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Nel caso degli atleti, l’utilizzo dell’holter metabolico può aiutare a capire
come varia il dispendio energetico nel corso dei vari periodi di allenamento e
pianificare la strategia nutrizionale adatta a mantenere un peso adeguato e
sostenere gli allenamenti.
In cosa consiste il metodo fattoriale per la stima del fabbisogno energetico di
un individuo?
Il metodo fattoriale è utilizzato quando non è possibile avere una stima più
accurata del fabbisogno energetico.
Il metodo fattoriale consente di calcolare il dispendio energetico sommando il
costo energetico delle attività svolte durante la giornata, compreso il sonno, lo
sport, le attività creative e l’attività professionale.
Per utilizzare il metodo fattoriale è importante conoscere anche il
metabolismo basale (MB) che può essere misurato attraverso i metodi
strumentali, o calcolato utilizzando le formule.
E’ necessario conoscere, oltre al metabolismo basale, anche il profilo delle
attività ed il costo energetico di ognuna.
l livello di attività di un individuo può essere ottenuto in due modi: tramite
un’intervista poco impegnativa, oppure un diario della attività fisica che
richiede grande disponibilità e precisione da parte del soggetto.
Nella pianificazione di una dieta, come può essere ragionevolmente
distribuita l'energia, in pasti e spuntini, nel corso della giornata?
Nella pianificazione di una dieta, dopo aver stabilito i fabbisogni energetici ed
i nutrienti del soggetto e dopo aver individuato la combinazione di alimenti
idonea a soddisfare questi fabbisogni, si prosegue a distribuire l’energia
durante l’arco della giornata.
Un modello equilibrato prevede la divisione dell’energia in tre pasti e due
spuntini, ognuno dei quali deve fornire una quota di energia già stabilita..
La colazione dovrebbe fornire circa il 15-20% delle calorie introdotte
quotidianamente, gli spuntini circa il 5-10%, il pranzo il 40% e la cena circa il
30%.
A questo punto si procede con la stesura della dieta, che può essere creata:
- manualmente, servendosi di tabelle di composizione degli alimenti, le quali
indicano per ogni alimento la quota di energia, proteine, carboidrati, grassi
ecc., per 100 g di alimento;
- utilizzando appositi software di prescrizione dietetica che impiegano appositi
database di alimenti.
Cosa sono le tabelle di composizione degli alimenti? Che tipo di informazioni
contengono?
Le tabelle di composizione degli alimenti forniscono tutte le informazioni
riguardanti la quantità di nutriente (carboidrati, proteine, grassi ecc..)
espressa in grammi e che fa riferimento a 100 gr di alimento.
Per ogni alimento è segnata anche la quantità di energia contenuta in 100g,
espressa in kcal e kj.
Le tabelle prevedono anche i dati riguardanti la composizione in acidi grassi,
in carboidrati, ma anche in vitamine e in minerali.
Le quantità di micronutrienti sono riportate in milligrammi o microgrammi a
seconda del nutriente.
Che cosa è la Wheight Cycling Syndrome?
La Wheight Cycling Syndrome, detta anche sindrome dello Yo-Yo, è un
fenomeno rappresentato dalla frequente e pronunciata variabilità di peso, la
quale è tipica in persone che si sottopongono a diete troppo rigide e
squilibrate, senza mai accennare al problema basilare di cambiare
radicalmente e definitivamente lo stile di vita che si conduce.
Oltre a provocare squilibri metabolici, questo fenomeno causa una graduale
perdita di massa magra e resistenza ai successivi interventi dietetici, a causa
del rallentamento del metabolismo basale, è considerato anche come fattore
di rischio cardiovascolare.
Per evitare la Wheight Cycling Syndrome, oltre che una dieta bilanciata e
moderatamente ipocalorica, accompagnata da attività fisica, che aiuta a
mantenere la massa muscolare, è importante considerare il concetto di peso
ragionevole; cioè un peso non estremamente ridotto rispetto al peso abituale,
ma più facilmente da mantenere nel tempo evitando continue fluttuazioni.
Definisci che cosa si intende per dieta ipocalorica e quali obiettivi dovrebbe
porsi.
Per dieta ipocalorica si intende l’approccio più utilizzato in caso di sovrappeso
ed obesità, essendo un regime alimentare che ha lo scopo di creare un
bilancio energetico negativo volto a favorire l’utilizzo delle riserve di grasso
corporeo e quindi il dimagrimento.
Quando si parla di dimagrimento, la perdita di peso dovrebbe essere
accompagnata dalla perdita di grasso mantenendo inalterata la massa magra
e soprattutto la massa muscolare.
Una variazione di peso molto veloce è data dalla perdita di liquidi corporei,
mentre diete molto restrittive o sbilanciate possono determinare la perdita di
massa muscolare.
Prima della perdita di peso, è fondamentale stabilire gli obiettivi ed i tempi.
Secondo le linee guida per il trattamento dell’obesità, l’obiettivo iniziale è
quello di una diminuzione del 5-15% del peso iniziale in un lasso di tempo di
circa 3-6 mesi.
Una volta raggiunto il primo obiettivo è possibile proseguire, considerando
sempre eventuali modificazioni del metabolismo, che
richiedono variazioni al piano alimentare.
Poiché dopo sei mesi il peso tende a stabilizzarsi, si introduce l’attività fisica,
con l’obiettivo di mantenimento la massa muscolare ed un buon metabolismo
basale; ma soprattutto per aumentare il dispendio energetico e favorire la
perdita di peso.
In che modo cambia il fabbisogno in macro e micronutrienti nella donna
durante l'allattamento, rispetto alla gravidanza?
Esistono condizioni fisiologiche che richiedono un’attenzione particolare dal
punto di vista nutrizionale, perché potrebbero essere maggiormente a rischio
di determinate carenze, rispetto al resto della popolazione.
La gravidanza e l’allattamento sono due condizioni caratterizzate da
importanti cambiamenti fisiologici che si ripercuotono anche sui bisogni
nutrizionali.
Per quel che riguarda il fabbisogno proteico in gravidanza, secondo il LARN,
dovrebbe essere aumentato di circa 6g/die.
La quota di carboidrati totali non cambia rispetto alla dieta, mentre gli
zuccheri semplici non dovrebbero fornire più del 10% dell’energia.
Anche la quota dei lipidi non cambia rispetto alla dieta, mentre è importante
assicurarsi la copertura dei fabbisogni di acidi grassi essenziali omega 3,
necessari per lo sviluppo del sistema nervoso fetale.
I micronutrienti più importanti in gravidanza sono il calcio (il cui fabbisogno
aumenta da 800mg/die a 1200mg/die) ed il ferro (il quale arriva fino a
30mg/die).
Il fabbisogno di calcio può essere coperto con l’alimentazione, utilizzando
latticini freschi quotidianamente come latte e yogurt e con acque ricche di
calcio biodisponibile.
Per quel che riguarda il ferro, invece, è molto difficile coprire il fabbisogno con
la dieta, per cui è necessaria l’assunzione di integratori.
Tra le vitamine, l’acido folico è importante per ridurre il rischio di spina bifida
ed è importante assicurarsi una quota vitamina D pari circa 10microgrammi al
giorno.
Durante l’allattamento, invece, il fabbisogno energetico aumenta
ulteriormente, dovuto alla produzione di latte con un aumento del dispendio
energetico della donna di circa 600-700kcal in più rispetto alla gravidanza.
Anche il fabbisogno proteico aumenta fino a 17g/die in più, ma restano
invariati il fabbisogno di carboidrati e di lipidi.
Per quanto riguarda le vitamine ed i minerali, resta invariato il fabbisogno di
calcio e Vitamina D, mentre il ferro torna ai 18mg della donna.
Poiché il latte è costituito prevalentemente da acqua, le perdite giornaliere
ammontano a 650-700ml/die circa, da aggiungere alle normali necessità.
Quali sono le modifiche metaboliche che caratterizzano un soggetto anziano
rispetto ad un adulto?
Esistono condizioni fisiologiche che richiedono un’attenzione particolare dal
punto di vista nutrizionale, perché potrebbero essere maggiormente a rischio
di determinate carenze, rispetto al resto della popolazione.
Una di queste è la condizione fisiologica degli anziani, cioè la fascia della
popolazione a partire dai 65 anni in su.
Con l’avanzare dell’età si assiste ad una diminuzione della massa muscolare
e ad un aumento del grasso e di conseguenza anche una diminuzione del
metabolismo basale.
Se in più consideriamo che le persone anziane sono meno attive, si ha una
leggera riduzione anche del dispendio energetico.
Anche se le abitudini alimentari non cambiano, spesso si va incontro ad un
aumento del peso e obesità, accompagnati da riduzione della massa
muscolare che creano malnutrizione.
Considerando che l’apporto energetico derivante dalla dieta deve diminuire a
causa di un minore dispendio energetico, è importante non trascurare il ruolo
delle proteine della
dieta.
Il fabbisogno proteico dell’anziano, secondo i LARN, è aumentato rispetto alla
popolazione media fino a 1,1g/kg/die. La giusta quota proteica, unita
all’abitudine di praticare attività fisica, sono le uniche opportunità utili a
prevenire la malnutrizione e a rallentare la diminuzione della massa magra.
Per quel che riguarda gli altri macronutrienti, i consigli restano uguali a quelli
per la popolazione adulta.
La dieta dovrebbe essere bilanciata e varia per poter coprire anche i
fabbisogni in micronutrienti.
Il fabbisogno di calcio, aumenta leggermente nelle donne in menopausa
(1200-1500mg/die), ma resta comunque a circa 1000mg/die sia nell’uomo,
sia nella donna, dopo i 60 anni, a causa dell’aumentato rischio
di osteoporosi.
Un altro aspetto importante è il bilancio idrico.
Rispetto alla popolazione adulta, con l’avanzare dell’età, si ha una modifica
del senso della sete, che porta a bere di meno. Inoltre l’organismo anziano è
meno idratato rispetto a quello giovane, per cui il rischio di disidratazione,
soprattutto quando fa molto caldo è aumentato.
La funzione digestiva e la percezione del gusto sono alterati e possono
portare ad una alimentazione inadeguata e di conseguenza ad un rischio di
carenze nutrizionali ed energetiche.
E’ inoltre importante frazionare i pasti per non appesantire la digestione
nell’anziano.
Quali sono gli obiettivi primari della dieta di uno sportivo?
Nel definire gli obiettivi primari della dieta di uno sportivo è opportuno
considerare per prima cosa che l’energia necessaria a favorire il lavoro
muscolare (a prescindere dalla via metabolica attivata, aerobica, anaerobica
alattacida o lattacida) deriva dalla scission