione. La loro relazione è analizzabile secondo tre punti di

vista:​ Ordine: confronto tra l'ordine in cui si succedono gli avvenimenti nella

→​ storia e l'ordine in cui si presentano nella narrazione

Durata: confronto tra la durata degli eventi narrati nella storia e la durata

→​ degli eventi narrati nella narrazione;

Frequenza: confronto tra il ripetersi degli avvenimenti nella storia e il

→​ ripetersi degli avvenimenti nella narrazione.

Per capire meglio questo confronto, analizziamo il proemio dell'Iliade. Ci sono

cinque avvenimenti principali:​

A.​ L'ira di Achille;

B.​ Il dolore degli Achei, provocato dall'ira di Achille;

C.​ Il confronto tra Achille e Agamennone, causa dell'ira di Achille;

D.​ La peste, causa dello scontro tra Achille e Agamennone;

E.​ L'affronto a Crise, causa della peste.​

Questo significa che, per quanto riguarda il tempo dell'avventura, la successione

degli avvenimenti è la seguente anche se la loro reale successione sarebbe: E, D,

C, A, B. Si tratta insomma della stessa differenza esistente tra fabula e intreccio:

la fabula è la successione degli avvenimenti in ordine cronologico, mentre

l'intreccio è la successione degli avvenimenti per come si presentano nel

prodotto finito. Se a livello di fabula abbiamo quindi tre avvenimenti (1-2-3), a

livello di intreccio le possibili combinazioni degli stessi possono essere sei: 1-2-3,

1-3-2, 2-1-3, 2-3-1, 3-1-2, 3-2-1. ​

La possibilità di disporre gli avvenimenti in un ordine a piacere, è dovuta alla

possibilità da parte dell'autore di utilizzare differenti procedimenti come:​

Prolessi o flashforward: si tratta dell'anticipazione di eventi futuri (tecnica

→​ poco utilizzata perché si è più interessati alla suspence narrativa)

Analessi o flashback: si tratta della retrospezione, cioè del ricordo di

→​ eventi passati. Possiamo avere un'analessi interna, nel caso in cui

comprenda eventi interamente presenti nel racconto primo, un'analessi

esterna, nel caso in cui racconti un tempo anteriore al racconto primo, o

un'analessi mista, nel caso in cui il flashback inizi in un tempo anteriore al

racconto primo ma poi si concluda al suo interno;

Tecnica a tegola: prevede di tornare ad un momento anteriore per poi far

→​ procedere la narrazione da quel punto, magari usando il punto di vista di

un diverso personaggio;

Montaggio alternato: prevede di presentare due eventi che si verificano

→​ contemporaneamente.​

3.​ Dopo aver enucleato i tratti complessivi del genere letterario del romanzo, il

candidato illustri estesamente i caratteri e l'evoluzione del romanzo

ottocentesco.​

Ogni racconto si inserisce all'interno di uno specifico sistema letterario in cui

l'autore si posiziona in modo tale da individuarne le caratteristiche in funzione

costruttiva di un nuovo testo. L'autore, quindi, cerca di comprendere quali

caratteristiche accomunano i testi appartenenti allo stesso genere per poi

utilizzarle come base per la realizzazione d

Dettagli
A.A. 2024-2025
8 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ginevraorlando03 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Teoria e tecniche della narrazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Cuomo Gennaro Paolo.