Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
Pseudostratificazioni nella colata lavica
I filetti di movimento della colata producono delle pseudostratificazioni una volta raffreddata. Vedere questi ti fa capire che il flusso, dall'alto verso il basso, si muoveva con velocità differenti a causa degli attriti differenti. Facendo l'analogia con l'acqua, i filetti nelle porzioni superiori (nessun attrito) si muovono più velocemente dei filetti a contatto col terreno. Questo è vero per un brevissimo intervallo di tempo in quanto poi la porzione superiore si raffredda e in parte anche la porzione alla base a contatto col terreno, questo determina che la porzione di colata che si muove più velocemente è in realtà quella centrale.
La colata lavica non necessariamente avanza per sovrapposizione successive (filetti con velocità maggiore dal basso verso l'alto), può accadere che avanzi per intraposizioni successive, ad esempio c'è un filetto di fluido che è più veloce dei suoi rivali.
sopra e sotto facendo avanzare la colata lavica dall'interno. Questi flussi interni che si muovono più velocemente della colata esterna si vengono a creare perché la colata in tal maniera spreca meno energia.
La colata quando avanza, avanza in parte all'esterno ma in buona parte anche all'interno (entra dentro sé stesso), talvolta questi flussi interni sono più veloci del flusso stesso, questo avviene perché la colata in tal maniera spreca meno energia.
Questi tumuli di sovrappressione (bocche effimere) si formano perché ad un certo punto i fluidi/filetti interni alla colata rallentano, aumentano di viscosità, e cominciano a gonfiare spaccando la porzione esterna e andando a formare le bocche effimere. La lava può fuoriuscire da queste spaccature. Quindi, la formazione di queste strutture rilevate si spiega con questo meccanismo fluido dentro il fluido.
L'acqua che si infiltra all'interno delle fratture
Può trascinare con sé qualche gas presente all'interno della roccia. Questa miscela di acqua e gas corrode la roccia andando ad asportare cationi (soprattutto il ferro), quando si soprassaturano precipitano sotto forma di ossidi di ferro.
Lunghezza delle colate laviche
Le colate laviche sono abbastanza corte, non vanno oltre la lunghezza dell'edificio vulcanico, in generale sono circa la metà del vulcano o più corte.
La variabilità della lunghezza delle colate dipende dal tasso di emissione. Quest'ultimo fattore è sostanzialmente una portata (m/s), i tassi minimi sono dell'ordine di 1 m/s, in quanto al di sotto di questo valore la lava non fluisce perché si raffredda, diventando praticamente un tappo che impedisce alla lava di uscire.
Quando si parla di colata si intende un singolo flusso lavico. Un'eruzione è quasi sempre interessata da più flussi, quindi più colate, le quali, in seguito al raffreddamento,
Vanno a formare campi lavici. È molto difficile distinguere un flusso da un altro nella stessa eruzione. Gli spessori hanno una certa dipendenza dalla natura della lava stessa. Walker fece un diagramma che si chiama rapporto d'aspetto, in cui c'è l'area coperta dalla colata lavica e in y lo spessore in metri. Il diagramma mostra spessori fino a 800 m, ma in realtà non esistono colate con spessori di queste dimensioni.
Lo spessore è influenzato anche dall'angolo di pendio:
- Se l'angolo di attrito è alto (40°) lo spessore è piccolo. Questo perché aumentano le forze di taglio, i filetti si muovono più velocemente, quelli superiori se ne vanno, si raffreddano e lasciano esposti i filetti sotto e così via. Si ha una maggiore formazione di brecce, e inoltre questo determina una minore velocità perché si raffredda subito.
- Se l'angolo è basso (<10°) si raggiungono spessori maggiori. Qui...
plagioclasi siano cresciuti per migrazione dei gas (degassamento), cioè i modificatori distruttura se ne vanno e permettono a cationi e anioni di legarsi formando questi plagioclasi.
La formazione della grotta dipende dal tempo, colate brevi producono argini, colate durature riescono a formare grotte.
Duomi vulcanici 10/05/2022
Quando la lava è molto viscosa non riesce ad andare oltre il punto di emissione, si raffredda e forma queste cupole/duomi. I duomi, in termini di diagramma di rapporto d’aspetto, si attestano ad avere un’altezza che è pari a circa metà del diametro.
La colonna magmatica, molto viscosa, risale dal condotto e arriva all’apice del cratere dove si raffredda solo nella porzione superficiale, la parte sotto è ancora fluida. In realtà si può immaginare che la parte apicale sia solida, quella sotto plastica e ancora più sotto liquida. La parte solida ad un certo punto si spacca dando origine ad esplosioni.
E flussi piroclastici. I duomi si comportano sia in maniera plastica che rigida. Man mano che il magma entra nel duomo lo accresce (a forma di fiore), e intanto produce delle spaccature, delle fratture di due tipi: accrescimento e verticali (fessurazione) si ha pure la formazione di faglie inverse. Le porzioni giallastre sulla superficie del vulcano sono dovute al processo di Fumalorizzazione, l'attività delle fumarole. Lo zolfo, i solfati etc. presenti in questi gas vanno a ricoprire le pareti. Il gas passa dalle fratture. Il duomo ad un certo punto si spacca a metà. Ci sono duomi sull'isola di Vulcano, Panarea, si vede che sono costituiti da una certa stratificazione. La crescita produce delle striature-stratificazioni. Il nek è la parte interna di un vulcano, cioè ciò che resta dell'erosione: il condotto vulcanico raffreddato avente fratture verticali. I duomi vulcanici crescono praticamente come le matrioske russe, cioè uno dentro l'altro.
questo processo di contrazione causa la formazione di fratture che isolano dei prismi di roccia chiamati basalti colonnari. Questi prismi sono composti da colonne di basalto che si formano quando il magma si raffredda e si solidifica. Le colonne sono generalmente di forma esagonale e si estendono verticalmente nel terreno. Durante il processo di raffreddamento, i reticoli cristallini dei minerali presenti nel magma si contraggono, facendo sì che i cationi e gli anioni si avvicinino. Questa contrazione avviene a blocchi, creando unità discrete di basalto colonnare con dimensioni dell'ordine del decimetro. Le fratture che si formano durante questo processo sono generalmente parallele tra loro e perpendicolari alla superficie di raffreddamento. Questo crea l'aspetto caratteristico dei basalti colonnari, con le colonne che si estendono verticalmente nel terreno. Questo fenomeno è spesso osservato in aree vulcaniche, come ad esempio nelle zone di eruzione dei vulcani basaltici. I basalti colonnari sono considerati una caratteristica geologica affascinante e sono spesso una meta turistica popolare.le fratture vanno sempre più verso il basso. Quindi la direzione di queste fratture è ortogonale rispetto alla superficie di raffreddamento. Però non si è capito perché c'è questa distanza, quasi uguale, tra un blocco e l'altro.
L'esagono è quella figura, dopo il cerchio, che con il suo perimetro riesce a racchiudere la maggiore superficie. Segue il principio di conservazione della energia.
La maggior parte delle forme in sezione di questi prismi sono esagoni, seguono i pentagoni. Quindi si hanno dei sistemi di frattura che formano tra loro degli angoli di 120°.
Dolerite: basalto tholeitico
Ai bordi dei prismi dei basalti colonnari è legata all'erosione, in particolare alla desquamazione cipollare.
I minerali vulcanici sono instabili, si trovano a condizioni di P e T diverse da quelle di stabilità, questo fa si che, soggetti agli agenti esogeni, tendono ad alterarsi e degradarsi. Ad esempio,
Etna nel 1981. Le piroclastiti sono depositi vulcanici formati da frammenti di roccia vulcanica espulsi durante un'eruzione. Questi frammenti possono variare in dimensioni, da polveri finissime a blocchi di grandi dimensioni. Lo studio delle piroclastiti fornisce importanti informazioni sulla dinamica delle eruzioni vulcaniche, sulla composizione del magma e sull'evoluzione del vulcano nel tempo. Le piroclastiti possono essere classificate in base alla dimensione dei frammenti presenti, ad esempio ceneri, lapilli e bombe vulcaniche. Oltre a fornire informazioni sulla storia eruttiva di un vulcano, lo studio delle piroclastiti è utile anche per valutare i rischi associati alle eruzioni vulcaniche, come la caduta di cenere e la formazione di flussi piroclastici.St.Helen.Le piroclastiti sono tutte le rocce che vengono frammentate dall'attività esplosiva di un vulcano e vengono eiettate.
Crateri impatto sulle ceneri, dovuti alla precipitazione di bombe vulcaniche che cadevano attorno al cratere.
Studio sulle piroclastiti: clasti e depositi.
- Clasti: si osserva origine, dimensioni, condizioni di trasporto
- Juvenili: derivanti dalla frammentazione del magma (prima non c'era ora c'è).
- Bombe vulcaniche, ha una bella forma di corno, si forma in seguito all'esplosione della bolla, tutto l'involucro della bolla si frammenta, questi brandelli convessi proiettati in aria tendono a chiudersi. La parte centrale è più spessa perché quando si chiude il frammento è in volo e tutto tende a andare verso il baricentro. Per formarsi il magma era poco viscoso.
- Lapilli e scorie (2mm e 64mm), quando il magma è sufficientemente viscoso da non far risalire le bolle si gonfia tutto il.
sistema finché non si frammenta▪ Ceneri, l'energia