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L'allocazione delle risorse non è in quanto esiste una tendenza al sovrasfruttamento (non
sono in grado di limitare il consumo da parte degli individui) della risorsa comune.
Nel caso di risorse naturali può accadere che esse non riescono a riprodursi al ritmo dello
sfruttamento. in questi casi deve intervenire lo stato per diminuire lo sfruttamento, ad
esempio nel caso della pesca dove vi è uno sfruttamento della materia prima lo stato può:
1. fare un fermo biologico, in alcune aree vi è il divieto di pesca
2. dare incentivi ai pescatori a cambiare attività
Ci sono comunque dei casi in cui non è necessario l’intervento dello stato, dato che è la
comunità locale ad autoregolarsi, per preservare la risorsa naturale.
Beni pubblici misti
L'utilizzo privato di certi beni si può associare ad un uso pubblico (non è rivale e non è
escludibile).
Es. vaccinazione
Il vaccino è come un bene privato quindi assume le caratteristiche di rivalità ed escludibilità,
ha un beneficio privato, ovvero mi rende immune a delle malattie. Ha però un beneficio
pubblico, ovvero evita la diffusione delle malattie nella società, e dato che a volte i benefici
privati non sono sufficientemente alti rispetto al costo. Quindi lo stato inserisce l'obbligo al
consumo ed a volte fornisce la prestazione gratuitamente.
Es. istruzione
Gli istruendoli trarre un beneficio privato, ad esempio il fatto che potrei trovare un lavoro
migliore, c'è anche un beneficio pubblico, in quanto una società in cui l'istruzione è elevata,
è una società con una qualità di vita maggiore e con una maggiore potenzialità.
Questi due esempi sono beni che producono delle esternalità positive
L'allocazione delle risorse si definisce subottimale, ovvero la quantità (Q) domandata di
questi beni è inferiore a quella ottimale allora lo stato da degli incentivi per aumentarlo
(come istruzione gratuita)
DP è la curva di domanda degli individui ovvero privata, considerando solo questa domanda
la quantità ottimale sarà QP data dall'intersezione tra DP e MC.
DE è la curva che descrive i benefici esterni che sono associati al consumo da parte dei
privati di ogni quantità di questo bene.
sommando a DP la DC ottengo la DC ovvero la domanda collettiva, che esprime il beneficio
marginale complessivo per ogni quantità, la quantità ottima di questo bene per la
collettività è Q*.
Q* > QP
Se lasciassimo gli individui scegliere la quantità ottima, sceglierebbero QP e non Q* perché
sceglierebbero guardando solo i benefici privati ma se guardiamo la società nel complesso
considerando anche i benefici pubblici la quantità ottimale è Q*.
Analisi neoclassica delle esternalità
Esternalità positive, ad esempio apicoltore, ci sono esternalità positive come
l'impollinazione.
c'è un fallimento di mercato e sta nel fatto che se vengono lasciate libere le forze l'equilibrio
sarà Q* e non Q** e non sarà socialmente ottima in quanto è < Q**.
non si arriva naturalmente a Q** in quanto l'apicoltore non beneficia e non ha un
rendimento da questa esternalità positive.
all'apicoltore allora viene dato un sussidio per ogni quantità prodotta così riesce ad avere un
beneficio dalle esternalità positive e produce una quantità maggiore = Q**
Viene data una certa quantità di sussidio tale che la CM trasli ed arrivi ad intersecare lo BMP
nel punto A, che coincide con la quantità Q**.
Esternalità negative, ad esempio fabbrica con delle emissioni inquinanti. Il produttore
sceglierà la quantità da produrre indipendentemente dalle emissioni, ma solo in base ai suoi
costi e sarà Q*.
la curva di BMS sarà una curva più bassa perché considera anche le esternalità negative ed
anche la quantità socialmente ottima data dall'intersezione tra CM e BMS è Q** < Q*
Anche qui c'è un fallimento di mercato, in quanto le libere forze di mercato non
determinano un equilibrio socialmente ottimo, quindi interviene lo stato che per ogni
quantità inserirà una tassa (TASSA PIGOUVIANA) quindi un costo aggiuntivo, che scoraggerà
una produzione accumulativa di quantità, così che la quantità prodotta sarà Q**
In questo modo internalizza il produttore, le esternalità negative che produce. Ciò si nota
dalla traslazione verso l’alto della curva CM.
Teorema di Coase
“l’allocazione efficiente delle risorse viene conseguita mediante l’assegnazione dei diritti di
proprietà, (senza quindi un intervento dello stato), c’è una condizione: non esistono costi di
transazione.
Secondo Coase, è possibile internalizzare spontaneamente le esternalità attraverso la
contrattazione tra le parti interessate, purché i diritti di proprietà siano chiaramente
attribuiti.
profitto marginale è una curva che mi dice qual è l'incremento di profitto associato ad
una unità aggiuntiva di produzione. È una curva che contiene in sé sia il ricavo sia il costo
marginale.
q1 è la quantità che il produttore sceglierà di produrre, è il punto dove ha il profitto
massimo.
Se producesse meno di q1 perderebbe nel senso che non starebbe guadagnando il massimo,
se producesse più di q1 perderebbe in quanto il profitto marginale sarebbe negativo.
Ipotizziamo che il produttore produca un bene con delle esternalità negative, e quindi
l'equilibrio sociale considerando le esternalità sara sicuramente una quantità minore di q1 e
sarà pari a q* corrispondente all'incrocio tra la curva di profitto marginale e le esternalità
negative. Secondo la teoria neoclassica lo stato avrebbe dovuto imporre delle tasse al
produttore.
Secondo Coase il sistema aggiunge a q* autonomamente senza l'intervento dello Stato,
tramite contrattazione tra cittadini e produttore il quale in questo caso ha il diritto di
proprietà.
i cittadini sono disposti a pagare per la diminuzione delle quantità e quindi delle emissioni e
sono disposti a pagare a seconda del danno subito. graficamente la quantità che i cittadini
sono disposti a pagare è data dall'area 1 2 q* q1
la contrattazione cesserà quando si raggiungerà q* Pareto-ottimo, punto dove la quantità
che i cittadini sono disposti a pagare, eguaglia il profitto del produttore.
Super teorema di Coase
I guadagni da contrattazione consentono di arrivare al punto efficiente esistono i costi di
transazione che ci permettono comunque di arrivare all'equilibrio. Lo stato attribuisce ai
cittadini i diritti di proprietà.
Senza contrattazione la q prodotta sarebbe zero in quanto il diritto di proprietà e dei
cittadini. quando un produttore contratta con i cittadini per poter produrre offre una
quantità di denaro in risarcimento alle esternalità negative che produce, che sarà sempre
maggiore di quanto richiesto dai cittadini. ci sarà quindi un guadagno nella contrattazione e
questo porterà il sistema all'equilibrio sociale q*.
q0 2 1 q* quantità offerta dal produttore, q0 q1 q*, quantità Richiesta dai cittadini.
Secondo Coase il suo teorema vale anche per i beni pubblici. criticato da Olson e Dixit
Critica di Olson e Dixit
Il teorema di coase non è applicabile ai beni pubblici perché il free-riding non è eliminabile.
La decisione di finanziare o meno un bene pubblico viene presa in due istanti:
1. viene presa la decisione di partecipare o meno ad un'assemblea
2. attività cooperativa dei partecipanti che tramite contrattazione decidono quanto
spendere ognuno
*ci sono individui che decidono di non partecipare all'assemblea per evitare di dover
dichiarare quanto sono disposti a spendere ed ambendo così a fare free-riding
N = numero di beneficiari del bene pubblico (dimensione della collettività interessata da questo
meccanismo)
V = beneficio individuale ottenuto dal beneficio individuale
C= costo totale
M= numero minimo di contribuenti
Ipotizziamo che M<N [M sottoinsieme della collettività N]
Beni meritori
Esempio di beni meritori è l’utilizzo del casco. L'idea che gli individui in assenza di obbligo tendono a
sottostimare i rischi derivanti in assenza di obbligo del casco. In questo caso lo Stato prende delle
decisioni ed introduce l’obbligo del casco.
Beni pubblici globali
Beni che producono benefici che travalicano i confini nazionali. Presentano le stesse caratteristiche
attribuite ai beni pubblici puri, ma sono in grado di generare esternalità su scala sovranazionale. Es.
ambiente, aria, se c’è un inquinamento dell’aria il problema è sia per la popolazione locale che
globale.
Teoria delle imposte (prezzo privato, prezzo quasi privato, prezzo
pubblico o tariffa)
Prezzo privato: fa riferimento all’entrata derivante dalla vendita di beni e servizi posseduti dallo
Stato. Esempio: se lo Stato ha un patrimonio immobiliare pubblico lo può dismettere e vendere
quindi le proprietà sul mercato, al prezzo privato di mercato.
Prezzo quasi privato: esempio, lo stato ha un bosco e produce legname, che vende sul mercato al
prezzo privato, viene considerato però un bene quasi privato in quanto nel porre in essere questa
produzione lo stato persegue anche altri fini che non sono gli stessi dei privati, ad esempio
preservare il territorio.
Prezzo pubblico o tariffa: caso in cui il prezzo del bene o servizio è stabilito in modo che sia in grado
di coprire i costi con i ricavi. Esempio: tariffa dell’acqua, tariffa autostradale.
Prezzo politico: si parla di prezzo politico quando il prezzo a differenza di quello pubblico non
permette di coprire tutti i costi ma solo una parte. Esempio: prezzo biglietto dell’autobus, costa di
meno del prezzo che mi permetterebbe di coprire i costi, in quanto comunque produce esternalità
positive, ovvero riduce l’utilizzo della macchina, abbassando il prezzo ne incentivo il consumo.
Differenza tra tasse ed imposte:
-la tassa è il corrispettivo per l’ottenimento di un bene o di un servizio che però copre solo una parte
dei costi. Esempio: tasse scolastiche, sono pagate solo da chi frequenta la scuola o l’università. Ma
queste tasse che paghiamo non coprono tutti i costi del servizio. La restante parte viene finanziata
dallo Stato con l’obiettivo di diffondere il consumo.
- l’imposta è la forma di prelievo più generale a cui corrisponde direttam