Estratto del documento

Teoria del complotto (USA - 1964 - assassinio Kennedy) = visione critica di voci e fatti divulgati

dalle istituzioni, ritenute “poco credibili”.

Narrazione complottistica = ha degli elementi peculiari:

1. Evento particolare con una spiegazione complicata;

2. Dubbio che le ricostruzioni ufficiali siano poco chiare e strumentali;

3. Indizi che andrebbero a “confermare” la teoria del complotto;

4. Coincidenze che rispondono a postulati pseudofilosofici come “nulla è come sembra”;

5. Divisione netta della società in “cattivi” che cospirano e “buoni” che subiscono.

- Modi con cui la mente ci rende più vulnerabili alle teorie cospirazioniste:

1. Dissonanza cognitiva: teoria psico-sociale che descrive una situazione in cui il soggetto si

trova in difficoltà nell’elaborare un’informazione nuova che va in contrasto con le sue

convinzioni, e siccome psicologicamente è doloroso la persona automaticamente rifuta

l’informazione (rafforzamento delle proprie convinzioni).

2. Ragionamento interessato: momento in cui le persone usano i propri ragionamenti per

convincersi ancor di più su ciò che vogliono credere, invece che cercare di capire la verità.

3. Ignoranza pluralistica: mancata comprensione di ciò che le altre persone pensano.

4. Effetto della terza persona: situazione in cui un soggetto sopravvaluta l’effetto che un

messaggio dei mass media ha sugli altri e sottovaluta quello che ha su di sé, pensando

dunque di essere più “resistente”.

5. Avarizia cognitiva: situazione in cui un soggetto preferise utilizzare metodi più semplici e

veloci per comprendere un problema, piuttosto che optare per i metodi complessi e

impegnativi che porterebbero alla verità.

27. Marketplace of ideas

Il mercato delle idee rappresenta una declinazione per la libertà di espressione basata su

un'analogia con il concetto economico di libero mercato. Il mercato delle idee sostiene che la

verità può emergere dalla competizione delle idee in un discorso pubblico libero e trasparente e

conclude che le idee e le ideologie saranno valutate in base all'accettazione di usa tra la

ffi ffi ff fi fi ffi ff

popolazione. È evidente l'analogia con il modello economico del libero mercato dove il confronto

tra le merci fa prevalere le migliori per prezzi e qualità, non in base alle e ettive qualità di un

prodotto ma alla percezione che di esso hanno i consumatori. Allo stesso modo la "libera

concorrenza" applicata sul mercato delle idee farebbe emergere le idee migliori, quelle "vere". Il

concetto è spesso applicato alle discussioni sulla libertà di stampa e sulle responsabilità dei

media in una democrazia liberale. La suggestione in merito al buon funzionamento del cosiddetto

mercato delle idee non fa a damento solo sull'analogia economica con un mercato, ma anche

sulla ragionevolezza dello spazio pubblico.

28. Post verità (nel contesto post-democratico)

Per Post Verità si intende una argomentazione, caratterizzata da un forte appello all'emotività, che

basandosi su credenze di use e non su fatti veri cati tende a essere di usa come veritiera,

in uenzando l'opinione pubblica. La parola composta post-verità esempli ca un'espansione nel

signi cato del pre sso post-, esso piuttosto che riferirsi semplicemente al tempo successivo a

una determinata situazione o evento - come nel dopoguerra o nel dopo- partita - il pre sso in

post-verità ha un signi cato più simile a "appartenente a un'epoca in cui il concetto speci cato

(post-verità) è diventato irrilevante o insigni cante". Secondo l'Oxford Dictionary, il termine post-

truth fu usato per la prima volta nel 1992 sulla rivista statunitense The Nation, in un articolo scritto

da Steve Tesich. Nel 2016, a seguito della di usione di fake news, di notizie non veritiere nella

opinione pubblica in due eventi elettorali di portata internazionale, il referendum sulla Brexit in

Gran Bretagna (23 giugno) e l'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca (8 novembre) la post

verità è stata scelta come parola dell'anno secondo gli Oxford Dictionaries. L'irruzione della post

verità porta la cittadinanza democratica a confrontarsi con un fenomeno complesso che chiama in

causa sia le questioni seminali della ri essione loso ca e politologica sul tema dell'eventuale

ruolo della verità e della menzogna nella società, sia gli interrogativi ricorrenti sul ruolo

dell'opinione pubblica, nella sua controversa relazione con lo sviluppo tecnologico legato ai mezzi

di comunicazione.

29. Analizzare il signi cato della rete come istanza utopica

«Oggi, noi celebriamo il primo glorioso anniversario delle Direttive sulla Puri cazione

dell'Informazione. Noi abbiamo creato, per la prima volta in tutta la storia, un paradiso di pura

ideologia. Dove ciascun lavoratore può realizzarsi al sicuro dalla pestilenza della contraddizione e

delle verità che confondono. La nostra Uni cazione dei Pensieri è un'arma più potente di qualsiasi

otta o armata sulla terra. Noi siamo un popolo, con una volontà, una risoluzione, una causa. I

nostri nemici dovranno parlare a sé stessi no alla morte e noi li sotterreremo con la loro stessa

confusione. Noi vinceremo!».

Sono queste le parole che il Grande Fratello rivolge da un gigantesco maxi-schermo a una schiera

ordinata di cittadini apatici e indolenti, nel celeberrimo spot del personal computer Macintosh

della Apple. Diretto da un regista del calibro di Ridley Scott, lo spot venne trasmesso un'unica

volta in televisione, il 22 gennaio 1984, durante il terzo quarto del Super Bowl, in uno degli spazi

commerciali più ambiti e seguiti della trasmissioni statunitensi.

Proprio mentre l'immagine del Grande Fratello scandisce il suo proclama appare sullo sfondo una

donna che corre inseguita dalla polizia del pensiero.

Vestita di una divisa sportiva bianca e rossa, gli unici colori a contrastare il grigio dominante e un

azzurrino spento che avrebbero dovuto rimandare al grande concorrente commerciale, l'IBM, la

protagonista raggiunge il maxischermo e vi scaglia contro un pesante martello mandandolo

completamente in frantumi.

Tanto i lavoratori risvegliati dal loro stato catatonico, quanto gli spettatori del Super Bowl

poterono così ascoltare l'annuncio profetico: «il 24 gennaio Apple introdurrà Macintosh. E capirete

perché il 1984 non sarà come Nineteen Eighty-Four».

L'evoluzione delle tecnologie dell'informazione e della comunicazione ha sempre portato a grandi

cambiamenti sociopolitici nella storia della civiltà umana.

L'introduzione dell'alfabeto o la scoperta della stampa con la macchina da stampa a caratteri

mobili sono stati dei precedenti notevoli.

All'inizio degli anni '90, l'avvento di Internet ha quindi suscitato molte speranze.

fl fl fi fi fi ff ffi fi fl fi fi fi ff fi fi fi fi ff ff fi fi fi

Studiosi di diverse discipline iniziarono persino a parlare di un cambiamento antropologico che

in uenzasse tutti gli aspetti della vita.

All'alba della nuova era digitale il presidente statunitense Ronald Reagan poteva pronunciare

queste parole alla London's Guidhall, il 14 giugno del 1989:

«La tecnologia renderà sempre più di cile per lo stato controllare le informazioni che la sua

cittadinanza riceve. L'informazione è l'ossigeno dell'età moderna. Filtra attraverso le pareti

sormontate da lo spinato, si di onde attraverso i bordi elettri cati.... Il Golia del totalitarismo sarà

abbattuto dal David del microchip».

Una cortina di ferro divideva l'Europa occidentale da quella orientale.

L'impero sovietico nonostante le riforme di Mikhail Gorbachev rappresentava nell'immaginario

collettivo, se non l'impero del male, sicuramente ancora la più realistica interpretazione della

distopia Nineteen Eighty-Four descritta da George Orwell.

In quegli anni il cyberspazio era un termine noto solo ai lettori della fantascienza visionaria di

William Gibson.

Il termine cyberspace apparve per la prima volta nel 1982 in un racconto di fantascienza dal titolo

Burning Chrome, pubblicato da William Gibson sulla rivista Omni, per poi essere nuovamente

utilizzato due anni dopo nel suo romanzo Neuromancer.

Nel 1990, insieme all'inizio della repentina dissoluzione dell'Unione Sovietica, sarebbe stato

elaborato il protocollo HTTP e il linguaggio HTML e, nel 1991, il CERN avrebbe nalmente

annunciato la nascita del World Wide Web.

Così, mentre gli accessi ad Internet iniziavano a crescere in misura esponenziale, i regimi totalitari

nel 1992 sembravano avere i giorni contati tanto da indurre il politologo Francis Fukuyama a

pronunciare il suo famigerato epita o sulla ne della storia nel celebre The End of History and the

Last Man.

Il legame tra lo sviluppo della tecnologia e la di usione della democrazia sembrava allora

indissolubile e avrebbe inesorabilmente portato l'a ermazione universale di una società liberale e

democratica, fondata sui principi fondamentali dei diritti dell'uomo.

Nel 1994 il losofo Pierre Lévy poteva inaugurare la nuova era, celebrando la prossima nascita

dell'intelligenza collettiva, «distribuita ovunque, continuamente valorizzata, coordinata in tempo

reale, che porta a una mobilitazione e ettiva delle competenze».

«E, l'uomo telematico, l'inizio di una antropologia per la quale essere umano signi ca essere

connesso telematicamente con altri in un riconoscimento reciproco nalizzato all'avventura della

creatività?» Si chiedeva Vilem Flusser ravvisando nella immersione nella rete il battesimo di una

sorta di società pentecostale nella quale si poteva nalmente «abolire l'ideologia del Sé isolato, in

forza della conoscenza che noi esistiamo gli uni per gli altri e nessuno esiste per se stesso ... a

vantaggio della realizzazione intersoggettiva».

———

Nel 1984 andò in onda un spot particolarmente importante. Nasce Macintosh il primo PC

della Apple,presentato da uno spot (regista Ridley Scott) in uno degli spazi commerciali più

ambiti della scena televisiva americana ovvero durante la nale del campione di football

americano chiamata Super Bowl nel 22 gennaio 1984. Il regista manda un preciso racconto,

a tutti quelli che saranno potenzialmente gli utenti della casa Apple. L'immagine gira intorno

un gruppo di lavoratori vestiti di grigio, ambiente grigiastro-azzurrino ( l'azzurro è il colore

simbolo della marca concorrente più importante - l'IBM) e tutti questi lavoratori sono ad

ascoltare un presentatore che dovrebbe in qualche modo impersonare la gura del “grande

frate

Anteprima
Vedrai una selezione di 7 pagine su 26
Etica della comunicazione - domande e risposte Pag. 1 Etica della comunicazione - domande e risposte Pag. 2
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Etica della comunicazione - domande e risposte Pag. 6
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Etica della comunicazione - domande e risposte Pag. 11
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Etica della comunicazione - domande e risposte Pag. 16
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Etica della comunicazione - domande e risposte Pag. 21
Anteprima di 7 pagg. su 26.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Etica della comunicazione - domande e risposte Pag. 26
1 su 26
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Acquista con carta o PayPal
Scarica i documenti tutte le volte che vuoi
Dettagli
SSD
Scienze politiche e sociali SPS/08 Sociologia dei processi culturali e comunicativi

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ruggi4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Etica della comunicazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica Guglielmo Marconi di Roma o del prof Mencacci Luca.
Appunti correlati Invia appunti e guadagna

Domande e risposte

Hai bisogno di aiuto?
Chiedi alla community