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DOMANDE APERTE DI ANATOMIA COMPARATA E CITOLOGIA

Aggiornate a Giugno 2023

Guidetti Marta

  1. Descrivere la struttura del nucleo.

    Il nucleo è situato al centro della cell ed è separato dal citoplasma da un involucro nucleare costituito da 2 membrane interrotte da pori che permettono gli scampi con il citoplasma stesso. Contiene una sostanza trasparente dove sono localizzati la cromatina, costituita da DNA e proteine, e 1 o più nucleoli formati da RNA.

  2. La teoria cellulare.

    Si basa sull'affermazione che le cellule derivino da altre cellule.

  3. Descrivere differenze e analogie tra cellula eucariota e procariota.

    La cellula procariotica è caratterizzata da dimensioni più piccole rispetto alla cellula eucariotica e la principale differenza sta nel fatto che le cellule procariotiche sono prive di nucleo. Sono le più piccole e primitive forme di vita. La cellula procariotica tipica è il batterio. Sono unicellulari ma dotati di tutti gli apparati biochimici capaci di assicurare una vita autonoma.

Mancano però anche di organelli citoplasmatici circondati da membrana. La cell eucariotica èinvece strutturalmente e funzionalmente + complessa perché provvista di un vero nucleo. Possono essereunicellulari o pluricellulari e le loro dimensioni variano a seconda delle funzioni che devono svolgere. possiedonocitoplasma con specifici organuli.

4. Struttura e funzioni dei mitocondridi forma variabile, solitamente a bastoncello, si trovano immersi nel citoplasma. Sono caratterizzati da 2membrane, esterna e interna, la quale crea le creste mitocondriali. Contengono DNA, ribosomi, proteine, enzimidel ciclo di Krebs ed enzimi della fosforilazione ossidativa. Sono sede di numerosi eventi come la demolizione delglucosio, dei grassi e delle proteine e sono sede di produzione di energia sottoforma di ATP.

5. Struttura e funzioni del citoscheletroè l’impalcatura della cell, costituito da microfilamenti che possono raggrupparsi in fasci; filamenti

intermedileggermente superiori ai primi e sono numerosi nelle cell soggette a trazione; microtubuli che sono strutture tubulari cave.

6. Struttura e funzioni dei lisosomi: vescicole che intervengono nei processi di digestione cellulare.

7. Struttura e funzioni di ciglia e flagelli: le ciglia sono strutture corte e numerose, con funzione locomotoria nei protozoi ciliati, mentre i flagelli sono usati principalmente per la locomozione e sono caratteristici di protozoi flagellati e spermatozoi.

8. Struttura e funzioni della membrana plasmatica: è costituita da un doppio strato di fosfolipidi e da proteine e brevi catene polisaccaridiche che sporgono verso il glicocalice. La sua funzione principale è quella di delimitare la cellula e dividerla dall'ambiente extracellulare e di regolarne gli scambi. Ha anche funzioni di protezione e di riconoscimento dei segnali chimici.

9. Struttura e funzioni dei ribosomi: sono costituiti da rRNA e proteine e si possono trovare liberi nel citoplasma o adesi alle

  1. Membrane del RER e sonosede di sintesi proteica. In particolare, quelli liberi sono deputati alla sintesi di proteine strutturali.
  2. Struttura e funzioni del reticolo endoplasmatico: costituito da vescicole che si sporgono verso il citoplasma. Si distingue in liscio (deputato alla sintesi di grassi complessi) e rugoso (con presenza di ribosomi sulla superficie ed è deputato alla sintesi di proteine di secrezione e funzionali). Svolge anche funzioni di sostegno, trasporto e comunicazione.
  3. Struttura e funzioni dei centrioli: forma cilindrica e tipici delle cellule animali, si trovano in prossimità del nucleo. Svolgono l'importante ruolo di organizzazione del fuso mitotico e nella formazione di ciglia e flagelli.
  4. Struttura e funzioni dell'apparato del Golgi: si trova in continuità con il RE ed è costituito da sacchetti membranosi appiattiti. Svolge diverse funzioni, tra cui la formazione della membrana, di lisosomi e perossisomi.
  5. Gli omogenati

La cellularil'omogenizzazione è un processo consistente nella rottura di pareti e membrane cell con il rilascio delle componenti intracellulari. Le prime fasi vengono effettuate a bassa temperatura in modo da evitare l'azione degradante di batteri o enzimi litici. Il campione da esaminare viene ridotto ad una sospensione omogenea attraverso gli omogeneizzatori, che possono essere a lama e a pistone.

14. Descrivere il metodo Papanicolau è una colorazione che viene effettuata con alcuni passaggi alcolici, utilizzata per il PAP TEST che permette di individuare possibili neoplasie della cervice uterina. Mette in risalto i nuclei cell, che si vedono colorati in blu, mentre le cell acidofile vanno dal rosso all'arancio, quelle basofile dal blu al verde, gli eritrociti in rosso e i neutrofili in violetto chiaro.

15. I metodi di fissazione: cosa sono e a cosa servono la fissazione è un metodo che viene effettuato nell'osservazione dei tessuti morti,

preservandoli impedendol’autolisi, agendo direttamente sui complessi proteici, uccidendo la cell. Può essere effettuata anche con metodi chimici: fissatori che coagulano le proteine e fissatori che non coagulano le proteine o attraverso metodi fisici (riscaldamento, congelamento).

16. I coloranti cellulari utilizzati per l’osservazione microscopica dei tessuti vivi e morti, con il compito di consentire un’osservazione selettiva dei vari compartimenti cell senza andare ad alterare la colorazione di altri. Possono essere naturali o artificiali, semplici o combinati.

17. Il frazionamento chimico è un metodo che fornisce informazioni sui rapporti qualitativi e quantitativi delle molecole organiche aggiungendo acido tricloroacetico. Si effettua una centrifugazione per 2 volte per ottenere in soluzione i piccoli frammenti di acidi nucleici. Dopo una terza centrifugazione si avranno solo proteine.

18. Descrivere i metodi cromatografici la cromatografia è una

tecnica che si realizza mediante trattamento con pH molto acido o molto basico o tramite idrolisi enzimatica. Si utilizza un supporto rappresentato da una striscia di carta o materiale poroso, dove le varie molecole migreranno grazie allo spostamento di un opportuno solvente per capillarità. Esiste anche la cromatografia su colonna dove si riempie appunto una colonna di materiale poroso inerte e si fa fluire la soluzione contenente le molecole in esame che subiranno un rallentamento differenziale dovuto alla loro diversa reattività con i componenti della soluzione in colonna. In tal modo raccogliendo l'eluito frazionato in piccole aliquote ciascuna di esse conterrà un solo componente. Infine, la cromatografia a scambio ionico impiega matrici costituite da particelle cariche. 19. L'elettroforesi è una tecnica che sfrutta le cariche presenti nelle macromolecole in esame, sottoposte a migrazione in campo elettrico. Verso l'anodo migreranno molecole a

carica negativa e verso il catodo quelle a carica positiva. Questa separazione si effettua in celle elettroforetiche oppure applicando una differenza di potenziale a colonna a resina.

20. Descrivere le varie parti meccaniche di un microscopio ottico è costituito da una parte meccanica e una parte ottica. La parte meccanica è costituita da uno stativo che comprende il basamento con interruttore e lampada e il braccio che costituisce lo scheletro di tutte le parti del microscopio; un tavolino porta oggetti su cui viene posto il vetrino per l'osservazione; un traslatore costituito da 2 viti attaccate al tavolino porta oggetti che rendono possibile lo spostamento dello stesso sui piani X e Y; 2 manopole, una per gli spostamenti verticali consentendo una messa a fuoco grossolana e l'altra per gli spostamenti + piccoli e precisi.

21. Analogie e differenze tra microscopio ottico ed elettronico la microscopia elettronica non usa i fotoni della luce come la microscopia ottica,

ma un fascio di elettroni che colpisce il campione. Grazie alla lunghezza d'onda degli elettroni (inferiore rispetto a quella dei fotoni) il potere di risoluzione di un microscopio elettronico è superiore rispetto a quello di un microscopio ottico. Esistono 2 tipologie di microscopi elettronici: a trasmissione e a scansione. Descrivere le varie parti ottiche di un microscopio ottico: è costituito, oltre che da una parte meccanica, anche da una parte ottica. È costituito da un condensatore sistemato al di sotto del tavolino porta oggetti, da un sistema di lenti deputate a concentrare il fascio di luce che proviene dalla lampada focalizzandolo sul preparato; una vite che permette di spostare il condensatore avvicinandolo e allontanandolo dal tavolino porta oggetti; il diaframma a iride, ossia una levetta del condensatore che serve per regolare l'ampiezza del cono di luce che colpisce il campione; infine gli obiettivi che danno l'immagine ingrandita.elettronico a trasmissione) è il modo in cui viene generata l'immagine. Nel SEM, un fascio di elettroni viene fatto passare sulla superficie del campione e gli elettroni riflessi vengono rilevati per creare l'immagine. Nel TEM, invece, un fascio di elettroni viene fatto passare attraverso il campione e gli elettroni trasmessi vengono rilevati per creare l'immagine. Un'altra differenza importante è la risoluzione. Il SEM ha una risoluzione inferiore rispetto al TEM, il che significa che può visualizzare dettagli più grandi. Tuttavia, il SEM è in grado di fornire immagini tridimensionali, mentre il TEM fornisce immagini bidimensionali ad alta risoluzione. Entrambi i microscopi hanno le loro applicazioni specifiche. Il SEM è spesso utilizzato per studiare la morfologia superficiale dei campioni, come la topografia delle superfici dei materiali. Il TEM, d'altra parte, è utilizzato per studiare la struttura interna dei campioni, come la struttura cristallina dei materiali. In conclusione, la scelta tra SEM e TEM dipende dalle esigenze specifiche dell'utente e dal tipo di campione che si desidera analizzare.elettronico a trasmissione) è che SEM crea un'immagine rilevando elettroni riflessi, mentre TEM crea un'immagine rilevando elettroni trasmessi, che passano attraverso un campione dallo spessore molto sottile e ha un ottimo ingrandimento (50 milioni). Tuttavia, l'immagine fornita da TEM è bidimensionale. Il SEM sfrutta gli elettroni che vengono respinti dalla zona del campione vicina la superficie per generare l'immagine che è 3D con un ingrandimento che può arrivare a 2 milioni. 25. Descrivere analogie e differenze tra colture in vitro e quelle in vivo Le colture in vitro rappresentano un ottimo sistema artificiale dove le cellule continuano a svolgere le proprie attività, assimilando e poi metabolizzando le sostanze nutritive prese dal terreno di coltura, tenuto in condizioni controllate, specialmente i parametri pH e pressione osmotica, similmente alle cellule in coltura in vivo. 26. Descrivere brevemente le differenze tra almeno 3 tipi dilule provengono da una singola cellula e sono utilizzate per studi specifici; colture primarie: ottenute direttamente da tessuti o organi e mantengono le caratteristiche fisiologiche del tessuto di origine; colture secondarie: ottenute da colture primarie e possono essere propagate per un periodo di tempo più lungo.
Dettagli
A.A. 2023-2024
18 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/06 Anatomia comparata e citologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Scienze_Bioloche_eCampus di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Anatomia comparata e citologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Guidetti Marta.