STABILIRE EMPATIA CON L’UTILIZZATORE:
- prima di partire nello sviluppo dei prodotti osservo i
clienti, cerco di capire chi sono e di cosa hanno bisogno, quali sono i loro punti di sofferenza, cerco di vivere i
loro problemi creando empatia.
DEFINIRE IL DESIGN: con l’obiettivo di proporre
- una soluzione che affronti e possa dare delle risposte
positive a questi punti di sofferenza.
- IDEARE IL DESIGN
- REALIZZARE DEI PROTOTIPI
- TESTARE I PROTOTIPI REALIZZATI: se il test ha un esito positivo immetto il prodotto/servizio sul
mercato, mentre se ha un risultato negativo dovrò rifare qualcuna delle fasi precedenti a seconda del motivo
che mi ha portato a questo risultato.
Ci sono una serie di loop (ritorni) in caso di mancato funzionamento di qualcuna delle fasi (es: quando non si
comprendono le necessità dei clienti bisogna ripartire dalla prima fase): ciò consente di immettere sul mercato un
prodotto/servizio che rispecchi pienamente le aspettative degli utilizzatori.
L'efficacia del design thinking come processo di supporto allo sviluppo prodotti nasce dalla sua struttura che vede
l'alternarsi di osservazione e di sperimentazione caratterizzata di volta in volta dall'alternarsi di un approccio
concreto di contatto con la realtà e di un approccio astratto di concettualizzazione del problema da affrontare delle
possibili soluzioni da proporre.
53. Descrivete finalità ed impostazione del QFD, Quality Function Deployment (pag.106-107)
Il Quality Function Deployment (QFD o casa della qualità) è una tecnica utilizzata nello sviluppo dei prodotti.
strumento utile per l’integrazione del lavoro di marketing con quello di progettazione.
È uno
Può essere illustrato tramite un grafico suddiviso in 2 sezioni:
indica l’insieme di desideri e bisogni
- VOCE DEL CLIENTE: che ha e si aspetta dal prodotto/servizio (sono
È tendenzialmente presidiata dall’area marketing.
scritti in orizzontale).
VOCE DELL’INGEGNERE:
- indica le diverse caratteristiche tecniche di cui possiamo dotare i prodotti e che,
secondo gli ingegneri e i progettisti, sono importanti per dare risposte significative ai bisogni dei clienti (sono
scritte in verticale). È legata allo sviluppo di prodotti e alla tecnologia.
Grazie all’approccio QFD facciamo “parlare” la voce del cliente con la voce dell’ingegnere: se all’interno della
matrice si creeranno degli incroci allora vuol dire che i bisogni dei clienti saranno soddisfatti da alcune
(correlazioni tra voce del cliente e voce dell’ingegnere).
caratteristiche tecniche
voce dell’ingegnere c’è uno spazio dedicato ai trade off, ossia delle
Sopra la caratteristiche tecniche che entrano in
un’auto un’auto
conflitto tra loro (es: è difficile trovare che sia larga e facilmente parcheggiabile oppure che abbia
elevate prestazioni e bassi consumi): è quindi importante tener conto dei trade off in modo da evitare di focalizzarsi
su progetti irrealizzabili.
C’è anche uno spazio dedicato all’analisi competitiva che permette di analizzare il proprio prodotto con quello dei
concorrenti ed uno spazio dedicato alle comparazioni tecniche tra il mio prodotto e quello offerto dai concorrenti.
Il QFD ha forti ricadute a livello di BENEFICI:
- NELLA PROGETTAZIONE: piena comprensione dei bisogni dei clienti grazie alla voce del cliente; riduzione
dei tempi e dei costi di sviluppo; valorizzazione del know-how
- NELLA PRODUZIONE: riduzione delle necessità di interventi e di rilavorazione; aumento della produttività
- SUL MERCATO: miglioramento della soddisfazione del cliente; riduzione dei guasti e degli interventi in
garanzia
Quali sono i fondamenti (caratteristiche) dell’approccio agile? (pag.115-116)
54. L’approccio agile è un approccio iterativo in cui il processo di realizzazione del prodotto si muove con un certo
livello di definizione e di completamento omogeneo per tutti gli elementi del prodotto. Il prodotto sarà lanciato sul
mercato e nel mentre si porterà avanti un suo miglioramento progressivo (grazie ai feedback provenienti dal
mercato si riduce anche il rischio di un impatto negativo del prodotto sul mercato) fino al raggiungimento
dell’obiettivo finale che l’impresa si è imposto: quindi i prototipi di prodotto vengono migliorati di fase in fase e
possono essere immessi sul mercato anche prima del raggiungimento del prototipo finale. Si tratta di un metodo
continua con gli stakeholder, la cui soddisfazione è determinante per la buona
innovativo basato sull’interazione
riuscita del progetto e per lo sviluppo dell’organizzazione.
agile sono:
I fondamenti dell’approccio
- Gli individui e le interazioni più che i processi e gli strumenti;
- Il software funzionante più che la documentazione esaustiva;
- La collaborazione col cliente più che la negoziazione dei contratti;
- Rispondere al cambiamento più che seguire un piano.
L’idea del metodo agile si basa sulla possibilità di chiamate “sprint”:
realizzare un progetto per fasi ad ogni sprint
corrisponde una nuova funzionalità e viene verificata la soddisfazione del cliente, al quale viene mostrato il lavoro
All’interno dello sprint (fase) abbiamo uno scrum team, ovvero un
svolto fino a quel punto. gruppo di persone che
lavorano in maniera interfunzionale per il raggiungimento di determinati obiettivi. Il metodo agile non vale in tutti
i casi, ad esempio nella fabbrica è poco utilizzato, mentre è valida per quei prodotti dove posso incrementare il
valore (es: campo digitale).
Quali sono i principali ruoli presenti all’interno di un agile/scrum
55. team? (pag.115-116)
(presenti all’interno di ogni sprint)
Gli scrum team sono auto-organizzati, compiono il lavoro organizzandosi e
coordinandosi al proprio interno e possiedono tutte le competenze necessarie per realizzare il lavoro senza dover
Le figure centrali all’interno dello scrum team sono:
dipendere da nessuno al di fuori del team. lo scrum team e l’organizzazione in cui il team
- PRODUCT OWNER: svolge un ruolo di coordinamento tra
opera. Rappresenta gli stakeholders ed è responsabile per assicurare che il team fornisca valore al business.
Analizza i requisiti legati ai bisogni dei clienti e stabilisce le priorità su cui il team lavora aggiungendo
determinati requisiti agli obiettivi su cui il gruppo deve potenzialmente lavorare.
- SCRUM MASTER: garantisce una gestione fluida delle attività su cui lavora il team. È responsabile della
corretta ed efficace applicazione della metodologia scrum, perciò deve formare il team e stargli accanto. Deve
riuscire a rimuovere gli ostacoli che limitano la capacità del team di raggiungere gli obiettivi stabiliti ed aiutare
il team a superarli. Può svolgere alcuni ruoli simili a quelli del Project Manager, ma a differenza di
quest’ultimo non può intervenire sul team.
56. Quali sono le principali fasi di un processo scrum? (pag.115-116)
L’approccio agile opera attraverso un approccio scrum, ossia organizzando l’attività tramite piccoli team
spesso
interfunzionali responsabili degli obiettivi assegnati e che lavorano su una serie di idee relative al
prodotto/servizio da realizzare (scrum team). Si parte dalla pianificazione di una lunga lista di idee che viene man
all’individuazione di una lista breve di idee concrete su cui il team lavorerà.
mano ridotta e si arriva
Grazie a questo approccio il tempo a disposizione e di realizzazione del prodotto non cambia (resta fisso) ma
cambia l’obiettivo.
DOMANDE SU INNOVAZIONE NELLA PRODUZIONE (PAG. 117-125)
57. Modello della lean production (impresa snella): caratteristiche e confronto rispetto al fordismo. Descrivete
come l’approccio lean rappresenti un pensare all’incontrario il taylorismo-fordismo(pag.118-119)
Il modello di produzione taylorista-fordista è caratterizzato da: un basso utilizzo della tecnologia (poca
automazione quindi il lavoro è unicamente o prevalentemente manuale) ed una produzione grassa (pesantezza e
complessità nella produzione, grandi volumi di produzione).
Il modello giapponese (lean production o impresa snella o toyotismo) è invece caratterizzato da un basso utilizzo
della tecnologia (poca automazione) e da una produzione snella: si tratta infatti di un modello adatto a condizioni
lenta e ad un mercato non troppo movimentato. L’impresa snella si caratterizza per la capacità di
di crescita
raggiungere elevati livelli di prestazioni in termini di efficienza, flessibilità, qualità e bassi costi con l’utilizzo
scorte). Essa ruota attorno all’impresa a 6 zeri:
minimo di risorse (uomini, macchinari,
vengono minimizzati il livello di scorte e delle attività di magazzino grazie all’impostazione
- ZERO STOCK:
del sistema logistico basato sulle logiche JIT;
- ZERO DIFETTI: i difetti e le anomalie vengono azzerati grazie a continui interventi di prevenzione e
miglioramento nella progettazione e nel processo produttivo;
- ZERO TEMPI MORTI: riduzione dei tempi di attraversamento del ciclo di produzione intervenendo sui
momenti in cui il prodotto non viene lavorato;
- ZERO TEMPI DI ATTESA: si riduce il tempo di attesa per il cliente migliorando la sua soddisfazione;
- ZERO CARTACCE: abbattere la burocrazia e le comunicazioni inutili;
ZERO CONFLITTI: c’è un rapporto di totale collaborazione all’interno dell’impresa.
- “pensando all’incontrario” gli assunti tradizionali.
Il modello giapponese supera i limiti del taylorismo-fordismo
- SCORTE: nel taylorismo-fordismo sono un elemento di sicurezza poiché permettono di fronteggiare gli
imprevisti ed i difetti che possono presentarsi nella produzione; nel toyotismo sono una causa di inefficienza
dato che mascherano il verificarsi di anomalie e riducono lo stimolo a lavorare senza commettere errori.
- FLUSSO DI LAVORO: nel taylorismo-fordismo è un flusso che non si deve mai fermare: la catena di
montaggio deve sempre andare avanti dato che singoli momenti di pausa porterebbero tutta la fabbrica a
fermarsi e sarebbero quindi molto costosi (eventuali anomalie vanno corrette a fine processo); nel toyotismo il
flusso si interrompe ogni volta che si presenta un difetto in modo da intervenire subito (sono presenti infatti
meccanismi come: l’automazione, macchinari che si fermano automaticamente al verificarsi di difettosità;
l’autoattivazione, personale di linea può fermare la linea non appena identifica situazioni di anomalia).
- QUALITÀ: nel taylorismo-fordismo, qualità elevata è associata a prezzo elevato (dato che la produzione nella
quale si dovranno scartare o rilavorare i pezzi difettosi è molto costosa); nel taylorismo, qualità elevata pu
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