TECNICHE DI VALUTAZIONE MONETARIA
La valutazione monetaria dei beni ambientali si distingue in due metodi:
Metodi diretti:
a) stimiamo il valore di un bene ambientale simulandone il mercato, attraverso
interviste dirette a campioni della popolazione sul valore di determinati beni ambientali.
Metodi indiretti:
b) stimiamo il valore di un bene ambientale sulla base di transazioni di
mercato per beni privati collegati a quello speci co bene ambientale, ad esempio, i costi di
viaggio sostenuti per raggiungere un certo sito ambientale.
TECNICHE DIRETTE: LA VALUTAZIONE CONTINGENTE
Il valore del bene si determina attraverso la disponibilità a pagare per un bene cio ambientale,
stimata attraverso un questionario diretto volto ad individuare le preferenze personali sulle
tematiche ambientali.
Il successo di questa tecnica è ovviamente legato alla buona ideazione ed esecuzione dell’attività
statistica e di rilevazione sul campo.
TECNICHE INDIRETTE: IL PREZZO EDONICO
Si basa sul prezzo di mercato di beni complementari ai beni ambientali oggetto della valutazione.
Si ricorre a questi metodi quando i beni ambientali sono intangibili: aria pulita, paesaggio…
Un esempio è dato dagli immobili, il cui valore si assume cresca in relazione a particolari attributi
ambientali: la vicinanza ad un parco, il silenzio, l’assenza di tra co…
8. Analisi costi bene ci - ACB
Per valutare economicamente un progetto ambientale si utilizzano diversi metodi, uno dei
principali è il metodo ACB, che individua quali costi e bene ci considerare, come misurarli e
indica le modalità di trattamento dell'incertezza. Mediante il confronto tra i ussi monetari
attualizzati dei costi e dei bene ci consente all'autorità pubblica di orientare le sue decisioni.
Infatti consente di determinare se un progetto/politica ambientale sia economicamente e
socialmente perseguibile.
L'ACB è composta da 7 fasi:
1. de nizione della portata dell'intervento con individuazione della popolazione interessata
2. identi cazione degli impatti del progetto (risorse, occupazione)
3. individuazione degli impatti economicamente rilevanti (incremento o riduzione di benessere)
4. quanti cazione sica degli impatti rilevanti e determinazione dei ussi sici
di costi e bene ci
5. valutazione monetaria (le misure siche devono essere espresse in moneta): l'ACB deve
prevedere i costi e bene ci del futuro, correggere e calcolare i prezzi se necessario
6. sconto dei ussi costi e bene ci (attualizzazione tramite un idoneo tasso di sconto)
7. conduzione dell'analisi di sensitività: con il criterio del massimo valore attuale netto si può
individuare il progetto con la massima e cienza relativa
Le ipotesi sono condizionate dall'incertezza e quest'analisi tenta, calcolando il valore attuale netto
su di erenti scenari, di evidenziare le variabili alla quale il progetto è più sensibile. Ne consegue
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che nell'ACB gli esiti dipendono non solo dalla politica scelta ma anche dalle circostanze esterne.
Occorre pertanto valutare e de nire il rischio incertezza (probabilità di accadimento) e i
cambiamenti eventuali sulla popolazione a seguito del progetto.
È un processo complesso e non sempre tutti i dati sono oggettivi, ciò rende necessario
monetizzare l'ambiente naturale. Questa volontà di attribuire valore monetario all'ambiente è un
aspetto controverso dell'ACB che resta comunque uno strumento valido per valutare la fattibilità
ambientale di un progetto e la sua sostenibilità.
9. DAP e DAC
La valutazione economica dei beni ambientali è lo strumento utile per avere la base dati per
de nire gli interventi di politica ambientale e misurarne l'e cacia. A molti beni e servizi ambientali
non è associato un prezzo di mercato ma essendo la moneta l'unità di misura delle preferenze
degli individui occorre trovare metodologie che permettano di attribuire un valore monetario ai
beni ambientali. Una strada consiste nel determinare i danni prodotti all'ambiente e usare tale
valore come corrispettivo. Si può partire dalle funzioni d'uso del bene e dalla preferenza degli
individui nei suoi confronti.
Le procedure utilizzate per attribuire valore ai beni che non hanno prezzo sono:
• DAP, criterio della disponibilità a pagare
• DAC, criterio della disponibilità ad accettare.
DAP, disponibilità a pagare, viene de nita come la somma massima che un individuo è disposto a
spendere per godere di un bene cio. Nel caso di beni con prezzo misura quanto i consumatori
pagano per averli e contiene anche il cosiddetto surplus del consumatore, infatti esistono
consumatori che sarebbero disposti a pagare di più per quel bene e quindi godono di un
bene cio. Nel caso di beni senza prezzo esiste di fatto solo il surplus del consumatore.
DAC, disponibilità ad accettare, misura la compensazione per sopportare la perdita derivante dal
deterioramento dell'ambiente e per rinunciare ad un bene cio analogo. È la somma minima che
un individuo chiede per sopportare un costo, una perdita o per rinunciare ad un bene che
possiede.
10. Funzione economica dell’ambiente
Il sistema ambientale ha funzioni economiche misurabili come essere fornitore di risorse
rinnovabili e non rinnovabili, come ricettore di ri uti e come fonte diretta di utilità. L'ambiente
fornisce le risorse necessarie al funzionamento del sistema economico, che utilizza come input le
materie prime e le fonti energetiche e le trasforma per la produzione di beni, servizi e ri uti.
L'ambiente assorbe una parte di ri uti e dell'inquinamento prodotti dal sistema produttivo: i
sistemi biologici decompongono la materia in sostanze elementari e gli agenti atmosferici la
disperdono nell'ambiente, la cui capacità di assorbimento non è illimitata. Oltretutto alcune
sostanze nocive hanno tempi di decomposizione molto lunghi. L'ambiente è fonte di utilità diretta
per l'uomo, si pensi alla possibilità di trascorrere un weekend al mare o in montagna per
soddisfare il bisogno di svago. L'ambiente fornisce inoltre beni essenziali per la vita come l'aria e
l'acqua che pur non essendo beni economici forniscono enorme utilità diretta all'uomo.
11. Valutazione economica del danno ambientale
La valutazione economica delle risorse dei beni ambientali parte dalla considerazione che
l'ambiente ha funzioni economiche.
Esse sono:
• fornitore di risorse
• ricettore di ri uti
• fonte diretta di utilità
Si cerca di attribuire un valore monetario ai beni ambientali attribuendo un valore economico ai
danni ad essi arrecati. Il valore economico del danno ambientale è determinato da una perdita di
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benessere nella forma di danni subiti o di bene ci perduti. Le procedure utilizzate per valutare il
danno sono due: DAP e DAC. La DAP è la somma massima che un individuo è disposto a pagare
per godere di un bene cio mentre la DAC è la somma minima che un individuo chiede per
rinunciare ad un bene cio.
12. Valore economico totale - VET
Il valore economico totale è un indicatore in grado di quanti care i bene ci prodotti da una risorsa
ambientale.
Il VET è composto da:
• funzione ecologica
• valore di uso
• valore di non uso
La funzione ecologica caratterizza le funzioni eco-sistemiche della risorsa. La relazione che lega il
sottosistema economico all'ecosistema evidenzia legami di complementarietà che caratterizzano
il funzionamento di ambedue i sistemi. Nel valutare il bene si tiene quindi conto dei servizi
ecologici o di supporto alla vita. L'importanza della funzione ha portato ad individuare una
suddivisione tra valori primari, che sono le funzioni naturali, e secondari, che sono le relazioni
economiche di un bene.
Il valore d'uso è determinato dalla modalità di consumo:
• valore d'uso diretto del bene scambiato sul mercato
• valore d'uso indiretto
• valore opzione che de nisce la disponibilità a pagare per l'utilizzo di un bene ambientale.
Il valore di non uso é dato dal valore di esistenza (non è necessario consumare un bene per trarne
utilità e sapere che esista è motivo di soddisfazione) e dal valore di lascito (quanto un individuo è
disposto a pagare per conservare un bene ambientale alla generazioni presenti o future).
13. Politica ambientale e criticità
La politica ambientale è formata da tutti gli interventi predisposti delle autorità pubbliche per
disciplinare le attività umane che riducono la disponibilità di risorse naturali o ne peggiorino la
qualità e la fruibilità.
La politica ambientale interviene su:
• comportamenti che producono degrado ambientale (inquinamento)
• modi ca dell'ambiente (infrastrutture)
• sfruttamento di risorse naturali (attività ittica, venatoria)
• incentivi alle tecnologie eco-compatibili
La politica ambientale si basa su alcuni principi fondamentali: prevenzione, sussidiarietà e
cooperazione.
Il principio di prevenzione tende a predisporre misure per evitare o ridurre i danni ambientali in
modo preventivo. La politica ambientale deve essere integrata dalle politiche settoriali di consumo
o degrado delle risorse ambientali.
Il principio di sussidiarietà deve garantire che gli obiettivi vengono perseguiti a livello territoriale
più opportuno e il più vicino ai cittadini.
Il principio di cooperazione mira ad assicurare la collaborazione tra istituzioni e società civile per
migliorare le decisioni e la loro accettazione.
Le politiche ambientali presentano aspetti di complessità:
• visibilità, i problemi ambientali non sono percepiti immediatamente
• tempo, i tempi di intervento sono più lenti rispetto ai processi ambientali e spesso sono di lungo
periodo
• interdipendenza settoriale, si deve tener conto dei processi in atto in altre politiche settoriali
• contenuto tecnico-scienti co, i problemi ambientali sono particolarmente complessi
• incertezza, non si hanno adeguate informazioni sulle relazioni causa-e etto
• costi, costi notevoli a carico di pochi e bene cio a favore di molti.
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14. Principali problemi ambientali globali e locali
Negli anni a cavallo tra il 1960 e il 1970 l'ambiente è al centro dell'attenzione politica ed
economica sia per l'emergenza dovuta all'inquinamento atmosferico sia per la progressiva
riduzione delle fonti energetiche. I problemi ambientali non hanno con ni nazionali e sono sia
locali che globali: ci&ogr
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