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La differenziazione è un strategia di marketing delle imprese che operano in un medesimo mercato per

distinguere e quindi differenziare, i propri prodotti da quelli cella concorrenza. Il principale obiettivo di una

strategia di differenziazione del prodotto consiste nel far recepire differente il prodotto ai consumatori.

Tale apprezzamento può basarsi su differenze qualitative oggettivamente rilevabili; su differenze nei servizi

che accompagnano la vendita del prodotto; su aspetti riguardanti l’immagine del prodotto stesso.

20. Cosa intendiamo con Efficienza, Efficacia, Economicità e Redditività?

I criteri definiscono il modo con cui un soggetto valuta le alternative al fine di raggiungere il traguardo

stesso. Distinguiamo tre diversi criteri: efficacia, efficienza, redditività.

L’efficacia riguarda la capacità di una alternativa di perseguire risultati predefiniti. Possiamo esprimerla così:

=

L’impresa è efficace quanto più soddisfa i clienti e gli altri soggetti con i quali intrattiene rapporti di

qualsiasi tipo. L’efficacia si collega alle singole decisioni ed azioni poste in essere dall’impresa.

L’efficienza misura la capacità dell’impresa di minimizzare le risorse necessarie al conseguimento di un

risultato. Più in generale, un’impresa raggiunge condizioni di massima efficienza quando riesce a sfruttare

pienamente il potenziale produttivo ed economico dei mezzi di cui dispone sia quelli reali e finanziari che

tangibili ed intangibili. Può essere dunque espresso:

=

L’efficienza può essere riferita, al sistema economico in generale:

● Efficienza allocativa, si ha quando tutti i beni economici sono allocati ai migliori usi; dunque,

esprime un concetto legato alla produzione di beni e servizi senza sprechi.

● Efficienza adattiva, esprime una qualità del sistema di sopravvivere in presenza di cambiamenti

radicali e/o incrementali, l’efficienza adattiva può riguardare: specifici fattori o una combinazione di

fattori. Tra gli indici sintetici si considera anche l’efficienza integrale/totale del lavoro nel tempo t:

Totale output prodotto in un periodo t/ Totale del lavoro impiegato.

● Si identifica una cosiddetta efficienza storica quando input ed output sono espressi rispetto a dati

effettivamente conseguiti.

● Si identifica l’efficienza teorica quando i rapporti tra input ed output sono espressi rispetto a

condizioni ipotetiche di migliore utilizzo dei fattori della produzione.

● l’efficienza differenziale o marginale indica come varia l’efficienza al mutare delle condizioni dei

fattori della produzione.

Economicità: attitudine a ricavare dalle risorse disponibili il massimo beneficio economico. In sostanza, si

esprime:

à =

Il criterio dell’economicità spinge il decisore verso un forte razionamento delle risorse, il cui obiettivo è il

contenimento dei costi all’interno dell’impresa rispetto agli output da produrre. Nell’utilizzare questo

criterio occorre considerare la dimensione temporale: da una parte, l’acquisizione di un nuovo fattore della

produzione causa un peggioramento dell’economicità, mentre dall’altra i fattori della produzione disponibili

determinano effetti sull’economicità prospettica dell’impresa. Tale situazione viene definita “paradosso

amministrativo”.

Redditività: esprime la capacità dell’impresa di generare reddito in proporzione agli stock di capitale in essi

investiti: implica un rapporto tra un risultato economico ed un capitale remunerato da questo flusso. Il

risultato economico può essere riferito al:

● Risultato di esercizio, il quale è un dato contabile e si esprime come:

= −

● Profitto o reddito, risultato economico che rettifica il risultato di esercizio per l’insieme dei costi

opportunità sostenuti dall’impresa (es. salario del lavoro svolto dall’imprenditore).

● Surplus o sovra reddito: differenza tra il livello di profitto conseguito ed un livello di profitto

considerato normale. Difatti si definisce il tasso di profitto come:

= '

21. Cosa intendiamo con Efficienza Marginale?

L’efficienza marginale indica come varia l’efficienza al mutare delle combinazioni dei fattori di produzione. Il

criterio di efficienza marginare spinge il decisore a preferire quelle alternative che a parità di risorse

impiegate, accrescono gli output prodotti.

22. Modello struttura-condotta-risultati?

Il modello Secondo il modello struttura-condotta-risultati, le caratteristiche strutturali di un settore influenzano le

struttura-condotta-

risultati dice che condotte dell’imprese che a loro volta influenzano i risultati. La logica di fondo di tale modello è di

la struttura di un

settore (come il considerare le caratteristiche strutturali del settore come fattori fondamentali dei comportamenti

numero di

aziende e le concorrenziali assunti dalle imprese, che vanno a produrre effetti diretti sui risultati che si manifestano a

barriere

all'entrata) livello di impresa. La struttura, la condotta ed i risultati subiscono, inoltre, l’influenza di fattori esogeni,

influenza il

comportamento

delle aziende prima tra tutte le decisioni di natura pubblica, finalizzate a regolamentare il complesso di tutte le attività

(come i prezzi e le

strategie di economiche. Tra gli elementi di un settore che esprimono sostanzialmente il livello di competizione attuale

marketing), e

questo e potenziale del settore, si trovano:

comportamento

influenza i risultati

economici (come i Il GRADO DI CONCENTRAZIONE: al crescere del numero delle imprese, si amplia la competizione tra le

profitti e la

crescita). Inoltre, imprese presenti nel settore.

fattori esterni

come le leggi e le

regolamentazioni

possono La DIFFERENZIAZIONE DELL’OFFERTA: qualifica la presenza di caratteristiche nei beni tali da creare, nella

influenzare tutti

questi aspetti. mente del consumatore, delle differenze tra i prodotti offerti da un’impresa rispetto a quelli offerti da

In sintesi: un’altra impresa del settore.

Struttura:

Caratteristiche del

mercato (numero Le BARRIERE ALL’ENTRATA: le barriere all’entrata riguardano la cosiddetta concorrenza potenziale, ovvero

di aziende,

barriere

all'entrata). la concorrenza esercitata sulle imprese del settore da parte di potenziali entranti. Le barriere all’entrata

Condotta:

Comportamento proteggono, dunque, il settore rispetto al rischio di nuovi concorrenti, ponendo i potenziali entranti in

delle aziende

(prezzi, condizioni di svantaggio rispetto alle imprese già operanti nel settore.

marketing).

Risultati: Esiti

economici (profitti,

crescita). 23. Cosa si intende proprio per Barriere all’entrata?

Le barriere all’entrata proteggono, dunque, il settore rispetto al rischio di nuovi concorrenti, ponendo i

potenziali entranti in condizioni di svantaggio rispetto alle imprese già operanti nel settore. Più sono forti,

maggiore sarà la profittabilità potenziale del settore. Le barriere all’entrata possono scaturire da varie fonti,

le cui principali sono riconducibili:

● Fabbisogno di capitale: l’ingresso in settori ad alta intensità di capitale è proibitivo per molte

imprese, in ragione degli investimenti necessari per competere con le imprese già presenti.

● Economie di scala: esse consolidano le posizioni acquisite dalle imprese già operanti nel settore, in

ragione del fatto che l’ingresso nello stesso in condizioni d’efficienza necessita della capacità di

operare su larga scala e quindi di acquisire un’elevata quota della domanda presente nel settore. In

tal caso, se la scala produttiva necessaria per operare in condizioni di costo minimo è elevata e la

domanda del settore è già soddisfatta da quelle presenti, i nuovi entranti saranno costretti ad

operare nel settore con livelli di costi unitario superiori rispetto a quelli tipici dell’impresa.

D’altra parte, l’ingresso dei nuovi entranti potrebbe comportare una espansione dell’offerta complessiva e

dunque, data la domanda, esercitare una pressione verso il basso dei prezzi, con conseguente riduzione del

profitto atteso da parte delle imprese entranti.

24. Impresa come sistema aperto.

Un sistema è aperto quando instaura delle relazioni con l’ambiente nel quale vive ed opera. L’impresa è un

sistema aperto che entra in contatto con l’ambiente nel quale opera: pensiamo ad esempio ai contatti con i

mercati di approvvigionamento e ai mercati di sbocco. L’impresa è stata progettata in modo da consentire

l’immissione di informazioni e materia, e l’emissione dell’output risultante dai processi interni. Il maggiore o

minore grado di apertura dell’impresa nei confronti con l’esterno, dipende da alcuni fattori: chi determina

tale grado di apertura è l’azione di governo. I flussi in entrata permettono all’impresa di alimentare sempre

la propria energia acquisendo risorse dall’esterno e trasformandole in capacità. I flussi in uscita sono

rappresentati dai prodotti che l’impresa colloca sul mercato.

25. Cosa intendiamo con contesto esterno?

Il contesto esterno si qualifica come l'insieme dei soggetti, oggetti e condizioni potenzialmente in grado di

influenzare l'impresa. I soggetti comprendono individui che qualificati dai propri interessi, aspettative,

motivazioni e strumenti di pressione sono portatori di beni economici potenzialmente acquisibili

dall'impresa. Gli oggetti qualificano il contenuto dei beni economici Oggetto di scambio, nonché la

frequenza, L'intensità e la direzione delle pressioni e delle attese che i soggetti proiettano sull'impresa o che

dalla stessa ricevono.

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Scienze economiche e statistiche SECS-P/08 Economia e gestione delle imprese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher c4cc4 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Economia e gestione delle imprese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof gatti Corrado.
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