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La teoria delle condotte musicali enunciata da Delalande
mette in evidenza il comportamento e la motivazione che porta a fare musica. Infatti, quando si ricercano gli universali in musica, è opportuno considerare non solo gli aspetti legati a ritmo e melodia dei near universals ma soprattutto le motivazioni che ci inducono a produrre ed ascoltare musica.
Secondo lo studioso, la musica si fa per gioco ma non per caso. Infatti, il fare musica presuppone sempre intenzionalità e concentrazione attentiva. Il gioco può coinvolgere il corpo (gioco sensomotorio), il cuore (gioco simbolico) e la mente (gioco di regole) e nell'esperienza musicale permane per tutta l'esistenza dell'individuo.
Tale teoria diviene un'importante cornice metodologica per la progettazione delle attività, in quanto permette di evidenziare le affinità tra le condotte di musicisti esperti e quelle dei bambini, presentando una visione univoca dell'esperienza musicale. Inoltre,
L'intreccio dei piani sensomotorio, simbolico e di regole permette di rendere evidenti le valenze educative della musica. Infatti, il gioco sensomotorio è legato ad esempio alla pratica strumentale, il gioco simbolico è legato al piacere emotivo che deriva dalla pratica musicale e il gioco di regole determina un tipo di piacere legato alla scoperta delle regole da cui è composto il brano. Quindi, se l'insegnante sa mantenere vive queste connessioni, l'esperienza musicale potrà dirsi formativa.
21) Definizione di musica e funzioni adattive
La musica può considerarsi un comportamento presente in ogni forma di cultura e dunque, per questa ragione, può considerarsi una componente antropologica universale. Infatti presenta delle funzioni adattive come mezzo per l'espressione di emozioni, come pratica sociale per rinforzare i legami sociali e come forma di ricerca e riflessione sul mondo.
22) Tomatis / quali sono le principali teorie
relative all'educazione dell'orecchio musicale? Educare l'orecchio
L'educazione dell'orecchio musicale ha come principale obiettivo quello di fornire categorie concettuali e percettive, passando da una percezione globale ad una più analitica. L'orecchio favorisce l'autoascolto, ovvero la possibilità di intervenire su alcuni errori durante il canto. Dunque ha la funzione di feedback per migliorare le capacità vocali. Le diverse scuole di pensiero che riguardano l'educazione dell'orecchio musicale condividono l'assunto di coinvolgere il bambino attivamente, stimolando diversi canali percettivi e diversi tipi di intelligenze. Ricordiamo Tomatis, il quale sostiene che si può riprodurre solo ciò che si sente e Suzuki che valorizza l'apprendimento per imitazione. È importante sottolineare l'educabilità dell'orecchio, stimolando la zona di sviluppo prossimale del bambino.
23) Cosa si intende per raggruppamento e gerarchizzazione?
Il raggruppamento e la gerarchizzazione sono dei meccanismi che operano a livello della percezione. Tali operazioni sono riscontrabili anche a livello delle dimensioni musicali come ritmo, melodia, armonia, forma estile. Infatti, nel processo di apprendimento musicale, l'esperienza ci aiuta a mettere in atto questi meccanismi, economizzando il carico di memoria grazie al riconoscimento di configurazioni note. Venire a contatto più volte con gli eventi sonori, ci permette di fare dei raggruppamenti (grouping) sulla base del principio uguale/diverso. Questa operazione viene messa in atto per semplificare la complessità degli eventi percettivi. Quando si sente una discontinuità nell'evento percepito, si effettua il raggruppamento. Tale discontinuità può essere rappresentata dalle altezze (acuto/grave), nelle durate (lungo/corto), nell'articolazione, nell'intensità,
Nel timbro. Per quanto riguarda l'archiviazione, questo meccanismo è relativo al costrutto figura/sfondo, presente nella dialettica tra melodia (figura) e armonia (sfondo). I due meccanismi fanno capo alla teoria della gestalt, secondo la quale i meccanismi percettivi di adulti e bambini a livello dell'esperienza musicale presentano delle somiglianze.
24) Differenza di ascolto in adulti e bambini
2.1 Adulti e bambini condividono gli stessi meccanismi nella strutturazione della percezione, secondo le leggi della Gestalt e mettendo in campo le operazioni di raggruppamento, gerarchizzazione e segmentazione. Tuttavia, è importante evidenziare che gli adulti, durante l'ascolto sono influenzati dalle loro abitudini musicali e quindi tendono a selezionare le strategie più efficaci e le informazioni considerate più utili. Al contrario, il bambino presenta meccanismi percettivi plastici e flessibili e quindi è in grado di assimilare tutto ciò che ascolta.
Per questa ragione è molto importante il processo di acculturazione musicale in età prescolare, in quanto essa favorisce lo sviluppo della schema corporeo, della capacità coordinative e ritmiche, lo sviluppo del linguaggio e del rapporto percezione/orecchio – produzione/voce.25) Sincretismo percettivo 2.4
La percezione uditiva si sviluppa nel bambino in più fasi. Tra i 2-6 anni si è nella fase del sincretismo percettivo. Ciò significa che il bambino non è ancora in grado di organizzare le sue percezioni uditive in modo flessibile. Egli condivide con l’adulto la capacità di raggruppamento e segmentazione ma è differente la capacità di memorizzare, gerarchizzare e interpretare le informazioni ricevute. La percezione infantile è globale e rigida. Il bambino non riesce a percepire i dettagli. In questa fase il bambino riesce a cogliere i contrasti suono/silenzio, gioca inventando canti e ritmi, riproduce canti facendo
26) La percezione negli adulti e nei bambini. Somiglianze e differenze
Alla base della percezione dell'esperienza musicale da parte di adulti e bambini, vi è la strutturazione della percezione che sia per i bambini che per gli adulti poggia sui medesimi meccanismi, i quali fanno capo alla teoria della gestalt. Secondo questa teoria, sia i bambini che gli adulti percepiscono gli eventi musicali sulla base delle operazioni di raggruppamento e gerarchizzazione. Dunque, pur condividendo gli stessi meccanismi di strutturazione percettiva, gli adulti selezionano le strategie più efficaci e le informazioni più utili, procedendo per apprendimento e disapprendimento. Invece, il bambino tende ad assimilare tutto ciò che ascolta, presentando una percezione più flessibile.
27) Tappe di sviluppo
Della percezione uditiva
L'udito è uno dei primi sensi che si sviluppa, già durante il periodo fetale. Tali percezioni acquisite nel periodo prenatale vengono conservate nell'attante, determinando delle preferenze. Il bambino, già alla nascita, è in grado di localizzare fonti sonore, riconoscere la voce materna e identificare alcuni frammenti delle melodie che ha ascoltato durante il periodo di gestazione. Nell'arco del primo anno di vita, si sviluppano il timpano e la corteccia uditiva. Il neonato presenta una percezione categoriale relativa sia alla melodia che al ritmo, percepisce modificazioni di agogica e del profilo melodico, mette in atto processi di raggruppamento in relazione a altezza, timbro e intensità. Nelle reazioni indotte dall'ascolto, si evidenzia un'evoluzione a seguito della stimolazione musicale. I movimenti a seguito dell'ascolto sono prodotti dapprima con tutto il corpo (dondolamenti), poi con i singoli arti.
Con l'aumento del controllo motorio, i movimenti saranno meno frequenti ma più articolati. Si passa quindi da uno stadio di ascolto attento a risposte di tipo motorio e poi vocale. Tra i 2-6 anni si è nella fase del sincretismo percettivo. Ciò significa che il bambino non è ancora in grado di organizzare le sue percezioni uditive in modo flessibile. Egli condivide con l'adulto la capacità di raggruppamento e segmentazione ma è differente la capacità di memorizzare, gerarchizzare e interpretare le informazioni ricevute. La percezione infantile è globale e rigida. Il bambino non riesce a percepire i dettagli. In questa fase il bambino riesce a cogliere i contrasti suono/silenzio, gioca inventando canti e ritmi, riproduce canti facendo attenzione al testo, riproduce ritmi, differenzia tra consonanza e assonanza, distingue tra musiche appartenenti alla sua cultura e non, apprezza forme di accompagnamento al canto. Tra i 6 e 10 anni avviene ilSuperamento del sincretismo. Infatti, il bambino acquisce la reversibilità di pensiero (capacità di ricostruire a ritroso eventi causali) e la capacità di conservazione (riconosce proprietà invarianti in presenza di alterazioni). Vi è un miglioramento della memoria melodica, un allungamento dei tempi di attenzione e della rappresentazione della forma musicale.
Connessione musica e intelligenza. Il connubio tra musica e neuroscienze ha permesso di evidenziare alcune connessioni tra musica e cervello, in particolare il fatto che l'esperienza musicale coinvolga entrambi gli emisferi. A livello di sviluppo dell'intelligenza, si può affermare che la pratica musicale presenta dei vantaggi. Infatti, essa permette di sviluppare competenze fonologiche e metafonologiche, presenta un riscontro positivo anche nell'apprendimento delle lingue straniere, attiva i processi di attenzione ed è un elemento fortemente motivante nell'apprendimento.
Migliora lo sviluppo della capacità coordinative e fino-motorie. Inoltre, si è evidenziato come l'apprendimento di uno strumento musicale determini una modificazione sia nelle strutture cerebrali che nelle loro funzionalità. Si nota un maggiore sviluppo della corteccia, del cervelletto, del corpo calloso e della materia grigia. Si favorisce anche la plasticità cerebrale e il collegamento sinaptico. 29) Quali sono le abilità di base dell'orecchio musicale? L'orecchio musicale presenta alcune abilità di base che coinvolgono le componenti fondamentali della musica, ovvero il suono, il ritmo, la melodia, l'armonia e la forma. Per quanto riguarda il suono, l'orecchio è in grado di discriminare, confrontare e classificare eventi sonori (ne comprende l'altezza, l'intensità, la durata, il timbro e la fonte sonora). Al livello del