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Fonti antropiche (tutte le attività dell’uomo
incendi, decomposizione di composti organici; -
che inquinano l’aria: smog, riscaldamento domestico, gas provenienti dalle industrie).
I principali inquinanti dell’atmosfera vengono definiti inquinanti primari essi sono: particolato,
ossido di zolfo, ossido si azoto, monossido di carbonio.
Il particolato può provocare effetti nocivi sui materiali, sulla vegetazione e sull’uomo,
- quali: sporcare edifici e monumenti, riduzione del processo di fotosintesi, tossico per
l’uomo, funge da “cappa” incrementando l’umidità.
- Gli ossidi di zolfo possono presentare effetti nocivi sui materiale, sulla vegetazione e
sull’uomo, quali: corrosione dei metalli, deterioramento dei materiali composti da
CaCO3, formazione di piogge acide, ad elevate concentrazioni (0,2 - 0,3 ppm) causa
problemi anche all’uomo.
- Il monossido di carbonio in atmosfera può: - danneggiare le piante, per
concentrazioni superiori ai 100 ppm per lunghi periodi (mesi); - portare alla morte
dell’uomo se si inala d'aria ad alta concentrazione di CO (superiore a 100 ppm).
L'effetto tossico del CO sul corpo consiste nella riduzione della capacità del sangue
di trasportare ossigeno.
oggi risulta impossibile rimuovere del tutto l’inquinamento atmosferico,
Ad ma senza dubbio
si può ridurre.
02. Descrivere l’effetto serra, come funziona e quali fattori lo influenzano.
L’effetto serra è un particolare fenomeno in grado di regolare la temperatura di un pianeta
nell’accumulare all’interno dell’atmosfera una
dotato di atmosfera; tale fenomeno consiste
parte dell’energia termica proveniente dalla stella attorno al quale orbita il corpo celeste.
presenti nell’atmosfera, detti appunto “gas serra”, permettono l’entrata della
Alcuni gas proveniente dal Sole, mentre ostacolano l’uscita della radiazione
radiazione solare
infrarossa riemessa dalla superfice della Terra riscaldandola nuovamente. Questo effetto è
noto come effetto serra e garantisce che la superficie terrestre mantenga la temperatura
media di 15°C necessaria alla vita. Il problema del riscaldamento globale è legato
all’incremento in atmosfera dei gas in grado di assorbire la radiazione IR che può provocare
l’aumento della temperatura della superficie terrestre. I principali gas responsabili dell’effetto
serra presenti in atmosfera sono: biossido di carbonio, vapore acqueo, metano, protossido
di azoto, CFC, esafloruro di zolfo, ozono.
03. Descrivere le tecniche di cattura della CO2.
La Carbon Capture end Storage (CCS) è un processo per il confinamento del biossido di
carbonio in diverse tipologie di ambiente. La CCS prevede la cattura e lo stoccaggio del
CO2.
Attualmente esistono 3 applicazioni base per la cattura del biossido di carbonio:
1. (Oxyfuel):
La combustione con ossigeno puro prevede 2 passaggi. 1 Tramite distillazione criogena si
produce O . 2 Combustione che fornice CO e H O.
2 2 2
Il flusso di scarico uscente viene condensato in modo da raccogliere l’acqua e la parte
rimanente, che contiene fino al 98% di CO2, è pronta per essere trasferita ai siti idonei.
2. Pre-Combustione
La pre-combustione implica un trattamento preliminare del combustibile, che suddivide
l’operazione di ossidazione in due parti:
Formazione di una miscela di idrogeno e di monossido di carbonio;
Produzione di CO2.
Il risultato netto è la conversione dei combustibili fossili in un flusso di H2 e CO2. Il primo
elemento viene introdotto in camera di combustione, mentre il composto è separato e
destinato ad altri fini.
3. Post-Combustione
La cattura della CO2 in sede di post-combustione è il metodo più semplice e flessibile per
controllare le emissioni di gas inquinanti in atmosfera. Si tratta di lasciare inalterato il ciclo
generatore di potenza e di intervenire solo sui gas di scarico, attraverso diverse tecnologie,
per catturare e trattare le sostanze che non è più conveniente e/o concesso rilasciare in
atmosfera. Lo svantaggio palese della post-combustione è una perdita di rendimento
globale e di efficienza termica dell’intera installazione.
Descrivere il processo di distruzione dell’ozono, quali meccanismi intervengono
04.
e quali effetti provoca.
Lo strato di ozono è una regione dell’atmosfera che agisce da schermo della Terra perché
filtra le radiazioni ultraviolette contenute nella luce solare prima che raggiungano la
La distruzione dell’ozono può avvenire secondo due processi:
superficie terrestre.
catalitica e non catalitica.
La distruzione non catalitica dell’ozono avviene attraverso il seguente processo: l’ozono
- cioè con lunghezza d’onda inferiore a 320 nm
viene dissociato da radiazioni UV-C e UV-B,
L’ozono può anche reagire con gli atomi di ossigeno presenti per formare ossigeno
molecolare:
Questa reazione ha un’elevata energia di attivazione e risulta molto lenta.
La distruzione catalitica dell’ozono avviene invece attraverso un catalizzatore che si lega
-
al all’ossigeno dell’ozono:
successivamente XO può reagire con l’ossigeno atomico presente nell’aria:
così che la reazione complessiva risulta:
I catalizzatori accelerano questa reazione e vengono rigenerati così da distruggere nuove
molecole di ozono.
In questo caso le molecole che si comportano da catalizzatori sono: NO ; OH ; Cl ; Br.
01. Parlare dei vantaggi ambientali introdotti dall’impiego delle energie rinnovabili.
Le fonti “rinnovabili” di energia sono quelle fonti che, a differenza dei combustibili fossili e
nucleari destinati ad esaurirsi in un tempo definito, possono essere considerate inesauribili,
perché si rinnovano con un ciclo più rapido rispetto a quello del loro utilizzo.
Le fonti rinnovabili di energia possiedono due caratteristiche fondamentali che rendono
auspicabile un loro maggior impiego: la prima consiste nel fatto che esse rinnovano la loro
disponibilità in tempi estremamente brevi: si va dalla disponibilità continua nel caso dell’uso
dell’energia solare, ad alcuni anni nel caso delle biomasse. L’altra è che, a differenza dei
combustibili fossili, il loro utilizzo produce un inquinamento ambientale del tutto trascurabile.
Ulteriori vantaggi introdotti dall’impiego delle energie rinnovabili sono: ridurre la dipendenza
economica e politica dai paesi fornitori di combustibili fossili e far fronte anche alla loro
esauribilità, con ricadute occupazionali soprattutto a livello locale alla produzione di energia
con fonti disponibili sul territorio nazionale. per l’impatto ambientale dell’energia eolica?
02. Quali sono gli aspetti da considerare
Gli aspetti da considerare per l’impatto ambientale dell’energia eolica sono; 1)Impatto
visivo (Dimensioni degli aerogeneratori, Densità di installazione e distanza minima tra gli
aerogeneratori pari a 3D, Scelta di forma e colori in funzione delle caratteristiche del sito);
2)Campi ed interferenze elettromagnetiche (campi elettrici sono praticamente nulli per
l’effetto schermante delle guaine metalliche e del terreno sovrastante i cavi interrati. Il campo
misurato lungo il percorso dei cavi che collegano l’aerogeneratore alla cabina di
magnetico
trasformazione, ad una distanza di 7m dai cavi è inferiore a 0,2 μT. Le interferenze
elettromagnetiche sono ormai un fenomeno ridotto dall’utilizzo di pale in materiali non
conduttori e limitato nell’area di 100m dagli aerogeneratori.); 3) Occupazione del territorio
(occupazione effettiva del territorio 2% dell’area del sito di installazione, nessuna
interferenza con le attività agricole e di allevamento); 4) Emissioni Acustiche (interazione
della vena fluida con le pale del rotore; moltiplicatore di giri.); 5) Impatto sulla fauna e
avifauna (collisioni dei volatili con le pale delle turbine eoliche); 6)Impatto su flora, acqua
e territorio (sistemazione delle strade di accesso e realizzazione di strade interne al parco
eolico, scavi per la posa in opera dei cavi elettrici in MT all’interno del parco eolico di
dimensioni 1,2x0,5xL, fondazioni delle torri eoliche di dimensioni 12x12x3metri, montaggio
7) Impatto sull’assetto idrogeologico.
delle torri e delle turbine);
03. Quali sono le applicazioni tipiche dell’energia solare?
Le applicazioni tipiche dell’energia solare possono distinguersi tra: alte, medie e basse
temperature.
Nell’applicazione ad alta temperatura l'energia solare può essere concentrata ed utilizzata
fino ad una temperatura teorica pari a quella apparente del Sole. Ovviamente appare
impossibile, la temperatura massima raggiunta nelle "fornaci solari" arriva a 3000 K. Le
fornaci solari vengono impiegate, soprattutto, per scopo di ricerca, come la fusione di metalli
in atmosfera controllata e la produzione di idrogeno attraverso la dissociazione termica
dell'acqua.
Le utilizzazioni a media temperatura sono costituite, essenzialmente, da generatori di
vapore solari che alimentano dei cicli di Rankine (SOLARE TERMODINAMICO). Il vapore
si può produrre in sistemi distribuiti collegati idraulicamente, oppure in un singolo generatore
su cui vengono concentrate tutte le radiazioni captate. Nei sistemi distribuiti si impiega una
serie di concentratori cilindrici a semplice curvatura con un tubo assorbitore posto nel fuoco
geometrico.
Le più importanti utilizzazioni a bassa temperatura si realizza mediante l’impiego di collettori
piani (detti anche “pannelli solari”) e sono: la produzione di acqua calda sanitaria e il
riscaldamento ambientale. Un metro quadro di pannello può produrre 50 litri di acqua calda
a seconda della stagione, del tipo di pannello e dell’orientamento.
a 40-90°
04. Come si ottengono i biocombustibili biodiesel e bioetanolo?
Il Biodiesel è un prodotto naturale utilizzabile come carburante in autotrazione e come
combustibile nel riscaldamento.
Il biodiesel viene ottenuto dalla spremitura di semi oleoginosi di colza, soia, girasole e da
una reazione detta di TRANSESTERIFICAZIONE che determina la sostituzione dei
componenti alcolici d’origine (glicerolo) con alcool metilico (metanolo).
La reazione chimica di transesterificazione ha luogo a temperatura ambiente, in presenza
di catalizzatori, e può essere riassunta nella formula: 1000 kg di olio + 110 kg di metanolo
⇒ 1000 kg di Biodiesel + 110 kg di glicerina.
Il BIOETANOLO è un alcool (etanolo o alcool etilico) ottenuto mediante la fermentazione di
diversi prodotti agricoli quali: cereali (sorgo, frumento, mais, orzo), le colture zuccherine
(bietola e canna da zucchero), frutta, patata e