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Lezione 16
• Quante e quali sono le interpretazioni date alla “conoscenza percettiva”?
La conoscenza percettiva può essere discussa tramite due interpretazioni differenti, quella
empiristico-associazionistica e quella trascendentalistica. La prima considera la percezione come un
prodotto dei meccanismi dell’associazione psicologica; le seconda invece vede nella percezione un
prodotto della spontaneità spirituale del soggetto giudicante. L’oggetto della percezione è quindi
considerato un’elaborazione dei dati sensoriali che viene elaborata dalla coscienza secondo forme
a priori.
• Come si può spiegare nella storia del pensiero filosofico il concetto di Natura?
Nella storia del pensiero filosofico il termine natura ha avuto diverse accezioni, fra cui è
fondamentale ricordarne tre. In primo luogo, natura come principio generativo, concetto di riprende
il significato etimologico della parola (che in latino significa sono generato). Una seconda accezione
di natura la intende come ordine necessario che presiede al divenire delle cose. In ultimo, natura
come sostanza o essenza delle cose. Possiamo anche riconoscere come spesso la natura sia stata
definita in opposizione a concetti come arte (ciò che è artificiale) oppure rispetto alla società umana
e alla storia, quindi in contrapposizione allo spirito.
Nel pensiero dei primi filosofi greci questa distinzione non era presente, si parla di natura per
designare la realtà tutta nel suo divenire e in relazione all’archè, il principio da cui tutte le cose
derivano. Aristotele invece distingue una realtà naturale e una artificiale.
Nell’età moderna, grazie allo sviluppo delle scienze e delle arti meccaniche, la natura appare sempre
più dominabile.
Lezione 17
• Che importanza ha il concetto fondamentale della semantica, la nozione di “significato” in
filosofia?
La semantica è quella parte della linguistica che studia il significato delle parole e dei testi.
Nell’ambito filosofico la semantica studia la relazione che si creano fra le espressioni linguistiche e
il mondo a cui si riferiscono. Il centro d’interesse comune in semantica riguarda quindi il rapporto
che intercorre fra il linguaggio, il pensiero e la realtà. La semantica realistica segnala una stretta
correlazione fra il significato di un’espressione e l’oggetto denotato da tale espressione. Il significato
di un’espressione verbale può però variare in base all’utilizzo che viene fatto o a come viene
recepita. Saussure distingue il significante (elemento formale, esterno) e il significato (elemento
intrinseco, concettuale). Significato e significante esistono solo in rapporto l’uno all’altro e tale
rapporto è stabilito arbitrariamente, quindi convenzionalmente dagli utilizzatori di tale lingua.
• Che ruolo e che importanza può avere la realtà virtuale in psicologia?
Tramite delle moderne tecnologie è possibile immergersi in ambienti virtuali che permettono a uno
o più utenti di interagire con oggetti simulati, grazie all’impiego di particolari interfacce e hardware
quali visori, sensori posizionati sul corpo, guanti. Il perfezionamento di queste tecnologie e la
velocità di scambio delle informazioni ne ha permesso l’impiego in ambito scientifico e psicologico.
Per esempio, è possibile aiutare pazienti che soffrono di particolari fobie o paure da affrontarle
gradualmente in un ambiente simulato e quindi tutelato e modulabile.
Lezione 18
• Si spieghi il termine Sostanza in filosofia.
Il termine sostanza in filosofia indica una realtà a fondamento di ogni altra. Il termine latino indica
“ciò che sta sotto” e nell’ambio metafisico indica una realtà che permane invariata pur nel mutare
dei suoi aspetti (indicati con il termine di accidenti). Il primo autore a formulare questo concetto fu
Aristotele che definì la sostanza come l’unica vera essenza necessaria, insita in ogni realtà. Essa può
manifestarsi con molte varianti, ma rimane sempre un aspetto di realtà sostanziale, immutato.
• Quale è il concetto Spazio-Tempo formulato da Einstein?
Einstein nel formulare la Teoria della Relatività definisce un sistema di coordinate a quattro
dimensioni: tre spaziali e una temporale. Egli relativizza il concetto di tempo e dimostra che la misura
temporale non è assoluta, ma relativa all’osservatore, esattamente come per le misure spaziali.
Esiste una quantità che appare identica a tutti gli osservatori, ossia la misura dello spazio-tempo che
mette in relazione lo spazio percorso da un corpo in moto a una data velocità e il tempo impiegato
a percorrerlo.
Lezione 19
• Quanti e quali sono i tre grandi periodi in cui può essere suddivisa la storia della filosofia?
La storia della filosofia può essere suddivisa in tre grandi periodi: filosofia antica, filosofia medievale
e filosofia moderna.
La filosofia antica si può racchiudere fra il VI secolo a.C. (periodo in cui si colloca la nascita della
filosofia) fino alla chiusura della scuola di Atene da parte di Giustiniano (529 d.C.). si collocano in
questo periodo pensatori come Platone e Aristotele e molti altri, di cui abbiamo solo una parte
frammentaria della loro riflessione.
La filosofia medievale si caratterizza per l’emersione del cristianesimo, che influenza
profondamente il pensiero occidentale e non solo. In questo periodo vengono introdotti nuovi
concetti, come la salvezza dell’anima e la verità della fede.
Fra il 1543 e il 1687 avviene la rivoluzione scientifica, in questo periodo si assiste a profondi
mutamenti culturali che influenzano ogni sfera del sapere e conducono alla nascita della scienza
sperimentale e una visione nuova e indipendente della filosofia.
La terza epoca filosofica, quella definita moderna, vede il movimento del positivismo come
protagonista. La riflessione è molto incentrata sulla visione hegeliana che mira a identificare il
pensiero come principio creatore di ogni realtà.
• Si spieghi l’importanza storico filosofica di Talete
Talete fu un filosofo greco a cui si riconduce la nascita del pensiero filosofico. Le informazioni giunte
fino a noi lasciano immaginare un pensatore dal forte spirito osservativo per la scienza e la natura.
Filosoficamente si dedica alla ricerca del principio primo, indicato con il termine greco archè, che
identifica nell’acqua. Tutte le cose hanno una natura umida, probabilmente le sue riflessioni
derivano dal mito arcaico dell’Oceano, considerato il padre supremo di tutte le cose. Propone una
visione razionale nel modo di osservare la natura che non ha precedenti.
Lezione 20
• Quali sono gli esponenti della scuola filosofia eleatica?
La scuola Eleatica si contrappone ai concetti di Eraclito che vede l’universo come un’entità
immutabile, infinita nello spazio e nel tempo, che supera la conoscenza sensibile. Soltanto tramite
la riflessione filosofica si può giungere alla verità ultima. Il termine eleatica si riferisce alla città di
Elea (in Campania) da cui provenivano i principali esponenti: Parmenide, Zenone, Senofane e
Melisso. La fondazione della scuola viene assegnata a Senofane, ma saranno i suoi successori
Zenone e Melisso a determinare le prassi logiche e i caratteri generali dell’essere e del lògos. Questa
scuola costruisce un sistema rigoroso e a tratti paradossale che influenzò profondamento la storia
filosofia successiva fino ad Aristotele. Melisso fu l’ultimo esponente di questa scuola.
• Il pensiero filosofico di Pitagora.
Pitagora fu un filosofo e matematico greco che fondò la propria scuola. La scuola pitagorica tentava
di trovare un comportamento di vita che permettesse il raggiungimento della purezza. L’anima è
ritenuta immortale e viene abbracciata la dottrina della metampsicosi, che prevede la
trasmigrazione delle anime in un ciclo di rincarnazioni successive al fine di espiare il la colpa
originaria tramite la catarsi e la purificazione.
Il principio costitutivo della realtà è individuato nel numero; la scuola pitagorica si dedica
ampiamente allo studio della matematica e della geometria (venne scoperto il Teorema di Pitagora).
Lezione 21
• Si spieghi la teoria atomistica e il pensiero filosofico di Democrito.
Democrito fu un filosofo greco che sviluppò la teoria atomistica. Questa teoria concepisce la materia
come formata da atomi, definiti come particelle di materia pura, invisibili e indivisibili. Il termine
atomo significa appunto indivisibile. Tali atomi sono in perenne movimento e composti dalla
medesima materia ma differenti per figura, ordine e posizione. Queste differenze qualitative degli
atomi permettono la differenza qualitativa che riscontriamo nella percezione degli oggetti e dei
fenomeni materiali. L’incessante movimento degli atomi nello spazio causa il loro scontro e la loro
rotazione, che porta alla formazione di composti di materia più grandi. Anche l’anima risulta
composta da atomi ed è diffusa in tutto il corpo, essa è soggetta alle diverse condizioni fisiche
dell’organismo. L’atomismo si configura quindi come una dottrina razionalistica che vede nella
ragione la guida dell’esistenza.
• Chi erano i Sofisti?
Il termine sofista deriva dalla parola greca che si traduce come sapiente. Dal V secolo a.C. venivano
detti sofisti i maestri che fornivano un’istruzione superiore a pagamento. Fra i sofisti più celebri si
ricordano Protagora e Gorgia. Essi trasformarono l’indagine filosofica, trasformando l’indagine
filosofica dalla ricerca del principio di tutte le cose a un’analisi del linguaggio umano nelle sue forme
espressive e comunicative e a una pratica di insegnamento della virtù (in particolare della virtù
politica). Proposero una prospettiva relativistica che escludeva la possibilità di verità assolute,
questo relativismo suscitò efferate critiche da parte di filosofi quali Socrate, Platone ed Aristotele.
Il movimento sofista può essere suddiviso in tre fasi: i padri fondatori, i sofisti politici e la fase
eristica, termine che indica l’arte di saper vincere le controversie.
Lezione 22
• Cosa Intende Socrate quando dice di sapere di non sapere?
La storia narra che l’oracolo di Apollo a Delfi indicò Socrate come l’uomo di erudito di Atene, tale
definizione lasciò sorpreso il filosofo, che si riteneva un uomo che non conosceva nulla. Riconobbe
che tutti gli uomini della sua epoca ritenuti sapienti disponevano di un senso pratico ma non erano
in grado di fornire un’interpretazione dell’esistenza umana. Giunse quindi alla conclusione che la
l’indicazione fornita dall’oracolo fosse spiegabile perché egli, pu