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AGNOSIA VISIVA APPERCETTIVA

Si riferisce ad una alterazione della percezione e dei processi di discriminazione visivi, in assenza di deficit visivi elementari. La lesione responsabile dell'agnosia appercettiva riguarda generalmente il lobo parietale destro, che si sa essere responsabile di tale agnosia visiva.

I pazienti sono incapaci di riconoscere disegni o copiare una figura, e non sono in grado di percepire le qualità percettive (forma, dimensione, ecc.) degli oggetti. Nemmeno riescono ad accoppiare due immagini uguali, né nel riconoscimento di figure incomplete o sovrapposte. Quindi non riescono a riconoscere forme visive strutturate.

Secondo Lissauer (1890), il deficit appercettivo sarebbe dovuto ad un danno a livello del processo di sintesi delle proprietà visive sensoriali in forme percettive strutturate.

Il deficit è riscontrabile chiedendo al paziente di riconoscere oggetti presentati da punti di vista non usuali, rappresentati con

immagine1
Figura 1: Esempio di figure incomplete o sovrapposte
immagine2
Figura 2: Esempio di accoppiamento di disegni uguali di dimensioni diverse
immagine3
Figura 3: Esempio di copia di un disegno

Lissauer: Alcuni autori non sono d'accordo con1. Secondo Warrington & James (1988), l'agnosia appercettiva è un disturbo della descrizione strutturale di un oggetto, cioè degli elementi distintivi di un oggetto e delle loro relazioni spaziali, inoltre identificano il disturbo in un deficit al livello di categorizzazione percettiva nel lobo occipitale di destra.

Mentre per quanto riguarda l'agnosia associativa in cui i soggetti eseguono correttamente compiti appercettivi ma sbagliano le prove di riconoscimento degli oggetti, in questo caso il deficit sarebbe localizzato al livello della categorizzazione semantica nel lobo occipitale di sinistra.

Disturbo del magazzino della conoscenza strutturale degli oggetti, in cui ogni oggetto è specificato da un certo numero di caratteristiche.

Caratteristiche dello stimolo e dalle loro relazioni spaziali (indipendentemente dalla posizione assoluta nello spazio)

L'identità strutturale di un oggetto dipende da un gruppo di elementi distintivi e dalle loro relazioni reciproche: l'oggetto può essere riconosciuto indipendentemente dalla variazione di forma, dimensione ed angolo di visuale. Questa interpretazione spiegherebbe i deficit in vari test:

  1. Test delle prospettive non prototipiche dell'oggetto
  2. Test delle figure incomplete
  3. Test delle figure sovrapposte

Secondo (1987) il (modello di Marr, Humphreys e Riddoch deficit è legato alla modularità del processo percettivo 1982). Secondo questo modello l'identificazione di un oggetto prevede diversi che possono essere stadi di elaborazionelesi singolarmente ed indipendentemente gli uni dagli altri. forme: All'interno dell'agnosia appercettiva si distinguono diverse 60- forma: il paziente può codificare in parallelo

Le singole caratteristiche dello stimolo nella magnosia per la fallisceforma, nell'analisi della configurazione esterna (errori nel tracciare contorni, nell'elaborazione globale della accoppiare forme geometriche uguali, copiare forme semplici);

- integrativa: agnosia disturbo nell'integrazione delle singole caratteristiche percettive in un'unica unità (riescono ad elaborare la forma globale e alcuni dettagli ma non sono in grado di integrarli in una percettiva struttura complessa. Più facile riconoscere un oggetto dalla silhouette che non da un disegno ricco di dettagli interni);

- trasformazionale: disturbo a livello stimolo. I pazienti non sono agnosia dell'analisi categoriale percettiva dello in grado di utilizzare le procedure di trasformazione della struttura percettiva dello stimolo (es. rotazione mentale) per confrontarlo con le conoscenze dell'oggetto immagazzinate secondo la forma prototipica (proprietà invarianti degli oggetti)

(errori nel riconoscimento di oggetti visti da prospettive insolite, non prototipiche, in assenza di problemi di formazione delle immagini mentali).

Ogni teoria spiega meglio alcuni dei sintomi. Quindi l'agnosia per la forma, per esempio, assomiglia molto all'agnosia descritta da Lissauer.

AGNOSIA VISIVA ASSOCIATIVA

Si riferisce alla difficoltà di comprendere il significato di ciò che si sta vedendo. I pazienti possono disegnare/copiare un oggetto ma non sanno identificare cosa hanno disegnato. Possono percepire correttamente la forma ma non identificare l'oggetto. Sono incapaci di associare lo stimolo visivo percepito con un oggetto di cui hanno memoria.

Il disturbo è associato ad un danno della corteccia occipito-temporale generalmente nell'emisfero sinistro.

Secondo il modello di Riddoch e Humphreys, il paziente una volta ricavata la struttura percettiva dell'oggetto deve confrontarlo con le conoscenze interne precedentemente immagazzinate.

Affinché un oggetto venga riconosciuto, il soggetto deve poter accedere a due forme di conoscenze: 1. Conoscenze strutturali: rappresentazioni delle proprietà strutturali invarianti degli oggetti depositate in un magazzino pre-semantico. Conosco l'oggetto attraverso il magazzino pre-semantico, per dire cosa sia devo utilizzare il magazzino semantico. 2. Conoscenze semantiche: informazioni sulle caratteristiche semantiche e funzionali di un oggetto e sulle associazioni tra oggetti. Pazienti ma quello preservato hanno un danno solo al magazzino semantico pre-semantico. Alcuni esempi: test sulla "realtà/plausibilità" di uno stimolo (per la verifica del disturbo del magazzino strutturale). I pazienti erano in grado di distinguere oggetti reali dai non reali in assenza del riconoscimento degli aspetti funzionali e semantici (non erano in grado né di specificare l'uso né di raggruppare gli oggetti funzionalmente).

L'integrità della conoscenza percettiva consentiva loro di esprimere un giudizio corretto di "familiarità" dello stimolo pur non riconoscendolo.

Il paziente era in grado di specificare l'uso dell'oggetto se l'oggetto era presentato verbalmente (a cosa serve "nome dell'oggetto"?).

Quindi le conoscenze semantiche sono intatte ma non accessibili: agnosia semantica di accesso semantico.

Test per la verifica dell'integrità del magazzino 61:

Raggruppamento stimoli visivi per categoria semantica (es frutta vs mezzi di trasporto)

  • Trovare le figure con forti legami associativi perché appartengono alla stessa classe semantica o perché sono associati funzionalmente (ago e filo).

Sono stati descritti pazienti con specificità categoriale del deficit semantico, disturbo nel riconoscimento degli stimoli.

Es: appartenenti alla categoria dei viventi vs non viventi.

Riconoscono meglio gli oggetti inanimati.

Rispetto agli animali, cibo e piante. L'agnosia visiva non implica solo il mancato riconoscimento degli oggetti, vi sono infatti varie tipologie di questa agnosia (Granieri, E., Fazio, P., Gastaldo, E., 2015).

AGNOSIA PER LE LETTERE (Alessia pura, alessia senza agrafia, cecità per le parole): vari autori hanno definito tale disturbo in diversi modi, ma il problema è il medesimo.

I pazienti sono incapaci di leggere ma parlano e scrivono senza difficoltà. Colpisce solo la capacità di lettura. Il paziente può leggere le singole lettere, ma non riesce a metterle insieme a formare la parola. Il paziente sa scrivere ma dopo un intervallo di tempo distraente non è più in grado di leggere quello che ha scritto.

Si accompagna ad emianopsia (riduzione totale del campo visivo di un lato) e spesso adomonima destra anomia per i colori (incapacità di nominare i colori) e...

agnosia per gli oggetti.disturbo:Aree inficiate nelLesione (sistema WHAT) e coinvolgenell’area temporo-occipitale sinistra lo spleniocalloso.del corpoDisconnessione tra area visiva dx intatta e centri del linguaggio a sn (disconnessionevisuo-verbale), abbiamo visto che i centri del linguaggio si trovano per lo piùnell’emisfero sx, questa lesione disconnette la corteccia visiva dx conl’emisfero sinistro; quindi, impedisce il trasferimento delle info visive all’area di competenza linguistica quindi nonriesco a leggere.

PROSOPOAGNOSIA(1947) utilizza per primo il termine prosopoagnosia perJOACHI BODAMER descrivere l’incapacità di riconoscere i volti(πρόσωπο=faccia) (volti di familiari, amici, persone famose). A volte non riconoscono nemmeno se stessi allofamiliari 62specchio. I pazienti riconoscono il volto da un altro, sono in grado di accoppiare i volti uguali e di distinguere leespressioni emotive (felicità,...

Codifica delle informazioni relative alle caratteristiche distintive del volto: vengono identificate le caratteristiche uniche di ogni volto, come ad esempio la forma del naso o la disposizione degli occhi. Queste informazioni vengono anch'esse immagazzinate. 3. Codifica delle informazioni relative alle espressioni facciali: vengono identificate le espressioni facciali, come ad esempio la felicità o la tristezza, e vengono immagazzinate insieme alle altre informazioni sul volto. 4. Recupero delle informazioni: quando viene presentato un volto, il cervello cerca di recuperare le informazioni immagazzinate per riconoscere il volto. Questo processo può essere influenzato da vari fattori, come ad esempio la familiarità del volto o la presenza di espressioni facciali. La prosopagnosia può essere causata da lesioni o disfunzioni nelle aree cerebrali coinvolte nel riconoscimento dei volti. Questo disturbo può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone affette, rendendo difficile il riconoscimento delle persone familiari e causando disagio sociale. È importante sottolineare che la prosopagnosia non è legata a problemi di vista, ma è specificamente legata al riconoscimento dei volti. Le persone affette da prosopagnosia possono avere una visione normale e riconoscere oggetti e luoghi senza problemi. In conclusione, la prosopagnosia è un disturbo specifico del riconoscimento dei volti, causato da lesioni o disfunzioni cerebrali. Questo disturbo può avere un impatto significativo sulla vita quotidiana delle persone affette, ma non è legato a problemi di vista.

(perIl «percetto» volto viene confrontato con il magazzino delle memorie dei voltideterminare se il volto è noto: familiarità del volto)

3. «nodo»Se il volto è familiare viene attivato il dell’identità della persona che consentevolto.l’accesso alle informazioni semantiche e al nome della persona a cui appartiene il

Il riconoscimento facciale è un processo a più fasi che termina con l'identificazione di una persona. Queste fasi siriflettono nei modelli cognitivi di riconoscimento facciale, il più influente è quello di Bruce e Young (Figura 1). Ogniscatola nel modello rappresenta un processo cognitivo distinto: mentre non è necessario che questi diversi stadi siverifichino in strutture anatomiche separate, alcuni modelli neuroanatomici suggeriscono che il modello inizia con lacreazione di

Dettagli
Publisher
A.A. 2021-2022
97 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/02 Psicobiologia e psicologia fisiologica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher N00iko di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuropsicologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Sebastiani Laura.