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IL GRANLOMBARDO------>CHE SARà L'ASPETTO

POSITIVO DELLA PATERNITà PER TUTTO IL ROMANZO.

la trasposizione in senso eroico della figura paterna.

Un'mmagine di paternità ideale. Silvestro non capisce di

cosa stia parlando, che puzza. Durante l suo viaggio ci sarà

chi lo ostacolerà e chi lo aiuterà----->classica struttura della

fiaba: aiutanti e antagonisti. e il primo aiutante è prorio il

Granlombardo.

Arrivato, finalmente in Sicilia, troviamo un Silvestro piu

regredito, quasi un bimbo: "il trenino entrava....piccoli vagoni

verdi..", vede le cose da un'altra ottica. Il "trenino" arriva a

Vizzini, poi va su una montagna e arriva a casa della

mamma "ma guarda sono da mia madre, credevo di essere

entrato in una 4 dimensione"-----> quella di un tempo non

realistico , quello dell'interiorità, del sogno. Il suo viaggio ha

preso un'altra direzione, un'altra dimensione.

La luna e fslò: anche il suo racconto è fatto su un recupero

della memoria del passato. Deve scoprire il segreto della

sua identità, chi sono io? Da CHI SONO NATO? che

rapporto c'ètra me e il mio mondo? MECCANISMO

SIMMETRICO MA OPPOSTO ALLE

CONVERSAZIONI--------->Lo voglio sapere qual'è il mio

passato qui. mentre Anguilla parla noi non conosciamo, per

es le Langhe, allora Pavese ne descrive le caratteristiche, gli

elementi di base di un rapporto con la realtà+ paesaggio(la

collina gli elementi della natura. gli odori dei luoghi. L'italia si

sta avviando verso la modernizzazione , scopre l'industria ,

si abbandonano le campagne e si popolano le città. Quindi i

paesaggi di Pavese si scostano da tutto ciò.( Pasolini non

sopportava Pavese, lo considerava decadente, esistenza

tragica, scelta del suicidio. Forte senso della fine di un

mondo. Grandi studi di mitologia. Anguilla vede il mondo che

lo circondo e con la stessa testa vede il passato com'era.

Nuto rappresenta un po' per Anguilla , quello che per Dante

era Virgilio(salita al Purgatorio)----->aiuta Anguilla a ritrovare

il passato, ma se TUTTO è FINITO come fa a

recuperarlo?---->paradosso. è una cosa perduta. "tutto era

perduto". Quindi sono immagini prive di energia , al contrario

di Vittorini, dove troviamo immagini vivide nella memoria.

Entrambi i romanzi hannoforti implicazioni con la modernità.

Sono realmente costruiti su idee forti di letteratura. Lo

scrittore puo creare (idea che col tempo va via via

scomparendo.),loro fanno qualcosa di nuovo. Pavese, uomo

di sinistra, sa che andare a mettere le mani sul mito è

rischiosissimo, perchè era usato dalla destra, dal Fascismo,

dal Nazismo. Ma pensa che sia necessario USARE IL MITO

(in "ferie a d'agosto", Pavese dice che ci sono momenti della

vita di un uomo che hanno un significato assoluto, così come

gli antichi popoli sentivano la presenza del sacro, così

ognuno di noi sente questa presenza mistica che non è

possibile esprimere a parole. Sembrano cose, queste,

lontanissime da noi, invece Pavese diceche secondo lui

ognuno di noi ha avuto questo tipo di esperienza col cinema.

Per Pavese questo rapporto col sacro è molto elementare,

semplice, sono I LUOGHI DELL'INFANZIA, tempi lontani

nella memoria (Freud diceva che nei primi tre anni di v9ita il

bambino diventa l'uomo che sarà), Pavesesi avvicina a

questa idea , sostiene che "quei luoghi mitici" comuni, il

prato, la selvala spiaggia, le cose, sono oggetti reali di cui

tutti abbiamo fatto esperienza. Non sono però luoghi

qualunque perchè in quei stessi luoghi l'uomo primitivo

incontrava la divinità, Sono luoghi reali temporalmente.

Luoghi estatici.-----> questa è l'idea di mito di Pavese. Sono

attimi alle origini delle nostre vite che sono i nostri fuori dal

tempo, li possiamo però rievocare, ma rievocare, però, nella

distanza. Tentiamo di recuperare quelle immagini, di

raccontarle, finchè un giorno ci torna alla memoria qualche

ricordo che ci commuove. Noi non vediamo mai le cose per

la prima volta, quella cosa ci ricorda qualcosa di già visto.

Ogni momento è futuro ma allo stesso tempo passato.

Vediamo sempre le cose per la 2 volta. le riviviamo.

1)INTARESSE PER LA PSICANALISI, a differenza di Freud,

che era medico, quindi le sue teorie nascevano come cura,

Pavese non crede nella guarigione, non le considera cure.

2)RAPPORTO CON LE TEORIE MITOLOGICHE

3)RAPPORTO CON PROUST, la ricerca del tempo perduto,

Pavese si avvicina alla sua idea.--------->Ma Pavese

abbassa alla dimensione quotidiana e concreta----> risvolto

TRAGICO DELLA RIEVOCAZIONE, questi ricordi mnolte

volte sono dolorosi. Anguilla vede le Langhe molto cambiate,

questo gli viene confernato anche da Nuto, anche se cmq

deve vederlo da sè. Arriva su uno spiazzo, vede un albero di

fico, lo stesso di 20 anni prima. Cosi come la macchia sul

muro, la stessa di 20 anni prima. Cos' la pianta di rosmarino,

ma la sensazione più forte è quella dell' ODORE.

Poi nel cap. 5, vede una RUOTA stesa per terra----

>momento topico del recuipero della memoria. Vede Cinto,

figlio del contadino che ha preso il posto dei contadini

conosciuti da Anguilla , "mi ricordai di quand'ebbi avuto i

geloni"....La ruota è un oggetto simbolicoche nelle mitologie

rappresentava il tempo. LA PELLE DI CONIGLIO, è un

simbolo che mette in rapporto l'uomo con la divinità. Cinto

ZOPPICA, rapporto che l'uomo ha avuto con le divinità.

Cinto rappresenta una figura con valore simbolico, "era

come vedere me stesso", sarà una figura centrale. Pavese ci

dice che questi segnali sono mitologici: il primo studioso fu

Jesi che se ne occupò del rapporto tra letteratura-e-mito. Si

occupò degli stessi autori di cui si occupa Pavese,

essenzialmente jung. Jesi si rende conto che l'ultima fase

della opere di Pavese, senza lo studio di questi, dei

simboli,non si sarebbero potuti capire. Per due volte nel

romanzo si parla della LUNA e della sua importanza nel

lavoro contadino nei campi. I FALò, sono i grandi fuochi che i

contadini accendono per far si che la terra si rinvigorisse,

quasi come un rito propiziatorio. Nuto dice a Anguilla che

anche lui deve credere alla luna e ai falò, non sono solo

stupide credenze, loro hanno bisogno di crederci, la

supertizione è solo quella che fa del male---->si scontrano

due posizioni: Nuto e Anguilla, che non crede più alla luna e

ai falò perchè non fa più parte di quel mondo. Per crederci

deve ritornare contadino. Episodio della casa da parte del

padre contadino che prende fuoco, di cui l'unico che si salva

è il bambino, Cinto. Quindi il falò contiene anche in sè l'idea

di distruzione e della morte.----->grazie a quell'episodio

Anguilla inizia a capire, prende consapvolezza.

Il II luogo della presa di consapevolezza di Anguila è LA

MORA, luogo centrale nel romanzo, dove Anguilla per la

prima volta si innamora, dove ha cominciato a lavorare, dove

è passato all'età adulta. Anche la Mora è un luogo che non

esiste più, però Anguilla rievoca momenti centrali del suo

passato. Le donne sono TRE: irene, silvia e santa;

rappresentano tre TRE FORME COMPLEMENTARI DELLA

STESSA FIGURA FEMMINILE, della stessa divinità

femminile. associate A TRE FIORI. TRE----> nella tradizione

risale alle tre divinità, all'origine, alle tre Grazie(senso

erotico), in realtà all'origine le tre grazie erano le tre ore, le

tre parche(filo della vita). TRE PARCHE------->TRE GRAZIE.

I momenti in cui Anguilla conosce la bellezza femminile, ma

anche l'aspetto negativo, violento. Tutte e tre hanno avuto

morte violenta. eros---------------------->tanatos

-momento in cui Anguilla spia le tre sorelle che stanno

raccogliendo dei fiori da dietro l'albero (10 capitolo)

- Irene che suonava il pianoforte, guardandosi le mani

capisce che grande differenza c'è tra uomo e donna.

- rievocazione di quando guardava Irene che suona, i fiori

nella stanza la musica----->dioniso che attraverso la musica

si fa conoscere dagli uomini "capii che quella musica parlava

d'altro", qualcosa che non puo capire. Quelle ragazze non

erano per lui, troppo ricche, troppo belle, non si sentiva alla

loro altezza. Nè sua ne di Nuto.

Certi giorni d'estate, ci dice Anguilla, pensava a Silvia, a

Irene così bionda non potevo pensare, era TROPPO bella.

Ma un giorno la vide correre, mentre lui stava nascosto

dietro un albero. (scena dell'uomo che spia la divinità...), la

spia e vede che Santina gridava, allora Irene sollevata la

gonna entra nell'acqua---->scena proibita. Santina aveva

raccolto dei fiori gialli "me li ricordo come se fosse ieri"------

>erotismo.

MA CHE FINE HA FATTO SANTA?:

Nuto: dal latino, "colui che accenna"; colui che col suo

silenzio accenna alle cose.

Le due FESTE, che sono nel racconto hanno molta

importanza.

Di Anguilla non si viene mai a sapere molto, se non della sua

solitudine, ci si aspetterebbe in questo momento una

rivelazione, momento in cui la realtà rivela il suo mistero,

un'epifania,(anche in Vittorini a un certo punto si va verso

questa rivelazione). Nuto e Anguilla continuano a salire sul

colle" aveva il cuore come il fiore del papavero"--->valore

simbolico, "..ma una cagna del boia"--->cagna una che

andava con tutti. Continuano a salire, più vanno avanti più

Anguilla vede le cose in maniera diversa. "tutto ritorna

sempre uguale" ci dice Anguilla-----> rimanda alla filosofia di

nietzsche, come se l'individuo non potesse mai liberarsi del

fardello del passato. Si sta sforzando di portare alla luce

quel passato. Nuto, poi, rivela finalmente ad Anguilla di

Santa, che era stata prima con i Fascisti poi passò dalla

parte dei Partigiani. Nuto racconta degli incontri che aveva

avuto con Santa, quando gli chiese di poter far parte anche

lui dei partigiani, Santa poi diventa l'amante di Baracca,

partigiano.

Arrivati in cima al colle, in altissimo, qui tutto appare

nebbioso, Vedono una CASA BRUCIATA, un'altra bruciata

dai fascisti, perchè era una casa partigiana, ed era stata

SANTA CHE AVEVA FATTO LA SPIA AI FASCISTI. Baracca,

partigiano-suo amante, la fece processare e uccidere.

"vederla vestita di bianco"----->bianco valore sacrificale.

Nella morte di Santa è presente una presa di coscenza

dell'op

Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
11 pagine
2 download
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/11 Letteratura italiana contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher cecchi88 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Bazzocchi Marco Antonio.