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Impero
I contrasti sfociarono nella guerra di successione polacca (1733-1738) che vide contrapporsi da unaparte Francia, Spagna e Savoia e dall'altra Impero e Russia. L'esercito prussiano, guidato da Federico II, sidimostrò la miglior organizzazione militare d'Europa, tanto le le sue tecniche iniziarono ad essere stimate estudiate in tutta Europa. Nonostante la vittoria ottenuta nella Guerra dei sette anni (1756-1763), le ambizionidi Federico II si spinsero alla conquista dei territori del Regno di Polonia. Nel 1772, propose alla Russia e alSacro Romano Impero un accordo, definito Prima spartizione, che privava la Polonia di un terzo del suoterritorio. In questo modo, cominciò la disgregazione del Regno di Polonia. Durante gli anni Ottanta delSettecento, la nobiltà polacca tentò una trasformazione del Paese in monarchia costituzionale, tuttavia, nel1791, scoppiarono una serie di rivolte per impedire la riforma. Russia e Prussia.approfittarono della situazione per ottenere nuovi territori polacchi, la Seconda spartizione. L'ulteriore disgregazione generò una insurrezione guidata da Tadeusz Kosciuzko, il quale, nel 1794, organizzò dei moti di protesta contro la Russia. Di conseguenza, Impero, Russia e Prussia intervennero nuovamente e, nel 1795, avviarono la Terza spartizione, che provocò l'uscita di scena del Regno di Polonia-Sassonia dalle potenze europee. Si indichino le cause della Guerra di successione austriaca (1740-8) a livello dinastico e territoriale. I conflitti internazionali che caratterizzarono il XVIII secolo sono da ricondurre a contese dinastiche, tuttavia, oltre alle questioni reali, era forte il desiderio di conquistare i territori compresi tra Germania e Polonia. Data la delicata situazione politica, che derivava da una forte frammentazione territoriale, quell'area era soggetta agli interessi espansionistici delle maggiori potenze. Infatti, in tale visionerientrano le tre principali guerre del Settecento: la Guerra di successione polacca (1733-1738), la Guerra di successione austriaca (1740-1748) e la Guerra dei sette anni (1756-1763). Nel 1740, mentre le modifiche territoriali della guerra polacca non erano state ancora stabilizzate, l'imperatore Carlo VI morì lasciando la dignità imperiale alla figlia Maria Teresa, per volere della Prammatica sanzione. In quel periodo, Federico II di Prussia occupò la Slesia, al confine tra la Prussia e l'Impero. Tale politica faceva parte del quadro espansionistico del piccolo Stato prussiano, cominciato con Federico Guglielmo il Grande elettore. Il figlio di Federico Guglielmo ottenne dall'imperatore la riconferma della corona di Prussia per i suoi servizi durante la Guerra di successione spagnola, diventando re col nome di Federico I. Suo figlio, Federico Guglielmo I, allestì un fortissimo esercito, che passò poi nelle mani del figlio Federico II, il qualeambiva ad espandere il Regno. Dopo l'occupazione della Slesia da parte di Federico II, scoppiò la Guerra di successione austriaca. Il conflitto vide contrapporsi da un lato Francia, Baviera, Prussia e Spagna e dall'altro Sacro Romano Impero, Gran Bretagna, Province Unite e Savoia. Il conflitto si concluse con la pace di Aquisgrana e col riconoscimento di Maria Teresa come erede, tuttavia, l'Impero dovette cedere la Slesia alla Prussia. Il fragile assetto europeo, tuttavia, continuò a traballare in quanto la Slesia era considerato un territorio importante per l'Impero, infatti, garantiva di affacciarsi a est per contrastare il Regno di Polonia. Di conseguenza, Maria Teresa si alleò con Francia e Russia in funzione antiprussiana, mentre Federico II si coalizzò con la Gran Bretagna. Fu questo il contesto che portò allo scoppio della Guerra dei sette anni (1756-1763). Sebbene la Prussia stesse ottenendo una serie di importanti sconfitte, laSalita al trono dello zar Pietro III, ammiratore di Federico II, portò alla stipulazione di una pace separata nel 1762. L'anno seguente venne siglata la pace di Hubertusburg, che pose fine al conflitto e consentì alla Prussia di mantenere il controllo di molti dei territori occupati.
Si risponda alla seguente domanda: che cosa si intende con le espressioni antico regime, industria rurale domestica e manifattura.
Il XVIII secolo fu caratterizzato da intensi cambiamenti dal punto di vista politico, con l'affermazione dell'assolutismo illuminato, a cui si aggiunse la definizione dell'assetto politico-sociale dell'ancien regime. La società settecentesca, infatti, fu la massima espressione dell'antico regime, termine che indica la struttura politico-economico-sociale che caratterizzò l'Europa dal Medioevo fino alla Rivoluzione francese. Tale assetto era basato sulla divisione della società in ceti e sul sistema feudale. Sebbene
L'economia dell'ancien regime fosse ancora prevalentemente agricola, in alcune aree europee, come Fiandre, Gran Bretagna e Germania, si sviluppò l'industria rurale domestica. Questa forma di proto-industria permise agli imprenditori tessili di sfruttare i periodi di pause delle coltivazioni per affidare ai contadini il lavoro di filatura a domicilio. Fu in questo ambito che si sviluppò anche la manifattura, un'evoluzione del sistema di bottega che concentrava in un'unica sede gli operai assegnati a differenti fasi del processo di produzione. La nascita di questi nuovi sistemi di produzione portò all'istituzione di organizzazioni socioassistenziali come le Workhouses britanniche, case di lavoro per le persone bisognose. Fu questo il clima che favorì la Prima rivoluzione industriale.
Si tracci uno schema che sintetizzi i caratteri dei sistemi agrari tedeschi (Grundherrschaf e Gutsherrschaf) e britannici (enclosures) in vigore nel XVIII
Il secolo dell'ancien regime settecentesco era collegato all'economia agricola di ispirazione feudale. In Germania erano presenti due tipologie di gestione del terreno: la Grundherrschaft, attraverso la quale il latifondista amministrava direttamente poche terre per ricavare una rendita da altri terreni coltivati da affittuari; e la Gutsherrschaft, che prevedeva l'amministrazione diretta del signore feudale di gran parte delle sue terre attraverso un'azienda agricola feudale, nella quale lavoravano contadini allo stato servile. In Gran Bretagna, invece, le proprietà terriere erano notevolmente frammentate, per questo motivo, dall'inizio del Settecento, venne attivato il sistema delle enclosures. Tale sistema si basava su due passaggi: l'accordo tra i proprietari per realizzare tramite vendite, cessioni e matrimoni dei terreni omogenei; a cui seguiva l'acquisizione degli appezzamenti demaniali, gli open fields (che erano destinati al libero utilizzo della popolazione,
Specialmente quella più povera), per recintarli, da qui il termine enclosures. Si tracci uno schema che riassuma le principali riforme attuate dai sovrani illuminati di Prussia, di Russia, del Regno di Napoli e del Sacro Romano Impero.
L'assolutismo illuminato, conseguenza della penetrazione politica degli ideali illuministi, era una forma di governo che aveva come obiettivo il raggiungimento della pubblica felicità, per la quale i governi potevano avvalersi di un regime di polizia. Il termine regime di polizia va inteso nel contesto settecentesco, dunque un governo che agiva in numerosi settori al fine di garantire il benessere del popolo. Sovrani che adottarono questa forma di governo furono tra gli altri Caterina II la Grande in Russia, Federico II il Grande in Prussia, Maria Teresa d'Austria e il re di Napoli Carlo III, essi, infatti, non regnarono sulla base di una missione divina, come fece Luigi XIV, piuttosto agirono in base ad una forma suprema di benessere pubblico.
I governi illuminati furono caratterizzati da una serie di importanti riforme che riguardarono i più importanti settori dello Stato, inclusa la religione. Infatti, furono attuate politiche ecclesiastiche in favore dell'estensione del controllo statale sulle Chiese nazionali (giurisdizionalismo), per ridurre i privilegi e le immunità ecclesiastiche, e per l'eliminazione del parassitismo ecclesiastico, ovvero l'espulsione degli ordini religiosi considerati inutili, perché contemplativi, o ostili alla politica illuminata. In ambito politico l'assolutismo illuminato portò alla razionalizzazione delle strutture governative, riconducendole amministrativamente a dei ministeri. Maria Teresa d'Austria (1740-1780), nel contesto del Sacro Romano Impero, separò i vari poteri in base alla competenza. L'amministrazione fu accentrata in sei dipartimenti, coordinati da un Consiglio di Stato composto da sei membri. Fece la sua comparsa il catasto.Al fine di ottenere una tassazione più realistica e completa delle terre, rese obbligatoria l'istruzione primaria, abolì l'Inquisizione e statalizzò la censura. Suo figlio Giuseppe II (1780-1790) fu più attento alla politica ecclesiastica, eliminò gli ordini religiosi contemplativi, creò seminari statali e patenti di culto per i protestanti, ortodossi ed ebrei, autorizzando le loro attività di culto. Inoltre, Giuseppe operò per una modernizzazione del codice penale, abolendo la tortura e riducendo i reati da pena capitale. Abolì anche la servitù personale dei cittadini, echi della servitù della gleba medievale. In Prussia, invece, Federico II (1740-1786) semplificò il sistema giudiziario e la gestione delle finanze, rese obbligatoria l'istruzione elementare, promosse il commercio internazionale, favorì le attività manifatturiere e operò in un clima di tolleranza religiosa.
In Russia, Caterina II (1760-1796) modernizzò l'apparato statale cooperando con numerosi intellettuali, rafforzò la centralità della monarchia, divise la società in base ai ceti (Carta della nobiltà, 1785), fece requisire i beni ecclesiastici e abolì i vincoli per le attività commerciali e manifatturiere. Infine, nel Regno di Napoli, Carlo III introdusse il catasto e approvò una riforma commerciale che apriva agli scambi. Si fornisca una definizione di Illuminismo, anche facendo riferimento allo scritto di Kant "Che cos'è l'Illuminismo?" (1784). L'Illuminismo fu un movimento intellettuale che si diffuse in Europa tra il XVII e il XVIII secolo, il quale consentì l'avvio di un'intensa stagione culturale tanto da giungere fino alle colonie britanniche del Nord America. Punti principali dell'ideologia illuminista erano: condurre l'uomo al libero utilizzo della ragione, libero daIl pensiero illuminista si proponeva di liberare l'individuo dall'oscurantismo e dal dogmatismo medievale, in modo da stimolare l'individuo ad avvalersi della propria intelligenza per riformare la società migliorandola. Inoltre, attraverso il pensiero illuminista, l'uomo doveva superare le concezioni, ormai passive, tradizionali e religiose in ogni ambito del sapere.