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18. INNOVAZIONE DI PRODOTTO E DI PROCESSO[MALERBA]

L'innovazione può riguardare i prodotti o processi produttivi. Industrie e servizi manifestano differente propensione ad innovare a livello di prodotto o processo.

[CARROCCI] Schmookler sostiene che è vitale capire la differenza tra "tecnologia del prodotto" e "tecnologia di produzione". La prima riguarda il modo in cui si crea o si migliora un prodotto, la seconda il modo in cui lo si produce. In maniera analoga si sono utilizzati i termini "innovazione di prodotto" e "innovazione di processo. Il motivo per cui si insiste su questa distinzione è la differenza di impatto sociale ed economico. L'introduzione di nuovi prodotti ha un effetto positivo sui redditi e sull'occupazione, l'innovazione di processo può avere effetti ambigui a causa della riduzione dei costi che implica. L'attenzione rivolta all'innovazione di prodotto e processo è

Utile all'analisi i problemi, ma non devi risolverci da altri aspetti. Edquist, Hommen, McKelvey hanno suggerito di dividere la categoria dell'innovazione di processo in "innovazioni tecnologiche di processo" e "innovazioni organizzative di processo", le prime per l'introduzione di nuovi macchinari e le seconde per nuovi modi di organizzare il lavoro. Le innovazioni organizzative possono essere anche accordi tra più imprese allo scopo di riorganizzare interi settori; molte di queste hanno riguardato la distribuzione.

19. TECNOLOGIA COME INFORMAZIONE E CONOSCENZA [MALERBA] Conoscenza ed apprendimento sono due elementi alla base della teoria dell'impresa innovativa. Per la conoscenza, l'approccio schumpeteriano-evolutivo parte dalla fondamentale distinzione tra tecnologia come informazione e come conoscenza. La tecnologia come informazione, se non limitata da brevetto, oppure tenuta segreta o non trasmessa per mancanza di comunicazione,

è liberamente disponibile, ha un costo di riproduzione pari a zero, si diffonde liberamente. Ma diventa caratterizzata dal “paradosso di Arrow”: L’informazione, una volta rivelata, perde il suo valore. Il sistema dei brevetti crea piena appropriabilità e il vincitore di questa “gara” tecnologica è in grado di ottenere tutte le rendite da innovazione, le imprese perdenti generano una duplicazione di sforzi innovativi. La tecnologia come conoscenza, la conoscenza è legata alla comprensione, elaborazione ed assimilazione delle informazioni e ha una dimensione cognitiva. La diffusione della conoscenza non è automatica e non avviene liberamente. Diverse caratteristiche della conoscenza ne determinano la trasferibilità. La conoscenza tacita gioca un ruolo rilevante nel processo innovativo e conferisce vantaggi alle imprese, essa si sviluppa con l'esperienza e con le interazioni personali, implicando un elevato grado di

Specificità ai soggetti ed ai contesti entro cui è localizzata, e di connessione con le attività che le originano. La dinamica della trasformazione e della trasmissione della conoscenza implica una stretta interazione tra conoscenza tacita e codificata (Nomaka).

20. MARX, SMITH E RICARDO[MALERBA] Più l'innovazione e il cambiamento tecnologico hanno occupato una posizione di crescente importanza. Adam Smith parlava dell'innovazione da un punto di vista particolare: ovvero come relazione tra cambiamento tecnologico, divisione del lavoro e mutamento strutturale dell'economia. Si concentra sull'incorporazione del progresso tecnologico né beni capitali e sui suoi effetti sulla produttività del lavoro, specializzazione e occupazione. La divisione del lavoro è limitata dall'ampiezza del mercato, genera elevata produttività del lavoro attraverso la specializzazione dei compiti e l'apprendimento per esperienza.

David Ricardo è interessato alle conseguenze del progresso tecnologico e al progresso tecnico incorporato. Fa un'analisi dei meccanismi di natura endogena ed esogena attraverso i quali il cambiamento tecnologico ha effetti sull'occupazione: da questo scaturisce la teoria della compensazione. Karl Marx enfatizza il ruolo chiave della tecnologia nelle moderne economie. Le macchine incorporano e codificano varie fasi della produzione. Emerge quindi un settore produttore specializzato in macchine. Sottolinea poi che l'innovazione è un processo sociale e non individuale. Infine, esiste una discussione del ruolo degli incentivi nel cambiamento tecnologico: lo stimolo ad innovare proviene dalla pressione competitiva capitalistica e dall'ampiezza dei mercati.

21. DIFFERENZE NEOCLASSICI/EVOLUTIVI[MALERBA] Due scuole di pensiero che si confrontano le analisi delle caratteristiche, determinanti e conseguenze dell'innovazione e del cambiamento tecnologico: i

considerano la tecnologia come un processo di apprendimento; i neoclassici vedono l'innovazione come un evento casuale, gli evolutivi invece la considerano come un processo cumulativo; infine, i neoclassici attribuiscono un ruolo centrale al mercato nel determinare l'innovazione, mentre gli evolutivi considerano anche altri fattori come le istituzioni e le reti sociali.massimizzante adattivo; i neoclassici considerano l'impresa come un sistema chiuso, mentre gli evolutivi laconsiderano come un sistema aperto in costante interazione con l'ambiente esterno; infine, i neoclassiciattribuiscono un ruolo centrale al mercato come meccanismo di allocazione delle risorse, mentre gli evolutiviriconoscono l'importanza delle relazioni sociali e delle reti di collaborazione nell'economia.

soddisfacente; in otticaneoclassica, per l'attività di R&S esistono dei fallimenti del mercato dovuti alla presenza di beni pubblici,indivisibilità, esternalità e difficoltà di applicabilità: quindi lo stato interviene con un sistema brevettuale econ sussidi alla R&S, in ottica evolutiva esistono trade-off di vario tipo di cui il policy maker deve tenere conto,il ruolo chiave nel processo innovativo viene giocato dalle istituzioni e dai sistemi innovativi nazionali.

22. CARATTERISTICHE IMPRESA INNOVATIVA

23. RUOLO SINDACATI IMPRESE AMERICANE[CARROCCI] La produttività dell'impresa americana con produzione in serie si basava sull'impiego di addetti alla produzione semi qualificati, che si occupavano di costosi macchinari. Durante la grande depressione degli anni 30 queste occupazioni stabili scomparvero i lavoratori si rivolsero al sindacalismo industriale. L'obiettivo più importante raggiunto fu la tutela

Dell'occupazione a lungo termine per i lavoratori "ad ora. Un cambio di queste garanzie i lavoratori sindacalizzati si impegnavano ad accettare un controllo manageriale unilaterale sull'organizzazione del lavoro e sul cambiamento tecnologico. Nella seconda metà del XX secolo e grandi imprese industriali americane disponevano di potenti organizzazioni manageriali per lo sviluppo delle nuove tecnologie. Le imprese avevano stabilito accordi con i lavoratori sindacalizzati per assicurarsi che le tecnologie venissero utilizzate ampiamente. La debolezza del modello americano era l'impiego di migliaia di addetti alla produzione che non erano integrati nei processi di apprendimento organizzativo dell'impresa.

24. ROUTINE ORGANIZZATIVE [LEZIONE] Dalle intuizioni della Penrose discende la 'teoria delle risorse' che pone l'accento sulle risorse che contraddistinguono l'impresa dandole la possibilità di essere più competitiva,

più capace di adattamento e di distinguersi dalle altre. Nelson e Winter arricchiscono questa prospettiva identificando nelle routine organizzative e nelle conoscenze tacite accumulate nel corso del tempo (processo di ricerca di natura 'locale') la spiegazione profonda del perché alcune imprese riescono a distinguersi e perché questa capacità perdura nel tempo. Secondo Nelson, sono le differenze organizzative (più che il controllo o la primazia su una data tecnologia) a spiegare le differenze in termini di performance tecnologica ed organizzativa delle imprese... le tecnologie 'sono molto più facili da imitare' rispetto alle capacità dinamiche ed idiosincratiche che può sviluppare un'impresa. 25. FONTI R&S 26. MODELLO DI ARROW (CON FORMULE) [MALERBA] L'analisi schumpeteriana buone le premesse per lo studio della complessa interazione tra forma di mercato incentivi all'innovazione, questaè ripresa da Arrow che analizza quali siano gli incentivi ad introdurre un'innovazione di processo per un'impresa che opera in diverse strutture di mercato, sotto l'ipotesi che sia la sola ad ottenerle innovazione e che questa sia protetta da un brevetto di durata infinita. Arrow perviene al risultato secondo il quale il valore dell'innovazione è minimo per un monopolista e massimo per un pianificatore sociale, mentre per un'impresa concorrenziale si colloca tra questi estremi; il valore dell'attività innovativa coincide con i profitti derivanti dall'innovazione e determina gli incentivi ad investire in R&S. Il valore dell'innovazione risulta modesto per il monopolista perché il suo guadagno atteso è inferiore. Il monopolista con l'innovazione si limita a rimpiazzare se stesso. Le libere forze di mercato non sono in grado, da sole, di incentivare l'attività innovativa tanto da garantire il

Raggiungimento del massimo benessere sociale. Il mercato concentrato si assiste a un sotto investimento in ricerca. Si parla quindi del fallimento del mercato nell'allocazione delle risorse intangibili. Sorge la necessità dell'intervento pubblico nell'incentivare l'attività innovativa.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
29 pagine
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher andrea.mincio di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia dell'innovazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Guarascio Dario.