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(ADHD)?

Il contributo delle tecnologie è significativo e può aiutare a mitigare le sfide che queste persone possono incontrare

nel contesto educativo. Le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) offrono una serie di strumenti e

risorse che possono supportare positivamente gli studenti con ADHD in vari modi. Innanzitutto, l'utilizzo di organizer

digitali e strumenti di pianificazione può aiutare a compensare le difficoltà di memoria e gestione delle attività,

fornendo agli studenti con ADHD una maggiore organizzazione nella vita lavorativa e personale. Le TIC possono

essere utilizzate per favorire l'attenzione, la concentrazione e l'autoregolazione cognitiva, incoraggiando gli allievi a

monitorare e controllare il proprio comportamento senza la necessità di supervisione esterna. I programmi didattici

basati sulle TIC possono essere strutturati in modo ludico e interattivo, coinvolgendo gli studenti in modi che li

motivano ad apprendere e a mantenere una partecipazione attiva. L'uso di cooperative learning e strumenti di

apprendimento informatici può migliorare la motivazione e sviluppare abilità sociali positive negli studenti con ADHD.

Inoltre, le mappe concettuali interattive si sono dimostrate particolarmente efficaci per facilitare la comprensione dei

concetti e organizzare le informazioni in modo visuale, rendendo l'apprendimento più accessibile e stimolante per gli

allievi con ADHD.

Che cosa sono i sistemi di biofeedback (BF) e neurofeedback (NF)?

Sono tecniche utilizzate per acquisire consapevolezza e controllo delle funzioni biologiche e cerebrali mediante

strumenti di monitoraggio e retroazione in tempo reale. Il biofeedback è un metodo che misura segnali fisiologici

come la frequenza cardiaca, la respirazione o l'attività muscolare, e fornisce feedback visivo o uditivo all'utente,

permettendogli di apprendere a regolare queste risposte. Il neurofeedback si concentra sull'attività cerebrale,

misurando le onde cerebrali tramite l'elettroencefalografia (EEG) e utilizzando il feedback per aiutare le persone a

modulare il funzionamento del loro cervello. Entrambi i sistemi sono ampiamente utilizzati in ambito clinico e

terapeutico per trattare disturbi come ansia, depressione, disturbi del sonno e disturbi dell'attenzione, ma vengono

anche impiegati per migliorare le prestazioni cognitive e il benessere generale. Queste tecniche si basano sul

principio che una maggiore consapevolezza e controllo delle funzioni biologiche e cerebrali possano portare a

miglioramenti nella salute e nel funzionamento mentale. Tuttavia, è importante che vengano utilizzati da professionisti

qualificati per garantire risultati sicuri ed efficaci.

Lo studente definisca il concetto di autoregolazione cognitiva

È un concetto fondamentale nell'ambito dell'apprendimento e dell'elaborazione delle informazioni. Rappresenta la

capacità di controllare e dirigere consapevolmente il proprio processo cognitivo durante l'apprendimento e la

risoluzione di problemi. Questo meccanismo coinvolge diverse abilità, come la pianificazione, l'autovalutazione, la

gestione del tempo, l'attenzione selettiva e il monitoraggio del proprio apprendimento. Un individuo con una buona

autoregolazione cognitiva è in grado di stabilire obiettivi chiari, individuare le strategie adeguate per raggiungerli e

adattare il proprio approccio in base ai risultati ottenuti. Questo processo consente di affrontare con successo le sfide

cognitive, migliorando la memorizzazione, la comprensione e l'applicazione delle conoscenze acquisite.

L'autoregolazione cognitiva svolge un ruolo cruciale nell'autoapprendimento e nell'apprendimento permanente,

poiché permette di diventare un apprenditore autonomo, consapevole e responsabile del proprio processo di

conoscenza. Gli insegnanti possono svolgere un ruolo importante nel favorire lo sviluppo dell'autoregolazione

cognitiva negli studenti, fornendo orientamenti, supporto e incoraggiamento nell'uso delle strategie di apprendimento

più efficaci.

Quale è il contributo dei sistemi di biofeedback (BF) e neurofeedback (NF) nei confronti dei soggetti con

deficit di attenzione e iperattività?

I sistemi possono fornire un contributo significativo ai soggetti con deficit di attenzione e iperattività (ADHD). Il

biofeedback è una tecnica che permette ai soggetti di acquisire consapevolezza e controllo su funzioni fisiologiche

automatiche, come il battito cardiaco o la tensione muscolare. Nel contesto dell'ADHD, il BF può essere utilizzato per

aiutare i soggetti a gestire l'iperattività e a rilassarsi attraverso la consapevolezza del proprio stato fisico. Il

neurofeedback, invece, è una forma più specifica di BF che si concentra sull'attività cerebrale. Attraverso tecniche di

registrazione e visualizzazione dell'attività elettrica cerebrale, i soggetti con ADHD possono apprendere a regolare i

loro schemi neurali, favorendo una maggiore stabilità dell'attenzione e una riduzione dell'iperattività. Entrambi i

sistemi di feedback, se utilizzati correttamente da professionisti qualificati, possono essere integrati in un approccio

terapeutico globale per il trattamento dell'ADHD, promuovendo il miglioramento delle capacità di autocontrollo e

concentrazione nei soggetti interessati. Tuttavia, è essenziale combinare tali tecniche con altre strategie di intervento,

come terapie comportamentali e farmacologiche, per ottenere risultati ottimali.

Da quali fattori puo' originarsi una difficoltà di funzionamento della persona nel modello dell'OMS?

Può originarsi da una vasta gamma di fattori. Alcuni di questi fattori includono:

1. Condizioni fisiche problematiche: malattie rare, acute o croniche, fragilità, allergie, patrimoni cromosomici

particolari, lesioni, traumi, malformazioni o disturbi di vario tipo possono minacciare il funzionamento globale

dell'individuo e influenzare l'apprendimento e l'educazione.

2. Deficit strutturali del corpo: la mancanza di arti, organi o parti del corpo, come strutture cerebrali o elementi

necessari per la fonazione o la locomozione, può danneggiare l'iniziativa e l'attività personale dell'allievo e avere un

impatto sull'ambito educativo.

3. Deficit funzionali: i deficit nelle funzioni corporee, come deficit visivi, motori, aprassie, afasie, deficit senso-motori,

deficit di attenzione, memoria o regolazione dell'attivazione, possono influenzare negativamente il funzionamento

educativo e dell'apprendimento dell'individuo.

4. Deficit delle funzioni cerebrali e mentali: possono avere un impatto significativo sul processo educativo e richiedere

un supporto personalizzato.

5. Ridotte attività personali: la presenza di deficit di capacità e/o performance in vari ambiti di attività, come

apprendimento, linguaggio, comunicazione, interazione, autonomia personale e sociale, può creare una difficoltà di

funzionamento educativo e di partecipazione sociale.

È importante riconoscere e affrontare queste diverse fonti di difficoltà di funzionamento per fornire il giusto supporto

educativo e garantire un'educazione inclusiva ed equa per tutti gli individui, indipendentemente dalle loro

caratteristiche e sfide.

Che cos’è il modello di funzionamento della persona realizzato dall’OMS?

Il modello di funzionamento della persona elaborato dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e codificato

nell'approccio ICF (Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute), descrive come

la situazione di salute e il funzionamento educativo e di apprendimento di una persona siano il risultato

dell'interazione tra diversi fattori. Questo modello può essere rappresentato come segue:

1. Condizioni fisiche: la dotazione biologica e le caratteristiche fisiche dell'individuo.

2. Fattori contestuali: l'ambiente in cui l'individuo vive e cresce, comprendente le relazioni, la cultura, l'ambiente fisico

e altri fattori esterni.

3. Fattori contestuali personali: le dimensioni psicologiche dell'individuo, come autostima, identità, motivazioni, che

influenzano le sue azioni.

4. Corpo dell'alunno: il corpo dell'individuo con il suo sviluppo strutturale e le diverse funzioni, come quelle mentali e

motorie.

5. Capacità e attività personali: le capacità effettive dell'individuo e le sue attività in cui si impegna nel mondo.

6. Partecipazione sociale: i vari ruoli sociali che l'individuo svolge nella famiglia, nella comunità e in altri contesti.

L'interazione positiva tra questi fattori favorisce un buon funzionamento educativo-apprenditivo dell'individuo, mentre

un'interazione negativa può causare difficoltà, ostacoli o deficit, che possono manifestarsi come bisogni educativi

speciali. Questo modello enfatizza l'importanza di considerare l'individuo nella sua interezza e di identificare i fattori

che possono influenzare il suo apprendimento e sviluppo per fornire un adeguato supporto educativo.

Quali sono le finalità principali dell’ICF?

L'ICF (International Classification of Functioning, Disability and Health) è uno strumento sviluppato

dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) con l'obiettivo di fornire una descrizione esaustiva e standardizzata

dello stato di salute di un individuo. Le finalità principali, sono:

1. Classificazione: offre un sistema di classificazione globale e coerente per descrivere le funzioni del corpo, le attività

e la partecipazione sociale di una persona, oltre a considerare i fattori ambientali e personali che possono influenzare

la salute.

2. Inclusione: promuove un'ottica inclusiva, andando oltre il concetto tradizionale di disabilità e focalizzandosi sulla

capacità di funzionamento dell'individuo, riconoscendo la diversità delle esperienze umane.

3. Valutazione: fornisce un quadro di riferimento per valutare l'impatto delle condizioni di salute sulla vita quotidiana e

per identificare le esigenze specifiche di supporto e intervento.

4. Pianificazione e intervento: facilita la pianificazione di interventi personalizzati e mirati, al fine di migliorare la salute

e la partecipazione delle persone in tutti gli aspetti della vita.

5. Monitoraggio e ricerca: l'ICF è uno strumento utile per monitorare l'andamento della salute di una persona nel

tempo e per condurre ricerche comparative su scala internazionale.

L'ICF promuove una visione olistica della salute, ponendo l'accento sull'interazione complessa tra le condizioni di

salute, le capacità funzionali e le influenze ambientali, favorendo così una migliore comprensione delle esigenze di

salute delle persone e delle comunità.

Ch

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
127 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher fcp965 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università telematica "e-Campus" di Novedrate (CO) o del prof Simone Maria Grazia.