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PROSPETTIVA INCLUSIVA

'PROSPETTIVA INCLUSIVA' è una disciplina giovane e in continua evoluzione che si occupa dell'educazione, della formazione e della progettazione della vita. I suoi oggetti d'indagine sono le tradizionali categorie di disabilità, alle quali vanno aggiunte le nuove categorie i BES (difficoltà apprendimento, deficit attenzione, disagi affettivi, emarginazione etc). Uno degli strumenti usati per raggiungere questo scopo è ICF, che è un modello di classificazione aperto, dinamico e reticolare, proposto all'OMS nel 2001. Con l'ICF la diversità non è più malattia da curare ma, ricchezza, nuova idea di salute, che non è più assenza di malattia, ma stato di benessere generale, introducendo il concetto di abilità in quanto siamo tutti diversamente abili. ICF offre un linguaggio standard per descrivere la salute e aiuta a elaborare dei percorsi coerenti con i principi di inclusione. Diventa l'elemento

base all'elaborazione del PEI, elaborato per andare incontro ai bisogni educativi speciali, promuovendo le potenzialità e favorendo l'inclusione. Un'altra risorsa che vuole caratterizzare l'inclusione nell'ascuola è L'INDEX FOR INCLUSION, uno strumento che aiuta a promuovere la riflessione sull'inclusione e a condurre gli alunni in una maggiore partecipazione. Partecipare significa apprendere insieme, essere riconosciuti, accettati e apprezzati per quello che si è. - LA CURA EDUCATIVA NELL'ALUNNO CON DISABILITÀ E IL CONTESTO SCUOLA-CURA EDUCATIVA, RELAZIONE D'AIUTO E INCLUSIONE La pedagogia speciale è definita anche scienza della cura educativa e della relazione di aiuto. Cura educativa significa prendersi cura, avere attenzione, premura. La cura educativa è educazione e formazione, non si intende terapia legata al trattamento riabilitativo ma costruzione integrale e integrata della persona. Si prende in

Considerazione il processo formativo integrativo della personalità dell'alunno, in modo che ognuno trovi i giusti orizzonti per diventare ciò che vuole essere nonostante il deficit. La cura educativa è formazione e auto-formazione, perché nel momento in cui l'insegnante ha cura dell'altro, ha cura anche di se stesso, perché trovando sostegni trae dei vantaggi e punti per la propria vita. La cura è disponibilità verso l'altro, reciprocità, empatia, ascolto e assenza di giudizio. La relazione ha modalità di co-esistenza, co-relazione-cooperazione. Il professionista della cura deve attivare la cura autentica, che considera il diverso capace e ricco di risorse, il suo obiettivo è accompagnarlo nell'aiutarsi, fornendogli strumenti che gli facciano accettare la sua condizione. La relazione d'aiuto è la parte operativa e applicativa del concetto di cura da parte dell'insegnante. Cura

educativa e Aiuto sono interdipendenti, due categorie fondamentali per la pedagogia speciale. L'aver cura prepara il processo di inclusione, la cura è inclusione e l'inclusione è cura. Quando si raggiunge l'inclusione scolastica, si raggiunge anche l'aver cura e le persone con disabilità o svantaggio, trovano una risposta esistenziale. L'insegnante specializzato è un agente di cambiamento, infatti deve avere la capacità di ricevere l'altro nella relazione di cura, per poi restituirlo al mondo più forte, rigenerato.

CURA EDUCATIVA, NARRAZIONE E PROGETTO DI VITA

La pedagogia speciale è definita anche scienza della cura educativa e della relazione di aiuto. La cura educativa deve essere autentica e deve prevedere una pluralità di competenze, ruoli e funzioni da parte dello specialista. Cura non terapeutico-riabilitativa, perché rimanda a ottica della medicalizzazione, quindi di diagnosi e recupero di capacità.

A livello pedagogico la cura si esplica con l'accettazione e l'accompagnamento dell'altro, quindi un prendersi cura con potenzialità formative per l'individuo, sia sul piano filosofico-esistenziale (ricostruzione dell'identità e riprogettazione della vita) sia sul piano educativo (acquisizione di competenze e promozione di partecipazione, inclusione). La narrazione mantiene questa visione formativa integrando la didattica e la cura educativa. L'approccio narrativo autobiografico coinvolge i soggetti in una relazione trasformativa reciproca che emancipa la persona da un'eventuale condizione di dipendenza e di isolamento. Con il linguaggio condiviso, che ha la funzione di autoriflessione e rielaborazione dell'identità, l'individuo può dare voce alle proprie emozioni, condividere le esperienze e far conoscere le sue caratteristiche e i suoi bisogni speciali. È anche spronato a formulare una nuova definizione di sé e ad.accettarsi apprendendo modalità di partecipazione e autovalutazione, sviluppando un'idea di collocazione di sé nel mondo. Questo potere ricompositivo della narrazione apre la relazione educativa a nuove prospettive future, con il riconoscimento del valore dell'altrui diversità e unicità e con il miglioramento della qualità della vita che passa per molte dimensioni esistenziali, contesti socio culturali e rapporti interpersonali.

CURA EDUCATIVA, RELAZIONE D'AIUTO, NARRAZIONE E PROGETTO DI VITA

La cura educativa è una categoria fondativa della pedagogia speciale ed è il territorio dei professionisti della cura educativa e della relazione d'aiuto che accompagnano la persona con diversità nel loro cammino esistenziale che è anche detto progetto di vita. Il progetto di vita va oltre il concetto educativo didattico, amplia le possibilità per poter raggiungere la sua autonomia in una vita consapevole, resiliente e

soddisfacente sia sul fronte umano, relazionale, lavorativo, sociale con un approccio inclusivo. Nonostante abbia una situazione peculiare, lo riduce il più possibile senza inganno o pregiudizi, ma studiando e ricostruendo un piano operativo efficace ed efficiente.

-CURA EDUCATIVA COME CATEGORIA FONDANTE DELLA PEDAGOGIA SPECIALE-

CURA EDUCATIVA COME AIUTO, SOSTEGNO, ACCOMPAGNAMENTO DELLA PERSONA CON DISABILITÀ-

-CURA AUTENTICA E INAUTENTICA-

DECLINAZIONI DEL CONCETTO DI CURA EDUCATIVA, METTENDOLA IN RELAZIONE CON IL PROGETTO DI INCLUSIONE

Cura non è collegata a una definizione medica ma è cura educativa, aver cura, aver premura che viene messa in pratica dalla relazione di aiuto. È educazione e formazione. È co-appartenenza, co-educazione, co-crescita, co-formazione, perché nel momento che mi prendo cura dell'altro, mi prendo cura anche di me stesso. È un processo più profondo e responsabile. È assumersi impegno.

responsabilità nei confronti dell'altro, della sua forza e volontà, capacità o incapacità di prendersi cura di se stesso e di ri-progettare e ricomporre la sua vita. Il curare l'azione del professionista che si fa carico delle sofferenze, dei disagi e delle difficoltà dell'altro. Ci sono 3 dimensioni della cura:

  1. Fisico-materiale che è legata al fare pratico, al lavoro, bisogni personali, vivere quotidiano, all'autosufficienza.
  2. Organizzativa-Progettuale che riguarda la riorganizzazione e la progettazione della qualità della vita e del benessere delle persone con disabilità.
  3. Affettivo-emotiva che supera gli ostacoli e le barriere fisiche, culturali e etiche. Non parliamo solo di persone con disabilità ma di un gruppo molto più ampio di categorie che corrispondono al termine bes, si allargano gli orizzonti a tante altre situazioni di difficoltà che prima non venivano considerate e erano sottovalutate.

INCLUSIONE,

CURA EDUCATIVA E RESILIENZA

La pedagogia speciale è anche scienza inclusiva che si basa sulla relazione di cura e di aiuto, dove la persona va compresa e considerata nella sua integrità, in modo che possa trovare un senso alla sua vita, accettando il suo deficit. La cura è accompagnamento competente che rende l'altro consapevole e responsabile della propria cura; è un incontro, un esperienza formativa reciproca, caratterizzata dalla fiducia, dalla mediazione e dall'empatia, co-educazione, cambiamento reciproco. La resilienza è fondamentale per la pedagogia speciale, si lega alla cura, alla narrazione e all'inclusione. Nella visione inclusiva il soggetto viene considerato in tutti i suoi aspetti, favorendo le sue capacità. La resilienza è una capacità del soggetto, grazie al quale può trasformare un evento traumatico in un motore, che gli permette di riorganizzare la vita. Senza resilienza non ci si può riprogettare.

e la pedagogia speciale fa trovare strategie per educare allaresilienza. La resilienza è una forma di narrazione, mentre il soggetto si racconta, si prende cura di sé e attiva il sistema psichico della resilienza, per modificare l'esperienza in positivo, rendendola una risorsa per il cambiamento. Quindi la resilienza è cura educativa, dove il soggetto impara a amarsi e a amare le sue debolezze, ed è anche legata al processo di empowerment, grazie al quale il soggetto riesce a padroneggiare e gestire una situazione, accrescendo le sue abilità. Accanto all'empowerment c'è il coping che è la capacità di far fronte, di adattarsi e di tollerare gli eventi difficili. LA RELAZIONE D'AIUTO IN PEDAGOGIA SPECIALE Implica il creare un rapporto alla pari, evitando relazioni asimmetriche. Prevede forze propulsive come il piacere di occuparsi dell'altro, di dare aiuto, la competenza e il valore razionale diprenderel'iniziativa; devono agire insieme, perchè se isolate portano a una relazione di aiuto inefficace. La relazione di aiuto implica un'analisi attenta e consapevole della situazione e un utilizzo attento delle parole. Prevede un equilibrio tra separazione e partecipazione che garantisca un distacco ottimale in modo da salvaguardare colui che offre aiuto da un eventuale risonanza negativa dovuta a un rifiuto o un fallimento. E' necessario anche un equilibrio tra lontananza e vicinanza, favorendo una relazione di aiuto fondata sulla reciprocità. La relazione di aiuto deve superare il sostegno duale, deve creare situazioni dove tutti abbiano un ruolo attivo e siano protagonisti. Deve mettere in campo occasioni, percorsi misti integrativi, percorsi individualizzati, ridurre le conflittualità tra le istituzioni, valorizzare l'insegnante di sostegno, tendere a un sostegno progetto piuttosto che al sostegno diretto, deve pensare a percorsi inclusivi che

prevedano la capacità di sperimentarsi e pensarsi in diversi contesti nel presente e nel futuro.

-INSEGNANTE SPECIALIZZATO

Dovrebbe puntare sul long life learning, svegliando dal torpore.

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Publisher
A.A. 2022-2023
6 pagine
1 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Chia2206 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Gaspari Patrizia.