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TAMARINI:
98) Come erano formate le stringhe audio utilizzate nell’esperimento con i tamarini?
Sono state create due grammatiche, utilizzate per generare stringhe audio senza senso,
costituite da sillabe consonante – vocale. Due classi di suono: A e B. Ognuna delle due
classi era formate da 8 differenti sillabe con struttura consonante-vocale.
Le sillabe appartenenti alle due classi erano chiaramente distinguibili sia dalle scimmie
che dagli umani: le sillabe di tipo B erano pronunciate da un uomo, mentre quelli di tipo A
da una donna.
Il primo gruppo di tamarini era sottoposto a stringhe del tipo: AAABBB (GSS).
Il secondo gruppo di tamarini invece era sottoposto a stringhe del tipo: ABABAB (GSF).
Scopo: verificare se le gss sono presenti anche in animali o se si fermano a gsf.
99) Che lunghezze avevano le stringhe audio utilizzate nell’esperimento con i tamarini?
In entrambe le grammatiche, n era uguale a 3 (questo perché si sa che i tamarini
distinguono fra stringhe diverse
solo se le stringhe hanno al massimo lunghezza 3). Per ognuna delle due grammatiche,
c’erano 64 stringhe diverse (60 di queste venivano usate nella fase di familiarizzazione e 4
nella fase di test vera e propria).
100) Descrivete la procedura utilizzata nell’esperimento con i tamarini.
I tamarini vengono divisi in due gruppi. Il primo gruppo è sottoposto a stringhe GSF,
mentre il secondo a GSS.
1° giorno: fase di familiarizzazione di entrambi i gruppi con 60 stringhe relative alla propria
grammatica.
2° giorno: breve ri-familiarizzazione con propria grammatica, poi test con 8 stringhe nuove
(4 propria grammatica e 4 altra grammatica).
SCOPO: Misurazione del riconoscimento della differenza tra le grammatiche attraverso
l’analisi del comportamento. L’idea è quella che a una cosa percepita come nuova i
tamarini reagiscono con più interesse e quindi un comportamento di “sopresa” é ritenuto
indice di riconoscimento di una differenza rispetto a quello a cui si é stati familiarizzati. Se
il tamarino si voltava verso il microfono nascosto, era indice di riconoscimento di
differenza, si conta quindi il numero delle volta in cui si girano.
101) Descrivete i risultati ottenuti nell’esperimento con i tamarini.
Se i tamarini si girano verso il microfono vuol dire che hanno riconosciuto la differenza.
Ciò implica che abbiano “appreso” la regola grammaticale e che la padroneggino tanto da
riuscire a riconoscere diverse sequenze di suoni costruite con un altra regola.
Il gruppo di tamarini che avevano familiarizzato con una GSF padroneggiano la loro
grammatica. In particolare 9 su 10 guardano di più stimoli agrammaticali (nuovi-diversi).
Il gruppo GSS: si voltano in modo equo a guardare stimoli grammaticali e agrammaticali.
Non mostrano un pattern consistente.
Conclusioni: questo sembrerebbe suggerire che le grammatiche più semplici potrebbero
essere alla portata dei tamarini (dopo una fase di familiarizzazione), mentre la struttura
sintagmatica non è alla portata dei tamarini.
Questi risultati sembrano andare di pari passo con l’ipotesi che la grammatica sia un
unicum umano.
102) Che cosa ci dicono i risultati ottenuti nell’esperimento con i tamarini sulla congettura
di Hauser, Chomsky e Fitch sull’evoluzione del linguaggio?
Ci dicono che la capacità combinatoria in grado di produrre sequenze partendo da simboli
astratti è un unicum umano del linguaggio, solo uomo ha linguaggio.
STORNI:
103) Come erano formate le stringhe audio utilizzate nell’esperimento con gli storni?
Le stringhe erano formate da unità di base caratterizzate dal canto degli uccelli di questi
animali: sequenze di trilli e singulti. Le sequenze presentate erano 8t + 8s e venivano
scelte a caso tra 4096.
2
GSF = (A B) = trillo – singulto – trillo - singulto con trilli e singulti diversi (ne erano stati
prodotti 8 e 8).
GSS= A B = trillo – trillo – singulto – singulto.
2 2
104) Che lunghezza avevano le stringhe audio utilizzate con gli storni nella fase di
condizionamento e poi nelle fasi successive dell’esperimento?
Condizionamento (n=2). Successivi esperimenti n=3 e n=4. Risultati quasi uguali
105) Descrivete la procedura utilizzata nella fase di condizionamento nell’esperimento
con gli storni.
1° fase: apprendere dove é cibo. luce dietro porta centrale, se la becco, arriva cibo.
2° fase: luce non arriva, se becco porta, arriva cibo lo stesso e anche stimolo sonoro
(stimolo sonoro viene associato a porta che é associata a cibo)
3° fase: associazione di stimolo “giusto” a rinforzo (cibo) e stimolo “sbagliato” a punizione
(buio).
stimolo “giusto”, per un gruppo = gsf, per l’atro gruppo = gss
106) Descrivete i risultati ottenuti nella fase di condizionamento nell’esperimento con gli
storni.
9 degli 11 storni che hanno partecipato alla fase di condizionamento hanno imparato a
distinguere le sequenze generate dalle grammatiche a stati finiti da quelle generate dalle
grammatiche a struttura sintagmatica. Il ritmo di acquisizione variava molto fra gli storni ed
è stato lento rispetto a quello osservato in altri esperimenti di riconoscimento dei suoni.
107) Perché i risultati ottenuti nella fase di condizionamento non sono sufficienti a
concludere che gli storni sanno distinguere fra le sequenze prodotte da una grammatica a
stati finiti da quelle prodotte da una grammatica a struttura sintagmatica?
Perchè le 16 stringhe utilizzate per il condizionamento erano sempre le stesse e gli storni
le avrebbero potute imparare a memoria.
108) I ricercatori, come hanno fatto a escludere l’ipotesi che gli storni avessero imparato a
memoria le sequenze usate nella fase di condizionamento?
Introducono nella fase di condizionamento 16 nuove stringhe per i 4 storni che si erano
dimostrati più bravi in fase di condizionamento: i risultati non cambiano, quindi non hanno
imparato a memoria (non avrebbero avuto tempo di imparare a memoria le 16
nuove).Nonostante un calo nella prestazione, gli storni mostrano di saper distinguere fra le
due grammatiche anche con i nuovi stimoli (la percentuale di risposte corrette nelle prime
100 prove successive al cambio delle sequenze non era casuale).
109) I ricercatori, come hanno fatto a escludere l’ipotesi che gli storni riconoscessero solo
le sequenze prodotte da una grammatica a stati finiti e identificassero le altre per
esclusione?
Introducendo 16 nuove stringhe agrammaticali, che non seguivano la regola di gsf nè di
gss generate. In questo senso erano “agrammaticali”. Queste sequenze avevano la forma
AAAA, BBBB, ABBA, BAAB, con 4 sequenze per ognuna di queste forme. I risultati di
distinzione di queste sequenze rispetto a gss (3 storni su 4) sono pressoché uguali a quelli
di distinzione rispetto a gsf (4 storni su 4). Quindi storni padroneggiano anche gss e in
generale sembra che abbiano la capacità di capire le forme grammaticali. L’ipotesi che gli
storni vadano per esclusione, sembra quindi da escludere.
110) Che cosa ci dicono i risultati ottenuti nell’esperimento con gli storni sulla congettura
di Hauser, Chomsky e Fitch sull’evoluzione del linguaggio?
- forse solo le specie in grado di produrre suoni complessi sono anche in grado di
padroneggiare una struttura complessa come quella delle gss (uomo e uccelli si, primati
no).
- forse l’evoluzione dei tratti analoghi tra uomo e uccelli é proceduta grazie agli stessi un
meccanismi.
- forse non esiste una singola proprietà che contraddistingua il modo di comunicare umano
(non esiste un unicum umano).
- forse evoluzione del linguaggio non é avvenuta per exattamento o spandrel ma per
evoluzione
GESTI:
5) lingua dei segni del Nicaragua, fate un esempio nel quale la lingua varia da prima
generazione a seconda (o terza) generazione di segnanti:
Si assistette ad una consistente variazione rispetto alla prima generazione: mano a mano
che la lingua dei segni si arricchiva, comparivano dei “classificatori”, ovvero insiemi di
concetti che facevano capo a una stessa categoria.
Un chiaro esempio di cambiamento tra prima e seconda generazione emerse durante un
esperimento in cui partecipavano entrambe le generazioni, le quali, dopo la visione di un
breve filmato, dovevano riassumerne il contenuto. I risultati furono significativi: gli individui
appartenenti alla prima generazione commentarono il filmato a fatica e con pochi
approfondimenti, mentre gli individui della seconda generazione spiegarono
dettagliatamente ciò che avevano visto. In particolare nella prima generazione c'è un
segno generale x "lanciare", mentre nella seconda c'è un classificatore. Nella prima
generazione non c'è l'incorporazione della forma della moneta nel lancio.
1) Raccontate la prima reazione di Judy Kegl davanti alla lingua dei segni del Nicaragua e
come e dove questa impressione iniziale si modifica:
Si reca nella scuola professionale dei ragazzi grandi. Essi hanno iniziato a sviluppare un
linguaggio dei segni solo dentro la scuola. Prima dell’apertura della scuola ognuno di loro
aveva il proprio repertorio di segni individuali che usava a casa. Kegl ha come prima
impressione che quello non fosse un linguaggio. Cercava consistenza (tratti/regole
comuni) e invece trovava variazioni tra i ragazzi e in ogni ragazzo.
I ragazzi avevano sistemi (non linguaggi) di segni casalinghi diversi e dovevano trovarne
uno convergente.
In seguito Judy Kegl visitò una scuola elementare a Managua dove incontrò dei bambini
sordi che, rispetto agli studenti della scuola professionale, erano venuti a contatto con la
lingua dei segni quando erano molto più giovani.
In particolare, stabilì un contatto con una giovane di nome Mayela e cambiò la sua
impressione iniziale sostenendo che poteva riconoscere in quei ragazzi delle strutture
grammaticali ricorsive.
2) Pidgin, creoli e la lingua dei segni del Nicaragua.
Il fenomeno messo in atto dai bambini piccoli che trasformano un messaggio elementare,
semplificato, in elaborato è detto creolizzazione.
Pidging = codice semplificato nato per mettere insieme schiavi con lingue diverse. Le
caratteristiche principali del pidgin sono: non ha un ordine delle parole determinato; ha un
numero limitato di parole grammaticali funzionali (come per es. preposizioni); non hanno
strutture subordinate.
Creolo = livello evoluto. È il risultato dell’arricchimento di un Pidgin da parte di bambini che
sono esposti al pidgin stesso. La comunità di Bluefields usava una lingua “creola” derivata
dall’unione di pidgin che usavano gli schiavi arrivati (schiavi sono genitori, avevano creato
pidgin per comunicare tra di loro - i loro figli, hanno creato creolo)
3) Che