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CROSTACEO2- Storione adriatico (Acipenser naccarii)
Endemico del mar adriatico, specie anadroma (vive tutta la vita in mare e risale in acqua dolce per riprodursi). Areale di riproduzione il Po, il Tagliamento, Brena e fiume Pescara in passato. Minaccia: inquinamento dei fiumi; deviazioni dei corsi d'acqua.
PESCE3- Salamandrina dagli occhiali (Salamandrina terdigitata)
Endemico della fascia appenninica, dalla Liguria alla Calabria. Dorso scuro con una zona più chiara attorno agli occhi e coda, ventre e cloaca rossi. Popola principalmente sottoboschi umidi nei pressi dei corsi d'acqua. Ottima bioindicatrice ed estremamente sensibile alle modificazioni ambientali e terrestri.
ANFIBIO4- Luscengola (Chalcides chalcides)
Endemico della parte peninsulare a sud del Po, fino alla Sicilia e all'isola d'Elba. Dal verde al grigio, massimo 40cm, simile ad un serpente ma con zampe residuali. Vivipari con un massimo di 20 piccoli per gestazione (una per estate).
Legalmente protetta. RETTILE5- Camoscio appenninico (Rupicapra pyrenaica ornata): si differenzia dalla specie alpina Rupicaprarupicapra (geneticamente è in realtà simile alla specie francese) perché ha le corna più lunghe, una fascia sugli occhi tipo mascherina, una macchia chiara sulla gola e una fascia bruna sul collo. È stato sull'orlo dell'estinzione, ad oggi conta più di 2000 esemplari grazie al Decreto regio del 1913. Minaccia: scarsa -> variabilità genetica; frammentazione delle popolazioni; fenomeni di sovrappopolazione. MAMMIFERO6- Cercare un'altra spp endemica -> ALLOCTONE spp aliene, introdotti dall'uomo (volontaria o involontariamente) in un'areale di distribuzione diverso dall'originale (non solo la spp o la sotto spp in sé ma anche parti di esse come i gameti, le uova, le spore, il seme etc. qualunque cosa in grado di sopravvivere e riprodursi). -> ALLOCTONE INVASIVE spp alloctone che
minacciano la biodiversità (le spp autoctone), la salute dell'uomo o il livello socio-economico di un luogo.
CANALI D'INTRODUZIONE: fuga accidentale; introduzione accidentale; introduzione intenzionale.
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Rettili: 4 / 57 spp sono endemiche (circa il 7%); > 10% ALLOCTONE.
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Tartaruga palustre americana (Trachemys scripta): la sua presenza incide negativamente sulla nostra testuggine europea (Emys orbicularis), giachhè compete sia per i siti di nidificazione sia per l'alimentazione. Inoltre è vettore di batteri e può provocare danni alla salute umana. È stata vietata la sua introduzione nell'UE.
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ANFIBI: 18 / 45 spp sono endemiche (circa il 40%); 7% ALLOCTONE. Classe meno rappresentata.
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Rana toro (Lithobates catesbeianus): è stata la specie alloctona per eccellenza, introdotta per scopi alimentari e commerciali ma ad oggi è in regresso.
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Platanna (Xenopo liscio): anuro africano altamente invasivo, nuclei vitali
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pochi e localizzati nella Sicilia occidentale.
3. Pesci: 22 / 48 sono endemiche; 38 ALLOCTONE (13 ampiamente distribuite e naturalizzate). ±50%
a. Pesce siluro (Silurus glanis): introdotto nei corsi d'acqua dell'Italia settentrionale, minaccia le specie autoctone perché è un carnivoro opportunista, ha portato ad una forte contrazione di numerose specie. Molte spp autoctone sono a rischio estinzione per via delle alloctone, anche a causa dell'inquinamento genetico in aumento.
4. Crostacei
a. Gambero rosso della Louisiana (Procambarus clarkii): introdotto per acquacoltura, la fuga di alcuni esemplari ha permesso la sua rapida distribuzione, al momento è diffuso in gran parte delle regioni centro-settentrionali ma è arrivato fino in Sicilia e Sardegna. Compete con il gambero di fiume autoctono (Austropotamobius pallipes). È una gran capacità di diffusione, elevata resistenza a malattie e parassiti, comportamento alimentare generalista e
opportunista, elevata fecondità e resistenza a condizioni ambientali sfavorevoli.
5. Uccelli: ce ne sono circa 484 in Italia, e 16 sono ALLOCTONE.
6. Mammiferi: circa 15 spp ALLOCTONE. Impatto negativo sugli ecosistemi continentali e/o insulari per via dell'alterazione degli habitat provocata per alimentazione o scavo (nutria, ondatra, coniglio selvatico); per predazione (visone americano, ratti, cane procione) o per competizione (scoiattolo grigio).
a. Scoiattolo grigio (Sciurus carolinensis): sta determinando la scomparsa dello scoiattolo rosso autoctono.
b. Ratti (Rattus rattus): predazione massiccia in ecosistemi palustri e minaccia dell'estinzione di specie ornitiche insulari.
c. Coniglio selvatico: impatto sulla vegetazione di alcuni areali.
d. Visone americano (Neogale vison): principale minaccia per il visone europeo (Mustela mustela) e competizione per lontra (Lutra lutra) e predatorio per organismi acquatici nel suo areale.
e. Nutria (Myocastor coypus): scava profonde
Gallerie e può predare nidi di fauna avicola.
IMPORTANTE! Spp vegetali INVASIVE come il panace di Mantegazzi (Heracleum mantegazzianum) e l'ambrosia (Ambrosia artemisiifolia) causano allergie e problemi cutanei all'uomo. La zanzara tigre (Aedes albopictus) è veicolo di > 22 arbovirus (introdotta con il commercio di pneumatici usati).
BIOINDICATORI spp animale o suoi prodotti che forniscono indicazioni sullo stato dell'ambiente in cui si trovano. Vere e proprie sentinelle ambientali. Molte spp possono accumulare nei loro tessuti o nei loro prodotti sostanze tossiche (bioaccumulo) che possono accumularsi lungo la catena trofica (biomagnificazione).
Sostanze chimiche studiate nei bioindicatori: metalli pesanti; pesticidi; idrocarburi policiclici aromatici (IPA); radionuclidi (cesio 137).
- Granchio di fiume (Patamon fluvialis): bioindicatore della qualità nella costa dei trabocchi (Chieti).
- Lontra eurasiatica (Lutra lutra): bioindicatore livelli di
- Gemmazione
- Gemmulazione
GREGARISMO per alcuni è costante per altri si da solo in determinati momenti della vita.
Bisogna ricordare che ci sono aspetti da considerare quando si studiano i gruppi. In parole povere "fanno gruppo".
- Interazioni sociali: fondamentali e variabili in un gruppo, dipendono molto dalla specie. Solitamente la presenza di conspecifici rende gli animali più calmi grazie alla sicurezza fornita dal gruppo. Esempi: interazioni sessuali come nelle zebre dove gli stalloni vengono accettati solo nei periodi riproduttivi nel gruppo delle femmine; relazioni familiari a lungo termine come il branco matriarcale degli elefanti o nei delfini; gruppi formati da individui che escono per dispersione da un gruppo familiare, come i leoni o gli elefanti marini.
- Efficienza locomotoria: possibilità di maggiori spostamenti con guadagno globale per tutti gli individui, molto visibile nei pesci o negli stormi migratori di uccelli dove la
La forma a V garantisce una riduzione della resistenza indotta utilizzando vortici ascensionali con conseguente diminuzione del consumo d'energia.
Maggior quantità di cibo: giacché gli animali in gruppo possono formare vere e proprie squadre di ricerca per il cibo trasmettendo le informazioni al resto della colonia (esempio: le api fanno delle danze e le formiche lanciano segnali chimici). Inoltre si possono massimizzare le energie con la caccia in branco, come succede nei lupi o nei leoni ma anche in animali acquatici come i delfini.
Capacità anti predatorie: un esemplare ha minor possibilità di essere predato in branco rispetto a sé vive da solo (a parità di condizioni fisiche); inoltre il branco funziona come una sola mente, ecco perché i predatori devono prima tentare di isolare un individuo dal branco per poterlo attaccare (es: bufali o impala). Alcune specie hanno delle vere e proprie sentinelle per avvisare il resto del branco.
dell'avvicinarsi di un predatore (es:suricata africane o nelle stesse api). CURE PARENTALI insieme dei comportamenti messi in atto da uno o entrambi i genitori. Possono essere diretti (incubazione; trasporto; cura dei piccoli; alimentazione) o indiretti (protezione territorio; esercizio della dominanza; condizioni fisiche ideali; cura delle femmine). Ricordiamo che: mammiferi il 90% delle cure parentali sono materne; il 10% biparentali e MAI solopaterne. Uccelli: il 90% sono biparentali; l'8% materne e il 2% paterne. Pesci: quasi del tutto assenti, solo il 20% le pratica (50% solo paterne; 30% materne; 20% biparentali). Esistono cure parentali deviate come: Sibicidio: uccisione da parte di un piccolo di uno o più fratelli, con intervenzione o meno dei genitori. Può essere obbligato o facoltativo. Esempi: Airone guarda buoi (Bubulcus bis): depone 3 uova, il 3° si schiude generalmente in ritardo e se il cibo scarseggia questo verràucciso dai fratelli inquanto di costituzione più fragile. Facoltativo.
Sula (sula granti): depone 2 uova, il pulcino che esce prima butta giù dal nido l'altro. Obbligato.
Iena maculata (Crocuta crocuta): vige una forte gerarchia, i branchi sono matriarcali e i piccoli fin dalla nascita instaurano rapporti di "forza" attraverso giochi violenti dove a volte può capitare che dei cuccioli subiscano lesioni mortali. Facoltativo (secondo me è più corretto dire accidentale).
Api (Apes mellifera): quando è tempo di scegliere una nuova regina una parte delle uova fertili viene isolata dalle operaie e messa in celle in cui saranno alimentate con la pappa reale, la prima che si schiude cerca attivamente le altre e le elimina. Se si schiudono più uova contemporaneamente, le "nuove regine" combatteranno finché non ne sarà rimasta solo una. Obbligato.