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•SPAZIO A DISPOSIZIONE
•PAVIMENTAZIONE
•SPAZIO MANGIATOIA
•ABBEVERATOIO
•TEMPERATURA
•UMIDITA’ RELATIVA
•LUMINOSITA’
•PULIZIA
NORME:
1961 “Mestkalverenbesluit”(gli olandesi grandi sul mercato studiano allevamenti
all’avanguardia con box singoli);
1980 seminario CE Bruxelles
1990 congresso internazionale Wageningen (unica facoltà in tutta l’olanda, congresso
mondiale dove hanno discusso tutte le norme sul vitello carne bianca)
1991 direttiva (normativa che dava gli spazi)
1995 report CE
1997 nuova direttiva (i vitelli non possono più essere allevati in box singoli ma box di
gruppo).
NORMATIVE EUROPEE: zootecnica speciale Page 21
NORMATIVE EUROPEE:
• Direttiva91/629/CE (dava dimensioni per i box singoli e per il box di gruppo)
• Direttiva 97/2/CE (nessun vitello sopra le 8 settimane di vita non può essere stabulato in
un box singolo, l’animale inoltre deve avere alimenti fibrosi, si entra nella gestione
dell’alimento, gradualmente si deve aumentare l’alimentazione fibrosa fino a 250 g al
giorno, 4,5 mm/L di ferro nel sangue degli animali che non devono essere anemici. Il grosso
limite della normativa, la norma non dice quando verificare i parametri in base al momento
dell’allevamento, magari ci sono allevatori che prima del macello abbassano la dose di
alimenti fibrosi. Inoltre la norma non specifica quali alimenti fibrosi usare. Gli animali che
mangiavano latte e paglia non avevano stereotipie. Molti animali che avevano paglia come
alimento fibroso avevano lesioni perché la paglia era tagliata male o perché le pareti dello
stomaco del vitello sono delicate, è stato difficile trovare la fonte di fibra corretta per
evitare ulcere e stereotipie)
• Decreto L.vo 331 1 settembre 1998
• Decreto L.vo 146 26 marzo 2001
BOX SINGOLI (GABBIE): Devono essere costruiti con materiali facilmente lavabili e
disinfettabili ed essere robusti. Sollevati da terra. Confortevoli per il vitello •dimensioni
•pavimento •disposizione per le attrezzature per alimentazione. Se gli animali sono trattati
bene non è una stabulazione che da problemi al vitello, non dipende solo dalla struttura un
buon allevamento ma anche la gestione.
22/03/17
I bufali
Il bufalo in Italia arriva dal bufalo asiatico, di fiume o palude. Sono animali con necessità di
acqua, in Italia si trovavano in zone paludose. Sono distribuiti in Africa, Asia ed è stato
importanto in Sud America. Sono ungulati, artiodattili, ruminanti, fanno parte dei bovidi, ma
della sottofamiglia dei bufali. Ci sono vari tipi di bufali.
La specie bufalus bufalus si divide nel tipo da palude, di peso abbastanza piccolo, che vive
nelle zone paludose del sudest asiatico, usato come animale da lavoro.
Sono animali tozzi, con poche ghiandole sudoripare.
Poi abbiamo il bufalo di fiume, con mole maggiore, fino a 1000kg, sta in acqua corrente. È
presente nel mediterraneo e centro-sud america. È un animale da latte.
In ogni paese dove vengono allevati si sono create razze idonee e chi li alleva ha creato degli
zootecnica speciale Page 22
In ogni paese dove vengono allevati si sono create razze idonee e chi li alleva ha creato degli
standard di razza.
Nel mondo c’è un costante aumento della popolazione bufalina, con produzione da latte o
da carne.
I bufali allevati in Europa sono circa 400.000, quasi tutti in Italia. C’è il prolema dell’utilizzo di
maschi di bufalo.
È una carne povera di grasso intramuscolare, la maggior parte è quello di copertura,
eliminato durante la macellazione; è una carne tenera, se l’animale è macellato giovane,
perchè ha poco collagene.
In Albania, ex Jugoslavia, Grecia possiedono allevamenti di bufali, ma l’Italia ha oltre l’85% di
produzione europea. L’Asia è un grande produttore di latte di bufala, soprattutto per quanto
riguarda l’India.
L’Europa non produce molto latte di bufala, anche se in Italia è molto importante.
Caratteristiche:
- Non c’è grande dimorfismo sessuale: gli animali hanno le corna, i pesi sono simili, le teste
grosse
- I maschi possono arrivare a 800kg
- Alla nascita pesano 40kg
- Hanno costituzione robusta
- In inverno si ricoprono di pelo folto, che perdono d’estate
- Sono animali tardivi: primo calore delle femmine dopo 2 anni
- Sono molto longevi: ci sono animali di 6-7-8 parto
- La gestazione dura 316 giorni e il primo parto è intorno ai 3 anni
- L’interparto è variabile tra 12 e 15 mesi
- Anche la lattazione è molto variabile a seconda del latte prodotto
- Il latte è ricco grasso (oltre 9%)
- La resa al macello è piuttosto bassa, legata a una costituzione massiccia
- È una carne più tenera rispetto a quella bovina, perchè ha meno idrossiprolina, contenuta
nel collagene
- Ha poco colesterolo e pochi grassi saturi
La bufala mediterranea allevata in Italia è l’unica allevata in aumento. Non si sa se siano
salite dal sud al nord Italia o viceversa.
Inizialmente era un allevamento semibrado, si è passati all’intensivo con la bonifica delle
paludi: hanno perso l’habitat naturale, si è passati a produrre latte di qualità. Nel Lazio ci
sono aziende piccole, comunque sempre intensive. In Lombardia ci sono bufale per il
discorso delle quote latte, perchè c’è una richiesta continua di mozzarella di bufala e nello
stesso tempo non ci sono quote per la produzione di questo tipo di latte. In più il latte di
bufala è pagato molto di più, anche se il vero reddito è dato dalla trasformazione del latte in
altri prodotti.
Soprattutto per le bufale in lattazione non si usa più l’acqua per problemi di pulizia della
mammella.
Nel 1980 è stato istituito il libro genealogico, per cercare di migliorare la razza e iniziare a
scegliere i riproduttori.
Principali obiettivi della selezione:
- Grasso
- Proteine
Gli animali con cisterna del latte piccola, stoccano il latte negli alveoli. La stimolazione-
mungitura è importante nella bufala per far rilasciare ossitocina in quantità notevole per far
uscire il latte. Ci vuole più tempo e negli animali primipari bisogna stare attenti perchè non
ho rilascio di ossitocina: non esce latte, a volte si fanno iniezioni esogene di ossitocina (si
fanno sempre nelle primipare nelle prime mungiture).
L’ossitocina è importante perchè si ha meno esportazione di latte e anche minor produzione
di latte, se non è in quantità esatte. Per stimolare la mungitura si metteva vicino il piccolo,
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di latte, se non è in quantità esatte. Per stimolare la mungitura si metteva vicino il piccolo,
nell’antichità. Mentre ora la mobilitazione verso la sala di mungitura e la sala di attesa
stimolano la bufala.
Spesso d’estate vengono usate delle doccette per rinfrescare le bufale.
Il maschio è tozzo, ci sono pochi problemi di zoppie, c’erano molti problemi di prolasso
uterino, che sono migliorati grazie alla selezione. Si sono selezionati animali un po’ più alti e
con bacino diffente per permettere parti migliori.
Nei piccoli vengono utilizzate delle qualità di latte particolari.
Come sono allevati gli animali?
Spesso sono state adattate le rastrelliere e le cuccette a delle stalle che erano per vacche da
latte. Sono animali che si agitano molto facilmente.
Questi animali di solito hanno una stagionalità nella riproduzione, mentre la richiesta di
mozzarella va in senso opposto. Questi animali hanno periodo dell’estro in primavera, la
richiesta di mozzarella ha un aumento in primavera e un picco in estate, mentre la
produzione massima è però d’inverno, vicino ai parti. In alcune zone si è riusciti a
destagionalizzare, per avere parti durante tutto l’anno e nelle stagioni dove si ha bisogno di
produzione maggiore.
L’inseminazione strumentale è stata introdotta, ma in modo più difficile, perchè i calori sono
difficili da vedere. Inoltre le manifestazioni di estro sono minori se mancano i maschi e più
presenti di notte.
Esercitazione 22/03/17
Il colore del mantello
Nei bovini distingue la razza, nei cavalli e nei cani sono ammessi molti più colori.
Mantelli semplici: peli e crini dello stesso colore, nero, bianco e sauro
Mantelli composti e pezzati
28/03/17
Per tutti i vitelli fino agli 8 mesi di vita valgono delle norme, le prime danno le dimensioni dei
box, la seconda ha tolto la possibilità di tenere un vitello in box singolo tutta la vita, ma solo
fino alle 8 settimane di vita.
Il tasso di emoglobina è tenuto basso per avere carne bianca, per questo i vitelli possono
andare incontro a problemi di anemia, inoltre si deve dare un’alimentazione fibrosa.
L’allevatore aveva scelto gabbie singole per controllare meglio i vitelli a carne bianca, che
sono molti, anche se gli spazi sono adeguati. Erano gabbie sollevate da terra, facilmente
lavabili e disinfettabili, senza parti in ferro, ma in acciaio. Uno dei problemi può essere
l’umidità eccessiva, perciò di solito non c’è la lettiera, ma abbiamo un pavimento in
cemento o legno. Normalmente l’alimentazione in gruppo avviene con un truogolo, però
questo può provocare competizione tra gli animali, perchè tutti hanno accesso a questo
contemporaneamente. Nei box singoli si usa un secchio per ogni box.
Requisiti box di gruppo:
- Asciutti e senza correnti d’aria
- Facili da pulire e disinfettare: gli animali arrivano giovani e possono svilupparsi malattie
- Buona ventilazione: per eliminare gas nocivi
- Prevenire la suzione reciproca: gli animali spesso si attaccano al prepuzio e bevono urina,
per questo possono ammalarsi
Un ricovero non adeguato, con ventilazione e temperatura non idonee e sporco, causa
mortalità nei vitelli.
Nei box di gruppo gli animali possono socializzare, hanno libertà di movimento maggiore e
ottimi accrescimenti; c’è un minimo cambiamento di colore delle carni. Gli animali si
accrescono come quelli in box singolo, quindi hanno ottime rese.
Un altro aspetto è il controllo del fatto che i vitelli abbiano acqua fresca; inizialmente
l’acqua non veniva lasciata sempre a disposizione degli animali, ma data solo alcune volte al
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l’acqua non veniva lasciata sempre a disposizione degli animali, ma data solo alcune volte al
giorno, perchè si dava già una dieta liquida. Ora l’acqua viene lasciata sempre a
disposizione, non solo nei periodi caldi.
Aspetti importan