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C
dipendono dal reddito disponibile (YD) e pertanto sono una variabile endogena (C), ma dipendono
anche da variabili esterne (come il patrimonio e le abitudini dei consumatori) che determinano
appunto la componente autonoma . Nel modello del prossimo capitolo 5 anche gli inves9men9 I
C
saranno considera9 una variabile endogena.
16. In base alle vostre conoscenze riguardo ai tempi necessari alle numerose componen9 del seVore
pubblico per giungere ad approvare e quindi aVuare modifiche di poli9ca fiscale, riuscite a
individuare eventuali problemi lega9 all’uso della poli9ca fiscale come strumento di stabilizzazione
dell’economia?
Spesso i responsabili della poli9ca economica impiegano molto tempo per trovare un accordo su
una determinata misura di 9po fiscale; pertanto, è possibile che nel fraVempo le condizioni
economiche si siano modificate. In tali circostanze è facile che un provvedimento abbia effeE
destabilizzan9. Può accadere, per esempio, che l’economia abbia già iniziato a uscire da una fase di
recessione al momento dell’accordo sull’aVuazione di un taglio alle imposte. Se tale misura diviene
aEva in un momento in cui il sistema è in forte crescita, possono crearsi pressioni inflazionis9che.
Malgrado ritardi interni di questo 9po non si manifes9no quando agiscono i cosiddeE stabilizzatori
automa9ci (le imposte proporzionali sul reddito, i sussidi di disoccupazione e il sistema
previdenziale), al tempo stesso tali meccanismi non risultano sempre sufficien9 a sos9tuire una
poli9ca fiscale aEva quando l’economia è entrata in una grave recessione.
17. Perché meccanismi quali le imposte proporzionali sul reddito e il sistema previdenziale sono defini9
“stabilizzatori automa9ci”?
Le imposte proporzionali sul reddito e il sistema previdenziale, come pure i sussidi di disoccupazione,
vengono spesso defini9 “stabilizzatori automa9ci” in quanto riducono “automa9camente” le
fluVuazioni del prodoVo derivan9 da variazioni della domanda aggregata. Ques9 meccanismi, che
sono parte integrante del sistema economico, agiscono indipendentemente dagli interven9 poli9ci
ad hoc. Quando il livello del prodoVo diminuisce e il tasso di disoccupazione sale, può aumentare il
numero degli individui il cui reddito risulta al di soVo della soglia di povertà. Se pertanto non
esistesse alcun sistema previdenziale o non fossero previs9 i sussidi di disoccupazione, i consumi
subirebbero una contrazione rilevante. Grazie ai trasferimen9 a favore dei disoccupa9 e di quan9
vivono in condizioni di povertà, i consumi registreranno invece una riduzione contenuta. In altri
termini, la contrazione della domanda aggregata è minore di quanto sarebbe in assenza di
“stabilizzatori automa9ci” di questo 9po.
18. Che cos’è l’avanzo di bilancio di piena occupazione e per quale mo9vo potrebbe rappresentare un
criterio di misura più u9le rispeVo all’avanzo di bilancio effeEvo?
L’avanzo di bilancio di piena occupazione è il saldo posi9vo di bilancio che si registrerebbe se
l’economia fosse al livello del prodoVo di piena occupazione, dato l’ammontare corrente della spesa
o delle imposte.
Poiché l’en9tà dell’avanzo di bilancio di piena occupazione non dipende dalla par9colare fase del
ciclo economico in cui il sistema si trova e varia solo quando il governo modifica la propria poli9ca
fiscale, questo indicatore può essere u9lizzato come criterio di misura della poli9ca fiscale stessa. Le
due espressioni alterna9ve, avanzo di bilancio correVo per il ciclo e avanzo di bilancio struVurale,
risultano preferibili perché fanno riferimento non al livello del prodoVo di piena occupazione, che
sarebbe difficile da conseguire senza for9 tensioni inflazionis9che, ma ad un livello del prodoVo ed
un tasso di occupazione considera9 sostenibili. e cos9tuisce più che altro un punto di riferimento
per il sistema economico.
19. Qual è il collegamento tra il modello IS-LM e il modello della domanda aggregata?
Il modello della domanda aggregata presentato nel Capitolo 8 del manuale di teoria si basava
sull’ipotesi che il livello dei prezzi e i tassi d’interesse fossero entrambi costan9. Il modello IS-LM
invece prevede che i tassi d’interesse varino e determina le combinazioni di prodoVo e tassi
d’interesse che si stabiliscono in relazione a un certo livello fisso dei prezzi. Dal modello IS-LM,
ipo9zzando che i prezzi siano soggeE a fluVuazioni, è possibile ricavare la curva di domanda
aggregata.
Quest’ul9ma rappresenta tuVe le combinazioni di livello dei prezzi e livello del prodoVo domandato
in corrispondenza delle quali il mercato dei beni e quello monetario sono contemporaneamente in
equilibrio.
20. Spiegate in che modo e per quale mo9vo il mol9plicatore alfaG e la sensibilità della domanda
aggregata al tasso d’interesse incidono sulla pendenza della curva IS.
Se il mol9plicatore della spesa (a) aumenta, anche l’incremento del reddito di equilibrio derivante
da una variazione unitaria della spesa diventa più grande. Supponiamo che la spesa per inves9men9
cresca in seguito a una modificazione del tasso d’interesse. Ipo9zzando che il mol9plicatore aumen9,
un certo incremento della domanda aggregata determinerà una crescita maggiore del reddito di
equilibrio. Ciò significa che più elevato è il valore del mol9plicatore della spesa, minore è la pendenza
della curva IS. Se si accentua la sensibilità della domanda aggregata ai tassi d’interesse, qualsiasi
variazione di ques9 ul9mi provoca uno spostamento verso l’alto della curva (C + I + G + NX) più
consistente; dato un certo valore del mol9plicatore, ciò si tradurrà in un superiore incremento del
reddito di equilibrio. La curva IS, pertanto, diventa più piaVa.
Spiegate perché l’inclinazione della curva IS è un elemento che determina l’efficacia della poli9ca
monetaria.
Le variazioni della poli9ca monetaria influiscono sui tassi d’interesse, determinando modificazioni
della spesa programmata e, di riflesso, del livello di reddito. Al precedente punto (a) è stato spiegato
che una curva IS inclinata corrisponde a un valore ridoVo del mol9plicatore (a) o a un limitato grado
di sensibilità della spesa ai tassi d’interesse. Di conseguenza, un aumento dell’offerta di moneta fa
diminuire i tassi d’interesse; tuVavia ciò non comporta un ampio incremento della spesa se
quest’ul9ma è scarsamente sensibile ai tassi d’interesse. In maniera analoga, qualora il valore del
mol9plicatore fosse modesto, una variazione della spesa non inciderebbe in misura rilevante sul
reddito. Pertanto, maggiore è la pendenza della curva IS, minore è l’effeVo delle variazioni della
poli9ca monetaria sul reddito di equilibrio.
21. Spiegate in che modo e per quale mo9vo la sensibilità della domanda reale di moneta al livello del
reddito e del tasso d’interesse influisce sulla pendenza della curva LM.
Supponiamo che l’offerta di moneta sia fissa. Un incremento del reddito determinerà un aumento
della domanda di moneta e l’eccesso di domanda che ne deriva farà crescere il tasso d’interesse. Ciò
comporterà, a sua volta, una riduzione della quan9tà di moneta domandata per riportare il mercato
monetario in condizioni di equilibrio. TuVavia, se la sensibilità della domanda di moneta al tasso
d’interesse è molto bassa, è necessario che quest’ul9mo subisca un rialzo maggiore affinché il
mercato monetario possa raggiungere un nuovo equilibrio: di conseguenza la curva LM risulta più
inclinata.
Spostandosi da sinistra verso destra lungo la curva LM, a pendenza posi9va, un aumento del tasso
d’interesse corrisponde a un incremento del livello del reddito. Ciò significa che, per mantenere il
mercato monetario nella condizione di equilibrio, un aumento della domanda di moneta (dovuto a
un reddito maggiore) dev’essere compensato da una riduzione della quan9tà di moneta domandata
(determinata da tassi d’interesse più eleva9). TuVavia, se aumenta la sensibilità della domanda di
moneta al reddito, ai fini dell’equilibrio del mercato monetario è necessaria una variazione più
modesta del reddito in corrispondenza di una certa modifica del tasso d’interesse. Ne consegue che
maggiore è la sensibilità della domanda di moneta al reddito, maggiore è l’inclinazione della curva
LM.
22. Per quale mo9vo una curva LM orizzontale implica che la poli9ca fiscale abbia sull’economia abbia
gli stessi effeE descriE nel capitolo 4?
Una curva LM orizzontale implica che le variazioni del reddito non influiscono sul tasso d’interesse
di equilibrio nel mercato monetario. TuVavia, se il tasso d’interesse è fisso, ci si trova nuovamente
nell’ambito di analisi del semplice modello keynesiano, poiché non si verifica alcun effeVo
compensa9vo (effeVo di spiazzamento).
In quali circostanze la curva LM potrebbe essere orizzontale?
Quando la curva LM è orizzontale, le variazioni del reddito non incidono sui tassi d’interesse nel
mercato monetario. Pertanto, se viene aVuata una poli9ca fiscale espansiva la curva IS si sposta
verso destra, ma il livello della spesa per inves9men9 in questo caso non subisce l’influsso nega9vo
connesso a un incremento dei tassi d’interesse. In altri termini, non si verifica alcuno spiazzamento.
La curva LM è orizzontale se, in corrispondenza di un determinato tasso d’interesse, il pubblico è
disposto a detenere qualsiasi quan9tà di moneta offerta. Questa situazione viene definita “trappola
della liquidità”. Analogamente, se la Banca Centrale è disposta a “stabilizzare” il tasso d’interesse a
un certo livello, ogni variazione del reddito sarà accompagnata da un’adeguata modifica dell’offerta
di moneta. Di conseguenza si verificheranno con9nui spostamen9 della curva LM e ciò corrisponde
a una situazione in cui la curva LM è orizzontale, poiché il tasso d’interesse rimane invariato.
23. È possibile che il tasso d’interesse influisca sulla spesa per consumi. Un tasso d’interesse più elevato
potrebbe, in teoria, determinare un incremento del risparmio e di conseguenza una riduzione del
consumo, a un dato livello di reddito. Supponete che il. consumo risul9 effeEvamente diminuito a
causa di un aumento del tasso d’interesse. Quale sarebbe l’effeVo sulla curva IS?
In base ai conceE illustra9 nel manuale di teoria, sappiamo che maggiore è la sensibilità della spesa
al tasso d’interesse, minore è la pendenza della curva IS. Ora ipo9