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Percezione della vittima nella storia

La vittima cambia nella storia a seconda dell'evoluzione e del momento in cui ci troviamo.

Tipologie di vittime nel corso della storia

Vittima sacralizzata

Nella storia antica, i romani sacrificavano una persona agli dei per ottenere il perdono. Il rituale del sacrificio era sempre legato a una dimensione pubblica, come la ghigliottina nell'illuminismo o il rogo nel Medioevo. Questo permetteva al popolo di sfogare l'aggressività e tenere sotto controllo la popolazione. La vittima era generalmente una donna illibata. Successivamente, gli uomini vennero sostituiti da animali e poi da oggetti, sebbene in alcune culture, come nel centro Africa e nella Santeria in Sudamerica, il sacrificio umano sia ancora praticato.

Vittima ignorata

Nel post medioevo e con l'illuminismo cambiano le cose. Nel Medioevo, il potere di giudizio spettava a feudatari, re o chiesa. Con l'illuminismo, si ritiene che tutte le persone abbiano uguale dignità e il potere torna allo stato, con punizioni uguali per tutti. Questo spostamento dei diritti penali del reo fa però dimenticare la vittima, che tornerà al centro solo nella Seconda Guerra Mondiale.

Vittima criminalizzata

La vittima è identificata nella relazione con il reo come agendo provocatoriamente, seducendo. Quindi, la vittima sembra avere un ruolo attivo nel reato, mentre il reo viene de-responsabilizzato.

Vittima tutelata

Dopo la definizione dell'ONU nel 1985, si riconosce che la vittima va tutelata, lavorando sui diritti delle persone per ricostruire la loro dignità.

Vittima valorizzata

Oggi, la vittima ha la parola. Con la direttiva n2912, quando ci sono minori abusati o abusi sessuali, non si fanno mediazioni, specialmente quando c'è disparità di potere.

Definizione di vittima secondo l'ONU

La definizione di vittima data dall'ONU descrive una persona che ha sofferto un reato o disagio attraverso un danno fisico o mentale (per la prima volta includendo il mentale) e che prova sofferenza emotiva, perdita economica o compressione dei diritti. Questo attraverso atti o omissioni che violano le leggi penali.

Boris, vittima reale e ideale

Vittima ideale

  • Innocenza: Mancata provocazione
  • Purezza
  • Superiorità morale: Capacità di perdonare dimostrando una superiorità all'aggressore
  • Assenza di responsabilità

Vittima reale

La vittima gioca un ruolo nella relazione. Boris definisce le vittime come illibate, con superiorità morale, che non hanno responsabilità nella dinamica, ma in realtà giocano un ruolo. Capire il ruolo che la vittima gioca serve per comprendere meglio le dinamiche dell'atto commesso e per scopo terapeutico e di prevenzione nell'aiuto della vittima e del reo.

Vittimizzazione secondaria

Avviene quando i sistemi di aiuto e della giustizia ripropongono il trauma vissuto, costringendo la vittima a riviverlo. Ad esempio, una donna stuprata deve raccontare l'accaduto a diversi professionisti e questo può involontariamente causare ulteriore trauma. La vittimizzazione secondaria non è la ri-vittimizzazione di quando una persona subisce nuovamente un evento simile al primo. La vittimizzazione primaria è legata alla diretta conseguenza del danno.

Biasimo e minori

Il termine biasimo significa colpevolizzare gli altri. Spesso le vittime vengono considerate colpevoli di ciò che le è capitato. Ryan, un sociologo, sostiene che per mantenere un ordine sociale, è più facile ritenere che la vittima abbia "qualcosa che non va". Questo avviene perché è rassicurante pensare che la vittima abbia provocato il fatto piuttosto che ammettere che tutti possano diventare vittime.

Riconoscimento della vittima secondo Lopez

La vittima è chi riconosce di aver subito un danno che deve essere riconosciuto dalle istituzioni e dalle persone significative intorno a lei. Da un lato, ci deve essere una norma che la riconosce come vittima, dall'altro le persone intorno devono aiutarla nel superamento dell'evento traumatico.

Definizione di vittima secondo Viano

Lo status di vittima si destruttura in quattro stadi critici:

  • La presenza di un danno riconosciuto.
  • Riconoscimento dell'esperienza vittimizzante.
  • Il fare, ovvero dirlo e raccontarlo.
  • Riconoscimento di status di vittima da parte della società.

Chi sono le vittime fragili e perché

Le fasce più fragili della popolazione, secondo la direttiva 29/2012 dell'UE, sono anziani, minori e donne. Queste categorie sono tutelate nel sistema sociale e della giustizia per evitare la vittimizzazione secondaria e contrastare il pregiudizio.

Strategie di coping e resilienza

  • Coping: Strategie per evitare di essere ri-vittimizzati. Ad esempio, creare un ambiente perfetto in casa per evitare conflitti.
  • Resilienza: Capacità di affrontare e superare il trauma. Dipende da fattori personali e ambientali.

Differenza tra abuso e maltrattamento

Maltrattamenti

Atti o carenze che causano un danno fisico, morale o psicologico. Possono avvenire attraverso atti omissivi o commissioni che causano violenza fisica o psicologica.

Abusi

Differiscono dai maltrattamenti per la gravità del danno causato e possono essere di natura fisica o psicologica.

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Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lindaaas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi e fondamenti di servizio sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Galavotti Cristina.
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