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C. CASH FOR CARE:
Un sostegno nanziario mensile dato ai soggetti disabili per sostenere i costi di cura.
C’è una distinzione tra:
- senza vincolo sull’uso
Prestazioni cash (in Italia)
- con vincolo
Prestazioni cash che possono essere utilizzate solo per gli scopi e funzioni stabilite
dall’amministrazione che li concede
L’ammontare di soldi è tra 200 e 500 euro esili in media ed è concessa solo sulla base di una
valutazione medica. In alcuni casi l’ammontare del bene cio varia in relazione alla gravità della
disabilità mentre in altri paesi, come in Italia, l’importo è identico per qualsiasi grado di disabilità.
Questo strumento di policy porta con se alcuni rischi come:
- Non garantisce che i bene ciari siano in grado di utilizzarlo in maniera adeguata per assicurarsi
una cura di buona qualità
- Puo essere utilizzato in maniera non appropriata quindi assumendo personale di cura senza
contratto e senza formazione, come accade in Italia
- Scarica l’intera responsabilità di cura sulla rete familiare e sopratutto sulle donne
D. ASSUNZIONE DI ASSISTENTI DI CURA INDIVIDUALI:
Strumento spesso adottato nei paesi sudeuropei che consiste in un impegno quotidiano lungo
tutta la giornata che consente al lavoratore di restare nel domicilio della rete familiare
dell’assistito. Spesso è svolto da donne straniere e con un contratto non formalmente regolato
perche la legislazione non prevede un contratto speci co per queste attività.
Le persone ottengono cura a basso prezzo rimanendo nella loro abitazione e il lavoratore trova
soluzione residenziale ed abitativa.
46. Il caso italiano sulla non autosu cienza:
In Italia le politiche di long term care si basano su trasferimenti monetari alle famiglie, ovvero
l’indennità di accompagnamento. Per accedervi si deve comprovare una disabilità del 100% e
quindi il bisogno di continue cure. L’importo è sso e non dipende dal livello di non
autosu cienza della persona e il suo utilizzo è libero da parte del fruitore e spesso vi è un utilizzo
improprio di questa misura. Data la scarsa dotazione di servizi pubblici la soluzione più utilizzata è
l’assunzione di una assistente familiare individuale, spesso svolto da donne immigrate
ampiamente sottopagate in quanto non vi è un contratto formale di lavoro e quindi queste
lavoratrici non potranno veder riconosciuti i diritti che spettano ai lavoratori (es. pensione, ferie,
malattia). Pagina 17 di 21
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IMMIGRAZIONE
47. Politiche per i migranti?
L’immigrazione non è un fenomeno nuovo ma dagli anni 80 la sua portata è diventata più ampia
soprattutto nei paesi del sud europa.
Rispetto al periodo del dopo guerra:
- è cambiato il contesto socioeconomico, prima si aveva una economia industriale e quindi
l’integrazione sociale avveniva sopratutto nei luoghi di lavoro nelle grandi fabbriche,
successivamente col passaggio a una economia post-industriale si ha una maggiore
precarizzazione dell’occupazione che rende di cile per gli immigrati integrarsi attraverso il
mercato del lavoro.
- ci sono immigrati di seconde e terze generazioni e quindi ci saranno necessità e bisogni
diversi da quelle dei primi migranti, loro si troveranno in una posizione intermedia tra la cultura
dei propri familiari d’origine e quella del paese in cui risiede.
- mantenimento di forti rapporti e legami di
Le nuove immigrazioni si caratterizzano dal
appartenenza coi luoghi di origine
Per integrazione degli immigrati si intende:
- Integrazione strutturale (la dimensione economico politica), che indica il grado con cui gli
stranieri possono partecipare in maniera equa alle istituzioni/POLITICHE SOCIO-STRUTTURALI
- Integrazione socio-culturale che indica il grado di tutela, accettazione e rispetto degli
elementi distintivi culturali favorendo lo sviluppo di relazioni sociali e l’adattamento/POLITICHE
CULTURALI
- Politiche dirette: dedicate esclusivamente alla popolazione immigrata, quindi la presenza di
uno sportello di immigrazione, uno sportello di mediazione linguistica, classi scolastiche
pensate per gli immigrati…/POLITICHE PER GLI IMMIGRATI
- Politiche indirette: rivolte a tutti tra cui anche gli stranieri (meno discriminazione)/POLITICHE
PER L’IMMIGRAZIONE
- Politiche sulla carta e politiche in pratica: ovvero la presenza di discriminazione istituzionale,
quindi un trattamento diseguale dei cittadini stranieri e non. La discriminazione puo essere
diretta quando esclude esplicitamente i membri di una minoranza (accesso solo dopo un tot di
anni di residenza o di cittadinanza), oppure indiretta quando le pratiche niscono per escludere
potenziali aventi diritto in modo implicito (quando un alunno straniero viene inserito in una
classe inferiore rispetto a quella opportuna per l’età, oppure quando viene suggerito ai minori
un percorso scolastico di tipo professionale poco quali cato non considerando le capacità e
competenze e ettive)
- Coinvolgimento della società civile o meno.
48. Rischi sociali per gli immigrati:
• Rischio di cadere in povertà: In Italia infatti nel 2012 la crisi colpi più duramente gli stranieri
che i cittadini italiani. Unico aspetto positivo è che c’è un divario minore rispetto ad altri stati
europei tra il rischio di povertà fra stranieri e cittadini italiani, quindi le di erenze tra i due gruppi
sono minori.
• Integrazione nel mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione degli stranieri in Italia nel 2012
era leggermente al di sotto della media europea e il tasso di disoccupazione è simile tra stranieri
e cittadini italiani. 1/4 dei lavoratori stranieri in Italia è considerato un woorking poor.
• Accesso alla casa: la criticità di reddito nel mercato del lavoro si ri ette anche per la
condizione abitativa, infatti in Italia c’è un sovra ollamento abitativo al fronte degli alti costi per
la casa sui redditi disponibili, sopratutto per gli stranieri.
• Integrazione scolastica: in Italia l’inserimento scolastico per gli stranieri è problematico, infatti
gli studenti stranieri sembrano più in di colta rispetto agli studenti italiani. Pagina 18 di 21
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49. Gli strumenti a sostegno dell’immigrazione:
Le politiche sull’immigrazione riguardano il rischio di cadere in povertà, l’integrazione nel mercato
del lavoro, l’accesso alla casa (sovra ollamento) e l’integrazione scolastica.
• Mercato del lavoro: Le migrazioni sono da lavoro e spesso il paese limita una quota di
immigrazione che non è ritenuta necessaria (diverso è nel caso in cui viene richiesto l’asilo
politico e quindi si parla di migrazione di fuga). L’investimento in questo campo sarà minore nel
caso in cui si ritenga che la presenza del lavoratore straniero sia temporanea.
- per alcuni tipi di professioni barriere
La presenza o meno di in quanto è presente un alto
tasso di manodopera (pubblico impiego come trasporti, telecomunicazione, sicurezza dello
stato…)
- accesso alla misure di protezione sociale,
La presenza di pari o accesso di erenziato ad
esempio nel caso in cui venga perso il lavoro. Se l’immigrazione viene considerata temporanea
all’immigrato verrà scoraggiato l’accesso ai sussidi economici e quindi spesso gli immigrati si
trovano a dover svolgere un lavoro a nero, che non gli consente di versare contributi per una
pensione nel futuro.
- interventi per agevolare l’inserimento lavorativo
La presenza o meno di attraverso una
formazione linguistica.
- misure volte a sanzionare la discriminazione
La presenza o meno di degli immigrati sul luogo
di lavoro da parte di altri lavoratori o di datori di lavoro (discriminazione positiva).
• Istruzione:
- al sistema scolastico sia assicurato a prescindere dalla nazionalità.
L’accesso In alcuni
sistemi scolastici come quelle tedesche o austriache si veri cano casi di forte stigmatizzazione
a causa di una minore padronanza linguistica.
- zonizzazione scolastica
La porta a regolare l’accesso scolastico alla popolazione immigrata.
Con la possibilità e libertà di scelta della scuola (quindi l’abolizione dell’obbligatorietà dei bacini
scolastici) si è veri cato il fenomeno del “white ight” ovvero la fuga della maggioranza bianca
dalle scuole dove è concentrata una minoranza etnica.
- linguistico culturale
La presenza dell’accompagnamento per ridurre un divario di partenza
che puo avvenire durante le ore scolastiche, fuori dalla classe in orario extra-scolastico o
durante l’orario scolastico.
- Politiche contro la discriminazione nelle strutture scolastiche (discriminazione positiva),
come ad esempio garantire un reclutamento delle minoranze etniche nelle sistema universitario.
• Abitazione:
- strutture di prima accoglienza e la predisposizione di alloggi temporanei
Presenza di
- Accesso paritario all’edilizia residenziale pubblica e forme di sostegno come housing
allowences
50. Modelli di policy, l’Italia in che modello si trova?
4 modelli di policy:
Esistono
• Modello di immigrazione temporanea: si basa sull’aspettativa che il fenomeno migratorio sia
temporaneo e che i lavoratori immigrati siano destinati a rientrare nei paesi di origine dopo un
periodo di tempo più o meno lungo. Nasce dall’esigenza di forza lavoro non soddisfatta dai
cittadini e quindi svolta dagli stranieri.
- l’intervento pubblico nel campo dell’insegnamento della lingua è limitato a o rire
esclusivamente a lavoratori stranieri le basi per comunicare nel paese di accoglienza e non
vengono sviluppate politiche per l'integrazione scolastica per le seconde generazioni che
niscono per incontrare ostacoli
- il sostegno abitativo è ridotto alle condizioni minime di vivibilità e a concentrare gli immigrati in
determinate aree urbane
- le politiche per il lavoro sono orientate a bisogni delle imprese, sono nalizzate all’incontro tra
domanda e o erta e si prevedono politiche anti-discriminatorie
• Modello assimilativo: non si pone il problema dell’arco temporale e della durata del fenomeno
migratorio ma piuttosto quello di assicurare agli immigrati di omologarsi rapidamente,
accettando la cultura del paese in cui arrivano, infatti le politiche sono centrate sopratutto:
- sull’apprendimento della lingua e al funzionamento della scuola per favorire la socializzazione
- o erte abitative accettabili
- uguale trattamento nel mercato del lavoro Pagina 19 di 21
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• Modello pluralista/multiculturale: punta all’integrazione paritaria, cio&egrav