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↑Y ↑P

Breve periodo: e

↓Y ↑P

Transizione: e ↑P

Medio periodo: Y= e

Chiaramente anche il punto di equilibrio si sposterà seguendo l’andamento delle curve e avremo

nel breve periodo un aumento sia di P che di Y. Tuttavia non è plausibile che l’economia rimanga in

↑P

un punto in cui Y>Y e P>P ecco perché bisogna in modo che la curva AS si sposti verso

E E

n

l’alto. In una fase di transizione quindi l’aggiustamento prosegue fino a che spostando AS

otterremo Y=Yn e P=P . A questo punto l’aggiustamento si interrompe: si è in un equilibrio di

E

medio periodo.

In sintesi quindi: ↑Y ↑P

- Breve periodo: e

- ↓Y ↑P

Transizione: e

- ↑P

Medio periodo: Y= e

Grazie al modello AS-AD, possiamo quindi dimostrare che gli shock di domanda generano nel

↑Y ↓P ↓Y),

breve periodo effetti su prezzi e produzione nella medesima direzione (↑P o mentre

nel breve periodo Yn non cambia poiché gli shock non influenzano la produzione di medio periodo

bensì agiscono sui prezzi che invece variano.

15) Utilizzando il modello AS-AD si studino le conseguenze sui livelli di produzione e prezzi

di una manovra di politica economica che riduca il disavanzo pubblico descrivendo e spiegando

gli effetti nel breve periodo, nella transizione e nel medio periodo.

Il modello AS-AD descrive l’andamento della produzione e dei prezzi, tenendo conto

dell’equilibrio sui mercati reali, finanziari e del lavoro. Il modello AS-AD può essere utilizzato

per esaminare gli shock di domanda, in particolare:

- La politica monetaria espansiva

- La riduzione del disavanzo pubblico

Nel secondo caso una riduzione del disavanzo pubblico può essere attuata mediante una manovra

di politica fiscale volta, indifferentemente, ad aumentare il livello della tassazione o a diminuire la

spesa pubblica. Immaginiamo di utilizzare il livello di spesa pubblica. Una diminuzione di G

corrisponde ad una diminuzione della domanda di beni (analisi della curva IS) la quale porta, in

equilibrio, ad una diminuzione della produzione. Quindi l’intersezione tra la curva IS e la curva LM

che porta all’equilibrio congiunto del mercato dei beni e del mercato finanziario, risulta spostata

verso sinistra per un livello più basso di Y e una diminuzione anche del tasso si interesse.

Volendolo spiegare a parole infatti, per mantenere la stessa domanda di moneta in corrispondenza

di una diminuzione del reddito è necessario che il tasso di interesse sia più basso. Guardando ora

alla curva AD che rappresenta proprio l’equilibrio sui due mercati descritti, ad un dato livello di

prezzo corrisponde ora un livello di produzione più basso, quindi la curva risulta spostata verso

sinistra. L’intersezione con la AS avviene quindi per valori più bassi di Y e anche di P. Quindi la

produzione è inferiore alla produzione di equilibrio e il prezzo risulta inferiore alle aspettative. Per

questo, durante il periodo di transizione le imprese aggiusteranno il livello delle aspettative dei

prezzi abbassandole, i prezzi diminuiranno e quindi la curva AS si sposterà verso destra in

corrispondenza di livelli più alti di produzione. Nel lungo periodo i prezzi corrisponderanno alle

aspettative e la produzione tornerà al suo livello naturale.

In sintesi questo processo può essere così descritto :

↓Y ↓P

Breve periodo: e 11

↑Y ↓P

Transizione: e ↓P

Medio periodo: Y= e (la produzione torna al suo livello naturale, che è uguale a quello iniziale il

prezzo si assesta al suo nuovo livello di equilibrio che è inferiore a quello iniziale)

16) Utilizzando il modello AS-AD si studino le conseguenze sui livelli di produzione e prezzi

di un aumento del prezzo del petrolio descrivendo e spiegando gli effetti nel breve periodo,

nella transizione e nel medio periodo.

Il modello AS-AD descrive l’andamento della produzione e dei prezzi, tenendo conto

dell’equilibrio sui mercati reali, finanziari e del lavoro. Il modello AS-AD può essere utilizzato

per esaminare gli shock di domanda. In particolare, nel caso in cui si esamini l’aumento del

prezzo del petrolio, bisogna ricordare che l’aumento del prezzo del petrolio può essere

rappresentato da un aumento del markup Questo aumento del markup spinge le imprese ad

µ.

aumentare i prezzi e quindi fa aumentare P in corrispondenza di ogni livello di Y. Nel breve

periodo la curva di offerta aggregata si sposta verso l’alto e il nuovo punto di equilibrio risulta

essere in Y’<Y e P fisso. Per quanto riguarda la curva di domanda aggregata, poiché alcuni effetti

spostano la curva verso destra mentre altri la spostano verso sinistra, si tende a considerare che

gli effetti si compensino a vicenda in modo che la posizione della curva rimane invariata. In

sintesi: nel breve periodo si sposta solo AS.

Ma se la produzione diminuisce, le imprese aumentano i prezzi e questo provoca una riduzione

sia della domanda sia della produzione. In una fase transitoria si ha una curva AS in continuo

spostamento verso l’alto, che si muove lungo la AD fino a raggiungere un punto di equilibrio nel

medio periodo in cui Y sarà pari al suo livello naturale Y mentre i prezzi saranno più elevati. In

n

sostanza, variazioni dell’offerta aggregata influenzano la produzione non solo nel breve, ma

anche nel medio periodo. AS’’

P AS’

Livello prezzi AS

A’’ A’

Pe A AD

Y’ Y’ Y Y, produzione

n n

17) Si descriva la curva di Phillips spiegandone le diverse parti. Si analizzi il ruolo delle

diverse possibili ipotesi sulle aspettative di inflazione nel determinare la forma della curva e se

ne esaminino le implicazioni. Si illustri, infine, brevemente il trade-off fra inflazione e

disoccupazione evidenziato dalla curva.

« La società può permettersi un saggio di inflazione meno elevato o addirittura nullo, purché sia

disposta a pagarne il prezzo in termini di disoccupazione ". »

(Robert Solow)

La curva di Phillips è una relazione teorizzata alla fine degli anni ’50 dall’economista da cui prende

il nome. Il modello teorizza una relazione inversa tra tasso di inflazione e tasso di disoccupazione

sulla base dello studio dei dati dell’economia americana nell’arco di quasi 100 anni.

La prima formulazione della curva ipotizzava uno scenario nel quale l’inflazione, anno dopo anno,

non fosse persistente, vale a dire che il valore dell’inflazione l’anno precedente non avesse alcun

risvolto sull’inflazione dell’anno corrente e che fosse correlata ad un dato valore atteso fisso π +

e

(m +z) - au. Questa formula può essere ricavata a partire dalle equazione dei prezzi e dei salari nel

mercato del lavoro. Per circa un decennio la relazione sembrò, in linea di massima, funzionare. 12

Verso gli anni ’70 però si ruppe. La spiegazione di ciò è da ricercare nel cambiamento delle

aspettative : negli anni ’60, effettivamente, le aspettative sull’inflazione dell’anno successivo, non

era persistenti in alcun modo. Durante gli anni ’70, invece, iniziarono in parte ad esserne

influenzate. π non era più legato ad un valore fisso che cambiava di anno in anno ma era in parte

e

legato al valore dell’inflazione dell’anno precedente in questo modo :

π = Øπ + (1-Ø)π.

e t-1

Man mano che il valore dell’inflazione diventava più persistente, Ø si avvicina sempre più ad uno.

Oggi possiamo considerarlo praticamente uguale ad uno.

Ciò vuol dire che la relazione sottostante la curva di Phillips oggi si presenta nella forma :

⍺u.

π = π + (m+z) -

t-1

La relazione, quindi, non è più tra tasso di disoccupazione e inflazione semplicemente, ma è tra

variazione del tasso di inflazione e tasso di disoccupazione :

⍺u.

π - π = (m+z) -

t-1

Esiste inoltre una relazione tra variazione dell’inflazione e tasso naturale di disoccupazione. Il

tasso naturale di disoccupazione è, per definizione, quel tasso che si ottiene quando P = P vale a

e,

dire quando i prezzi sono uguali ai prezzi attesi. Allo stesso modo possiamo pensarla come quel

valore di disoccupazione in corrispondenza del quale l’inflazione è pari all’inflazione attesa (che

nell’ipotesi di persistenza descritta è pari all’inflazione dell’anno precedente).

⍺u

Quindi la relazione diventa —> 0 = (m+z) - . Da qui deriva che u = m+z/⍺.

n n

Attraverso un passaggio algebrico la relazione della curva di Phillips può essere scritta come :

π - π = -⍺(u - m+z/⍺)

t-1 t

la quale, sostituendo la notazione trovata per u diventa :

n

π - π = -⍺(u - u )

t-1 t n

Quindi la relazione è dimostrata. Aumentare il tasso di disoccupazione e portarlo oltre il suo livello

naturale significa avere una variazione negativa del tasso di inflazione, quindi un tasso di inflazione

minore rispetto all’anno precedente. Viceversa diminuire il tasso di disoccupazione porta ad una

variazione positiva del tasso di inflazione che quindi aumenta. Alla luce di ciò è pertanto possibile

diminuire l’inflazione portando la disoccupazione al di sopra del suo livello naturale. Viceversa,

accettato un’inflazione in aumento è possibile sostenere un tasso di disoccupazione più basso del

suo livello naturale.

18) Utilizzando il modello di Solow, si analizzi la dinamica dell’accumulazione di capitale ed i

suoi effetti sulla crescita, distinguendo i risultati di stato stazionario da quelli della fase che

precede il suo raggiungimento.

Il modello di Solow studia la dinamica dell’andamento della crescita in un’economia partendo da

una funzione di produzione del tipo :

Y = F(K,N).

Implementa cioè la funzione di produzione secondo la quale il prodotto è determinato solo dalla

quantità di lavoro inserendoci anche il capitale.

Le ipotesi alla base del suo modello si fondano su :

rendimenti di scala costanti della funzione e produttività marginale decrescente dei singoli fattori.

Questo vuol dire che ne’ un’accumulazione di capitale infinita ne’ un costante aumento del numero

dei lavoratori possono sostenere una crescita di lungo periodo.

Sulla base dell’ipotesi dei rendimenti di scala costanti della funzione, possiamo derivare la

produzione per lavoratore dividendo entrambi i termini dell’equazione per 1/N ottenendo così :

Y/N = F(K/N, 1) vale a dire che il prodotto per lavoratore è funzione del capitale per lavoratore.

Aumentare il capitale per lavorato

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
19 pagine
1 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Pier.nesto di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Macroeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Parma o del prof Magnani Marco.