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Zoologia: le teorie evolutive Pag. 1
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Origine della vita

L’uomo, fin da sempre, ha tentato di comprendere come la vita si sia formata e affermata nel

nostro pianeta.

La più nota ed affermata teoria della civiltà occidentale sull’origine della vita sulla Terra è quella

descritta nella Bibbia:

“ Dio creò tutte le diverse specie animali e vegetali come le conosciamo oggi, senza che abbiano

subito mutazioni “.

All’ uomo primitivo veniva attribuita una vita piuttosto semplice e selvaggia, alla quale seguì, quasi

subito, la nascita delle prime civiltà, organizzate prima in villaggi, poi in città sempre più grandi ed

evolute, con relative guerre, conquiste ed ogni altra manifestazione umana.

Generazione Spontanea

Nel IV secondo a.C. Aristotele affermò che la vita si sia originata da forme non viventi preesistenti

per “generazione spontanea”, secondo la quale le forme viventi nascevano dalla materia inerte o

inanimata grazie ai flussi vitali.

Secondo questa teoria, quindi, particelle inorganiche, quindi di materia non vivente, soggette ad

un’ipotetica forza vegetativa, potevano generare non solo piccoli organismi invertebrati, ma

addirittura i Vertebrati.

Iniziarono così a venir fuori una serie di teorie evolutive:

- Secondo il botanico nutrizionista belga Van Helmont se si schiaccia un capo intimo macchiato di

sudore insieme ad un pò di grano in un vaso aperto, dopo 21 giorni il grano si trasforma in topi.

- Il naturalista Francesco Redi confutò la teoria della generazione spontanea e dimostrò che le

mosche nascevano da uova depositate da altre mosche.

- Successivamente, Spallanzani dimostrò l’infondatezza della teoria della generazione spontanea

tramite un esperimento: egli preparò degli infusi e li sterilizzò facendoli bollire per più di un'ora.

Alcuni di questi infusi erano contenuti in recipienti di vetro sigillati alla fiamma. Spallanzani notò

che in questi contenitori non si verificava crescita batterica (l'infuso non si intorbidiva né era

possibile osservare microrganismi al microscopio). Questo lavoro lo fece conoscere in tutta

Europa.

- Infine, fu Pasteur, nel 1860, che confermò definitivamente l’infondatezza della teoria della

generazione spontanea, all’accademia dei Lincei, tramite un esperimento con matracci a collo

d’oca. In genere i matracci vengono tutt’oggi utilizzati per la coltivazione dei batteri ( si realizza

una sorta di brodo di carne, brodo di coltura, che veniva poi filtrato, cioè veniva rimossa la carne

e e si otteneva questo brodo contenete nutrienti; questo brodo era il terreno di coltura per i

batteri. Basta mettere un solo batterio in un litro di questo brodo, si fa incubare a 37 gradi per

una sola notte, e l’indomani mattina il brodo da limpido diventa opaco poiché sarà pieno di

batteri. ) ;

Pasteur ha preparato due matracci identici, li ha fatti bollire per sterilizzarli ( ha ucciso quindi

completamente i batteri che potevano trovarsi nel matraccio o nel brodo di coltura ), e li ha riempiti

con il brodo di carne: un matraccio era integro, l’altro invece ha il collo tagliato alla base.

Egli mostrò che nel matraccio integro non è cresciuto alcun batterio, mentre il matraccio col collo

tagliato era pieno di batteri. quindi la dove il collo del matraccio è stato tagliato, l’ingresso dei

batteri era più semplice, mentre nell’altro matraccio era più difficile.

Annunciando i suoi risultati all’Accademia di Francia, Pasteur enunciò la teoria biogenetica,

secondo la quale la vita si origina solo da esseri viventi, e che non può manifestarsi in assenza di

organismi già esistenti e dei loro elementi riproduttivi.

Ne consegue che tutti gli organismi viventi condividono un antenato comune.

Secondo il modello del BIG BANG l’universo si originò da una palla di fuoco primordiale e si è

andato espandendo e raffreddando tra i 10 e i 20 miliardi di anni fa. Il sole e i pianeti si formarono

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Publisher
A.A. 2017-2018
3 pagine
1 download
SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Viviennne di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Palermo o del prof Arizza Vincenzo.