Estratto del documento

DEMENZA SEMANTICA E ALMENO UNA TEORIA

SULL'ORGANIZZAZIONE DELLE CONOSCENZE SEMANTICHE

La demenza semantica è una forma di degenerazione cerebrale che

compromette principalmente la memoria semantica, ossia la conoscenza

generale del mondo. I pazienti con questa condizione mostrano difficoltà

nella denominazione di oggetti e persone (anomia) e, man mano che la

malattia progredisce, perdono anche la capacità di comprendere i significati

delle parole e riconoscere oggetti e volti. Un aspetto caratteristico della

demenza semantica è la presenza di dissociazioni semantiche, dove alcune

categorie di conoscenza sono più compromesse di altre. Ad esempio, i

pazienti possono avere maggiori difficoltà con la denominazione di entità

viventi (come animali) rispetto a quelle non viventi (come utensili), oppure

viceversa.

Un'importante teoria sull'organizzazione delle conoscenze semantiche è la

teoria sensoriale-funzionale, che suggerisce che il riconoscimento delle

entità viventi dipende dalle caratteristiche percettive, mentre il riconoscimento

di oggetti non viventi si basa sulle loro funzioni. In alternativa, la teoria

dominio-specifico propone che le conoscenze concettuali siano organizzate

in base alla rilevanza evolutiva, con le informazioni cruciali per la

sopravvivenza (come quelle sugli animali) organizzate insieme.

Sebbene alcune dissociazioni possano essere interpretate come artefatti

metodologici, le evidenze cliniche suggeriscono che le differenze nelle

disfunzioni semantiche siano legate all'organizzazione funzionale e

anatomica della memoria semantica.

lezione 14

CONFRONTO TRA NEGLECT SINISTRO CON EMIANOPSIA SINISTRA

ED EMIANOPSIA SINISTRA SENZA NEGLECT

Il confronto si basa sulla differenza tra un disturbo attentivo (neglect) e una

perdita di campo visivo (emianopsia) senza l'alterazione della

consapevolezza spaziale.

Neglect sinistro con emianopsia sinistra:

Il paziente ha una perdita di visione nel campo visivo sinistro

o (emianopsia) e presenta anche un neglect spaziale sinistro,

che significa una difficoltà a prestare attenzione o orientarsi

verso il lato sinistro del proprio spazio, anche se potrebbe

teoricamente percepire gli stimoli. I pazienti con neglect non sono

consapevoli della parte sinistra del loro spazio (anosognosia), e

tendono a ignorare attivamente tutto ciò che si trova a sinistra,

incluse le informazioni visive provenienti da quel lato. Ad

esempio, potrebbero tenere la testa e gli occhi costantemente

rivolti verso destra, ignorando completamente ciò che accade a

sinistra, e non rispondere a stimoli provenienti da quel lato.

Emianopsia sinistra senza neglect:

In questo caso, il paziente ha una perdita visiva del campo

o sinistro (emianopsia), ma non presenta un neglect spaziale.

Nonostante la perdita visiva, il paziente è consapevole della

propria difficoltà visiva e può compensare spostando lo

sguardo o la testa per esplorare la parte sinistra. A differenza del

paziente con neglect, non c'è ignoranza spaziale e il paziente è

capace di orientarsi consapevolmente verso il lato sinistro quando

necessario.

La differenza principale tra i due casi è che nel neglect il paziente non è

consapevole della propria difficoltà spaziale mentre con l'emianopsia

senza neglect il paziente è consapevole della perdita del campo visivo e

può compensare attivamente.

lezione 15

DESCRIVERE LA SINDROME DI BALINT-HOLMES

La sindrome di Balint-Holmes è un disturbo neuropsicologico che si

manifesta a seguito di lesioni bilaterali nelle aree parieto-occipitali del

cervello, coinvolgendo la percezione e l'orientamento spaziale. È

dell’esplorazione

caratterizzata da una restrizione globale dello spazio,

che differisce dal neglect, in cui la perdita è asimmetrica e limitata a una

parte dello spazio.

I principali sintomi della sindrome includono:

1. Simultagnozia: Il paziente è in grado di identificare un solo oggetto alla

volta, ma non riesce a cogliere l'insieme di una scena complessa e ne

descrive un dettaglio per volta, con difficoltà nel comprendere il

contesto globale.

2. Aprassia dello sguardo: Incapacità di dirigere intenzionalmente lo

sguardo verso un oggetto. Il paziente può spostare gli occhi

casualmente finché non incontra un oggetto ma non riesce a muoverli

in modo diretto e rapido verso altri stimoli.

3. Atassia ottica: Il paziente ha difficoltà a eseguire movimenti degli arti

sotto la guida visiva. Non riesce a dirigere la mano verso un oggetto

identificato, effettuando tentativi imprecisi.

Inoltre, i pazienti mostrano un deficit attenzionale, noto come paralisi

psichica dello sguardo, che limita la loro capacità di concentrarsi su più

oggetti nello stesso momento. Sebbene possano riconoscere oggetti come

unità percettive singole, non riescono a fare confronti tra stimoli visivi, come

nel caso delle due linee di lunghezza diversa.

PROVARE A DESCRIVERE NELLA VITA QUOTIDIANA UN PAZIENTE

AFFETTO DA AGNOSIA VISIVA CON PROSOPOAGNOSIA

Un paziente con agnosia visiva e prosopagnosia, ma senza altri disturbi

sensoriali, può affrontare notevoli difficoltà nella vita quotidiana, pur

mantenendo la capacità di vedere. Sebbene il paziente possa percepire

oggetti e persone visivamente, non è in grado di riconoscerli. Ad esempio,

potrebbe confondere oggetti simili tra loro, come bottiglie di prodotti per la

casa, nonostante la visione intatta, dovendo ricorrere a strategie di memoria

o organizzazione per identificare gli oggetti. La prosopagnosia complica

ulteriormente le interazioni sociali, poiché il paziente non riconosce i volti dei

familiari o amici, anche se li vede chiaramente, potrebbe ad es entrare in una

stanza e non riconoscere il volto della moglie, pur vedendola chiaramente. In

situazioni quotidiane, come durante un incontro con un amico o un familiare,

potrebbe essere necessario chiedere chi è la persona di fronte a lui,

basandosi su altri segnali come la voce o il comportamento. Sebbene

riconosca il tono della voce e altre caratteristiche non visive, l'incapacità di

riconoscere i volti può causare imbarazzo e ansia. La vita sociale diventa

quindi complicata, con difficoltà a mantenere conversazioni fluide o a

interagire con altre persone senza sentirsi disorientato.

lezione 16

DIFFERENZE PRINCIPALI TRA APRASSIA IDEATIVA E APRASSIA

IDEOMOTORIA A LIVELLO SIA FUNZIONALE CHE ANATOMICO

L'AIM è caratterizzata dall'incapacità di tradurre il programma motorio nei

movimenti corretti. Il paziente sa cosa deve fare e la sequenza di eventi

motori, ma ha difficoltà nell'eseguire il gesto. Ad esempio, potrebbe imitare un

gesto, ma eseguirlo in modo scorretto, come usare il dito come uno

spazzolino. In questo caso, la lesione riguarda principalmente aree motorie e

visuo-motorie, dove l'implementazione del movimento è compromessa, pur

essendo conservata la conoscenza del gesto. Di solito è causata da lesioni

nell'emisfero sinistro, in particolare nel lobo parietale e frontale.

L'aprassia ideativa, invece, implica una difficoltà nella rievocazione del gesto

e nella sequenza di movimenti necessari per completare un'azione. Il

paziente non sa cosa fare o come utilizzare correttamente gli oggetti,

compiendo errori come utilizzare la candela senza il candeliere o il fiammifero

senza accenderlo. Le lesioni nelle aree cerebrali coinvolte nella memoria e

nel piano motorio complesso, come quelle nelle regioni parietali e temporali,

sono tipiche in questi casi. Spesso è causata da lesioni nel lobo parietale

posteriore, ma può anche essere presente in lesioni frontali o in malattie

come la demenza di Alzheimer.

Pertanto, mentre l'AIM riguarda la difficoltà nell'eseguire gesti corretti

conosciuti, l'aprassia ideativa è un deficit nella pianificazione e

nell'organizzazione di azioni complesse.

lezione 17

DESCRIVERE I CORRELATI NEURALI DELL'ATTENZIONE

I correlati neurali dell'attenzione sono distribuiti su diverse aree cerebrali

che lavorano sinergicamente per regolare i processi attentivi. A livello

sottocorticale, il collicolo superiore, situato nel mesencefalo, è

fondamentale per l'orientamento visivo e la guida dei movimenti oculari diretti

verso gli oggetti di interesse, sia in modo volontario che automatico. Il

pulvinar, una struttura del talamo, interviene nell'orientamento spaziale e nel

controllo dell'attenzione, in particolare quando si sposta da uno stimolo a un

altro. A livello corticale, il solco intraparietale gioca un ruolo cruciale nel

controllo top-down dell'attenzione, dove le risorse attentive vengono dirette in

base agli scopi cognitivi, come nel caso di compiti che richiedono

focalizzazione su un particolare stimolo mentre si ignorano gli altri. Il campo

visivo frontale, anch'esso parte del sistema fronto-parietale dorsale,

contribuisce all'orientamento volontario dell'attenzione e ai movimenti oculari

diretti. Inoltre, la giunzione temporo-parietale (specialmente nell'emisfero

destro) è coinvolta nell'orientamento bottom-up, ossia nell'orientamento

verso stimoli salienti e rilevanti. Disturbi come il neglect e la sindrome di

Balint-Holmes derivano da lesioni in queste aree cerebrali, causando

difficoltà nell'esplorazione dello spazio, nell'orientamento visivo e nel

coordinamento motorio, confermando l'importanza delle regioni parietali e

frontali nel processo di attenzione.

DESCRIVERE I DUE SISTEMI ATTENZIONALI PROPOSTI DA POSNER E

PETERSEN, 1990

Posner e Petersen (1990) hanno proposto l'esistenza di due sistemi

attentivi, distinti sia funzionalmente che anatomicamente.

Il Sistema Attentivo Anteriore (AAS) coinvolge la corteccia prefrontale

l’area

mediale, la corteccia cingolata anteriore e supplementare motoria.

monitoraggio dell’ambiente,

È responsabile del della rilevazione degli

e della gestione dell’attenzione

stimoli bersaglio divisa, in cui bisogna

prestare attenzione a più stimoli contemporaneamente. Questo sistema è

quando la selezione dell’attenzione avviene in base

particolarmente attivo

alle caratteristiche dello stimolo, come il colore o la forma.

Il Sistema Attentivo Posteriore (PAS) è invece responsabile

dell’orientamento dell’attenzione

spaziale ed è composto da tre strutture

principali:

L’area parietale posteriore, che consente il disingaggio

 dell’attenzione da un oggetto non più rilevante. dell’attenzione

Il collicolo superiore, che facilita lo spostamento

 verso nuovi stimoli. n

Anteprima
Vedrai una selezione di 9 pagine su 39
Neuropsicologia Pag. 1 Neuropsicologia Pag. 2
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia Pag. 6
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia Pag. 11
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia Pag. 16
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia Pag. 21
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia Pag. 26
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia Pag. 31
Anteprima di 9 pagg. su 39.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Neuropsicologia Pag. 36
1 su 39
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher JonnyCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Ciccarelli Nicoletta.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community