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LE PERSONE

Il soggetto di diritto è un'espressione moderna che indica il centro di imputazione di situazioni

giuridiche soggettive attive e passive, oltre che una rete multiforme di rapporti basati su una vasta

gamma di norme e discipline che nel loro complesso vanno a formare l'ordinamento giuridico. il

termine di persona verrà individuato come personificazione, quindi lo strumento al quale

l'ordinamento giuridico può attribuire delle situazioni, giuridiche, attive e passive.

Il concetto di soggetto di diritto implica l'esistenza della sfera protetta ed inattingibile di diritti facenti

capo, generalmente a delle persone considerate formalmente uguali tra di loro. È un concetto moderno

che nasce nel giusnaturalismo, dove la persona venne sdoppiata in entità fisica e giuridica, inerenti

alle facoltà, relazioni, volontà di quella persona. nell'età della pandettistica il termine persona faceva

riferimento all'esistenza di una sfera giuridica determinata dalle scelte dell'ordinamento. Nasce così

anche l'idea della sovranità statale e questa idea nasce la consapevolezza che solo da

un'autolimitazione del potere sovrano derivante dall'ordinamento giuridico, potessero nascere delle

situazioni di libertà ed autonomia privata concessa ai soggetti.

Il soggetto di diritto per i romano: Non era previsto nell'ordinamento giuridico romano, il termine

soggetto faceva riferimento alla persona che fosse soggetta ad uno Stato di coercizione, materiale da

parte di un potere esterno, quindi indicava la soggezione materiale.

I

• Liberi e schiavi romani, concepirono in modo diverso i problemi inerenti alla personalità

e soggettività. vi era una distinzione tra liberi e schiavi, ma il termine persona faceva riferimento all'

individuo, anche a colui che non era dotato di capacità, il termine persona deriva dalla maschera

teatrale, in una situazione molto diversa rispetto a quella del diritto. faceva riferimento all'idea di

sostenere un ruolo, quindi il termine persona si avvicinava all'attività dell'attore in Teatro.

Anche

• Il significato di caput il termine caput non faceva riferimento alla capacità come la

intendiamo noi oggi, ma il termine individuava ancora l'individuo, infatti si aveva il servile caput,

inteso come il servo oppure il Liberum Caput, la persona libera. solo in età bizantina, il termine caput

individua una serie di relazioni giuridiche attinenti alla persona, ossia la moderna capacità

• Capacitas Vicino alla nostra idea di capacità si ha il termine capacitas, ossia la possibilità

di ricevere conseguentemente alle successioni mortis causa, il pagamento o il credito, anche se

l'impiego della capacità sarà limitato al concetto di personalità, intesa come capacità attribuita a degli

individui e degli enti equiparati di essere soggetti di diritto. È ignota alla mentalità romana che per

esprimere l'idea di godimento di una situazione giuridica attiva passiva, si richiedevano dei requisiti

specifici, come ad esempio la cittadinanza, l'essere liberi e non essere soggetti alla patria potestà.

• Pater familias colui il quale era dotato di libertà di cittadinanza e della condizione sui iuris,

era il Pater Familia, che aveva un potere eliminabile o limitabile solo in caso di età o di patologie

mentali. Il paters famiglia aveva diverse capacità sia commerciali, negoziali, in materia ereditaria,

perché poteva costituire o essere costituito erede, aveva titolarità sui diritti reali, sui figli, sui servi,

coloro che erano sottoposti alla sua potestà, punibili con la morte, perché, il pater famiglia aveva

diritto di vita e di morte sui servi e poteva escludere i figli dalla comunità familiare.

• Il conubium i cittadini romani potevano godere in modo diverso di alcuni diritti

fondamentali della persona odierna rispetto ai latini e ai peregrini. Un esempio al conubium, ossia il

diritto di contrarre matrimonio, diritto inviolabile per i cittadini romani, ma era un diritto su

concessione per i latini e peregrini. Questo elemento è inerente alla personalità del diritto, ossia l'idea

30

che ogni nazione era sottoposta ad un diritto diverso e quindi una condizione diversa, rispetto alla

territorialità del diritto in cui viviamo noi oggi. 

• Diritti dei fili familias in ambito pubblicistico Il pater famiglia viveva in una condizione di

piena capacità nel diritto privato. Per il diritto pubblico non era necessario essere in una condizione

sui iuris; quindi, anche i figli potevano partecipare alle assemblee, avevano diritto

di voto e potevano essere eletti alle cariche pubbliche.

Distinzione tra diritto privato e pubblico.

Questa differenza tra diritto pubblico e diritto romano nell'attuazione dei propri interessi personali e

alla gestione della cosa pubblica viene individuato: il diritto pubblico come tutte le azioni, le regole

inerenti alla regolamentazione dell'assetto organizzativo della Comunità, mentre il diritto privato era

l'assetto degli interessi personali. questa differenza fa riferimento agli interessi perseguiti: si persegue

un interesse sociale nel diritto pubblico, mentre si persegue un interesse personale o patrimoniale nel

diritto privato. In realtà questa distinzione non significa che le due sfere siano inconciliabili,

nonostante vi siano degli interessi utili differenti tra diritto pubblico e privato. Queste due sfere sono

conciliabili in una sfera unitaria, al centro che guida la realtà romana, al centro della quale vi è il

paters famiglia con la famiglia romana.

• Nascita di un individuo un'altra differenza tra visioni moderne e antiche, è nella

considerazione della condizione di soggetto di diritto, nonostante vi sia l'idea che si diventi soggetti

di diritto al momento della nascita. La soggettività di diritto non è sempre stata uguale per tutti.

nonostante ormai sia consolidata l'idea che si diventi soggetti di diritto al momento della nascita, non

per tutti i popoli è così, è stata una conquista maturata nel tempo.

• Il monstrum Soggetti nel modo in cui li consideriamo noi in epoca romana erano solo le

persone libere, gli schiavi erano considerati come oggetti parlanti. i neonati subivano una distinzione:

i mostrum, ossia i neonati che nascevano senza le fattezze umane, invalidi, con deformazioni,

potevano essere affogati dal pater, abbandonati perché vi era l'idea superstiziosa di dover dividere il

sano dall’inutile. 

• Il neonato al neonato libero e con fattezze umane, era considerato soggetto solo se svolgeva

qualsiasi movimento corporeo, anche il respiro, in alcuni casi particolari, non era importante il

momento della nascita per divenire soggetti di diritto. Ma il momento del concepimento.

• Protezione giuridica del feto In questi casi in cui era fondamentale il momento del

concepimento, veniva nominato un curatore dal pretore, perché il feto veniva considerato o parte della

moglie, delle viscere, ma in caso, di divorzio, era necessario controllare il buon andamento di tutta la

gestazione e assicurare la gravidanza, oltre che il momento del parto, per garantire un erede al padre.

in questo caso, anche se il soggetto non era ancora nato, potevano esserseli attribuite delle situazioni

giuridiche attive, passive, come acquistare dei beni, Essere soggetto di successioni ereditarie. fino al

momento del parto era il curatore che si occupava dei suoi crediti e debiti derivanti dalla successione

ereditaria, questo perché, secondo Ulpiano soggiaceva, un interesse pubblico perché Il soggetto non

nasceva per il padre, ma per la res pubblica.

• Finzioni giuridiche La condizione giuridica del feto era una finzione giuridica, l'idea era di

riuscire a creare una finzione per raggiungere un determinato obiettivo. In ambito processuale le

finzioni venivano utilizzate per raggiungere un ventaglio di conseguenze rilevanti in favore o

disfavore di alcune categorie di soggetti. Era importante anche lo sdoppiamento concettuale tra

soggettività di diritto e capacità di agire.

La

Gli impuberi capacità di agire a prevedeva due limiti: l'infermità mentale, la minore età, infatti,

venivano considerato infantes i minori di 7 anni privi di capacità giuridica, in quanto non avevano

Ancora le capacità intellettuali da poter essere capaci giuridicamente; poi vi

erano gli Infantes Maiorum, compresi tra i 7 e i 10 anni con capacità giuridica ridotta; gli impuberi

dai 10 anni fino al compimento della pubertà e per gli impuberi il problema della capacità giuridica

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si poneva solo nel momento in cui erano sui iuris; la pubertà arrivava per le ragazze a 12 anni, per i

ragazzi a 14 anni.

Puberi Raggiunta la pubertà si era capaci di agire nonostante fossero previste delle tutela

giudiziaria per i minori di 25 anni, come le eccezioni nei confronti dei minori di 25 anni che fossero

chiamati in giudizio in seguito alla conclusione di un contratto con una persona che gli avesse

raggirati, le restituzioni in integrum , ossia ristabilire la situazione giuridica antecedente al fatto da

parte di coloro che gli avessero raggirati. Per quanto riguarda la capacità giuridica, incontrano

l'ulteriore limite la condizione di prodigalità o delle infermità mentale. In questi casi viene prevista

un'assistenza dall'ordinamento giuridico.

La nozione di status, capitis diminutio, lo status libertatis

Lo status tra le tante accezioni di status, si fa riferimento alla posizione degli individui all'interno

di un contesto rilevante per il diritto, ossia il modo di essere degli individui all'interno di un gruppo

L’espressione

qualificato. di status e personorum si traduce in una specifica condizione e situazione

giuridica. Le situazioni giuridiche fondamentali erano la cittadinanza, libertà e famiglia, perché ogni

persona veniva inserita in un contesto politico, civile o Familiare, vi erano liberi o schiavi In relazione

del possesso o meno della libertà vi erano tre stati particolari: lo status libertatis inerenti alla all'essere

libero, l'essere schiavo, lo status e civilis inerente alla posizione che una persona ricopriva all'interno

della società. E lo status familiaris inerente la posizione che una persona ricopriva all'interno della

famiglia. 

Capitis deminutio Un'altra espressione particolare fa riferimento alla diminuzione di capacità, che

poteva intervenire, ad esempio nello Stato, quando una persona passava dall'essere libero all'essere

schiavo e in questo caso è molto importante il legame tra stato di una persona e la capacità. La capitis

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A.A. 2024-2025
125 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/15 Scienze e tecnologie alimentari

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Nihel99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza e tecnologia dei materiali e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Istituto Universitario Salesiano Venezia - IUSVE o del prof Mari Giuseppe.