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Negli ultimi anni l’uso di queste misure in psicologia sociale si è diffuso molto, in
particolare l’utilizzo di misure dell’attività cerebrale come elettroencefalogramma e
risonanza magnetica funzionale, grazie anche allo sviluppo della tecnologia. Si
distinguono:
- Misure psicofisiologiche periferiche: basate sull’attività del sistema nervoso
autonomo e periferico come:
1) Elettromiografia: tramite degli elettrodi posti in corrispondenza di particolari
muscoli sulla superficie corporea è possibile registrare l’attività elettrica
generata dalla contrazione muscolare. In psicologia sociale viene utilizzata per
misurare l’attività dei muscoli del volto coinvolti nell’espressione delle emozioni.
L’elettromiografia del volto viene quindi utilizzata per cogliere delle reazioni
emotive molto rapide, ed è più affidabile delle misure self-report nei quali si
chiede ai partecipanti di dire che emozione provano nei confronti degli stimoli
(visivi, acustici, olfattivi) presentati. In psicologia sociale viene anche utilizzata
per rilevare l’attività dei muscoli facciali come indicatori di atteggiamenti
positivi e negativi . Tra le ricerche c’è ad esempio la ricerca condotta da Brown,
Bradley e Lang in cui questa tecniche viene utilizzata accanto a quelle di self-
report per valutare gli atteggiamenti nei confronti di membri del proprio gruppo
etnico rispetto a membri di un gruppo etnico diverso. I risultati hanno fornito
evidenza a sostegno dell’ipotesi della simpatia per il proprio gruppo sociale ma
non antipatia per il gruppo esterno.
2) Attività elettrodermica: la più utilizzata tra queste è la misura delle reazioni
di conduttanza cutanea periferica, che varia in funzione dell’attività delle
ghiandole sudoripare influenzata dall’attivazione del sistema nervoso simpatico;
maggiore è l’attivazione quindi maggiore sarà la secrezione e quindi la
conduttanza. Questa misura è un indicatore di attivazione emotiva e di
attenzione. Al di fuori della ricerca viene utilizzata per il rilevamento delle bugie,
nei colpevoli si verifica un aumento della conduttanza in seguito alla
presentazione di stimoli significativi. Hein e collaboratori fecero uno studio
riguardante la relazione tra livello di risposta empatica e comportamento
prosociale; in questo studio gli individui che durante l’esposizione alla
sofferenza avevano un alto valore di conduttanza erano quelli più disposti ad
aiutare l’altro.
3) Misure cardiovascolari: le più utilizzate sono la frequenza cardiaca
(indicatore di attivazione emotiva, attenzione e orientamento) e la
variabilità della frequenza cardiaca (misura di affaticamento cognitivo). Croizet
studia la situazione di stereotype threat (a persone appartenenti a determinati
gruppi vengono attribuite prestazioni inferiori, se poi questi compiti vengono
presentati legati al dominio di questa inferiorità questi individui forniscono
prestazioni inferiori). Lo studio venne condotto utilizzando la misura della
variabilità della frequenza cardiaca come indicatore del carico mentale,
maggiore è il carico minore è la variabilità. Nella condizione di stereotype threat
si verifica una riduzione della variabilità, che indica affaticamento cognitivo ed è
correlata a bassi punteggi nel compito; quindi, questo fenomeno induce una
prestazione minore perché determina maggior affaticamento.
- Misure dirette dell’attività cerebrale:
1) Elettroencefalogramma : viene utilizzato per misurare l’attività elettrica del
cervello rilevabile applicando degli elettrodi. È per nulla invasivo, poco costoso e
rileva le reazioni a distanza di un millisecondo. Tra gli svantaggi è molto
complesso, è spesso impossibile determinare da dove provenga l’attività
elettrica ed è impossibile rilevare le aree al di sotto della corteccia.
2) Risonanza magnetica funzionale : crea delle immagini dell’attività cerebrale,
attività inferita in base all’ossigenazione del sangue. Non è invasivo e non è
dannoso perché non emette radiazioni, inoltre esamina l’attività di tutto il
cervello.
Capitolo 3
2. Quale minaccia genera il non applicare la randomizzazione?
Con la randomizzazione assegniamo dei soggetti alle diverse condizioni sperimentali
così ogni soggetto ha la stessa probabilità di essere assegnato a ciascuna delle
condizioni. Questo garantisce che le variabili non prese esplicitamente in
considerazione varino casualmente nelle condizioni sperimentali, e quindi siano
indipendenti da quelle di disegno. Quindi le conseguenze di questa assegnazione
casuale sono due:
- Gruppi con uguale probabilità di essere composti da individui con determinate
caratteristiche;
- La probabilità che i gruppi siano diversi è molto bassa.
Qualora ci sia una differenza statisticamente significativa tra i gruppi confrontati
nell’esperimento, la differenza sarà dovuta al trattamento. Qualora quindi la
randomizzazione non venga applicata non sarà possibile stabilire se questa differenza
è dovuta o meno al trattamento.
3. Disegni sperimentali entro i soggetti ( o a misure ripetute o within subjects)
!!!!
Prevedono che ogni partecipante sia esposto a tutte le condizioni sperimentali; la
variabile dipendente viene quindi rilevata tante volte quante sono le condizioni
Ad esempio, se il ricercatore deve valutare l’efficacia di messaggi basati
sperimentali.
sulla paura esporrà i soggetti coinvolti sia a un messaggio che può indurre molta
paura sia a un messaggio con un grado minore di paura . Un vantaggio è che ogni
partecipante è il gruppo di controllo di sé stesso, nel senso che, le differenze saranno
attribuite al contenuto del messaggio e non alle differenze personali, quindi le
caratteristiche personali che possono influenzare la risposta al trattamento non
costituiscono un problema. Tipicamente questi disegni vengono utilizzati quando si
devono confrontare più di due condizioni perché richiedono una numerosità
campionaria ridotta e sono quindi meno onerosi. Sembrerebbe che questo sia uno dei
metodi più frequenti però non è così perché è possibile che ci siano dei problemi
nell’ interpretazione dei risultati legati all’ordine con cui vengono presentate le
condizioni sperimentali e alla loro specifica sequenza. Per quanto riguarda l’ordine, ad
esempio, facendo riferimento alla presentazione di una serie di anagrammi se si parte
da quello più semplice potremo motivare il soggetto mentre partendo da quello più
difficile potremo avere l’effetto contrario. Per quanto riguarda gli effetti data invece
dalla sequenza (e di ordine) delle condizioni potrebbero essere risolti con un
controbilanciamento delle condizioni, ovvero presentando per prima una condizione
a un gruppo di soggetti, e presentando per prima l’altra condizione a l’altro gruppo.
Per quanto riguarda casi con più condizioni è necessario l’utilizzo dei disegni a
quadrato latino. I disegni a quadrato latino possono però controllare solo gli effetti
di ordine e non di sequenza, utilizzare un disegno che preveda tutte le soluzioni
possibili di ordine e sequenza sarebbe troppo oneroso quindi una soluzione accettabile
è utilizzare un disegno a quadrato latino bilanciato in cui ogni condizione, oltre a
essere presentata per prima un numero uguale di volte sarà preceduta o seguita da
un’altra condizione almeno una volta.
4. Disegni tra i soggetti (o between subjects) !!!
Ogni partecipante viene esposto a un solo livello della variabile indipendente. Abbiamo
un gruppo che riceve il trattamento e un gruppo di controllo che non lo riceve.
Studiare l’effetto dell’assunzione del glucosio sull’empatia somministrando una bibita
con zucchero al gruppo sperimentale e una light al gruppo di controllo. Con un
campione numericamente limitato si possono condurre studi semplici e validi senza
avere problemi legati all’ordine e alla sequenza.
Il prerequisito per una conclusione valida rispetto alla casualità della relazione è la
randomizzazione; per essere sicuri degli effetti dell’assegnazione casuale il ricercatore
può fare una sorta di pre-test in cui rileva il livello di base della variabile dipendente
di interesse, i due gruppi sono equivalenti quando le medie nel pre-test non
sono significativamente differenti. Quindi il ricercatore effettua il pre-test, poi a
seconda del gruppo effettua (sperimentale)- o meno (controllo)- il trattamento e in
seguito esegue un post-test. Nel caso in cui non ci sia nessuna differenza tra i due
pre-test è possibile studiare gli effetti del trattamento. La presenza di un pre-test
potrebbe però costituire un problema nel caso in cui vada a influenzare le risposte
dell’individuo al post-test; questo limite potrebbe essere poi risolto con il disegno di
Solomon in cui abbiamo due gruppi in cui viene eseguito il pre-test (sperimentale e di
controllo) e due gruppi (sperimentale e di controllo) in cui non viene eseguito. L’ unico
limite è costituito dalla sua onerosità.
5. Pre-esperimenti *
Sono definiti normalmente non interpretabili perché in condizioni normali non ci
permettono di escludere un notevole numero di interpretazioni alternative plausibili.
- Disegno pre-sperimentale (disegno con un solo gruppo e solo post-test):
riflette la concezione ingenua di esperimento, secondo la quale dopo aver
influenzato in qualche modo l’ambiente o le persone che ne sono parte
(trattamento) si possono osservare le conseguenze (post-test). Non ci sono però
delle osservazioni con la quale confrontare le conseguenze del trattamento. è
totalmente non-informativo perché non si può confrontare con una valutazione
fatta prima, a questa carenza pongono rimedio gli altri due disegni.
- Secondo disegno pre-sperimentale (disegno con un solo gruppo e pre e post
test in momenti diversi): prevede di osservare la variabile dipendente prima e
Ad esempio, analizzando la valutazione
dopo il trattamento nello stesso gruppo.
dei rischi sul fum9999999999o in seguito a un messaggio pubblicitario sarà
possibile stabilire se emerge una differenza che si è verificato un incremento o
decremento della valutazione ma non sarà possibile stabilire se è dato dal
messaggio pubblicitario, ma può essere dato da:
a) Storia: un qualsiasi altro evento tra pre-test e post-test;
b) Maturazione: cambiamento nella capacità di valutare i rischi per la salute;
c) Mis urazione: condizione di osservazione in cui si sono trovati;
d) Deterioramento dello strumento: ca