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ECONOMIA E SOCIETA’

Per iniziare occorre specificare cosa sia la sociologia per Weber. Già nella mia prima pagina di

Economia e società definisce cosa sia la sociologia:

la sociologia deve designare una scienza la quale si propone di intendere una virtù di un

procedimento interpretativo l’agire sociale, e quindi di spiegarlo casualmente nel suo corso e nei

suoi effetti.

Da questo assunto si deduce che la sociologia è una scienza che studia l’agire sociale.

È necessario, tuttavia, fare una precisazione in quanto Weber utilizza il termine “Verstehen”. Il

termine significa comprendere: dunque per Weber la sociologia è una scienza comprendente, una

scienza che ha l’obbiettivo di comprendere l’agire sociale. Non bisogna farsi trarre in inganno

perché comprendere troppo spesso viene confuso con il termine spiegare. Comprendere

un’azione vuol dire interpretarne il senso, ovvero, interpretare il significato dell’azione tramite gli

occhi dell’attore che la compie.

Il concetto di “senso” è centrale nella prospettiva Weberiana anche se non è mai stato chiarito

realmente. L’agire sociale, che è oggetto della sociologia, è un agire dotato di senso.

La prerogativa che sia possibile la comprensione distingue le scienze umane e sociali dalle

scienze naturali. Questo punto è fondamentale in quanto questa posizione crea una frattura

sostanziale con il pensiero che si era portato avanti dagli illuministi fino a Durkheim. Altri autori da

Comte fino a Durkheim avevano utilizzato il modello scientifico, ovvero il modello delle scienze

naturali, sostenendo che le scienze umane dovessero adattarsi a questo modello. Weber rifiuta il

modello scientifico applicato dagli illuministi poiché nelle scienze naturali i fenomeni non vengono

agiti da soggetti che attribuiscono loro un significato.

Un esempio utile per spiegare l’assunto precedente:

se una pietra cade io posso spiegarne il moto, ma non devo interrogarmi sul senso che ha il

cadere per la pietra stessa questo perché la pietra non ha coscienza. Ma se un uomo lancia una

pietra lo scienziato sociale deve comprendere il senso di quel gesto, ciò è possibile perché l’uomo

che lancia la pietra è un soggetto che agisce per dei motivi e con dei fini.

Oltre alla differenza tra scienze dell’uomo e scienze naturali esiste un’ulteriore differenziazione

all’interno delle scienze umane determinate dallo storicismo tedesco. La posizione di Weber deriva

da quella di W. Dilthey e dal suo rifiuto di utilizzare i metodi delle scienze sociali, ma si ricollega al

punto di vista di un filosofo neokantiano H. Rickert il quale sosteneva l’impossibilità di applicare la

legge naturale nella storia umana.

Tenendo conto di ciò Weber afferma che tutte le scienze sociali siano scienze comprendenti in

quanto hanno per oggetto l’agire come comportamento dotato di significato. Tuttavia, vi sono delle

differenze tra le diverse discipline scientifiche. La storia, per esempio, si occupa della singolarità

degli eventi poiché questa si occupa di comprendere eventi che si sono verificati solo una volta.

La sociologia, al contrario, è una scienza che si concentra sulla generalità, essa concepisce lo

studio di azioni sociali di uomini in quello che esse hanno di tipico, ovvero delle caratteristiche che

ricorrono in più casi. A causa di questo orientamento, la sociologia, deve estrarre da un’infinità di

comportamenti singolari le caratteristiche comuni, e produrre delle tipologie di fenomeni. La

costruzione di tipi ideali è lo strumento per eccellenza della sociologia.

La sociologia si propone innanzitutto di comprendere l’agire sociale. Ma non si limita a questo,

proprio come è stato scritto nell’assunto principale,. Essa si occupa di spiegare casualmente

l’agire.

Spiegare casualmente, per Weber, significa trovare nel passato un fenomeno che spieghi

logicamente l’azione che si sta analizzando nel presente. Significa, semplicemente, individuare la

causa.

Le scienze naturali, in linea di massima, tentano di dare spiegazioni casuali ai fenomeni che

studiano, difatti il sociologo dopo aver compreso il senso dei fenomeni che osserva fa dei passi

simili a quello dello scienziato naturale: perché anche lui cerca delle cause che spieghi l’insorgere

di questi fenomeni. Tuttavia, per Weber, non è possibile dare una spiegazione esaustiva per i

fenomeni umani in quanto vi sono una moltitudine di motivi che spinge l’individuo ad agire in un

determinato modo piuttosto che in un altro, per cui il metodo casuale non può essere definitivo.

Dunque, cosa significa spiegare casualmente? Significa, non in maniera rigorosa, rintracciare le

condizioni che si presentano ogni qual volta che il fenomeno che vogliamo studiare si verifica.

Il concetto di idealtipo e i fondamenti dell’agire sociale.

La sociologia è una scienza che si occupa dell’agire degli uomini, ma non si occupa di tutto l’agire,

bensì di una parte limitata ovvero dell’agire sociale.

Non ogni forma di agire, per Weber, è agire sociale e quindi non tutto l’agire umano può divenire

oggetto di studio per la sociologia. è sociale quell’agire che è orientato all’atteggiamento degli altri.

L’esempio che viene fatto da Weber, in proposito, è il seguente: se piove apro l’ombrello, ma il mio

agire nell’aprire l’ombrello non è un agire sociale in quanto non è orientato ad atteggiamenti altrui.

Viceversa un professore in un’aula che sta insegnando fa un agire sociale poiché è rivolto ad altri.

Weber fu il primo ad introdurre il concetto di idealtipi, o tipi ideali, ovvero tipologie costruite

idealmente. Cosa è nello specifico un idealtipo? È una costruzione del pensiero, uno strumento

conoscitivo che lo scienziato sociale utilizza per comprendere il senso delle azioni.

È vero che ciascun soggetto da alle proprie azioni un senso diverso dalle analoghe compiute da

altri, ma la sociologia ha la necessità di generalizzare. Il tipo ideale è una sintesi delle infinite

varietà di fenomeni.

L’agire sociale può essere determinato per Weber nei seguenti modi:

• Agire razionale rispetto allo scopo

• Agire razionale rispetto al valore

• Agire affettivo

• Agire tradizionale

Ognuno di questi corrisponde ad un tipo diverso di senso che l’azione ha per il soggetto che la

compie.

L’agire razionale rispetto allo scopo è il tipo di agire dove il soggetto agisce in vista di un fine

determinato. Il soggetto ha una chiara visione del suo obiettivo e la sua azione serve a

conseguirlo, utilizzando le risorse e gli strumenti che ha disposizione, l’azione del soggetto è

dettata dal calcolo.

L’agire razionale rispetto al valore è comprensibile solamente attraverso il valore che è essenziale

per il soggetto che compie l’azione e non si cura delle conseguenze delle sue azioni. In questa

tipologia di agire il senso dell’agire non rimanda ad uno scopo da raggiungere ma risiede nel

valore in sé dell’agire stesso. Un tale valore può essere attribuito ad un valore etico o religioso. Un

esempio di questo agire è rappresentato dal martire che decide di morire per la sua fede o da un

capitano che affonda con la propria nave.

L’agire affettivo è un agire il cui senso è legato ad uno stato d’animo o ad un sentimento del

soggetto. Un esempio è quello dell’innamorato.

L’agire tradizionale è l’agire legato ad una consuetudine acquisita nel tempo. Esempio quando ci si

saluta per strada o quando, entrando in una chiesa, ci si fa il segno della croce.

Si è già specificato che i tipi di agire sono generalizzazioni, per cui nella realtà non è chiaro che

tipo di agire ci si pone davanti, per cui tale classificazione ha uno scopo analitico.

Nel mondo moderno esiste un predominio dell’agire razionale rispetto allo scopo dove le azioni dei

soggetti sono sempre più strumentali per il raggiungimento dei loro scopi. Questa dilagazione di

forme di agire razionale rispetto allo scopo fanno denotare il processo di razionalizzazione.

La relazione sociale

Subito dopo aver classificato i tipi di agire, Weber, spiega cosa sia la relazione sociale: si dice

relazione sociale quando, essendovi più attori sociali compresenti, il senso dell’azione di ciascuno

si riferisce all’atteggiamento dell’altro, in un modo tale che le azioni sono reciprocamente orientate

tra loro. Esempio: l’insegnate e i suoi allievi vivono in una relazione sociale.

Individui che stanno in costante relazione sociale tra loro possono costituire comunità e società (o

associazione). Si definisce comunità: “se, nella misura in cui, la disposizione dell’agire sociale

poggia su una comune appartenenza soggettivamente sentita da parte degli individui che vi

partecipano”.

Costituisce invece una società: “se nella misura in cui la disposizione dell’agire poggia su una

convergenza di interessi, o su un legame di interessi motivato razionalmente”.

Questa distinzione ha un chiaro richiamo con i concetti di Gemeinschaft (comunità) e di

Gesellshaft (società) di Tönnies, tuttavia quelli di Weber sono analitiche, mentre quelle di T. hanno

un’impronta fortemente nostalgica nei confronti della Gemeinschaft.

Comunità e società sono per Weber tipi ideali di relazioni sociali: in un caso la relazione si basa sul

sentimento di una comune appartenenza, nell’altro su una convergenza di interessi. In altri termini

la comunità è un tipo di relazione sociale basato su una forte dimensione affettiva, mentre la

società è una relazione sociale fondata razionalmente sulla considerazione dell’interesse dei

soggetti a prendervi parte. Non è necessariamente così, infatti Weber afferma, la società (o

associazione) può poggiare su stipulazioni, cioè su impegni reciproci presi esplicitamente dai suoi

membri (es: società per azioni).

Essendo, la comunità e la società, degli idealtipi questo vuol dire che sono concetti astratti; nei

casi concreti, molto spesso, vi è una compresenza tra le due.

Comunità e associazioni sono forme di agire sociale cui l’accento è posto sull’integrazione dei

membri del gruppo. Ma vi possono essere relazioni sociali di tipo opposto: la lotta. Questo è un

particolare tipo di relazione sociale in cui ciascun attore non mira all’integrazione con l’altro, ma

alla sua sopraffazione.

Il concetto di lotta è uno degli aspetti più importanti nella sociologia weberiana, i

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A.A. 2015-2016
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SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marzia.galati30 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia avanzato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Pisa o del prof Ciucci Raffaello.