LA RIVOLUZIONE CRIMINALE
Se, dunque, tutti gli interessi e le attività propositive della società si spostano in Rete, di
conseguenza, anche l’insieme delle condotte illecite ne seguirà l’evoluzione nelle
forme e nelle pratiche. Al progresso tecnologico ha, dunque, corrisposto una crescita
costante e inarrestabile delle attività compiute dai criminali informatici, il cui obiettivo
non è più la notorietà, ma l’implementazione di un vero e proprio modello di business
differente rispetto al passato, in quanto organizzato, il più possibile stabile e in grado di
sopravvivere nel tempo. Oggigiorno si è, infatti, in presenza di vere e proprie
organizzazioni criminali, gestite da soggetti motivati da profitti importanti e duraturi,
derivanti, ad. es, dalla vendita di dati personali e di carte di credito clonate o dalle
ciber-estorsioni da ransomware. Con il Web 2.0, la realizzazione, la diffusione e
l’utilizzo del malware cessano di essere operazioni artigianali, svolte da una persona
singola o da piccoli gruppi, che agiscono in maniera “informale”. Si sviluppa una vera e
propria divisione dei compiti e del lavoro, che trasforma il mondo dei virus writer nel
settore terziario avanzato della criminalità informatica organizzata.
Nasce, inoltre, la divisione del lavoro di esperti informatici, che studiano le vulnerabilità
dei sistemi operativi e dei software, e piuttosto che rendere noti i loro risultati agli
sviluppatori dei software in questione, scrivono degli exploit, vendendoli online in
appositi forum. Sullo sfondo di tale nuovo panorama criminale, personaggi d’antologia
della criminalità e del terrorismo nostrano possono, a buon diritto, essere sostituiti
nell’immaginario collettivo da intraprendenti cultori dell’informatica, raffinate menti e
meri prestatori d’opera criminale, che si presentano con le medesime velleità e
determinazione a delinquere dei predecessori. Tale considerazione non si discosta, poi
così tanto, da quanto rilevato dall’ex Procuratore Nazionale Antimafia Pietro Grasso,
secondo il quale:
la criminalità “classica” sta modificando l’approccio alle nuove tecnologie, anche
grazie alle nuove generazioni, passando sempre più spesso dai “pizzini cartacei” a
quelli “telematici”, affidando i propri segreti alle “macchine infernali” e quasi magiche
del mondo dell’informatica, fino a vivere addirittura la propria latitanza su Facebook
L’espansione capillare del cosiddetto settimo continente, coincidente con Internet, ha
incentrato l’attenzione dei criminali verso nuove forme di crimes, permettendo di
disegnare un nuovo scenario criminale: il cybercrime, fenomeno criminale, in cui la
commissione dell’illecito informatico penalmente rilevante avviene nel cyberspace
mediante l’utilizzo di tecnologie informatiche o telematiche.
Lezione 50
IL FENOMENO DEL CYBERCRIME
Fenomeno in cui la tecnologia dell’informazione assume, di per sé, un ruolo di primo
piano nell’ambito dell’ordinamento giuridico sia come obiettivo dell’azione illecita,
giuridicamente riconosciuto e tutelato, sia come strumento di consumazione del reato,
al tempo stesso qualificato e qualificante rispetto a specifiche fattispecie. La
complessità dello scenario e la natura intrinsecamente anonima della Rete non
consentono una facile attribuzione di specifiche responsabilità giuridiche. Di tale
situazione hanno approfittato soprattutto i criminali, che, per compiere determinate
azioni, si possono trovare in qualunque parte del mondo e da lì riescono ad agire
indisturbati. In aggiunta, questi, per perpetrare le loro operazioni illegali in Rete,
possono interporre un numero variabile d’intermediatori tra la vittima e il malfattore, in
modo da rendere difficile e complesso il rilevamento dell’illecito e l’attribuzione di
responsabilità. La maggior parte delle volte, inoltre, tali intermediatori sono soggetti
ignari del loro ruolo all’interno della rete criminosa.
Il cybercrime ha assunto i contorni di una vera e propria economia sommersa
(fenomeno che comprende non solamente attività illecite, ma anche il reddito non
dichiarato derivante dalla produzione e vendita di beni e servizi e transazioni monetarie
e tutte le attività economiche legali, ma non dichiarate, alle quali le autorità fiscali
potrebbero applicare un imponibile) globalizzata ed efficiente, dove beni sottratti
illegalmente e servizi fraudolenti sono venduti e acquistati e dove il giro d’affari stimato
è misurabile in milioni di dollari.
La difficile tematica del cybercrime ha subito pesanti e determinanti evoluzioni in
questo ultimo ventennio, sino a trasformarsi da tematica a problematica di serio
spessore. Il cybercrime non è altro che la naturale evoluzione della criminalità verso
nuove azioni illegali: se è vero che ogni nuova tecnologia apre le porte a nuove tipologie
di azioni criminose, risulta evidente come l’applicazione delle moderne tecnologie
informatiche e telematiche ad azioni dichiaratamente illegali sia a tutti gli effetti
inevitabile. Con lo sviluppo delle tecnologie informatiche si è assistito, dunque, ad una
digitalizzazione della criminalità organizzata.
Lezione 51
IL CYBERCRIME COME NUOVO VOLTO DEL CRIMINE ORGANIZZATO
La criminalità è continuamente alla ricerca di luoghi privi di controllo in cui condurre
con tranquillità i propri affari criminosi. La Rete rappresenta, indubbiamente, una “zona
franca”, in quanto in grado di fornire sufficienti garanzie di sicurezza e anonimato. La
globalizzazione dell’informazione, generata dall’avvento delle nuove tecnologie, ha
permesso la realizzazione di un libero mercato senza confini in cui il cybercrime
assume sfondi e riflessi di tipo transnazionale e prolifera alla velocità di scambio dei
dati nella Rete, sotto l’effetto catalizzatore del difficile controllo, esercitabile sui traffici
di informazioni, transitanti in Internet. A questo riguardo si deve prendere in
considerazione un problema rilevante nella comunità internazionale, coincidente con il
rapporto intercorrente tra il processo di globalizzazione e il fenomeno della criminalità
transnazionale. Se, infatti, il processo di globalizzazione, da una parte, ha contribuito a
potenziare le opportunità per le attività meritevoli di tutela, dall’altra ha facilitato lo
sviluppo e la sofisticazione dei gruppi criminali, che operano sui mercati transnazionali.
Le numerose opportunità, create dalla globalizzazione, quali l’abolizione delle
frontiere, la creazione di nuovi affari nuovi mercati e la fornitura di nuovi mezzi più
potenti e sofisticati di comunicazione e di scambio, sono state sfruttate appieno dai
gruppi criminali, rappresentando le precondizioni ideali per la realizzazione di attività
delittuose su vasta scala.
Lezione 52
LA DIMENSIONE TRANSNAZIONALE DEL CYBERCRIME
Si assiste, dunque, alla nascita di una criminalità nuova, che sfugge ai modelli
tradizionali e che aspira a controllare i traffici economici globali, destinando parte dei
lucrosi proventi di tale attività al finanziamento di ulteriori traffici illeciti, in una spirale
crescente e negativa per l’economia contemporanea.
La nuova economia moderna della globalizzazione e della Rete si basa sostanzialmente
su cinque pilastri della criminalità: le transazioni finanziarie, che rappresentano il
riciclo di tutte le altre forme di criminalità, il commercio di armi e materiali tossici-
nocivi, il commercio di organi viventi sezionati per i trapianti, il commercio delle droghe
naturali e sintetiche, l’inquinamento e il saccheggio dell’ambiente e la criminalità
informatica. Tutte le forme di criminalità enumerate hanno un unico collante, che le
unifica e le fonde con i circuiti dell’economia: la finanza. La criminalità transnazionale
rappresenta, così, una grave minaccia ai sistemi economici e finanziari di tutti gli Stati,
soprattutto in conseguenza dell’attuale incapacità della società contemporanea di
fronteggiare i nuovi fenomeni criminali, dovuta non tanto alle nuove forme di
criminalità, quanto più alla inefficacia dei rimedi, proposti da talune parti.
La Rete, intesa quale mezzo di comunicazione simbolo della globalizzazione,
rappresenta in sé qualcosa di immediatamente percepibile da tutti come
transnazionale. Si tratta di una transnazionalità, per così dire, in re ipsa per i crimini
informatici, o per lo meno, per quelli afferenti all’utilizzo del mezzo informatico o
telematico in quanto tale, come ad es. l’utilizzo di sistemi informatici e internet per il
trasferimento transfrontaliero di dati (si pensi al cyberterrorism, all’utilizzo illecito di
dati finanziari, o la turbativa dei mercati finanziari).
La caratteristica più rilevante della criminalità informatica è, ormai, divenuta non tanto
quella dell’innovazione del mezzo, utilizzato per porre in essere l’illecito penale, quanto
più quella di essere ramificata in una dimensione transnazionale, essendo dotata di
strutture di supporto e di collegamento, che consentono collegamenti e solidarietà fra i
soggetti criminali di diversi Paesi.
I crimini informatici, intesi quali species del genus crimini transnazionali, per
caratteristiche strutturali, presuppongono una mobilità di merci, servizi, cose o
persone, tra più Stati, o l’utilizzo di Internet, strumento di comunicazione in grado di
abbattere contemporaneamente le distanze spazio-temporali e delocalizzare e
stravolgere i paradigmi penalistici del tempus e locus commissi delicti, luogo fisico in
cui può essersi consumata, o tentata l’azione criminosa.
In ultima analisi, non può lasciare indifferenti che tale enorme ricchezza sfugga a ogni
forma di prelievo fiscale cagionando, tra gli altri danni, anche quello di un’evasione su
vasta scala con una cospicua perdita per la finanza pubblica. Tali attività criminose
transfrontaliere devono, pertanto, essere contrastate efficacemente a livello
internazionale, affinché il processo di globalizzazione possa proseguire
tranquillamente.
Lezione 53
BASSO RISCHIO, ALTO GUADAGNO
Il cybercrime è sempre più oggetto d’interesse e mezzo di finanziamento di grandi
organizzazioni criminali. Ciò è dovuto ad una serie di ragioni come di seguito
presentate.
Rispetto ai reati, che si consumano nel mondo reale, quelli di matrice virtuale, che
vengono commessi nel cyberspace, constano di attività più facilmente realizzabili, che
richiedono poche risorse rispetto al potenziale profitto o nocumento causato. Tra le
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