Zoccolo
Lo zoccolo è una struttura di natura cornea che riveste le strutture del piede, proteggendole da traumi
esterni, a forma di tronco di cono tagliato obliquamente, igroscopica (assorbe umidità ed emette acqua),
isolante. Caratteristico dei mammiferi ungulati che hanno ridotto il numero delle loro dita e camminano
sulle punta delle dita rimanenti, simile sia nei perissodattili che negli artiodattili.
È costituito macroscopicamente da:
faccia soleare (suola);
- faccia parietale (parete);
- margine soleare;
- margine coronale;
- periople o benda perioplica: lungo il margine
- coronale;
linea della punta: prossimo-distale, divide la
- parete a metà;
linea del tallone.
-
Parete
La parete dello zoccolo (o muraglia) è una lamina cornea a forma semilunare di notevole spessore,
compresa tra margine soleare e margine coronale e presenta un caratteristico angolo di inclinazione linea
della punta – margine soleare (45° arto toracico, 55-60° arto pelvico); la faccia assiale è verticale al terreno
mentre la faccia abassiale è leggermente obliqua. Presenta inoltre delle caratteristiche striature:
striature longitudinali (tubi cornei);
- striature trasversali (cerchiature).
-
Vi si può studiare: una faccia esterna, convessa trasversalmente e finemente striata in senso prossimo-
distale, in ragione della sua costituzione tubulare, con pigmentazione che varia a seconda della razza e del
tipo di mantello; una faccia interna concava e sollevata in numerosissime lamine (circa 600), con
orientamento prossimo-distale, ciascuna di esse porta delle sottili creste che presentano la massima altezza
in prossimità della loro porzione media. Oltre queste lamine, ve ne possono essere altre, con orientamento
più irregolare, di minore dimensione e frammiste alle principali.
La parete dello zoccolo è corrispondente alla subunghia
dell’artiglio e dell’unghia ed è suddivisibile in regioni, i
cui limiti non sono sempre ben definiti; medio-
lateralmente:
punta (area centrale impari, occupante un
- tredicesimo della lunghezza totale);
mammella (regione pari, un tredicesimo);
- quarto (regione pari, tre tredicesimi);
- tallone (regione pari, un tredicesimo);
- barra (puntello, regione pari, un tredicesimo).
-
Lo spessore della parete è maggiore sulla punta e si
assottiglia verso le barre (5 mm); l’accrescimento dello
zoccolo è di 1 cm/anno.
Infine la parete presenta dorsalmente ed internamente
due solchi cribrosi:
solco limbico, più dorsalmente, internamente al periople;
- solco coronale, più ventralmente, internamente al margine coronale.
-
Nei fori di questi solchi cribrosi penetrano le papille dermiche e gli strati profondi dell’epidermide, cosicché
si formano i tubi cornei.
Il margine plantare è libero e continua all’interno con la suola, costituendo il limite tra le due parti, in
quanto rappresentato da uno strato corneo di colore biancastro, la linea bianca.
La parete è costituita da diversi strati:
vernice: esterna; scompare progressivamente con la crescita;
- strato medio;
- cherafilla: (porzione chiara) interna; costituita da lamelle dermiche primarie (600) che a loro volta
- formano le lamelle dermiche secondarie; internamente è presente la podofilla (porzione scura).
Suola
La suola dello zoccolo costituisce gran parte della superficie planare, è leggermente concava (maggiormente
nell’arto pelvico) e presenta il versante interno cribroso per l’inserzione delle papille cornee e la formazione
dei tubi cornei; medialmente si trova il cuneo corneo, di forma piramidale con base caudale, che presenta
dei solchi caratteristici:
solco cuneale centrale: impari, mediale; all’estremità del solco vi è la spina del cuneo corneo, che
- presenta ghiandole sudoripare (ghiandole ecrine);
solchi paraconali: pari, laterali.
-
Lo spessore della suola è maggiore lateralmente.
Vi si possono studiare una faccia superiore, una inferiore ed i margini esterno ed interno. La faccia
superiore o interna appare cribrosa, in quanto riceve i villi del cheratogeno; la faccia inferiore o esterna è
concava e meno pigmentata delle restanti parti dello zoccolo. Dei margini, l’esterno è connesso mediante la
linea bianca alla parete, l’interno (a forma di V aperta caudalmente) continua nella lamina del fettone. La
suola posteriormente va ad immettersi negli angoli d’inflessione della parete, con due prolungamenti
indicati come corni.
Benda perioplica
La benda perioplica o benda coronaria è una sottile lamina
cornea che riveste esternamente la parete, corrispondendo
all’epinichio dell’unghia. Come questo, in gran parte si usura
e ne persiste una bendarella, che corre lungo il margine
coronale, ed una porzione che riveste i bulbi del fettone.
Fettone
Il fettone o forchetta o corpo piramidale ha forma di
piramide quadrandolare a base posteriore. Completa
posteriormente la superficie inferiore dello zoccolo,
colmando lo spazio libero tra la suola e le barre. In esso si
distinguono una base e quattro superfici, di cui due
corrispondono alla porzione che da ciascun lato stabilisce
intimi rapporti con le barre e la suola (evidenziabili solo sul
fettone isolato, mediante macerazione), le altre due costituiscono le facce superiore ed inferiore.
La base porta due rilievi, bulbi del fettone o glomi, separati da una piccola doccia; a queste formazione
aderiscono le parti posteriori del periople. La faccia superiore o interna è modellata sulla superficie inferiore
del cuscinetto plantare e porta posteriormente un’escavazione triangolare, suddivisa in due docce da un
rilievo mediano, chiamato fissa o ferma fettone; essa è inoltre costellata di minuscoli fori, che accolgono i
villi del tessuto vellutato del cuscinetto plantare. La faccia inferiore ripete in senso inverso la forma della
faccia superiore, per cui vi si distinguono una profonda doccia, la lacuna centrale, innanzi alla quale si trova
una zona convessa a forma di cuneo, il corpo del fettone, che si spinge in avanti e termina a punta. Le
porzioni convesse che delimitano da ciascun lato la lacuna centrale costituiscono i rami del fettone. Tra le
facce laterali del fettone e le corrispondenti barre, infine, viene a delimitarsi da ciascun lato una doccia
indicata come lacuna laterale.
Strutture interne
Ossa: falange distale, intera;
o osso navicolare;
o falange intermedia, porzione distale.
o
Articolazioni:
interfalangea distale.
o
Tendini: estensore dorsale del dito (arto
o toracico), estensore lungo del dito
(arto pelvico): terminazione sul
processo estensorio;
flessore profondo del dito:
o terminazione sulla linea semilunare.
Cartilagini ungueali (cartilagini alari): sono
delle lamine di forma irregolare ancorate,
anteriormente, ai legamenti collaterali
dell’articolazione interfalangea distale,
mentre, posteriormente, sono libere e
connesse al cuscinetto plantare, nei cui
confronti si comportano come bracci
oscillanti.
Cuscinetto digitale o plantare: organo fibroclastico, specializzazione della tela sottocutanea (porzione
profonda del derma); funzione di ammortizzamento grazie all’elaterio del piede (scomposizione delle
pressioni esercitate sul piede in direzione laterale, verso le cartilagini). Situato nello spazio compreso tra
il cheratogeno del fettone e la superficie volare della terza falange, esclusivo degli equini, ripete la
forma dello spazio che occupa ed ha rapporti, superiormente, con il tendine del muscolo flessore
profondo, inferiormente, con il cheratogeno del fettone e da ciascun lato con la corrispondente
cartilagine alare.
Il cuscinetto plantare si sviluppa nell’ambito del tessuto sottocutaneo e si salda successivamente al derma
sottostante. È costituito da robusti fasci di fibre connettivali ed elastiche tra loro incrociate in modo così
complesso da delimitare un intreccio a rete, nelle cui maglie sono accolti nuclei di tessuto elastico ed
adiposo. Al suo interno sono accolti anche corpi ghiandolari di tipo sudoriparo, che si portano fino alla
superficie del fettone; il loro secreto servirebbe a mantenere l’elasticità di questa struttura. Il cuscinetto
elastico concorre con il fettone nel convertire le pressioni verticali conseguenti alla deambulazione in
pressioni trasversali che saranno poi assorbite da dilatazioni della parete.
Castagnetta e sperone: sono strutture cornee vestigia delle dita rudimentali. La castagnetta si trova
sulla faccia mediale nel terzo distale dell’avambraccio nell’arto toracico e nella regione del garretto in
quello pelvico. Lo sperone ha forma conica ed è disposto sulla parte volare della regione del nodello,
ove è avvolto dai crini della barbetta.
Tutte le strutture cornee dello zoccolo risultano costituite da tubuli cornei tra loro cementati da cheratina. Il
calibro e la direzione dei tubuli varia opportunamente nelle diverse regioni in modo da offrire la massima
resistenza alle pressioni, senza limitare eccessivamente l’elasticità della struttura. Così essi decorrono
parallelamente in senso prossimo-distale nella parete e sono più sottili e radi nella linea bianca, mentre
assumono orientamenti particolari nella suola e nel fettone. Ciascun tubulo corneo ha dimensioni variabili
(da 100 a 500 µ) e consta di una sostanza corticale fatta di elementi allungati e tra loro intimamente
embricati e di un midollo centrale costituito da cellule poliedriche incompletamente cheratinizzate.
L’estremità prossimale dei tubuli è svasata e accoglie i villi del cheratogeno. La sostanza cementante i tubuli
è parimenti fornita da cellule cheratinizzate e orientate trasversalmente all’asse dei tubuli.
Strutture cheratogene (o Organo cheratogeno)
L’organo cheratogeno costituisce la parte germinativa dell’epidermide ed il derma delle varie regioni
cheratinizzate dello zoccolo. Profondamente è ancorato alle strutture più interne da una lamina di tessuto
sottocutaneo ampiamente vascolarizzata che, nei punti sovrastanti lo scheletro, è molto ricco di fasci
connettivali collageni ed elastici, i quali costituiscono nel loro insieme il reticolo processigero.
Lo zoccolo è sostanzialmente composto da tessuto epiteliale pavimentoso stratificato corneo altamente
specializzato, in quanto le cellule presentano una precisa organizzazione: il derma, distinguibile in più
lamine con diverso orientamento delle fibre, presenta delle papille cornee che si ingranano con le creste
epidermiche; se le papille sono abbastanza sviluppate la cheratinizzazione risulta molto estesa e quindi si
formano i tubi cornei, costituiti dalle papille cornee del derma e dagli strati profondi dell’epidermide. Ogni
papilla presenta:
apice centrale, da cui de
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