Per diritto relativo, si intende un potere del titolare nei confronti di uno o più soggetti
determinati o determinabili, che hanno l’obbligo di fare o non fare qualcosa, ad esempio è
diritto di un creditore ricevere il pagamento di una somma X pattuita per un servizio.
Lezione 009
03. Definizione di diritto privato e diritto pubblico
Il diritto in sé è suddiviso in due grandi branche, privato e pubblico. Il Privato disciplina i
rapporti tra individui nel campo personale, familiare, patrimoniale, ma anche a livello di
organizzazione e attività di enti privati (associazioni, società, ecc.). Regola inoltre anche i
rapporti tra lo Stato e i cittadini nei casi in cui la legge non riconosca a quest’ultimo un potere
di supremazia, e quindi quando lo Stato agisce su un piano di parità giuridica. Il Pubblico
invece disciplina l’organizzazione dello Stato e degli altri enti pubblici, imponendo ai
consociati un dato comportamento funzionale all’interesse generale. Qui lo Stato agisce in
posizione di supremazia.
Lezione 010
03. Cosa sono gli usi o consuetudini
Gli Usi o Consuetudini sono regole non scritte osservate dalla generalità dei consociati in
modo costante ed uniforme nel tempo, col convincimento che si tratti di norme
giuridicamente vincolanti. Gli usi sono caratterizzati da elementi materiali e oggettivi, quindi
generalità dell’uso, Costanza dell’uso, durata nel tempo e l’elemento psicologico o
soggettivo. Questi sono considerati subordinati nel nostro ordinamento a tutte le altre fonti,
pertanto non possono contrastare con altre norme e avere efficacia contra legem. Possiamo
quindi concludere che gli usi o le consuetudini normative sono fonti di legge e non devono
essere confusi con gli usi contrattuali o clausole d’uso o con gli usi interpretativi.
Lezione 011
05. Cosa si intende per capacità di agire
Per capacità di agire, si intende la capacità comportamentale finalizzata a modificare la
propria situazione giuridica, cioè acquistare ed esercitare diritti, e assumere obblighi.
Occorre distinguerla dalla capacità giuridica, in quanto questa si riferisce a l’attitudine ad
essere titolare di diritti/doveri, mentre la capacità di agire attiene alla possibilità di porre in
essere atti idonei a modificare la propria situazione giuridica (acquisto di un bene, vendita,
ecc.). Si distingue in:
- Capacità legale di agire che si acquista al compimento del 18° anno di età
- Capacità naturale di agire che prescinde dalla maggiore età
Peraltro, la dottrina distingue dalla capacità di agire la c.d. legittimazione, cioè l’idoneità
giuridica del soggetto a disporre nell’ambito di un dato rapporto giuridico. Tale idoneità è
normalmente connessa al titolare (es. il diritto di proprietà implica la facoltà di disporre),
ma può accadere che tale facoltà sia concessa ad altro soggetto o per volontà del titolare o
per disposizione di legge (si pensi ai casi di rappresentanza o di incapacità legale di agire)
La capacità legale di agire, acquistata con la maggiore età, si conserva fino alla morte ed è
da considerarsi come l’idoneità del soggetto a curare i propri interessi. Può tuttavia
verificarsi che tale idoneità venga meno per vari motivi e pertanto può aversi: Incapacità
legale di agire che si ha quando il soggetto è totalmente inidoneo legalmente a compiere
qualsiasi atto e che dovrà essere rappresentato da un tutore. Si tratta di alcuni casi previsti
tassativamente dalla legge: Minore età Interdizione giudiziale Interdizione legale
Incapacità relativa di agire che si ha quando il soggetto ha una limitata capacità di agire,
visto che la legge gli conferisce solo il potere di compiere atti di ordinaria amministrazione e
dovrà essere assistito da un curatore. Si tratta di: Emancipazione Inabilitazione
06. Cosa si intende per capacità giuridica
Per capacità giuridica, si intende quando un titolare di attività è in grado di esercitare diritti e
doveri giuridici. Tale capacità compete a tutte le persone fisiche ed alle persone giuridiche e
non può essere oggetto di rinuncia o transazione.
Lezione 015
05. Cosa si intende per rapporto obbligatorio
Per rapporto obbligatorio, si intende quella posizione determinata dall’obbligazione che porta
ad un rapporto giuridico tra due posizioni soggettive, Il debito e Il credito. Il debito è la
posizione giuridica passiva del rapporto obbligatorio ed ha il dovere di adempiere una
determinata prestazione. Il credito è il diritto all’adempimento, ossia la pretesa
giuridicamente tutelata del creditore ad ottenere la prestazione Il rapporto obbligatorio ha
natura personale in quanto consiste nella pretesa di un soggetto alla prestazione di un altro
soggetto.
Lezione 019
03. Cosa si intende per adempimento
Per adempimento si intende la realizzazione della prestazione alla quale è tenuto il debitore
in ogni rapporto derivante da obbligazione. Nei contratti tale termine indica l'esatta
realizzazione delle prestazioni cui le parti si sono obbligate.
04. Cosa si intende per diligenza del buon padre di famiglia
Per “diligenza del buon padre di famiglia” si intende la diligenza, cioè l'impegno nel
soddisfacimento dell'interesse del creditore, tipica dell'uomo 'medio', il buon padre di famiglia
appunto, che va valutata in relazione alla specifica obbligazione che il debitore deve
eseguire.
Lezione 020
05. In quale caso il debitore inadempiente risulta liberato
In caso di Impossibilità Sopravvenuta per causa non imputabile al debitore, i casi sono:
- Impossibilità sopravvenuta, (ad esempio se la casa va distrutta prima dell’assunzione
dell’obbligazione il contratto è nullo, se dopo si ha impossibilità sopravvenuta.
- Impossibilità inevitabile o assoluta, deve cioè essere tale da non consentire in alcun
modo di adempiere. Si parla di caso fortuito e forza maggiore, cioè fatti accidentali e non
prevedibili (es. fulmine) o fatti, anche umani, (es. sciopero improvviso) che impediscano al
debitore l’adempimento nonostante un comportamento diligente.
- Impossibilità totale, deve riguardare tutta la prestazione, altrimenti se è divenuta
impossibile solo in parte, il debitore si libera eseguendo la prestazione per la parte che è
rimasta possibile (ex art. 1258 c.c.). Peraltro , se si tratta di contratto con obbligazioni
corrispettive, in caso di prestazione parzialmente impossibile, la controparte ha diritto ad una
riduzione proporzionale della sua prestazione, ma può recedere dal contratto se non ha un
interesse apprezzabile all’adempimento parziale (ex art. 1464 c.c.)
- Impossibilità definitiva, deve cioè essere non più “eseguibile” la prestazione (es. casa
incendiata), oppure, anche trattandosi di impossibilità temporanea (es. casa allagata), deve
permanere fino a quando il creditore non ha più interesse a conseguire la prestazione ex art.
1256 (es. la casa allagata richiede 1 mese per riparazioni, ma io ne ho bisogno subito per
trasferimento).
Lezione 024
07. Cosa si intende per danno emergente e lucro cessante
Per danno emergente si intende la perdita effettivamente subita per la mancata prestazione
(es. il prezzo che ho pagato per la merce mai ricevuta), mentre per lucro cessante (o
mancato guadagno), si intende il lucro che il creditore avrebbe realizzato se avesse
conseguito la prestazione dovuta (nell’es. di prima, il guadagno che il compratore avrebbe
realizzato se avesse venduto la merce mai consegnata)
Lezione 029
07. Definizione di contratto
Per contratto si intende la maggiore fonte di obbligazione e genera sempre una fonte di
obbligazione, sia nei casi di sottoscrizione previsti dalla legge, che nel caso di contratti
atipici, che comunque devono essere “diretti a realizzare interessi meritevoli di tutela
secondo l’ordinamento giuridico” (art. 1322 c.c.). le obbligazioni contrattuali, derivano
espressamente da fatto illecito o da ogni altro fatto od atto idoneo a produrre in conformità
dell’ordinamento giuridico. Così, nel rispetto dei requisiti richiesti dalla legge, le parti
possono dar vita a rapporti giuridici tra loro vincolanti, potendo, con un unico contratto,
creare anche più obbligazioni, che in esso troveranno la propria fonte.
08. Quali sono gli elementi essenziali del contratto
gli elementi essenziali del contratto, riconosciuti dall’articolo 1325 c.c. sono l’accordo delle
parti, la causa, l’oggetto, la forma, quando risulta prescritta a pena di nullità.
09. Definizione e differenze tra contratti tipici e contratti atipici
I contratti si definiscono “Tipici” quando rimarcano schemi di contratto che fanno riferimento
alla legislazione e sono regolati da leggi e decreti anche speciali e quindi disciplinato
specificamente dal legislatore in ordine a tutti gli elementi costitutivi del contratto. Al
contrario, il contratto Atipico, è una pattuizione contrattuale che in virtù dell’autonomia
contrattuale delle parti, realizza un interesse specifico adattando la funzione astratta di due o
più contratti ad un unico schema contrattuale che risulta quindi, atipico, perché è composto
da elementi tratti da più contratti tipici.Un esempio chiaro per chiarire quanto suddetto
potrebbe essere il contratto d’albergo, è formato da più contratti (il contratto che ti permette
di dormire, il contratto che ti permette di avere la pulizia della stanza, il contratto che ti
permette di mangiare ecc…) che se li andiamo a scindere e li prendiamo singolarmente
hanno elementi costitutivi di singoli contratti tipici (ad esempio il contratto di locazione, io in
cambio di una somma di denaro ho a disposizione un posto dove alloggiare pur non
essendo nel caso dell’albergo l’unica caratteristica contrattuale).
Lezione 030
05. Cosa si intende per contratto preliminare
Il contratto preliminare è un accordo per il quale le parti si obbligano a stipulare un contratto
in seguito, appunto il definitivo. Possiamo sintetizzare che si tratta di un accordo preliminare
strumentale alla conclusione del contratto vero e proprio, avente comunque lo stesso
oggetto del preliminare (ad esempio, le parti si impegnano con preliminare una a vendere e
l’altra ad acquistare, rimandando ad altro momento la conclusione del contratto stesso).
Lezione 033
05. Cosa si intende per causa del contratto
Per causa del contratto, si intende un elemento essenziale del contratto, ma anche in
generale del negozio giuridico, la cui assenza o illiceità determina nullità del contratto.
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