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La guerra civile in Inghilterra tra il 1642 e il 1649
In seguito alla morte di Elisabetta I, deceduta nel 1603 senza aver lasciato eredi, il trono passò a Giacomo I Stuart unificando le corone di Scozia e Inghilterra. A Giacomo I succedette suo figlio Carlo I nel 1625. Tuttavia, in Scozia si generò un forte senso di insoddisfazione dal momento che il sovrano escludeva i territori del nord dalle cariche pubbliche e dai benefici economici di cui godeva invece l'Inghilterra. Il malcontento si inasprì quando Carlo I e l'arcivescovo di Canterbury Laud tentarono di uniformare il regno sotto il profilo religioso, infatti, imposero alla Scozia presbiteriana il Prayer Book, il libro delle preghiere. Gli scozzesi rifiutarono l'obbligo religioso e minacciarono una secessione. A causa del clima di insurrezione Carlo I necessitava di finanziamenti straordinarie fu costretto, dopo undici anni, a convocare il Parlamento.
Quali furono i motivi che portarono alla guerra civile in Inghilterra tra il 1642 e il 1649?
alla morte di Elisabetta I, deceduta nel 1603 senza aver lasciato eredi, il trono passò a Giacomo I Stuart unificando le corone di Scozia e Inghilterra. Giacomo I operò per accentrare il potere monarchico e per riaffermare l'autorità della Chiesa anglicana, inoltre, introdusse nuove tasse ed elargì benefici e titoli ai membri della corte. A Giacomo I succedette suo figlio Carlo I nel 1625, e durante il suo regno le tensioni si acuirono. La repressione religiosa, le imposizioni fiscali e finanziarie stabilite senza la consultazione del Parlamento e il lusso da cui era circondata la corte incrementarono l'avversione della Camera dei Comuni nei confronti del sovrano. A causa del clima di insurrezione Carlo I necessitava di finanziamenti straordinari, anche per sovvenzionare l'intervento nei Paesi Bassi contro la Spagna, e fu costretto a convocare il Parlamento. I parlamentari, nel 1628, risposero chiedendo a Carlo I di firmare la Petition of rights, un documento che limitava i poteri del sovrano e garantiva i diritti dei cittadini.documento che limitava i poteri del monarca nei confronti del Parlamento. Questa petizione, scritta da Edward Coke, denunciava la violazione della prassi costituzionale, l'uso della legge marziale, gli arresti immotivati e l'imposizione fiscale voluta senza l'approvazione del Parlamento. Di conseguenza, con tale documento veniva limitato il potere assoluto del monarca, ogni iniziativa doveva essere soggetta all'approvazione del parlamento affinché venissero rispettati i diritti e le libertà. In risposta, il sovrano decise di sciogliere il Parlamento e di creare un governo personale. Senza la presenza di un Parlamento da consultare Carlo I estese le tassazioni anche alla popolazione scatenando un forte malcontento popolare. Nel 1641, scoppiarono violente rivolte in Irlanda, dove i civili cattolici si ribellarono contro le imposizioni religiose e politiche tanto che fu necessario l'intervento militare. Inoltre, in Scozia si generò un forte senso di insoddisfazione verso il governo centrale.insoddisfazione dal momento che il re escludeva i territori del nord dalle cariche pubbliche e dai benefici economici di cui godeva invece l'Inghilterra. Il malcontento si inasprì quando Carlo I e l'arcivescovo di Canterbury, William Laud, tentarono di uniformare il regno sotto il profilo religioso, infatti, imposero alla Scozia presbiteriana il Prayer Book, il libro delle preghiere. Gli scozzesi rifiutarono l'obbligo religioso e minacciarono una secessione. Il sovrano dovette dunque convocare, dopo undici anni, il Parlamento. Di ritorno dall'Irlanda, il sovrano, infatti, riconvocò il Parlamento ma i parlamentari, guidati da John Pym, invocarono i cittadini alle armi contro la monarchia. Il re tentò di liberarsi dei parlamentari ostili ma senza successo, nel 1642, di conseguenza, scoppiò la guerra civile.
Esponga le tre interpretazioni storiografiche della rivoluzione inglese
Nel pensiero liberale la rivoluzione inglese veniva identificata come
Una lotta per la libertà e, sul piano politico, come un'accelerazione del processo di emancipazione dall'assolutismo regio. Durante il Novecento si affermò un'interpretazione che si basava sulle trasformazioni sociali precedenti alla guerra civile. Infatti, lo sviluppo economico e commerciale aveva portato alla nascita di una nuova classe di mercanti e di proprietari terrieri, i quali avevano nuove esigenze economico-politiche e dunque cercavano l'appoggio del popolo. L'approccio marxista, invece, identificò la guerra civile inglese come una lotta di classe che contrappose nobiltà e borghesia. Infatti, il conflitto era partito da chiare rivendicazioni politiche basate su suffragio universale e uguaglianza politiche. L'approccio politico, invece, vedeva la rivoluzione come il prodotto delle idee e delle riflessioni politiche dei parlamentari, le quali determinarono le trasformazioni sociali del XVII secolo.
dopo aver sciolto il Parlamento, Cromwell si autoproclamò Lord Protettore, assumendo così il potere assoluto. Durante il suo governo, promosse una serie di riforme politiche, economiche e sociali. Implementò un sistema di governo centralizzato, riformò il sistema giudiziario e introdusse una nuova costituzione. Inoltre, promosse la libertà di culto per tutte le religioni tranne il cattolicesimo, incoraggiò lo sviluppo del commercio e dell'industria, e promosse la colonizzazione dell'Irlanda e delle colonie americane. Nonostante le sue riforme, il governo di Cromwell fu caratterizzato da una forte repressione politica e religiosa, e la sua dittatura fu spesso criticata per la sua brutalità. Dopo la sua morte nel 1658, il suo governo fu seguito da un periodo di instabilità politica che portò alla restaurazione della monarchia nel 1660.Cromwell sciolse il parlamento, fu nominato Lord Protettore della Repubblica e nominò lui stesso i membri del Consiglio di Stato. Vanamente, tentò di ripristinare il Parlamento repubblicano, il quale tuttavia criticava la dittatura militare. Nel 1657, gli fu offerta la corona ma la rifiutò. Dopo aver precisato in quale periodo storico visse, esponga la teoria di Hobbes. Gli avvenimenti susseguitisi dalla guerra civile, fino alla restaurazione degli Stuart e alla Gloriosa rivoluzione condussero gli intellettuali ad affrontare delle riflessioni di natura politica. Tra questi intellettuali uno dei più coinvolti nella riflessione fu Thomas Hobbes, filosofo britannico vissuto tra il 1588 e il 1679. Egli partendo dal concetto di contrattualismo, ovvero la dottrina che identifica la nascita di uno Stato nel momento in cui gli individui rinunciano al diritto naturale alla libertà e alla sovranità, elaborò una teoria sulla.giustificazione dell'assolutismo regio. Nell'opera Il Leviatano (mostro biblico metafora dello Stato) illustra la legittimità dello Stato. Nel pensiero di Hobbes l'egoismo spinge gli individui ad unirsi. Nell Stato di natura tutti gli uomini sono uguali e condividono i medesimi diritti. Tuttavia, i pericoli di questa libertà inducono gli uomini a stringere un patto, un contratto, attraverso il quale stabiliscono un singolo individuo, o un'assemblea, come sovrano, cedendo la libertà naturale in cambio della tutela della loro proprietà e della loro vita. Questo patto conduce alla formazione della comunità politica nella quale gli uomini sono alienati dai loro diritti naturali e diventano dei sudditi, invece, chi diventa sovrano acquisisce un potere illimitato, di conseguenza, ribellarsi contro il leader equivarrebbe ad insorgere contro sé stessi. Delinei gli eventi che interessarono l'Inghilterra durante il periodo in cui inFrancia regnò Luigi XIVContemporaneamente al regno francese di Luigi XIV in Inghilterra imperversava la guerra civile, cominciata nel 1642. Quando fu restaurata la monarchia con la salita al trono di Carlo II la disputa tra monarchia e parlamento sembrava potesse giungere ad un'intesa, tuttavia, il Parlamento, che voleva tutelare le sue funzioni, approvò una legge che stabiliva che il re non avrebbe potuto governare più di tre anni senza convocare il Parlamento. In aggiunta, la rivalità commerciale con l'Olanda sfociò in un conflitto armato, tre guerre combattute tra il 1652 al 1674, che vide Luigi XIV schierarsi con gli inglesi (la Francia appoggiò gli olandesi nel corso della seconda guerra anglo-olandese, 1665-1667, mentre nel terzo conflitto, 1672-1674, si alleò con gli inglesi nel contesto della guerra franco-olandese). Dal punto di vista religioso, gli inglesi temevano una restaurazione del cattolicesimo, infatti, il successore
Designato di Carlo II, suo fratello Giacomo, era un fervente cattolico, di conseguenza, il Parlamento, nel 1673, emanò il Test Act. Tale emendamento prevedeva che le cariche civili e militari potevano essere ricoperte solo da individui di fede anglicana. E fu proprio in questo contesto che si delinearono gli schieramenti politici: i Tories, anglicani e fedeli alla Corona; e i Whigs, vicini al Parlamento e sostenitori di una visione religiosa che includesse anche i dissidenti alla Chiesa d'Inghilterra.
Francia e Inghilterra nella seconda metà del XVII secolo: ne individui le differenze
Nella seconda metà del XVII secolo la Francia era governata da una monarchia assoluta, il potere, infatti, era detenuto esclusivamente dal sovrano Luigi XIV. In Inghilterra, invece, vigeva una monarchia costituzionale, nella quale il potere del monarca era limitato dal potere legislativo e da quello giudiziario. Nell'assolutismo regio il rapporto tra re e sudditi era diretto, in
Quanto ogni figura intermedia veniva esautorata da qualsiasi funzione. Di conseguenza, in Francia il Parlamento non gestiva il potere legislativo, bensì si occupava di questioni giudiziarie e giuridiche. L'esercito era unitario e rispondeva agli ordini del sovrano. Il modello costituzionalista imponeva una mediazione tra sudditi e re. Il sovrano inglese operava attraverso decreti regi che dovevano essere prima approvati dal Parlamento.
Dopo aver precisato in quale periodo storico visse, esponga la teoria di Locke.
Gli avvenimenti che si susseguirono nell'Inghilterra della seconda metà del Seicento (guerra civile, Restaurazione e Gloriosa Rivoluzione) incoraggiarono il dibattito incentrato sulla natura del potere e sulla partecipazione politica. Tra gli intellettuali più partecipi vi fu il filosofo inglese John Locke (1632-1704). Nei suoi Trattati sul governo del 1690 parte dalla concezione di uno Stato di natura in cui tutti gli uomini sono liberi e uguali.
Nello Stato di natura i diritti inalienabili sono la vita, la libertà e la proprietà, i quali sono rispettati attraverso la legge naturale. Tuttavia, i timori dell'anarchia conducono gli uomini a stringere un patto tra loro che li porta a creare una comunità politica. Lo Stato ha come scopo quello di garantire i diritti dei cittadini e di mantenere l'ordine sociale.