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CAMBIARE
Come si è già rilevato, le operazioni connesse allo sfruttamento dell'energia geotermica
possono causare inquinamenti collegati, soprattutto, al rilascio di sostanze nocive
presenti nei fluidi che provengono dal sottosuolo. Gli inquinanti chimici più frequenti
sono gas incondensabili come idrogeno solforato, anidride solforosa, ammoniaca,
cloro, e fluoro oltre a diversi metalli pesanti come rame, arsenico e mercurio. Tra i gas
non condensabili, disciolti nei fluidi geotermici, il più pericoloso è l'idrogeno solforato
che, quasi sempre, è presente in concentrazioni elevate. Tale gas in basse
concentrazioni, risulta semplicemente fastidioso per il suo odore sgradevole, ma allo
sbocco delle centrali geo-termoelettriche, in alta concentrazione, può risultare
abbastanza nocivo.
Descrivere i componenti principali di un sistema geotermico.
Sorgente di calore: può essere il calore della terra o un’intrusione magnetica a
temperatura molto alta (> 600 °C) ad una profondità di 5/10km
Serbatoio: complesso di rocce calde permeabili dove i fluidi possono scorrere
assorbendo calore
Fluido termovettore: fluido che trasporta calore; acqua meteorica in fase liquida o
gassosa, e che trasporta altri gas come anidride carbonica e idrogeno
LEZIONE 27
Descrivere le diverse tipologie di impianti geotermoelettrici e disegnarne gli schemi di
impianto
A vapore dominante: formazioni rocciose permeabili con una falda naturale, a loro
volta all’interno di rocce impermeabili, con un flusso termico elevato può formarsi
vapore.
Ad acqua al alta temperatura: non sempre si riesce a generare vapore dal sottosuolo
cosi l’acqua ad alta temperatura una volta uscita può essere trasformata parzialmente
in vapore tramite un processo di laminazione. Passando dalla pressione del serbatoio a
quella atmosferica si separa in una parte di vapore.
Cicli binari: per sistemi a temperature moderate, usano il calore estratto dal fluido per
riscaldare un altro fluido che agisce come fluido di lavoro, poi viene tutto rimesso nel
sottosuolo. ORC utilizza fluidi organici con n-petano che hanno basso punto di
ebollizione. KALINA usa una miscela di acqua e ammoniaca, ha un maggiore
rendimento ma è più complesso.
LEZIONE 29
Descrivere il funzionamento delle pompe di calore geotermiche, i vantaggi di
applicazione e le possibili realizzazioni impiantistiche
La pompa di calore preleva calore da una fonte a temperatura inferiore per poi poterla
utilizzare ad una temperatura superiore, ma questo riguarda il riscaldamento, le pompe
possono però essere usate anche per il raffrescamento di ambienti. Possono essere
sfruttate al meglio combinandole con pannelli radianti a pavimento poiché utilizzano
acqua a bassa temperatura, questo diminuisce di molto i costi; le pompe di calore
permettono di avere un alto benessere energetico con dei costi a lungo termine molto
ridotti.
Pompe di calore ad acqua di superficie (SWHP): operano utilizzando come sorgente
termica acque superficiali. Si distinguono i tipi diretto e indiretto, dove l’acqua non è
prelevata dal suo corso naturale, ma scambia calore tramite tubazioni immerse.
• Pompe di calore ad acqua di falda (GWHP): operano utilizzando come sorgente
termica acqua sotterranea di falda prelevata tramite pozzi.
• Pompe di calore accoppiate al terreno (GCHP): in questo caso è la massa stessa del
terreno che agisce da sorgente termica, senza alcun prelievo d’acqua, e
l’accoppiamento con la pompa di calore è realizzato attraverso tubazioni di scambio
termico inserite nel terreno e percorse da un fluido termovettore.
LEZIONE 30
Definire il concetto di rifiuto e descrivere i processi di riciclaggio e recupero energetico
da rifiuto.
Il concetto di rifiuto si riferisce a qualsiasi materiale, sostanza o oggetto che è
considerato indesiderato, non utilizzabile o non più necessario per un determinato
scopo. I rifiuti possono essere solidi, liquidi o gassosi e possono derivare da una vasta
gamma di fonti, tra cui attività industriali, commerciali e domestiche.
Il processo di riciclaggio comprende le seguenti fasi:
a. Raccolta: I materiali riciclabili vengono raccolti separatamente dai rifiuti solidi urbani
o dai rifiuti industriali.
b. Separazione e lavorazione: I materiali raccolti vengono separati, puliti e preparati per
il successivo processo di trasformazione.
c. Trasformazione: I materiali separati vengono trasformati in nuovi prodotti attraverso
processi come la fusione, la granulazione, la stampa, ecc.
d. Distribuzione: I nuovi prodotti riciclati vengono messi sul mercato per essere
utilizzati in vari settori.
Il processo di recupero energetico può includere le seguenti fasi:
a. Raccolta: I rifiuti adatti al recupero energetico vengono raccolti e preparati per il
processo.
b. Trattamento: I rifiuti possono essere pretrattati per rimuovere materiali incombusti o
inquinanti.
c. Combustione o fermentazione: I rifiuti vengono bruciati in un inceneritore o
sottoposti a processi di fermentazione per generare calore o gas.
d. Generazione di energia: Il calore o il gas prodotto viene utilizzato per generare
elettricità o per riscaldamento.
LEZIONE 31
Descrivere la discarica controllata, i relativi problemi di gestione e lo schema di
impianto.
Una discarica controllata è un'installazione specifica destinata alla gestione dei rifiuti
solidi, dove i rifiuti vengono smaltiti in modo controllato per ridurre al minimo
l'impatto negativo sull'ambiente e sulla salute pubblica. Tuttavia, le discariche
controllate presentano comunque diversi problemi di gestione e rappresentano una
soluzione meno sostenibile rispetto a pratiche come il riciclaggio o il recupero
energetico
Schema di impianto
Area di scarico: I rifiuti vengono scaricati e compattati in questa zona.
Area di stoccaggio temporaneo: Prima di essere coperti, i rifiuti possono essere
temporaneamente stoccati in questa area.
Strato di copertura: Ogni giorno, uno strato di materiale inerte viene distribuito sulla
parte superiore dei rifiuti.
Sistema di raccolta del gas: Tubi e pozzi vengono utilizzati per raccogliere il gas
metano prodotto dalla decomposizione dei rifiuti.
Sistema di drenaggio: Sistemi di drenaggio sono utilizzati per evitare il ristagno
d'acqua e la contaminazione delle acque sotterranee.
Monitoraggio ambientale: Le discariche controllate devono essere monitorate
costantemente per rilevare eventuali fughe di inquinanti nell'ambiente circostante
Problemi
Inquinamento ambientale: Nonostante le misure di controllo, le discariche controllate
possono causare inquinamento del suolo e delle acque sotterranee a causa delle
sostanze chimiche presenti nei rifiuti.
Emissioni di gas a effetto serra: La decomposizione anaerobica dei rifiuti organici in
discarica produce gas metano, un potente gas a effetto serra che contribuisce al
cambiamento climatico.
Occupazione del suolo: Le discariche controllate richiedono vaste aree di terreno, il
che può portare all'occupazione e alla distruzione di habitat naturali.
Odori e impatto visivo: Le discariche possono emettere odori sgradevoli e
rappresentare un impatto visivo negativo per le comunità circostanti.
LEZIONE 32
Descrivere i processi termochimici e biochimici di conversione in energia delle
biomasse.
PROCESSI TERMOCHIMICI: si utilizza il calore per usufruire delle reazioni chimiche
generate per trasformare le biomasse in energia; quelle più adatte sono le biomasse
forestali, ciò che rimane dalla lavorazione del legno o dall’agricoltura.
Si dividono in: combustione diretta, carbonizzazione, gassificazione e pirolisi
PROCESSI BIOCHIMICI: ricavano energia grazie alle reazioni chimiche derivate da
enzimi o funghi in particolari ambienti. Anch’essi si dividono in 4 categorie: digestione
aerobica, anaerobica, fermentazione alcolica ed esterficazione.
LEZIONE 33
Descrivere il processo di produzione del biodiesel, discutendo i relativi vantaggi e
svantaggi.
Il biodiesel si ottiene spremendo dei semi di colza, girasole o soia e tramite la reazione
di transesterificazione, per sostituire gli elementi alcolici con il metanolo
Vantaggi
è rinnovabile, in quanto ottenuto dalla coltivazione di piante ; è biodegradabile, cioè se
disperso si dissolve nell’arco di pochi giorni,; garantisce un rendimento energetico pari
a quello dei carburanti e dei combustibili minerali
Svantaggi
I costi fissi dipendono dalla grandezza dell’impianto oltre che alla sua capacità
produttiva, poi abbiamo dei costi di manutenzione e per i semi e per il metanolo
LEZIONE 34
Descrivere il processo di produzione del bioetanolo, discutendo i relativi vantaggi e
svantaggi
Il bioetanolo è un biocarburante prodotto da materie prime biologiche, come mais, canna da zucchero, grano,
cellulosa vegetale o biomasse lignocellulosiche. Il processo di produzione del bioetanolo coinvolge diverse fasi e
può essere suddiviso principalmente in tre categorie
Vantaggi della produzione di bioetanolo:
1. Rinnovabile: Il bioetanolo è prodotto da biomasse rinnovabili, riducendo la dipendenza dai
combustibili fossili.
2. Basso impatto ambientale: La produzione di bioetanolo può ridurre le emissioni di gas
serra rispetto ai combustibili fossili, specialmente se le biomasse sono coltivate e gestite in
modo sostenibile.
3. Biodegradabile: Il bioetanolo è biodegradabile e meno dannoso per l'ambiente in caso di
versamenti accidentali rispetto al petrolio.
Svantaggi della produzione di bioetanolo:
1. Concorrenza con l'alimentazione: L'uso di colture alimentari per la produzione di
bioetanolo può portare a conflitti tra la produzione di cibo e biocarburanti, aumentando i
prezzi degli alimenti.
2. Elevato consumo d'acqua: La produzione di bioetanolo richiede notevoli quantità d'acqua,
il che può essere problematico in aree con risorse idriche limitate.
3. Costi energetici: La produzione di bioetanolo richiede energia per l'agricoltura, il trasporto,
la lavorazione e la distillazione, il che può influire sulla sostenibilità complessiva.
4. Efficienza energetica: La produzione di bioetanolo può richiedere una quantità
significativa di biomassa per produrre quantità sostanziose di carburante, il che può influire
sull'efficienza energetica complessiva del processo.
LEZIONE 36
Descrivere il principio di funzionamento, il campo di applicazione e le principali
caratteristiche di un sistema di stoccaggio energetico flywheel.
Un sistema di stoccaggio energetico flywheel è un dispositivo progettato per
immagazzinare energia cinetica sotto forma di rotazione meccanica. Funziona
sfruttando il principio fisico della conservazione dell'energia cinetica. Quest