La gestione dello sviluppo di nuovi prodotti
Molte imprese cercano di gestire la strategia di sviluppo di un nuovo prodotto come un portafoglio equilibrato di progetti a differenti stadi di evoluzione. Il management può servirsi di una mappa costruita in base a due variabili che misurano l'intensità di cambiamento del prodotto o del processo. Rispetto a queste variabili è possibile posizionare i progetti di sviluppo distinguendoli in 4 categorie:
- I progetti di ricerca di base o sperimentale;
- I progetti breakthrough;
- I progetti piattaforma;
- I progetti derivati.
Attraverso l'uso della mappa del portafoglio di ricerca e sviluppo nella pianificazione e nella definizione del budget, il management è in grado di considerare sia le esigenze di liquidità a breve termine sia l'impatto strategico nel lungo termine.
16. Cosa intendiamo per razionamento del capitale nell'elaborazione dei piani di sviluppo di nuovi prodotti?
Per l'elaborazione dei piani di sviluppo di nuovi prodotti, molte imprese adottano una strategia di razionamento del capitale.
Forma dirazionamento del capitale, in base al quale viene stabilito un budget fisso per le attività di ricerca e sviluppo e successivamente viene fatta una classifica di progetti per scegliere quelli da finanziare. Il management può fissare un budget basandosi su parametri del settore, oppure su indicatori storici rilevati dalle performance aziendali.
17. Commentare le principali strategie di collaborazione. Tutti i vantaggi che le imprese possono ottenere attraverso le strategie di collaborazione hanno un prezzo. Le alleanze presentano sempre il potenziale rischio di comportamenti opportunisticida parte degli altri membri. Le principali strategie di collaborazione sono:
- Strategia individuale aggressiva dove l'impresa tenta di proporsi come unico fornitore in grado di realizzare una tecnologia che stabilisca lo standard di mercato. L'impresa evita di cercare alleanze o di concedere il proprio know how;
- Strategia di collaborazione selettiva dove si cercano le barriere
all'entrata fossero alte, l'azienda potrebbe cercare un'alleanza per poterle superare;
- Strategie di licensing multiplo passivo dove se le barriere all'entrata fossero basse, l'azienda potrebbe concedere in licenza la tecnologia a tutte le imprese interessate lasciando che siano loro a costruire il mercato.
- Strategie di licensing multiplo aggressivo dove l'azienda ha un posizionamento aggressivo sul mercato con la sua tecnologia.
18. Descrivere i vantaggi della collaborazione nello sviluppo di un progetto.
La collaborazione con partner nella stesura e nello sviluppo di un progetto ha diversi vantaggi:
- Consente di accedere alle capacità e alle risorse necessarie;
- Provoca un aumento della flessibilità e una diminuzione degli oneri finanziari;
- Trasferimento della conoscenza con i partner in modo da accrescere il know-how aziendale;
- Condivisione dei costi e dei rischi;
- Creazione di standard.
19. Commentare le differenze tra uno spin-offaziendale e uno spin-off universitario. Lo spin-off aziendale è un'attività imprenditoriale che ha luogo da un'impresa che già esiste. Potrebbe basarsi su un'economia di specializzazione, di self employment dei dipendenti o di innovazioni e tecniche non utilizzabili nell'impresa esistente. Lo spin-off universitario si manifesta quando una risorsa, come ad esempio un professore universitario, si distacca dall'organizzazione e crea un business sfruttando le conoscenze che aveva appreso nell'organizzazione di cui già faceva parte. Lo spin-off universitario è un metodo molto valido per inserire conoscenze sul mercato già esistente.
20. Descrivere le differenze tra una start-up e uno spin-off.
I due termini start-up e spin-off sono due termini che vanno ad individuare due organizzazioni completamente diverse. Sono entrambe nuove imprese ma hanno delle caratteristiche diverse.
Le start-up sono imprese che prevedono un alto grado di innovazione e che si basano su idee e progetti completamente nuovi. Sono spesso caratterizzate da un elevato rischio e da una forte incertezza, ma allo stesso tempo offrono grandi opportunità di crescita e successo. Le start-up possono essere fondate da giovani imprenditori o da team di persone con competenze complementari.
Gli spin-off, invece, sono imprese che nascono da un'organizzazione già esistente, come ad esempio un'università o un'azienda. Gli spin-off sfruttano le conoscenze e le risorse dell'organizzazione di provenienza per creare un nuovo business. Possono essere basati su tecnologie o know-how sviluppati all'interno dell'organizzazione madre. Gli spin-off hanno spesso un livello di rischio inferiore rispetto alle start-up, in quanto possono contare su una base di conoscenze e risorse già consolidate.
In sintesi, le start-up sono imprese che si basano su idee e progetti completamente nuovi, mentre gli spin-off sono imprese che sfruttano le risorse e le conoscenze di un'organizzazione già esistente per creare un nuovo business.un concetto che si riferisce al ruolo delle università nella società al di là della ricerca e dell'insegnamento. Si tratta di un impegno delle università a contribuire allo sviluppo economico, sociale e culturale delle comunità in cui sono inserite. Questo può avvenire attraverso la collaborazione con le imprese, la promozione dell'innovazione, la diffusione della conoscenza e la partecipazione attiva alla vita della comunità. La terza missione è quindi un modo per le università di mettere a disposizione le proprie risorse e competenze per il bene comune.un’importante compito basato sulla costruzione di un ponte tra università, industria e la società civile per espandere le conoscenze attraverso comunicazioni istituzionali e attività di public engagement. L’esigenza di sfruttare la conoscenza universitaria su scala industriale è la risultante dell’adattamento delle università all’ambiente e ai cambiamenti climatici. Questi cambiamenti sono avvenuti in tre fasi: intorno al XIX secolo l’università ha aggiunto la ricerca alle attività formative; intorno agli anni 80 si è passati ad una apertura delle conoscenze verso l’esterno dell’università che erano precedentemente inaccessibili; la terza fase è appunto quella in cui si è aggiunta la terza missione alle attività di formazione e di ricerca, ossia la fase in cui ci sono state le interazioni con le imprese esterne. 23. Il processo di innovazione prevede tre stadi, quali sono eIl processo di innovazione prevede tre stadi: La ricerca di base che è incentrata sulla formulazione e sulla verifica di ipotesi, leggi e teorie, il suo scopo è quello di ampliare le conoscenze; la ricerca applicata che si propone di sfruttare tutti i risultati degli studi ed esperimenti in vista di applicazioni specifiche e concrete; lo sviluppo sperimentale, un complesso di attività che impiegano i risultati di ricerche per completare o perfezionare un prodotto.
24. Cosa è un business plan competitivo?
Le business plan competitivo sono competizioni indette dalle università per velocizzare il riconoscimento delle idee innovative. Oltre a favorire la cultura delle imprese all'interno dell'università le business plan competitivo ampliano l'apertura degli atenei nei confronti del territorio e dei partecipanti imprenditoriali.
25. Descrivere il concetto di trasferimento tecnologico
L'attività di generazione di nuove conoscenze puòessenti. Il trasferimento tecnologico è un processo che permette di trasferire le conoscenze e le tecnologie sviluppate all'interno delle organizzazioni di ricerca, come le università, alle imprese che ne hanno bisogno per sviluppare nuovi prodotti o migliorare i propri processi.
Esistono diverse modalità di trasferimento tecnologico. Una delle più comuni è la licenza di brevetto, in cui l'organizzazione di ricerca concede all'impresa il diritto di utilizzare la propria tecnologia in cambio di un pagamento o di una royalty. Questo permette all'impresa di accedere a conoscenze e tecnologie avanzate senza doverle sviluppare internamente.
Un'altra modalità è la creazione di spin-off, ovvero la creazione di nuove imprese che nascono direttamente dalle ricerche e dalle conoscenze sviluppate all'interno dell'organizzazione di ricerca. Questo permette di valorizzare le competenze e le tecnologie sviluppate, creando nuovi posti di lavoro e stimolando l'innovazione.
Il trasferimento tecnologico può avvenire anche attraverso la collaborazione tra l'organizzazione di ricerca e l'impresa. Questa collaborazione può avvenire tramite progetti di ricerca congiunti, in cui l'organizzazione di ricerca mette a disposizione le proprie competenze e risorse per sviluppare nuove soluzioni tecnologiche insieme all'impresa.
Infine, il trasferimento tecnologico può avvenire anche attraverso la formazione e l'educazione. Le organizzazioni di ricerca possono offrire corsi e programmi di formazione per le imprese, permettendo loro di acquisire le competenze necessarie per utilizzare le nuove tecnologie sviluppate.
In conclusione, il trasferimento tecnologico è un processo fondamentale per favorire l'innovazione e lo sviluppo delle imprese. Attraverso diverse modalità, permette alle imprese di accedere alle conoscenze e alle tecnologie sviluppate all'interno delle organizzazioni di ricerca, stimolando la collaborazione e l'innovazione.esisten8 consentendo quindi una crescita dell'occupazione e lo sviluppo dell'innovazione sul territorio. Questo trasferimento però non avviene automa8camente, dipende dal grado di assorbimento dell'impresa. Esistono due modelli che spiegano le modalità di trasferimento, quello lineare e quello a rete. Nel modello ideale le università e le imprese lavorano autonomamente, l'università si occupa di creare l'idea e svilupparla tecnologicamente, della breve?azione della stessa e dell'eventuale cessione dei diriB. Nel modello a rete l'università e l'impresa hanno rapporti stabili. La comunicazione è molto alta in modo tale da facilitare il trasferimento tecnologico.
27. Descrivere il trasferimento di conoscenza e i suoi strumen@
Il trasferimento di conoscenza è uno strumento attraverso il quale si propone di tradurre in azione la conoscenza tramite la sua trasmissione agli individui. Tale espressioneperò non è del tutto adeguata perché la conoscenza, non essendo un bene, non può essere trasferita. Il termine più adatto da utilizzare è diffusione della conoscenza. Il processo di acquisizione della conoscenza dipende da diversi fattori: la tipologia di conoscenza, gli attori coinvolti, il livello di conoscenza da loro detenuto ed il contesto. Durante questo processo il ricevente gioca un ruolo attivo poiché deve apprendere nuove conoscenze. Le modalità di trasferimento della conoscenza sono numerose e possono coesistere in un unico processo. Le più importanti sono: research contract, research consulting, pubblicazioni scientifiche, lezioni frontali, formazione di forza lavoro, dottorati di ricerca, mobilità di ricercatori, stage laureandi e placement laureati.
28. Qual è il provvedimento normativo USA da cui prende forma in Europa e in Italia il trasferimento tecnologico?
In Europa e in Italia dal punto di vista normativo, il trasferimento tecnologico prende forma principalmente dalla Bayh-Dole Act negli Stati Uniti.
Il trasferimento tecnologico prende forma dal Bayh-Dole Act, l'atto normativo creato negli USA riguardante la proprietà intellettuale derivante dai finanziamenti del governo messi a disposizione per la ricerca. Con questo atto il legislatore ha permesso il trasferimento del controllo esclusivo del governo di molte invenzioni finanziate alle università e alle imprese che operano con contratti federali, ai fini di un ulteriore sviluppo e della commercializzazione.
Quali sono le principali condizioni, a tutela dell'ateneo, in merito ai rapporti tra le università, soci e la società spin-off?
Da un punto di vista societario, i regolamenti possono richiedere che alle università sia attribuito un diritto di opzione di vendita delle proprie partecipazioni nei confronti dei soci, oppure il diritto di recedere a determinate condizioni. Inoltre, in caso di uscita dell'ateneo dalla compagine sociale, alle università spetta una adeguata valorizzazione del
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