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Caratteristiche dei bivalvi

Conchiglia ripartita in 2 valve incardinate in una cerniera che un legamento proteico tende ad aprire spontaneamente (Azione contrastata dai muscoli adduttori: hanno contrazione tetanica fisiologica!)

Piede a forma di scure modificato con funzione almeno in origine fossoria.

Radula e capo assenti, sacco dei visceri e mantello presenti.

Filtratori specializzati di particellato sospeso (Suspension feeders).

Variabilità morfologica in Bivalvia:

  1. Perforatori (per divaricazione)
  2. Epibentonici sessili, cemento (ostriche)
  3. Epibentonici vagili (pettini)
  4. Fossori a sifoni uniti
  5. Fossori a sifoni separati
  6. Fossori con conchiglia ad astuccio
  7. Epibentonici parzialmente affondati
  8. Epibentonici sessili, bisso (mitili)
  9. Perforatori con valve specializzate in apparato perforante (teredini)

Conchiglia: I bivalvi sono in genere compressi lateralmente e le 2 valve della conchiglia sono tenute insieme dorsalmente da un legamento a cerniera che consente la loro apertura ventrale. I muscoli

adduttori, contraendosi, determinano la chiusura della valve, lavorando in modo antagonistico con il legamento a cerniera che invece ne determina l'apertura. Sopra il legamento si trova l'umbone: Parte più vecchia della conchiglia. La conchiglia svolge essenzialmente una funzione protettiva, anche se in alcuni gruppi può specializzarsi:

  • Pettini di mare: Le valve sono utilizzate per la locomozione: battendole insieme l'acqua nella cavità del mantello viene espulsa a getto, determinando un movimento a scatti.
  • Teredini: Le valve, piccole, sono dotate di dentelli microscopici che consentono a questi organismi di perforare il legno.
  • Datteri di mare: Perforano le rocce calcaree, grazie a secrezioni acide.

Specie protetta (non mangiateli!), tutelata dal 1998 in Italia e dal 2006 in tutta la Comunità Europea.

L'unico modo per pescarli era distruggere la roccia, con martellate o addirittura esplosivi. Inoltre la crescita è estremamente lenta: lunghezza di 5 cm, necessari da 15 ai 35 anni.

Corpo e Mantello

La massa viscerale è sospesa lungo la linea dorsale. Il piede muscolare è ubicato anteriormente in posizione ventrale. Le branchie pendono verso il basso da entrambi i lati della massa viscerale e sono coperte dal mantello. I bordi posteriori dei ripiegamenti del mantello formano le aperture dette Sifoni:

  • Ventrale Inalante
  • Dorsale Esalante

In alcune specie fossorie i sifoni muscolari sono particolarmente lunghi. Il movimento delle ciglia delle branchie e della cavità palleale determinano il movimento dell'acqua: L'espulsione di acqua filtrata determina il richiamo di nuova acqua dall'esterno.

Branchie

Lo scambio di gas si compie attraverso mantello e branchie. Le branchie sono altamente modificate per la filtrazione. Sono derivate dai primitivi ctenidi.

(Nome branchia dei Molluschi tipica forma di un doppio pettine: un asse centrale da cui si partono due serie di filamenti ricoperti da epitelio ciliato) per allungamento dei filamenti su ogni lato dell'asse centrale. I filamenti ctenidiali assumono la forma di W, dal momento che si ripiegano verso l'asse centrale. I filamenti affiancati sono connessi da giunzioni ciliari o fusione di tessuto, formando così lamelle che presentano all'interno molti tubi verticali.

In questo modo, l'acqua entra nel sifone inalante, sospinta dall'azione delle ciglia, poi passa nei tubi attraverso i pori tra i filamenti delle lamelle, procede dorsalmente in una camera comune soprabranchiale e, quindi, fuoriesce all'esterno attraverso l'apertura esalante.

Alimentazione e digestione

I bivalvi sono per la maggior parte sospensivori. La corrente respiratoria porta sia ossigeno sia particelle alimentari alle branchie. I palpi labiali e le cellule ghiandolari delle branchie

secernono muco che imprigiona le particelle presenti nell'acqua. I tratti ciliari trasportano il muco con le particelle alimentari inglobate verso la bocca.

Nello stomaco, muco e particelle alimentari vengono mantenute in rotazione dall'azione di un'asta gelatinosa chiamata stilo cristallino. Questo ruotando miscela il materiale alimentare e sfaldando libera enzimi digestivi che compiono la digestione extracellulare.

Le pareti ciliari dello stomaco indirizzano le particelle alimentari utili verso la ghiandola digestiva per la digestione intracellulare.

Dreissena polymorpha (Cozza zebra) Specie originaria del Mar Caspio introdotta di recente in Nord America con effetti biologici potenzialmente disastrosi.

I primi individui furono probabilmente raccolti come veliger nelle acque di zavorra da una petroliera europea e vennero riversati nei grandi laghi USA a partire dal 1990.

Si attaccano a qualsiasi substrato sommerso e si nutrono filtrando fitoplancton.

Si moltiplicano rapidamente e in

gran numero. Intasa le condutture e le prese d'acqua potabile e industriale e ha un impatto devastante sugli ecosistemi. Necessari milioni di dollari per controllare la diffusione della specie.

Tridacna gigas

La tridacna gigante ricava gran parte del proprio nutrimento dalla fotosintesi di alghe simbionti (zooxantelle) che vivono nel tessuto del mantello. Le teredini, che si nutrono di particelle di legno, procurate per mezzo di una continua azione di scavo, alloggiano batteri simbionti in grado di produrre cellulasi necessaria a digerire il legno.

Locomozione e infossamento

La maggior parte dei bivalvi si muove estendendo il piede muscolare attraverso l'apertura tra le 2 valve. Il sangue pompato nel piede lo rende turgido; in questo modo può ancorarsi nel substrato e permettere l'infossamento grazie alla contrazione dei muscoli longitudinali che, accorciando il piede, trascinano l'animale nei sedimenti.

Oltre che per scavare, il piede è utilizzato anche per

adatto per completare il loro ciclo di vita. Ad esempio, le larve di alcune specie di bivalvi possono attaccarsi alla pelle o alle branchie di pesci di passaggio e vivere come parassiti per un certo periodo di tempo prima di trasformarsi in adulti. Questo adattamento è particolarmente comune nelle specie di bivalvi d'acqua dolce. I bivalvi sessili, come le cozze, hanno un piede ridotto poiché non hanno bisogno di spostarsi attivamente. Al contrario, i bivalvi che vivono in ambienti marini aperti, come le vongole, possono avere un piede più sviluppato per scavare nel sedimento e spostarsi. I bivalvi hanno anche organi di senso specializzati chiamati pecten. Questi organi si trovano lungo il margine del pallio e sono dotati di ocelli e tentacoli che hanno funzione tattile e chemio-recettiva. I pecten, noti anche come pettini di mare, consentono ai bivalvi di percepire il loro ambiente circostante e di reagire a stimoli esterni. Per quanto riguarda la riproduzione, i bivalvi hanno sessi separati e la fecondazione avviene generalmente in modo esterno. Nelle specie marine, lo sviluppo delle larve è indiretto e passa attraverso diverse forme larvali che sono in grado di nuotare liberamente nell'acqua. Alcune di queste forme larvali includono la trocofora, il veliger e il pediveliger. Nelle specie di bivalvi d'acqua dolce, invece, la fecondazione avviene internamente e alcune delle branchie fungono da camere incubatrici per le uova fecondate. Le larve si sviluppano in una forma specializzata di veliger chiamata glochidium. Queste larve vengono rilasciate nell'acqua e, se entrano in contatto con un pesce di passaggio, si attaccano alla sua pelle o alle sue branchie. Le larve di glochidium vivono come parassiti sul pesce per un periodo di tempo che può variare da 20 a 70 giorni, prima di scendere sul fondo e trasformarsi in adulti sessili. In conclusione, i bivalvi sono una classe di molluschi che includono una vasta gamma di specie, ognuna con adattamenti specifici per sopravvivere e riprodursi nel proprio ambiente. La loro capacità di adattarsi a diversi habitat e di sfruttare strategie riproduttive diverse li rende un gruppo di organismi molto interessante da studiare.

facilmente. Lampsilis ovata Il bordo del mantello della femmina di (Specie endemica del Nord America orientale) imita un piccolo ciprinide, completo di occhio. Quando un pesce persico si avvicina per catturarlo, viene infestato dal glochidi.

Pinna nobilis Il più grande bivalve del Mediterraneo (Specie endemica) Comunemente nota come nacchera, pinna comune, cozzapenna o stura. Può raggiungere 1 metro di lunghezza. La sua raccolta è vietata. In ogni caso, pur essendo edule, trattandosi di un mollusco filtratore, è estremamente rischioso mangiarlo in quanto accumula assorbendoli dal mare grandi quantità di inquinanti e patogeni. Per questo motivo è stato utilizzato come indicatore dell'inquinamento marino (anche nucleare presso la Maddalena).

Classe CEPHALOPODA Dal greco kephale = testa e podos = piede deriva dal fatto che capo e piede divengono indistinguibili, già nel corso dello sviluppo embrionale. I cefalopodi sono un clade strutturalmente complesso,

non solo tra i molluschi ma, per alcuni aspetti, tra tutti gli invertebrati.

Attorno alla bocca possiedono tentacoli e braccia che derivano da una specializzazione del margine anteriore del piede. Questo prende anche la forma di imbuto per espellere l'acqua dal mantello.

Sono tutti marini, predatori attivi.

Comprendono:

  • Calamari
  • Polpi
  • Nautili
  • Seppie

Le prede sono localizzate per mezzo di occhi particolarmente sviluppati, capaci di formare un'immagine.

Le prede sono catturate con le appendici derivate dalla trasformazione del piede, le braccia e i tentacoli.

La superficie interna di ogni braccio è appiattita e dotata di ventose muscolari.

Calamari e seppie possiedono 8 braccia e 2 tentacoli (decapodi), mentre gli ottopodi sono privi dei tentacoli.

Nautilus invece dispone di circa 90 tentacoli ma senza ventose.

La bocca, circondata dall'anello di appendici, è provvista di un paio di grosse mascelle, dorsale e ventrale, che formano un becco massiccio.

Conchiglia

Le conchiglie

Le conchiglie primitive (dal Cambriano) erano lunghe e coniche, altre erano spiralate (come nell'attuale Nautilus), l'unico rappresentante oggi vivente dei nautiloidi, un tempo molto diversificato. I cefalopodi senza conchiglia o con conchiglia interna (seppie e calamari) si sono probabilmente evoluti da antenati con conchiglie diritta. Le conchiglie primitive, pur molto pesanti, potevano galleggiare grazie alla presenza di camere contenenti gas, come in Nautilus.

I primi cefalopodi (Cambriano, 570 milioni di anni fa) erano dotati di conchiglia non avvolta, poi avvolgimento planispirale come nelle ammoniti (estinte) e nei nautili attuali. Diversamente dai gasteropodi, la conchiglia dei cefalopodi è divisa in camere dalla presenza di setti. Il corpo dell'animale occupa soltanto l'ultima camera. Crescendo, l'animale si sposta in avanti secernendo un nuovo setto. Le camere sono connesse tra loro da tessuto vivente detto sifone, che si prolunga dalla massa dei visceri. Le seppie hanno una

piccola conchiglia, spiralata o ricurva, interamente avvolta nel mantello. Nei calamari la conchiglia è quasi scomparsa: vi è la presenza di una sottile lamina cornea (penna) racchiusa nel mantello. In Octopus la conchiglia è del tutto assente.

Assetto dell'acqua: Assicurato dal dosaggio del gas (per lo più azoto) oppure acqua nelle camere della conchiglia (ammon

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Publisher
A.A. 2019-2020
21 pagine
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SSD Scienze biologiche BIO/05 Zoologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GM312 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Zoologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi dell' Insubria o del prof Martinoli Adriano.