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CONTROLLO
1) Con riferimento ad un impresa si rediga, con dati a scelta,
il budget di previsione finanziaria, economica e patrimoniale
concernente l’acquisto di beni…servizi…immobilizzazioni.
Si prevede l’acquisto di beni per 80€, l’acquisto di servizi per 20€ ed
infine l’acquisto di immobilizzazioni materiali per 200€.
Il primo step è andare a movimentare il budget finanziario, in cui
dovrò iscrivere nella colonna di destra (uscite), l’ammontare di
denaro speso nell’acquisto di beni/servizi ed immobilizzazioni (imm.
Materiali per 200€, acquisto beni per 80€ e acquisto servizi per
20€).
Il secondo step è andare a movimentare all’interno del budget
patrimoniale la banca (colonna di sinistra), a cui dovrò sottrarre
l’ammontare di denaro speso per l’acquisto di beni/servizi e
immobilizzazioni.
Il terzo step consiste nell’iscrivere all’interno del budget
patrimoniale, nella colonna di sinistra, la voce immobilizzazioni
materiali con l’ammontare di denaro speso per acquistarle (200€).
Infine, iscriverò nel budget economico, nella colonna dei costi
(dunque quella di sinistra), la voce acquisto beni (per 80€) e
acquisto servizi (per 20€).
2) Con riferimento ad un impresa si rediga, con dati a scelta,
il budget di previsione finanziaria, economica e patrimoniale
concernente l’acquisizione di un’entrata commerciale.
Si prevede l’acquisizione di un’entrata commerciale per un totale di
150€.
Il primo step è andare a movimentare il budget finanziario, dove
iscriverò nella colonna di sinistra (entrate) vendite per 150€.
Il secondo step è andare a movimentare all’interno del budget
patrimoniale la banca (colonna di sinistra), a cui sommerò
l’ammontare pari alle vendite. Il terzo step infine consiste
nell’andare ad iscrivere nel budget economico, nella colonna dei
ricavi (destra), la voce vendite per 150€.
3) Con riferimento ad un impresa si rediga, con dati a scelta,
il budget di previsione finanziaria, economica e patrimoniale
concernente la vendita di un’immobilizzazione (materiale o
immateriali).
Si prevede la vendita di un’immobilizzazione materiale, il costo
storico è pari a 15€, è stato ammortizzato per 6€, infine il prezzo di
vendita è pari a 10€.
Il primo step consiste nell’andare ad iscrivere nel budget finanziario
la voce disinvestimento immobilizzazione materiale per 10€ (prezzo
di vendita) nella colonna di sinistra (entrate).
Il secondo step è la movimentazione della banca (che si trova nel
budget patrimoniale), nella quale aggiungo l’importo di 10€.
Il terzo step consiste nel sottrarre il costo storico
dell’immobilizzazione (15€) alla voce immobilizzazioni materiali,
presente nella colonna di sinistra (attivo) del budget patrimoniale.
Stessa cosa si farà per la voce fondo ammortamento
immobilizzazioni materiali, che sarà ridotta per l’ammontare del
valore ammortizzato (6€).
Infine, andremo ad iscrivere la nostra plusvalenza (15-6 = 9€ valore
immobilizzazione, 10€ prezzo di vendita) di 1€ nel budget
economico, nella colonna di destra (ricavi).
4) Con riferimento ad un impresa si rediga, con dati a scelta,
il budget di previsione finanziaria, economica e patrimoniale
concernente il pagamento di un debito tributario.
Si presume che l’ammontare del mio debito tributario sia pari a 50€,
contratto nell’esercizio n.
Nell’anno n+1, il primo step è andare a ad iscrivere all’interno del
budget finanziario, nella colonna di destra (uscite), la voce
pagamento debito tributario per 50€.
Il secondo step consiste nel cancellare l’ammontare di denaro
iscritto nel budget patrimoniale, nella colonna di destra (passivo),
nella voce debiti tributari, dato che a fine esercizio dovrà contenere
i debiti tributari relativi a questo esercizio (che come quelli di
quest’anno verranno pagati nell’esercizio successivo, anno n+2).
Infine, l’ultima voce da movimentare è la banca, nella colonna di
sinistra (attivo) del budget patrimoniale, che verrà diminuita
dell’ammontare pari al pagamento del debito tributario (50€).
5) Con riferimento ad un impresa si rediga, con dati a scelta,
il budget di previsione finanziaria, economica e patrimoniale
concernente la rilevazione di ammortamento relativo ad
un’immobilizzazione (materiale o immateriali).
Si presume che l’ammontare delle mie immobilizzazioni materiali
sia pari a 100€ a seguito di un acquisto di un macchinario.
L’ammortamento è a quote costanti per 10 anni, ovvero 10€ ogni
esercizio.
Il primo conto da andare a movimentare è il fondo ammortamento
immobilizzazioni materiali, presente nel budget patrimoniale nella
colonna di sinistra (attivo), a cui dovrò sommare 10€ relativi
all’ammortamento di questo esercizio.
Il secondo conto da andare a movimentare è il conto
ammortamento immobilizzazioni materiali, presente nel budget
economico, nella colonna di sinistra (costi), per un valore pari a 10€.
6) Si illustri, con dati scelta, il collegamento tra il cash flow
e l’autofinanziamento delineando i concetti sottostanti.
Il cash flow rappresenta il flusso di cassa generato
complessivamente dall’azienda, comprende sia il risultato della
gestione corrente che della gestione straordinaria. E’ dato dalla
differenza tra il totale delle entrate meno il totale delle uscite.
Esempio tot. Entrate pari a 200€, tot. Uscite pari a 150€, il nostro
cash flow sarà 50€.
L’autofinanziamento, invece, è la liquidità generata dalla gestione
corrente, è la capacità dell’azienda di generare risorse finanziarie
internamente per finanziare le proprie attività senza dover ricorrere
a finanziamenti esterni. Numericamente si ottiene facendo la
differenza tra i Ricavi Monetari e i Costi Monetari (metodo diretto)
oppure sommando all’utile i CNM e sottraendo i RNM (metodo
indiretto). Esempio 200 – 180 = 30€ con metodo diretto, (40 + 15) –
25 = 30€ con metodo indiretto.
7) Si illustri, con dati scelta, il collegamento tra il cash flow
e il risultato economico d’esercizio delineando i concetti
sottostanti.
Il cash flow rappresenta il flusso di cassa generato
complessivamente dall’azienda, comprende sia il risultato della
gestione corrente che della gestione straordinaria. E’ dato dalla
differenza tra il totale delle entrate meno il totale delle uscite.
Esempio tot. Entrate pari a 200€, tot. Uscite pari a 150€, il nostro
cash flow sarà 50€.
Il risultato economico d’esercizio è dato dalla differenza tra il totale
dei ricavi e il totale dei costi. Se il risultato è positivo allora avremo
conseguito un utile d’esercizio, viceversa una perdita d’esercizio
(dunque i costi sono maggiori dei ricavi). Esempio 300€ totale
ricavi, 200€ totale costi, avremo quindi 100€ come risultato
economico d’esercizio (utile).
La correlazione tra cash flow e risultato d’esercizio è evidente e
significativa, soprattutto quando si analizzano i budget aziendali. Il
risultato economico d’esercizio compare sia nel budget
patrimoniale, nella colonna di destra (passività), ma allo stesso
tempo vi è anche nel budget economico, nella colonna di sinistra se
corrisponde ad un utile d’esercizio, viceversa sarà nella colonna di
destra se abbiamo conseguito una perdita d’esercizio. Influisce
dunque sui risultati finali dei vari budget economici e patrimoniali.
8) Si illustri, con dati scelta, il collegamento tra il risultato
economico d’esercizio (positivo) e l’autofinanziamento
(negativo) delineando i concetti sottostanti.
Il risultato economico d’esercizio è dato dalla differenza tra il totale
dei ricavi e il totale dei costi. Se il risultato è positivo allora avremo
conseguito un utile d’esercizio, viceversa una perdita d’esercizio
(dunque i costi sono maggiori dei ricavi). Esempio 300€ totale
ricavi, 200€ totale costi, avremo quindi 100€ come risultato
economico d’esercizio (utile).
Il risultato economico d’esercizio compare sia nel budget
patrimoniale, nella colonna di destra (passività), ma allo stesso
tempo vi è anche nel budget economico, nella colonna di sinistra se
corrisponde ad un utile d’esercizio, viceversa sarà nella colonna di
destra se abbiamo conseguito una perdita d’esercizio.
L’autofinanziamento, invece, è la liquidità generata dalla gestione
corrente, è la capacità dell’azienda di generare risorse finanziarie
internamente per finanziare le proprie attività senza dover ricorrere
a finanziamenti esterni. Numericamente si ottiene facendo la
differenza tra i Ricavi Monetari e i Costi Monetari (metodo diretto)
oppure sommando all’utile i CNM e sottraendo i RNM (metodo
indiretto). Esempio 200 – 180 = 30€ con metodo diretto, (40 + 15) –
25 = 30€ con metodo indiretto.
Compare evidente quindi il collegamento tra il risultato d’esercizio e
l’autofinanziamento. Potrei avere un utile d’esercizio e un
autofinanziamento negativo nel caso in cui i ricavi monetari fossero
molto alti. A volte infatti, per conseguire degli utili fittizi, si possono
iscrivere delle rimanenze finali molto abbondanti, tuttavia queste
nell’esercizio successivo compariranno come rimanenze iniziali, il
che comporterebbe ad un effetto boomerang. Esempio risultato
d’esercizio 30, CNM pari a 10, RNM pari a 50. L’autofinanziamento
sarà dunque (30+10) – 50 = -10.
9) Si illustri, con dati scelta, il collegamento tra il risultato
economico d’esercizio (negativo) e l’autofinanziamento
(positivo) delineando i concetti sottostanti.
Il risultato economico d’esercizio è dato dalla differenza tra il totale
dei ricavi e il totale dei costi. Se il risultato è positivo allora avremo
conseguito un utile d’esercizio, viceversa una perdita d’esercizio
(dunque i costi sono maggiori dei ricavi). Esempio 300€ totale
ricavi, 200€ totale costi, avremo quindi 100€ come risultato
economico d’esercizio (utile).
Il risultato economico d’esercizio compare sia nel budget
patrimoniale, nella colonna di destra (passività), ma allo stesso
tempo vi è anche nel budget economico, nella colonna di sinistra se
corrisponde ad un utile d’esercizio, viceversa sarà nella colonna di
d