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Estratto del documento

SERVIZI GIURIDICI

DADONE FABIANA

Paniere generato il 21/12/2023

N° domande aperte 88

N° domande chiuse 281

LEZIONE 2 DOMANDA 5. Quali fattori contribuiscono ad attenuare la rigidità del principio di attribuzione?

Il principio di attribuzione cristallizzato nell’art 5 del TUE è stato parzialmente temperato da due fattori: la

secondo la quale, l’Unione europea, pur in mancanza di

consolidata giurisprudenza della Corte di giustizia

una espressa attribuzione di poteri, può essere considerata competente ad esercitare un certo potere

quando questo risulti indispensabile per l’esercizio di un potere espressamente previsto o per la

realizzazione degli scopi dell’ente. Si tratta della teoria dei poteri impliciti, in base alla quale l’attribuzione

di una certa competenza implica anche il potere di adottare tutte le misure necessarie per il suo esercizio. I

Trattati stessi che prevedono una parziale deroga al principio di attribuzione, costituita dalla c.d. clausola di

contenuta nell’art. 352, par. 1, TFUE

flessibilità

Ratio di tale norma → data l’impossibilità di definire in anticipo e con esattezza i poteri di cui l’UE potrebbe

avere bisogno per raggiungere i suoi fini, si è deciso di consentire la possibilità di una assunzione autonoma

di nuovi poteri, purché entro limiti molto ristretti e rispettando precise condizioni e una procedura rigorosa

(deliberazione del Consiglio all’unanimità, su proposta della Commissione, previa approvazione del

Parlamento europeo). La clausola di flessibilità non si applica al settore della Politica Estera e di Sicurezza

Comune.

LEZIONE _ DOMANDA _. Per altri materiali puoi contattarmi

All’indirizzo: materiale.ecampuschiocciolalibero.it

Digitando nell’oggetto “skuola”

LEZIONE 2 DOMANDA 6. Illustra obiettivi e valori dell’Unione Europea.

L'Unione Europea (UE) è un'organizzazione politico-economica unica nel suo genere, che ha come obiettivi

principali la promozione della pace, la sicurezza e il benessere dei suoi cittadini, nonché l'integrazione

economica e sociale tra i suoi Stati membri. Gli obiettivi e i valori dell'Unione Europea sono chiaramente

delineati nei trattati fondativi e si riflettono nelle sue politiche e azioni.

Uno degli obiettivi fondamentali dell'Unione Europea è garantire la pace e la stabilità nel continente

europeo. Dopo secoli di conflitti, culminati nelle devastazioni delle due guerre mondiali, l'UE è stata

concepita come un progetto per superare le divisioni nazionali e promuovere la cooperazione tra i popoli

europei. Questo obiettivo si è concretizzato nella creazione di un mercato unico, che favorisce

l'interdipendenza economica e riduce le possibilità di conflitti tra Stati membri.

Un altro obiettivo cruciale è la promozione del progresso economico e sociale. L'UE si impegna a creare

un'economia sostenibile e competitiva, che garantisca un alto livello di occupazione, protezione sociale e

benessere per tutti i cittadini. Questo obiettivo viene perseguito attraverso politiche comuni in vari settori,

come l'agricoltura, la coesione regionale, l'ambiente e la protezione dei consumatori. Inoltre, l'UE lavora

per ridurre le disparità economiche e sociali tra le sue regioni e tra i suoi cittadini, promuovendo uno

sviluppo equilibrato e inclusivo.

L'Unione Europea si fonda su una serie di valori comuni, che rappresentano i principi guida dell'intero

progetto europeo. Questi valori sono enunciati nell'articolo 2 del Trattato sull'Unione Europea (TUE) e

includono il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell'uguaglianza, dello Stato di

diritto e dei diritti umani. Il rispetto della dignità umana è considerato il valore fondamentale, da cui

derivano tutti gli altri diritti e libertà. La democrazia è alla base del funzionamento dell'UE, che si impegna a

garantire la partecipazione democratica dei suoi cittadini attraverso le elezioni del Parlamento europeo e

altre forme di coinvolgimento civico.

La libertà e l'uguaglianza sono altrettanto centrali nell'architettura valoriale dell'UE. L'Unione Europea

promuove la libertà di movimento, di espressione, di associazione e di religione, così come l'uguaglianza di

tutti i cittadini davanti alla legge. La lotta contro la discriminazione basata su sesso, razza, etnia, religione,

disabilità, età o orientamento sessuale è un impegno costante dell'UE, che si riflette in numerose direttive e

politiche comunitarie.

Lo Stato di diritto è un altro valore cardine, che implica il rispetto delle leggi e dei principi giuridici da parte

di tutte le istituzioni e i cittadini dell'UE. Questo valore è essenziale per garantire la giustizia, la trasparenza

e l'accountability all'interno dell'Unione. Inoltre, la protezione dei diritti umani è centrale nell'azione

dell'UE, sia all'interno che all'esterno dei suoi confini. L'Unione promuove attivamente i diritti umani

attraverso la sua politica estera e di cooperazione internazionale, e all'interno del proprio territorio

mediante la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea.

LEZIONE 4 DOMANDA 5. Come è cambiato il ruolo dei Parlamenti nazionali nel funzionamento dell’UE a

seguito del Trattato di Lisbona?

Il Trattato di Lisbona ha introdotto importanti novità circa il coinvolgimento dei Parlamenti nazionali nel

funzionamento dell’Unione europea. Non solo sono state rafforzate le funzioni del Parlamento europeo,

con il conferimento di una maggiore importanza e di maggiori competenze ma è stato parallelamente

definito un ruolo più preciso ed incisivo dei Parlamenti nazionali nel processo di formazione delle decisioni

dell’Unione europea. Il Protocollo n. 2 sull’applicazione dei principi di sussidiarietà e di proporzionalità

affida dunque ai Parlamenti nazionali il compito di vigilare sul rispetto del principio di sussidiarietà, secondo

una precisa procedura prevista dal protocollo stesso. Si tratta di un ruolo molto importante ed inedito per i

Parlamenti nazionali. Un ruolo che vede sia un controllo a priori che si sostanzia nella valutazione circa la

presenza o meno della motivazione del progetto di atto legislativo rispetto al principio di sussidiarietà, che

un controllo a posteriori mediante la procedura di ricorso per annullamento presso la Corte di Giustizia

Europea sollevata dai singoli stati membri per violazione del citato principio. Ciascun Parlamento nazionale

(o camera di esso, se è bicamerale) ha il potere di formulare, entro otto settimane dalla trasmissione di un

progetto di atto legislativo, un parere motivato di non conformità del progetto al principio di sussidiarietà

(art. 6 del Protocollo). Ciascuna camera parlamentare (in caso di Parlamenti bicamerali) ha un voto; i

Parlamenti monocamerali hanno due voti. A seconda del numero di pareri negativi espressi e della

procedura di adozione dell’atto, sono previste due diverse modalità di controllo della sussidiarietà:

1. c.d. meccanismo del «cartellino giallo»;

2. c.d. meccanismo del «cartellino arancione».

Quali sono i presupposti del principio di sussidiarietà?

LEZIONE 4 DOMANDA 6.

Il principio di sussidiarietà è soggetto ai seguenti presupposti:

è previsto per le materia che non siano di esclusiva competenza dell’UE;

• l’UE può intervenire qualora l’azione abbia dimensione europea;

• si presume l’insufficienza degli stati a risolvere il problema specifico e l’esigenza dell’intervento UE

• per una migliore soluzione

LEZIONE 5 DOMANDA 5. Nei settori di competenza concorrente, in quale misura gli Stati membri

esercitano la loro competenza?

Nei settori di competenza concorrente, gli Stati membri esercitano la loro competenza nella misura in cui

l’UE non ha esercitato la propria. Inoltre, gli Stati Membri esercitano nuovamente la loro competenza nella

misura in cui l’UE ha deciso di cessare di esercitare la propria. Ergo, a meno che non vi sia inerzia da parte

dell’UE, quest’ultima ha diritto di prelazione per ciò che concerne l’applicazione della propria competenza

sempre secondo i principi di attribuzione, sussidiarietà e proporzionalità.

LEZIONE 5 DOMANDA 6. Illustra le categorie nelle quali si possono distinguere le competenze dell’Unione

Europea.

Le competenze dell’UE vengono distinte (art. 2 e 6 TFUE) in 3 categorie:

1. Esclusive: solo l’UE può legiferare e/o adottare atti giuridici vincolanti nei 5 settori elencati all’art 3

par 1 TFUE (unione doganale, regole concorrenza mercato interno, politica monetaria,

conservazione riserve biologiche del mare, politica commerciale comune) . In questo caso, la

necessità di azione dell’UE è presunta, sempre e comunque sulla base del rispetto del principio di

proporzionalità.

2. Concorrenti: sia l’UE che gli Stati membri possono legiferare ovvero adottare provvedimenti

giuridicamente vincolanti in una serie di settori residuali indicati all’art 4 par 2 TFUE (mercato

interno, politica sociale, coesione economica e sociale, agricoltura, ambiente trasporti, protezione

dei consumatori, energia, sanità pubblica, spazio di libertà e sicurezza)

3. complementari/parallele –> l’UE può procedere alle adozioni di atti di armonizzazione delle

discipline nazionali nelle materie indicate all’art 6 TFUE, l’azione dell’UE non interferisce con quella

degli Stati Membri ma la integra. Questo tipo di competenza, distingue 3 ulteriori sottocategorie:

a. azione volte a sostenere, coordinare o completare l’azione degli Stati Membri (tutela salute

umana, industria, cultura, turismo ecc.);

b. azione di coordinamento in relazione alle politiche economiche nazionali, a quelle

occupazionali e a quelle sociali;

c. azioni dirette a definire e attuare programmi nei settori della ricerca, dello sviluppo

tecnologico e dello spazio, e azioni e politica comune in materia di cooperazione allo

sviluppo e aiuto umanitario

LEZIONE 6 DOMANDA 5. In cosa consiste la cd competenza esterna dell’Unione? Ha portata limitata?

La c.d. competenza esterna è quella competenza dell’UE a concludere accordi internazionali. L’Unione

europea, in quanto soggetto autonomo di diritto internazionale, può concludere accordi con altri soggetti

di tale ordinamento (Stati terzi e organizzazioni internazionali) senza la mediazione dei propri Stati membri.

Tuttavia, la competenza esterna dell’UE non ha portata illimitata, ma deve rispettare anch’essa il principio di

attribuzione.

In particolare, l’art. 216, par. 1, T

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Publisher
A.A. 2024-2025
29 pagine
SSD Scienze giuridiche IUS/14 Diritto dell'unione europea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Flower25 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto dell'Unione Europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Dadone Fabiana.