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Parassitismo (forma di simbiosi)

Alcune specie di pseudoscorpioni, artropodi simili agli scorpioni ma di dimensioni più piccole e privi dell'aculeo velenifero caudale, utilizzano gli insetti della famiglia deiceramici come mezzo per essere trasportati e potersi diffondere in nuovi ambienti.

Il parassitismo è una forma di simbiosi in cui una specie trae vantaggio da un'altra specie creandogli un danno. La specie che trae vantaggio da questo tipo di relazione è detta parassita, mentre la specie che viene danneggiata è detta ospite.

Le malattie parassitarie possono colpire sia l'uomo che gli animali. Tra le malattie parassitarie che colpiscono l'uomo possiamo ricordare la peste bubbonica, il tifo, la malaria, la febbre gialla, la febbre del nido occidentale. In campo zootecnico il controllo della parassitosi è di fondamentale importanza, soprattutto negli allevamenti intensivi, dove le malattie parassitarie possono facilmente diffondersi.

diffondersi andando a condizionare la resa. I parassiti non hanno alcun interesse ad uccidere il proprio ospite, anche perché se l'ospite muore, muoiono anche i parassiti al suo interno. Esistono due categorie di parassiti: - i parassiti interni, che esplicano la loro azione all'interno del corpo; - i parassiti esterni, che invece agiscono attraverso la cute. Via di penetrazione I parassiti interni possono penetrare nell'organismo attraverso: 1. Via digerente mediante il cibo e l'acqua, in cui i parassiti si trovano sotto forma di uova, oocisti (coccidi) o cisti. Alcune malattie parassitarie nell'uomo, come ad esempio l'Anisakiasi, la toxoplasmosi e le infestazioni da tenia, sono di origine alimentare. 2. Via respiratoria. Ad esempio, la mosca Oestrus ovis, spruzza le proprie uova nelle cavità nasali della pecora, nelle quali le larve si sviluppano. 3. Via congiuntivale. Ad esempio, il Trypanosoma cruzii, agente eziologico del morbo di Chagas nell'uomo.

è in grado di penetrare nell'organismo, oltre che attraverso la puntura della cimiceematofaga vetrice, anche attraverso le feci che vengono rilasciate durante la puntura intorno allazona perioculare della vittima.

4. Via genito-urinaria. Ad esempio, il Tripanosoma equiperdm, agente eziologico del morbo coitalemaligno del cavallo, si trasmette mediante il coito.

5. Via transplacentare. Ad esempio, toxoplasma gondii e toxocara canis passano nei feti durante lagravidanza.

6. Via anale

Una volta nell'organismo ospite, i parassiti possono migrare da un apparato ad un altro seguendomireazioni fisiologiche o erratiche (si vengono a ritrovare in tessuti dove non dovrebbero essere presenti).

Alcuni parassiti (es trichinella, toxoplasma, anisakis) escono dall'organismo ospite soltanto alla sua morte,altri espellono uova, cisti e proglottidi attraverso l'apparato digerente dell'ospite, altri ancora vengonoespulsi con gli invogli fetali, con le urine o per via nasale.

alcuni invece (es plasmodio della malaria) colonizzano il sangue in modo tale che quando una zanzara pungerà l'animale succhiandone il sangue infetto, questo potrà venire a contatto con il sangue di un'esemplare sano. Azioni esplicate dal parassita Le principali azioni che vengono esplicate dal parassita sono: 1. Traumatica: Alcuni parassiti, aderendo alla cute o alle mucose interne, possono causare lesioni che determinano una riduzione della funzionalità del tessuto stesso. 2. Sottrattiva: Alcuni parassiti si nutrono di sangue (es ancilostomi del cane), linfa o chimo (tenie). 3. Irritativa: le lesioni interne ed esterne provocate dal parassita favoriscono la comparsa di fenomeni infiammatori. In alcuni casi gli animali colpiti possono sviluppare un'intensa reazione infiammatoria se sensibili ad alcuni antigeni del parassita, come accade ad esempio nella dermatite allergica da pulci nel cane. 4. Meccanica: alcuni parassiti, ad esempio gli ascaridi nel cane, in

Casi gravi possono ostruire completamente il lume intestinale dell'animale ospitante.

Tossica: alcune zecche possono causare la cosiddetta paralisi da zecche attraverso l'azione di sostanze tossiche che colpiscono il sistema nervoso.

Vettrice: Alcuni parassiti con la puntura o la suzione possono veicolare batteri e virus. Ad esempio, la West Nile disease viene trasmessa ad animali e uomini attraverso la puntura di zanzara.

Foresia

La foresia è una forma particolare di simbiosi nella quale una specie, detta foronte, si attacca alla superficie corporea di un'altra specie per essere trasportata, senza recare danno a quest'ultima. Questo tipo di rapporto in genere coinvolge specie sessili o che hanno una scarsa capacità locomotoria e consente loro di diffondersi in maniera più rapida in un nuovo territorio.

Esempi:

  • Ceroptera rufitarsis è uno scarabeo che si fa trasportare da alcuni coleotteri coprofagi.
  • Gli acari si fanno trasportare da

artropodi. La foresia avviene anche durante forme di parassitismo:

  • Acari ematofagi possono essere trasportati dagli uccelli migratori.
  • I virus e i batteri possono essere trasportati da insetti (es West Nile disease) o uccelli (es influenza aviaria).

Predazione

Numerose specie nel momento in cui si trovano di fronte ad un predatore mettono in atto dei veri e propri comportamenti anti-predatori. Tra questi possiamo ricordare:

  1. Mobbing
  2. Per mobbing si intende insieme dei comportamenti aggressivi assunti da talune prede nei confronti di un predatore per intimorirlo e dissuaderlo dall'attacco. Il mobbing è una strategia antipredatoria tipica, ma non esclusiva, degli animali che vivono in gruppo; è molto utilizzata dagli uccelli (gabbiani, corvidi in alcuni passeriformi), ma è presente anche in specie come i suricati che, oltre ad utilizzare una tecnica anti-predatoria basata su un sistema di sentinelle, si uniscono in gruppo quando si trovano davanti a potenziali predatori.

O come i bufali Cafri, che solitamente caricano ingruppo i leoni che tentano di cacciarli.

Difese chimiche

Alcune specie utilizzano vere e proprie armi chimiche per evitare di essere predate.

Questo fa sì che in futuro l'eventuale predatore eviti di attaccare nuovamente un'esemplareappartenente a quella specie.

Lo skunk nordamericano e la puzzola europea possiedono ghiandoleperianali simili a quelle presenti nel cane, che producono una secrezioneoleosa con un odore simile a quello di un uovo marcio. In genere, questesostanze sgradevoli vengono utilizzate contro i predatori solo in casiestremi. Più comunemente queste secrezioni vengono utilizzate permarcare il territorio e vengono emesse durante la presenza di stressors divaria natura.

Dal punto di vista chimico è possibile distinguere due gruppi di animali: quelli che produconosostanze tossiche utilizzando le proprie capacità metaboliche e quelle che le accumulano nel lorocorpo a partire dal cibo.

del quale si nutrono. Le specie appartenenti alla famiglia dei Dendrobati tropicali, piccole rane fortemente colorate presenti nelle regioni equatoriali, producono composti chimici tossici che si accumulano a livello cutaneo (sul dorso generalmente). Tra queste troviamo il dendrobate dorato, che pur essendo lungo pochi centimetri, può produrre abbastanza veleno da uccidere 10 persone. L'origine di questo composto chimico non è ancora del tutto chiara, ma si è visto che la rana acquisisce il suo potere tossico solamente dopo aver mangiato insetti velenosi.

La salamandra pezzata è innocua per l'uomo, ma è in grado di produrre un muco che tiene lontani gli eventuali predatori.

Numerose specie di rospi, tra cui il comune rospo europeo, producono la bufotossina, un veleno secreto dalle ghiandole cutanee in grado di agire selettivamente sul cuore.

La farfalla monarca in fase larvale si nutre di piante contenenti composti tossici per molti animali che vanno ad

accumularsi nel corpo della farfalla nascente. Gli uccelli che aggrediscono un’esemplare di farfalla monarca la rifiutano subito o la sputano a causa del sapore. In questo modo i singoli uccelli riconoscono come non commestibile questa specie, per cui evitano di attaccare altri esemplari.

3. Stotting

Lo stotting è un comportamento attribuito ad alcuni quadrupedi che consiste nel camminare sollevando in aria tutte e quattro le zampe contemporaneamente. In molti casi questo strano comportamento si tratta di un segnale rivolto ai possibili predatori con l'intento di mettere in mostra le proprie abilità fisiche e buona salute, così da scoraggiare l'attacco. Questo comportamento si osserva in diverse specie di antilopi africane, tra le quali l'impala.

4. Atteggiamento deterrente

Gli atteggiamenti deterrenti comprendono tutti quei comportamenti minacciosi che le predemettono in atto in presenza di un predatore. Le lucertole del genere Phrynosoma oltre al mimetismo,

La difesa degli animali

Gli animali hanno unatecnica di difesa del tutto particolare che consiste nello spaventarei predatori spruzzandogli contro il sangue. Ciò è possibile a causa dell'aumento della pressione sanguigna a livello dei vasi di che sitrovano intorno agli occhi.

Alcuni animali, nel momento in cui un predatore si avvicina, fingono di essere morti sdraiandosi su un fianco o con il ventre all'aria e rimanendo perfettamente immobili. Appena possibile si alzano e tentano di fuggire velocemente. Questa tecnica è utilizzata dagli opossum, dai serpenti a naso di porcello, dal pesce neon, dal rospo comune, da alcuni camaleonti e da molte specie di insetti.

Alcuni animali per difendersi utilizzano dei suoni. Il serpente a sonagli, ad esempio, quando avvistano un predatore producono il tipico suono per avvisare della loro presenza.

Molte specie quando vengono minacciate si inarcano aumentando di volume, mostrando zampe, zanne o chele. Questo comportamento si osserva, ad esempio, nel clamidosauro.

rata. Ad esempio, alcuni animali possono avere un colore simile a quello dell'ambiente circostante, come ad esempio il camaleonte che si mimetizza tra le foglie degli alberi. Altri animali possono avere una forma del corpo che li aiuta a confondersi con l'ambiente, come ad esempio il pesce ago che ha un corpo sottile e allungato che lo rende simile a un ramo. Il mimetismo criptico è una strategia di difesa molto efficace, in quanto rende difficile per i predatori individuare la preda. - Mimetismo fanerico Il mimetismo fanerico consiste nella capacità dell'organismo di apparire diverso da quello che è in realtà. Questo tipo di mimetismo è spesso utilizzato dagli animali per spaventare i predatori o per avvertire di essere velenosi o pericolosi. Un esempio di mimetismo fanerico è quello del serpente corallo, che ha un colore vivace e strisce che lo rendono simile a un serpente velenoso, anche se in realtà non lo è. Allo stesso modo, il clamidosauro australiano utilizza il suo collare eretto per sembrare più grande e minaccioso quando si sente minacciato. Il mimetismo e l'aposematismo sono strategie di sopravvivenza molto importanti per gli animali, in quanto permettono loro di evitare i predatori o di avvertire di essere pericolosi. Queste caratteristiche sono il risultato di un'evoluzione che ha permesso agli animali di adattarsi all'ambiente in cui vivono e di sopravvivere nel corso del tempo.
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A.A. 2021-2022
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SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher pinklucix777 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Arbuatti Alessio.