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EFFICACIA ED ECONOMIA
Nel 1929 esce il secondo almanacco Bisnez: Sbornik literaturnogo Centra Konstruktivixtov,
la scelta del nome americano mostra una vicinanza a un certo pragmatismo occidentalistico.
Zelinskij nel 1929 pubblica Poezija kak smysl: Kniga o konstrustivizme. Qui sviluppa il
nuovo concetto di dominante semantica (смысловая доминанта): tutti i componenti di un’opera
devono essere sottomessi al tema prescelto
La continua critica della RAPP porterà allo scioglimento del LCK e all’effimero circolo
Brigata Letteraria M.1).
11. Pilsudskij (guerra sovietico-polacca)
Al Congresso di Versailles dopo la fine della IGM, viene stabilita la Linea di Curzon come nuova
frontiera orientale della Polonia. Ma ai polacchi questa frontiera non piace: è troppo vicina ad ovest
e non corrisponde per niente ai vecchi confini del 1700.
Il capo dello stato, Jozef Pilsudski, inizia una guerra contro gli stati orientali. Invade la
Lituania, la Bielorussia e l’Ucraina. Nel febbraio 1919 i polacchi avanzano verso Vilnius che ha
fatto parte della Polonia fino al 1939. Ad agosto 1919 occupano la città di Minsk (capitale della
Bielorussia) e nel 1920 concludono un’alleanza con Symon Petjura che nel frattempo si è rifugiato
in territorio polacco e insieme all’armata polacca invade anche l’Ucraina. L’8 maggio 1920
conquistano Kiev anche se non riescono a mantenerla: dopo un mese i bolscevichi riprendono la
capitale.
12. Bucharin
La fine della Trojka - Ad aprile 1925 c’è la XIV Conferenza del partito nella quale Stalin
sostiene la teoria del “socialismo in un solo Paese” (социализм в отдельно взятой стране). È un
concetto che è stato elaborato da un politico che si chiama Nikolaj Ivanovič Bucharin, la teoria non
è proprio fondata dal punto di vista Marxista. Marx riteneva che ci fossero delle fasi: la rivoluzione
bourgeoise e, con il suo superamento, la rivoluzione mondiale proletaria. Qui la teoria prende in
considerazione il fatto che in Occidente i movimenti rivoluzionari hanno fallito. All’inizio del
‘18/’19, con la fine della guerra e della rivoluzione spartachista in Germania, i bolscevichi hanno
sperato nell’inizio di una rivoluzione più ampia che poi doveva prendere tutta l’Europa, ma questo
non accade.
Sempre nella conferenza del partito di aprile ‘25 viene rilanciata da Stalin la politica della
NEP sempre sotto l'influenza delle idee di Bucharin.
Così la Trojka si spezza, Zinov’ev e Kamenev sono ideologicamente più vicini alla
concezione originale marxismo-leninismo e si attengono al concetto della rivoluzione permanente o
la rivoluzione mondiale. Dall’altra parte Zinov’ev e Kamenev dicono che serve una forte
industrializzazione del paese, che continuare la politica NEP non potrà funzionare servono grandi
aiuti statali all’industria. Ma Bucharin la vede in un altro modo.
Abbiamo due nuovi alleati, Stalin e Bucharin e abbiamo due gruppi di avversari: la
“vecchia” Opposizione di sinistra (Левая оппозиция): soprattutto Trockij, Preobraženskij, Radek,
Rakovskij); e dall’altra parte la “nuova opposizione di Leningrad”, non si può dire “di destra”, è
sempre di sinistra, quella di destra arriverà più tardi quando Bucharin diventerà il nemico. La nuova
opposizione è l’opposizione di Leningrad, sostanzialmente Zinov’ev e Kamenev con qualche altro
membro del partito. Questa opposizione promuove il varo di una politica della forzata
industrializzazione rapida su larga scala (сверхиндустриализация).
Crisi dei cereali. Nell’autunno 1927 c’è un problema con il cibo, la crisi degli ammassi
(хлебозаготовительный кризис) causato dal fatto che il governo aveva abbassato i prezzi del
grano; i contadini prendono meno soldi per il loro grano e riducono la produzione. La conseguenza
è la penuria di pane nelle città, non proprio carestia, ma manca il pane. Ci sono due soluzioni
possibili: Bucharin propone di aumentare i prezzi. L’altra possibilità sono le confische obbligatorie
del grano ai contadini. Stalin decide all’inizio dell’anno successivo, del ’28, sceglie la seconda
opzione, i sequestri forzati, introducendo il “metodo uralo-siberiano dell’acquisto di grano”
(“Урало-Сибирский метод хлебозагото-вок”): confische forzate. Si chiama così perché queste
confische sono state tentate lontano dalla parte europea, negli Urali e in Siberia. Il Partito invia
“plenipotenziari” e “brigate di operai”: intorno a 30.000 comunisti vengono mobilitati per questa
causa, incaricati di trovare le eccedenze nascoste dei contadini. Sempre accompagnati dalla
campagna contro i kulaki, i ricchi contadini che avrebbero nascosto la propaganda e sono oppositori
allo stato sovietico e nascondono le eccedenze. E così Stalin trae le conclusioni e sente la necessità
di abbandonare la cooperazione e di creare invece “fortezze del socialismo” nelle campagne:
kolchozy e sovchozy, giganteschi, luoghi per la produzione del grano.
È tempo di abbandonare la NEP e Stalin la abbandona nel 1928. dopo essersi sbarazzato degli
esponenti bolscevichi più autorevoli, sia dell’“opposizione di sinistra”, ma soprattutto Trockij, sia
dell’”opposizione unificata” di Kamenev e Zinov’ev. Stalin prende come proprie le loro idee, le
idee dell’industrializzazione forzata e le fa sue. Inizia così l’orientamento verso un’economia
pianificata, verso l’industrializzazione forzata e la collettivizzazione delle campagne. La decisione
significa, in prassi, la fine del periodo della NEP.
Rimane ancora il suo alleato di destra, Bucharin, l’ideologo del socialismo e della
cooperazione stato-piccolo industria, l’ideologo della NEP. E con lui Rykov e Tomskij. Questo
gruppo intorno a Bucharin viene attaccato da Stalin e i suoi per la cosiddetta deviazione di destra,
“правый уклон”, è una deviazione brusca. Bucharin continua a sostenere la politica di economia
mista e l’alleanza con i contadini ma perde contro Stalin e nell’autunno 1928 inizia lo
smantellamento finale della NĖP.
Lo smantellamento ginisce all’inizio del 1929, nella XVI Conferenza del Partito c’è l’adozione del
Primo piano quinquennale, che doveva valere dal 1 ott. 1928 al 1 ott. 1933; poi dichiarato concluso
dopo solo 4 anni e 3 mesi, alla fine del 1932. Il piano sarà adempito in meno di cinque anni, sarà un
grande successo della propaganda che gli scopi del piano quinquennale siano stati adempiti molto
prima. Così è definitiva la sconfitta della “deviazione di destra” intorno a Bucharin accade verso la
fine del ’29.
A novembre 1929 Bucharin è espulso dal Politbjuro; anche il suo destino è simile a quello di
Kamenev e Zinov’ev: nel febbraio 1937 viene arrestato nel “terzo processo di Mosca” con l’accusa
di aver cospirato contro lo Stato, lui ammette le sue colpe, nel marzo 1938 viene condannato,
processato e giustiziato.
13. Elettrificazione (GOELRO)
Secondo un famoso detto di Lenin “Il comunismo è il potere sovietico più l’elettrificazione di tutto
il paese”, il potere e l’elettrificazione sarebbero la base del nuovo mondo.
Nel 1920 nasce il GOELRO “Commissione statale per l’elettrificazione della Russia”
(государственная комиссия по электрификации России). Questo piano prevedeva la costruzione
di una rete di 30 centrali elettriche regionali, di cui 20 termoelettriche (ТЭС) e 10 idroelettriche
(ГЭС). Il piano venne realizzato con successo, poiché i dati dimostrano che la produzione elettrica
annuale era passata da 2,0 miliardi KWh nel 1913 fino a 13,5 KWh nel 1932, e la ramificazione di
questa rete arriva fino alle izby nelle campagne garantendo energia elettrica anche nei luoghi più
isolati mito della лампочка Ильича (lampadina il cui nome deriva da quello di Lenin)
14. Guerra Civile
Novembre 1917 – novembre 1920: guerra civile (grazdanskaja vojna); l’Armata rossa (Krasnaja
armija) si scontra con le “armate bianche” controrivoluzionarie.
Un mese dopo l’Ottobre i bolscevichi controllano la maggior parte del nord e del centro
della Russia fino al Volga. I principali centri d’opposizione sono, l’Ucraina, la regione del Don e del
Kuban’ (territori dei cosacchi) e dalla primavera 1918 anche la Siberia e la Russia orientale.
I cosacchi del Don e del Kuban’ erano privilegiati rispetto ad altri contadini: non avevano
bisogno di nuove terre, ma volevano conservare quelle che possedevano. I cosacchi sono contadini
militarizzati fin dal 1600, che in cambio del servizio militare da loro prestato ricevevano dallo stato
un appezzamento. Sono situati per ragioni storiche nelle aree di confine dell’Impero e sono
contadini armati in difesa della patria. Nel 1918 i bolscevichi avevano ritirato le promesse fatte ai
contadini ed anche i cosacchi rischiavano di perdere i loro privilegi.
Nel novembre 1917-gennaio 1918 viene costituito a Novočerkassk (vicino Rostov-na-Danu)
l’Esercito dei Volontari (Dobrovol’českaja armija), fondato dal generale Michail Vasil’evič
Alekseev. I suoi effettivi, composti unicamente da ufficiali, non superavano i 3000 uomini (cfr.
133000 ufficiali dell’esercito zarista nel 1917). È un esercito gravato da un seguito di familiari,
uomini politici, giornalisti e professori. I politici cercano di formare un contro governo mentre i
giornalisti pubblica nei territori russi non bolscevichi ben 500 periodici.
Ci sono scontri con l’Armata Rossa, ripetute conquiste e riconquiste di Rostov-na-Donu,
accompagnate da repressioni brutali di chi aveva simpatizzato con il nemico. I cosacchi dei territori
meridionali si alleano con i Volontari. L’armata rossa sconfigge i bianchi sul Don.
Tra il febbraio e il maggio 1918 c’è la famosa marcia sul ghiaccio (Ledjanoj pochod)
300/400km verso Ekaterinodar, nella regione di Kuban’. È una manovra militare che diventa mito
fondante dell’armata bianca.
Nell’aprile 1918, dopo la morte di Lavr Kornilov (lo stesso che cercò di provocare
un’insurrezione contro il governo provvisorio negli ultimi giorni di agosto), assume il comando
Anton Ivanovič Denikin. A questo punto la Russia centrale era in mano ai bolscevichi e i territori
più esterni erano divisi tra i diversi gruppi antibolscevichi.
Nonostante l’alleanza con i bianchi, i cosacchi in realtà bramavano l’indipendenza.
Insorgono nella regione del Don e