Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
(RODENTIA)
E’ uno dei roditori più grandi, importato in Italia dal Sud America per
allevamento (come animale da pelliccia) è fuggito o è stato liberato in
natura. Vive lungo le sponde dei corsi d’acqua.
Si nutre di quasi tutte le specie erbacee selvatiche e coltivate.
Maturità sessuale precoce (4-5 mesi), produce 5-11 piccoli tre volte l’anno.
Vive fino a 12 anni.
Provoca gravi danni agli argini dei corsi d’acqua scavando la sua tana;
danneggia la vegetazione e le colture. Può diffondere la leptospirosi.
Lo scoiattolo grigio in Italia
Scoiattolo grigio Scoiattolo rosso
(Sciurus (Tamiasciurus
carolinensis) hudsonicus)
Specie importata per diletto Specie endemica dell’Europa Meridionale
dall’america settentrionale (Italia compresa)
Il siluro europeo (Ictalurus melas)
ll siluro europeo è una specie
endemica delle acque
interne dell’Europa centrale
introdotta, per la pesca
sportiva (e per errore) in alcuni
fiumi e laghi dell’Italia
settentrionale. E’ il pesce di
acque interne di dimensioni
maggiori (arriva a 200 kg.) ed
è adattata a vivere in corpi
d’acqua molto più ampi
rispetto a quelli italiani
Questa specie presenta alcune caratteristiche che la rendono dannosa per l’ittiofauna
italiana e la fanno considerare una vera specie invasiva:
• predatore molto efficiente di altri pesci, adattato a vivere in corpi d’acqua estesi e
con un’ittiofauna molto diversificata;
• elevato tasso intrinseco di accrescimento (r), dovuto a:
• grande produzione di uova (oltre 1.500.000 per 100 chili di peso);
•riproduzione precoce;
•cure che i genitori dedicano alle uova
•rapido sviluppo embrionale.
Trota iridea (Oncorhynchus mykiss)
•E' una specie originaria del
nord America introdotta alla
fine dell’ottocento come
pesce d'allevamento e per la
pesca sportiva.Rispetto alla
trota di torrente (Trota fario-
Salmo trutta) autoctona
(originaria) italiana; l’iridea
presenta una maggiore
adattabilità ai corsi d’acqua di
pianura (quantità di ossigeno
disciolto minore e
temperatura maggiore
rispetto alle acque montane)
ed un accrescimento
corporeo più rapido.
•Questa specie tuttavia non si riproduce in natura in Italia e non è riuscita quindi a colonizzare
stabilmente le acque interne italiane; la sua presenza dipende esclusivamente dalle immissioni
che, attualmente, hanno subito un rallentamento a vantaggio delle specie autoctone.
Si tratta quindi di una specie la cui presenza ed abbondanza può essere totalmente
controllata.
LE SPECIE ALLOCTONE INTRODOTTE NEI
SISTEMI INSULARI
•
Introduzione in Australia e Nuova Zelanda di mammiferi
non marsupiali (Euteri).
•Ampia diffusione per mancanza di competitori e predatori.
•
Introduzione alle Hawaii ed in altre isole del Pacifico di
rettili e ratti.
•Estinzione di numerose specie endemiche di uccelli.
In molti casi una nuova specie introdotta in isole piccole ha avuto dapprima
una crescita esponenziale e, dopo un tempo anche lungo, si è estinta.
Nell’intervallo di tempo tra la sua introduzione e la sua estinzione la specie
alloctona ha provocato l’estinzione di alcune specie locali ed alterato i
rapporti all’interno della comunità.
La chiocciola gigante africana (Achantina fulica) è una delle
specie invasive più dannose per l’agricoltura
• introdotta nelle isole del
Pacifico ha avuto una
rapidissima diffusione
contro cui si è pensato di
intervenire introducendo
un’altra specie di chiocciola
predatrice, la chiocciola lupo
(Euglandina rosea).
•La chiocciola gigante ha raggiunto, in diverse isole, un picco si è
estinta.
•La chiocciola lupo, risultata incapace di predare la chiocciola gigante a
causa delle sue piccole dimensioni, si è invece diffusa enormemente
provocando l’estinzione di almeno 30 specie di gasteropodi
terrestri endemici.
REINTRODUZIONI e
RIPOPOLAMENTI
• Reintroduzioni (reimmissione di una specie in una porzione del suo
areale in cui era estinta)
Ripopolamenti (introduzione di nuovi individui per “rinsanguare” una
•
specie ancora presente)
E’ molto importante nelle reintroduzioni e nei ripopolamenti che vengono
spesso effettuati, soprattutto per la caccia e per la pesca, che gli individui
immessi appartengano non solo alla stessa specie ma anche alla stessa
popolazione autoctona.
Le Danesi delle Marche
Salmo trutta
I ripopolamenti effettuati sui torrenti delle Marche per la trota fario (la specie
autoctona italiana), ad esempio, sono stati erroneamente realizzati
utilizzando esemplari provenienti da allevamenti danesi che hanno
soppiantato la popolazione locale.
La maggior parte delle trote fario marchigiane appartengono attualmente alla
stessa popolazione di quelle Danesi! (Caputo et al. 63° Congresso UZI
2002) Cinghiale (Sus scrofa)
Per le reintroduzioni a scopo
venatorio in Italia sono stati
utilizzati cinghiali
provenienti da popolazioni
dell’Europa centrale che
hanno dimensioni, esigenze
alimentari, tasso di
accrescimento molto più
elevati rispetto a quelli della
popolazione autoctona
italiana. Questa popolazione,
adattata ad ambienti più
poveri di risorse è stata
completamente soppiantata.
Gli Ambienti marini semi-chiusi, gli estuari, i laghi
comunicanti col mare sono gli ambienti che hanno
subito maggiormente le invasioni di specie alloctone
I GRANDI LAGHI AMERICANI Chesapeake
bay
Le acque di zavorra delle grandi navi commerciali hanno diffuso le
larve planctoniche di molte specie marine a grandi distanze (la maggior
parte degli animali marini produce larve); molte centinaia di specie di
invertebrati marini sono stati così trasportate da un continente all’altro e
diverse di queste sono risultate invasive. Si calcola che , a
partire dagli anni
’70, 45.000
Navi commerciali
trasportino 10-12
miliardi di
tonnellate di
acqua marina da
un porto all’altro
ogni anno e che
ogni nave trasporti
almeno 300
specie..…
Vi sono aree marine, poste in vicinanza
di grandi porti (S. Francisco, Sydney)
che sono veri e propri centri di
diffusione (Hot spots) di specie
alloctone. Nella sola baia di S.
Francisco vengono segnalate, ogni
anno, 3-4 nuove specie alloctone. In
alcune zone le specie alloctone
costituiscono il 90% della comunità.
Uno dei maggiori centri di diffusione
delle specie alloctone marine in
Mediterraneo è la Laguna Veneta dove,
agli apporti di specie alloctone dovuti
traffico navale si sono aggiunti gli
apporti dovuti all’acquacoltura. Oltre
30 specie alloctone sono state già
identificate (2003)
Dreissena polimorha (zebra mussel):
un classico esempio di specie invasiva
________________________ 1 cm
•Si tratta di di una specie della regione del Mar Nero e del Mar Caspio.
E’ euralina, produce larve (trocofore e veliger), si nutre filtrando il
seston (plancton + particelle organiche sospese). Resiste anche 5-6
giorni all’essiccamento.
• Inizio dell’invasione nel XVIII° secolo, dovuta ad una introduzione con
la navigazione.
• Segnalata nei canali di irrigazione in Ucraina negli anni ‘60;
• nel golfo di Finlandia (1970),
• Irlanda (1990),
• Nord America (Lago Eire, Missouri dal1990 in poi..).
Conseguenze dell’invasione dello zebra
mussell
• ha colonizzato massivamente (fino a 100.000
mitili e 2 kg/ m ) i fondali di diversi
2
ecosistemi dulciacquicoli e salmastri in aree
geografiche temperate.
• ha provocato gravi danni alle comunità
autoctone occupando tutto il substrato duro
disponibile riducendo la diversità, la quantità
di fitoplancton disponibile per gli altri
filtratori alterando così le catene trofiche.
• Ha provocato danni ostruendo condotte e
pompe idriche, canali, turbine.
Ragioni del successo dello zebra mussel
• Resiste molti giorni (5-6) all’essiccamento.
• E’ una specie che vive e si riproduce entro un ampio intervallo di
salinità (euralina).
• Produce larve in ambienti in cui molte specie non ne producono.
• Ha tassi intrinseci di accrescimento (r) particolarmente elevati.
• E’ un filtratore generalista (si nutre di fitoplancton+particellato
organico)
Le specie alloctone del Mediterraneo
Numerose specie non autoctone sono presenti nel Mediterraneo in forma più
o meno stabile. Si tratta di animali appartenenti a diversi phila che vanno dai
briozoi agli cnidari, agli anellidi, molluschi, crostacei e pesci ecc.
Il CIESM (la ‘Commission per la exploration scientifique de la mer
Méditerranée’) ha censito le specie di molluschi (137), Crostacei (63) e Pesci
(90) estranee alla fauna del Mediterraneo e segnalate a partire dal 1960.
I cambiamenti climatici possono favorire la diffusione e la colonizzazione
Di nuove aree geografiche da parte delle specie alloctone.
Le principali vie attraverso cui le specie
alloctone sono arrivate in Mediterraneo sono:
• 1) il traffico navale
• 2) le migrazioni dal Mar Rosso tramite il Canale di
Suez (migrazioni Lessepsiane; successive
all’eliminazione dello sbarramento costituito dalla
ipersalinità dei laghi amari).
• 3) l’importazione di specie alloctone per
l’acquacoltura.
• 4) le migrazioni dall’Atlantico
CIESM Check-list delle specie esotiche
Criteri adottati per l’inclusione per le specie in quest’atlante:
Una specie deve essere relativamente nuova per il Mediterraneo:
A)Per le specie Lessepsiane non devono essere stata segnalate prima
del 1920 (data in cui la spedizione di Cambridge fornì un attendibile
e completo censimento delle specie Mediterranee);
B) Per le altre specie non devono essere state mai segnalate prima del
1960 (prima del 1950 per i crostacei).
Le specie considerate “stabili” devono avere costituito popolazioni che si
riproducono (self-seeders) e devono essere state segnalate da un minimo di 2
(3 per i pesci) articoli scientifici sia in località che in periodi differenti. Le
specie aliene che sono state segnalate solo 1 volta (non più di 2 per i pesci)
nella letteratura scientifica vengono considerate non ancora stabilizzate nel
Mediterraneo. Check-list of fish exotic species (total: 63)
SIGANIDAE
(rabbitfishes, spinefoots)
Siganus luridus Rüppell, 1828<