Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
SCOMPOSIZIONE ALLE SEQUENZE DI TERNE
5. LEZIONE 41
CIRCUITI RISONANTI SERIE
11.
Un circuito risonante in serie si ottiene quando la parte immaginaria dell’impedenza è nulla.
Consideriamo il circuito in figura, in cui i bipoli R, L e C sono collegati in serie. Calcoliamo
l’impedenza totale vista ai capi del generatore e la frequenza di risonanza:
CIRCUITI RISONANTI PARALLELO
12. LEZIONE 42
11.CIRCUITO RC IN SCARICA
COEFFICIENTE DI RISONANZA
13.
12.CIRCUITO RC IN CARICA LEZIONE 43
5.CIRCUITO RL IN SCARICA
CIRCUITO RL IN CARICA LEZIONE 44
6. CIRCUITO DEL SECONDO ORDINE RLC
1.
LEZIONE 48
PERDITE PER ISTERESI
15.
Consideriamo un materiale ferromagnetico soggetto ad un flusso variabile (ad esempio
sinusoidalmente). All’interno del materiale si ha una dissipazione di potenza sotto forma
di calore. Le perdite sono date da due contributi:
• PERDITE PER CORRENTI PARASSITE
• PERDITE PER ISTERESI Per ridurre le perdite per correnti parassite i circuiti magnetici delle macchine elettriche
vengono realizzati utilizzando lamierini con spessori δ compresi tra 0,3 - 0,5 mm. Tali
Perdite per isteresi Pi lamierini sono isolati tra di loro tramite carte speciali, vernici, film.
Nei materiali ferromagnetici soggetti a magnetizzazioni alternative si hanno delle perdite
di potenza per isteresi magnetica. Tali perdite sono proporzionali all’area del ciclo di PERMEABILITA’ MAGNETICA
17.
isteresi del materiale e possono essere quantificate per unità di volume attraverso la
seguente espressione:
In cui :
Ki è un coefficiente
costante che dipende dal
materiale f è la frequenza
in Hz
B è l’induzione massima in Tesla.
M
Un accorgimento riguardante la realizzazione dei lamierini è l’aggiunta del 3-4% di
silicio. Questa aggiunta lascia inalterate le proprietà magnetiche del materiale ma ne
diminuisce la conducibilità riducendo di conseguenza le perdite. Il parametro che
sintetizza la qualità del materiale nei confronti delle perdite di potenza è la cifra di
perdita. La cifra di perdita rappresenta la potenza dissipata per isteresi e correnti
parassite in un Kg di materiale con BM=1 T ed f=50 Hz. Valori tipici sono dell’ordine di 1
W/Kg. PERDITE PER CORRENTI PARASSITE
16.
Consideriamo un materiale ferromagnetico soggetto ad un flusso variabile (ad esempio
sinusoidalmente). All’interno del materiale si ha una dissipazione di potenza sotto forma
di calore. Le perdite sono date da due contributi:
• PERDITE PER CORRENTI PARASSITE
• PERDITE PER ISTERESI
Perdite per correnti parassite Pcp
Se consideriamo un lamierino di materiale ferromagnetico di spessore δ soggetto ad un flusso
magnetico variabile sinusoidalmente, per la legge dell’induzione elettromagnetica nascono
delle forze elettromotrici indotte nei circuiti elettrici concentrici ortogonali alle linee di forza.
Tali tensioni provocano la circolazione di correnti dette di Focault. La perdita di potenza
per unità di volume può essere valutata con la seguente espressione:
CICLO DI ISTERESI FORZE AGENTI SU CONDUTTORI PARALLELI
18. 21. LEGGE DI FARADAY-LENS
22.
La legge di Faraday-Neumann-Lens afferma che Se in un intervallo di tempo Δt si ha una
variazione ΔΦ(B) del flusso di campo magnetico B concatenato con un circuito, nel
circuito è indotta una forza elettromotrice “e” che genera una corrente I che si oppone
alla variazione di flusso che l’ha generata”.
19. REGOLA DELLA MANO SINISTRA La seconda espressione vale nel caso si abbiano N spire interessate alla variazione di
flusso.
REGOLA DELLA MANO DESTRA
20. FORZE AGENTI SU UNA SPIRA 6.RILUTTANZA MAGNETICA
23. DUALITA’ CIRCUITI ELETTRICI-CIRCUITI MAGNETICI
7.
LEZIONE 50 9. COEFFICIENTE DI ACCOPPIAMENTO
7. INDUTTANZA
8. COEFFICIENTE DI MUTUA INDUZIONE
LEZIONE 54 7. TRASFORMATORE IDEALE A VUOTO
6. TRASFORMATORE IDEALE SOTTO CARICO
8. USO DEL TRASFORMATORE NEGLI IMPIANTI ELETTRICI 6.DIAGRAMMA VETTORIALE TRASFORMATORE REALE SOTTO CARICO
9. CONDIZIONI DI IDEALITA’ PER UN TRASFORMATORE
LEZIONE 55
5. CIRCUITO EQUIVALENTE TRASFORMATORE REALE
7.TRASFORMATORE IDEALE SOTTO CARICO 8.TRASFORMATORE REALE A VUOTO
9.BILANCIO ENERGETICO TRASFORMATORE REALE LEZIONE 56
5. FUNZIONAMENTO IN CORTO CIRCUITO
PARALLELO DI TRASFORMATORI MONOFASE
6.
Due trasformatori sono in parallelo quando sono collegati ad una stessa linea e allo stesso carico. TRASFORMATORI DI MISURA AMPEROMETRICI
8.
Essi quindi prelevano da un’unica Linea l’energia necessaria per alimentare lo stesso
carico. Si definisce funzionamento in parallelo è perfetto quando ogni macchina fornisce
alla linea una potenza apparente proporzionale alla sua potenza nominale.
Nel funzionamento a vuoto, se i trasformatori collegati alla stessa linea primaria non
hanno carico, fra le coppie di morsetti secondari non deve essere presente alcuna
differenza di potenziale in modo che non ci siano correnti di circolazione sui due
secondari.
Affinché questo sia possibile per i trasformatori monofasi è necessario che siano costruiti per la
stessa tensione primaria e abbiano lo stesso rapporto di trasformazione.
Nel funzionamento sotto carico, per i trasformatori che dovranno essere collegati in
parallelo, è necessario che la ripartizione del carico tra le due macchine sia
proporzionale alla potenza Nominale di ognuno di essi. Condizione che si soddisfa
quando i trasformatori hanno la stessa tensione nominale primaria e lo stesso rapporto
di trasformazione.
Nel caso di un parallelo non perfetto l’opportunità di accoppiare due trasformatori è
legata alla valutazione della corrente di circolazione a vuoto che potrà essere tollerata
solo nel caso in cui risulti dello stesso ordine di grandezza della corrente a vuoto. e al
diverso contributo dato da ogni macchina con riferimento alle potenze nominali.
TRASFORMATORI DI MISURA VOLTMETRICI
7. LEZIONE 57
5. PROVA IN CORTO CIRCUITO DI TRASFORMATORE TRIFASE
La prova in corto circuito per il trasformatore trifase è utilizzabile per valutare alcuni
parametri del circuito equivalente della macchina. Viene misurata la potenza assorbita
Pcc. Mediante calcolo è possibile determinare il cosϕcc, ed i valori Req’’ ed Xeq’’
(fondamentali nella valutazione del circuito equivalente della macchina). I calcoli vanno
eseguiti con riferimento alla corrente I1N. La prova deve essere eseguita alla frequenza
nominale (f=50 Hz) alimentando il trasformatore da un lato con una Vcc in grado di far
circolare negli avvolgimenti primario e secondario le correnti nominali. I morsetti
dell’altro avvolgimento vanno cortocircuitati. La Pcc misurata, visto il valore nominale
delle correnti I1 ed I2 ed il basso valore della tensione (e quindi delle perdite nel nucleo),
coincide con le perdite di potenza nel rame della macchina. Il circuito da utilizzare è il
seguente.
Le formule da utilizzare sono le seguenti:
cosϕcc=Pcc/(√3* V1cc*I1N)
Req’’=Pcc/(3* I2N2)
Zeq’’=V1cc/(√3*K*I2N) 7. TRASFORMATORI TRIFASE E RAPPORTO DI TRASFORMAZIONE
Xeq’’=√(Zeq’’2-Req’’2)
6. PROVA A VUOTO DI TRASFORMATORE TRIFASE
La prova a vuoto di un trasformatore trifase è importante per la valutazione di alcuni
parametri del circuito equivalente della macchina. Nella sue esecuzione si misura la
corrente a vuoto I0, la potenza assorbita a vuoto P0 . Mediante calcolo è possibile
determinare il cosϕ0, ed i valori di R0 e X0 relativi al cappio parallelo. La prova deve
essere eseguita alla frequenza nominale (f=50 Hz) alimentando il trasformatore da un
lato alla tensione nominale e lasciando aperti i morsetti dell’altro lato. La potenza P0,
visto il valore nullo della corrente I2, coincide con le perdite di potenza nel ferro nel
nucleo. Il circuito da utilizzare per la misura è riportato nella figura seguente.
per determinare i parametri del circuito equivalente i calcoli vanno eseguiti con riferimento alla
tensione nominale V1N.
I0=(I01+I02+I03)/3 in quanto il nucleo magnetico non è simmetrico. Nel caso in cui le fasi del
primario sono connesse a stella la corrente I20 che interessa la colonna centrale è sensibilmente
minore delle altre due.
Le formule da utilizzare sono le seguenti:
cosϕ0=P0/(√3*V1*I0)
Ia=I0cosϕ0
Iμ=I0senϕ0
R0=V1/Ia
X0=V1/Iμ
8. GRUPPI DEI TRASFORMATORI TRIFASE 11. CIRCUITO EQUIVALENTE DELLA MACCHINA ASINCRONA
Prima di definire il concetto di “Gruppo di appartenenza di un trasformatore trifase” è di
fondamentale importanza parlare dello spostamento angolare α, il quale è definito come
lo sfasamento tra tensioni di primario e secondario della stessa fase ed è funzione del
tipo di collegamento dell'avvolgimento AT e dell'avvolgimento bt della macchina.
Lo spostamento angolare può valere 0°,150°,180°330°.
Definiamo come gruppo il numero che si ottiene dividendo α (Spostamento angolare)
per 30° , e avremo quattro gruppi 0-5-6-11.
- GRUPPO “0”: con collegamento stella-stella e triangolo-triangolo e
avvolgimenti nello stesso verso, spostamento angolare di 0°;
- GRUPPO “5”: con collegamento stella-triangolo e triangolo-stella e
avvolgimenti in verso opposto, spostamento angolare di 150°;
- GRUPPO “6”: con collegamento stella-stella e triangolo-triangolo e
avvolgimenti in verso opposto, spostamento angolare di 180°;
- GRUPPO “11”: con collegamento stella-triangolo e triangolo-stella
e avvolgimenti nello stesso verso, spostamento angolare di 330°;
LEZIONE 60
10. SCORRIMENTO E GRANDEZZE ROTORICHE
12. PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO DELLA MACCHINA ASINCRONA 13.IL CAMPO MAGNETICO ROTANTE
14.MACCHINA ASINCRONA: ASPETTI COSTRUTTIVI LEZIONE 61
La macchina asincrona è costituita da una parte fissa, detta statore, che contiene gli FUNZIONAMENTO A VUOTO DELLA MACCHINA ASINCRONA
11.
avvolgimenti induttori, e da una parte rotante, detta rotore, che contiene gli
avvolgimenti indotti, si tratta di una macchina rotante e può funzionare sia motore che
da generatore , nel primo caso trasforma l’energia elettrica prelevata in energia
meccanica, nel secondo caso trasforma l’energiameccanica in energia elettrica.
La macchina asincrona è costituita da un circuito magnetico statorico, il traferro, un circuito
magnetico rotorico, e dalle cava statorica e rotorica dove sono alloggiati rispettivamente gli
avvolgimenti induttore e indotto.
STATORE
Lo statore è la parte fissa della macchina. E’ costituito da un pacco di lamierini in ferro al
silicio isolati tra di loro a forma d