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VITAMINE E FARMACI
C'è un'importante interazione tra farmaci e vitamine. Alcuni farmaci infatti possono alterare i normali processi metabolici diminuendo l'assorbimento delle vitamine stesse.
I farmaci che possono interferire sono:
- FARMACI IPOLIPEMIZZANTI: riducono l'assorbimento dei lipidi e quindi anche delle vitamine liposolubili.
- COLCHICINA, NEOMICINA: provocano una variazione della membrana gastrointestinale quindi una possibile diminuzione dell'assorbimento dei lipidi.
- ANTIACIDI: l'idrato di alluminio può formare complessi insolubili con la vitamina A.
- ANTISTAMINICI H2-ANTAGONISTI: inibiscono la secrezione acida gastrica interferendo con l'assorbimento della vitamina B12; alterazione pH e conseguente inattivazione del trasportatore della vitamina.
- IPOGLICEMIZZANTI e ANTITUBERCOLARI: inibiscono l'assorbimento della vitamina B12.
- ANTIEPILETTICI: inibiscono l'assorbimento dell'acido folico.
- GLUCOCORTICOIDI,
metabolismo dei carboidrati quindi il suo fabbisogno dipende da quanticarboidrati vengono assunti. 0.4 mg per 1000 Kcal secondo il LARN; fabbisognogiornaliero: 1 mg/die nell'adulto.
Una parte di vitamina B1 viene sintetizzata dalla flora batterica intestinale. Una sua carenza colpisce tutti i tessuti che hanno necessità energetiche (nervoso, cardiaco) e può portare alla sindrome di Wernicke-Korsakoff che si manifesta con encefalopatia. Questa colpisce soprattutto gli alcolisti o gli individui che hanno sofferto di gravi epatopatie o che sono stati nutriti per via parenterale. Si è visto comunque che con una somministrazione di vitamina B1 si verifica un veloce miglioramento clinico.
VITAMINA B2 (RIBOFLAVINA o LATTOFLAVINA): ha una struttura complessa e fa parte del cofattore NMF. Si trova in alimenti sia vegetali che animali, è molto sensibile alla luce e stabile al calore. Viene assorbita attraverso un trasportatore ATP dipendente saturabile, ecco perché
quantità eccessive non vengono assorbite. Si può avere una riduzione della disponibilità se viene assunta assieme a caffeina, saccarina, vitamina C, eccesso di urea, farmaci antiacidi (idrossidi dialluminio e di magnesio), alcol.
Fonti: carne, pesce, uova, legumi… È difficile andare incontro a carenza, le dosi utili variano in base all’età e al genere. Livelli LARN: assunzione della vitamina B2 in rapporto alla dieta perché è una vitamina che regola il metabolismo dei grassi (0.6 mg ogni 1000 Kcal; nell’adulto 1.2 mg). Sono gli anziani che possono andare incontro a carenza, si può manifestare una forma di antivitaminosi che altera la cute e le membrane cutanee, disturbi visivi. I sintomi scompaiono con l’assunzione di quote corrette di vitamina B2.
VITAMINA PP (NIACINA): si parla di forme vitaminiche; la niacina è presente nei vegetali mentre la nicotinammide nelle forme attive animali. È una vitamina
moltostabile (luce, aria, soluzioni acide, calore). È componente essenziale di due enzimi: NAD e NADP (cofattori del ciclo di Krebs). DOSE: il nostro organismo è in grado di sintetizzare una certa quota dal triptofano ma è una dose che non copre il fabbisogno. La via sintetica è ridotta dalla vitamina B6, dalla biotina e dal ferro. I fabbisogni vengono regolati dall'apporto alimentare (6.6 mg ogni 1000 Kcal nell'adulto). La forma attiva è la nicotinammide, la niacina o acido nicotinico viene trasformata nella forma attiva.
Fonti: cereali, carne, uova; è una vitamina ubiquitaria quindi è difficile andare incontro a carenza. La carenza causa la pellagra che si manifesta con desquamazione, demenza, disturbi gastrointestinali; è una malattia endemica. Negli integratori alimentari si trova la niacina usata come anticolesterolemico, perché abbassa i livelli di trigliceridi. La niacinammide è utile invece contro il diabete.
di tipo 1. Livelli eccessivi di PP causano effetti collaterali, i livelli massimi di assunzione sono per la niacinammide 500 mg mentre per la niacina 10 mg. alanina VITAMINA B5 o ACIDO PANTOTENICO: catena e acido pantoico: struttura semplice. Si trova in tutte le fonti alimentari (rosso d'uovo, fegato...). Non sono stati determinati dei particolari stati carenziali quindi è difficile definire quali siano i livelli minimi. La forma destrogira è quella attiva ed è costituente del coenzima A quindi è un componente essenziale di tante reazioni metaboliche. VITAMINA B6 o PIRIDOSSINA: (piridossina nei vegetali, piridossale negli animali). Le forme attive devono essere fosforilate. È importante per il metabolismo degli amminoacidi e delle sostanze azotate. Il fabbisogno dipende da quante proteine si assumono. È stabile al calore ma instabile alla luce o a sostanze ossidanti. La vitamina B6 fa parte come coenzima in circa 60 enzimi. È unavitamina che si deposita per l'80-90% nel muscolo. La dose LARN è di 1.4mg per l'uomo e di 1.1 mg per la donna; è comunque difficile andare incontro a carenza. Il fabbisogno aumenta in caso di gravidanza o allattamento o in chisegue diete iperproteiche. È una vitamina importante nella moltiplicazione cellulare, nel metabolismo dei neurotrasmettitori cerebrali (melatonina...) e una sua carenza comporta una carenza della vitamina PP perché viene ad essere carente il triptofano. L'integrazione è importante nei soggetti diabetici, per curare malattie cardiovascolari (diminuzione arteriosclerosi, miglioramento della pressione), per curare la sindrome del tunnel carpale (causata da una compressione del nervo a livello del polso) perché migliora la struttura della guaina mielinica dei nervi. Viene usata anche per trattare la sindrome del ristorante cinese (patologia transitoria a seguito dell'assunzione eccessiva di soia che...
contiene grandi quantità di acido glutammico) perché favorisce il metabolismo dell'acido glutammico. È rara la carenza ma risulta essere frequente negli alcolisti (alterazione del SNC, lesioni delle mucose), nei bambini nutriti con latte ricco di proteine ma carente di vitamina B6 (attacchi epilettici nel bambino). Il valore massimo di assunzione è di 25 mg; spesso si rischia di superare la dose se si assumono grandi quantità di integratori. La vitamina B6 può provocare tossicità acuta e può accumularsi a lungo termine con manifestazioni croniche (neurotossicità, alterazioni a livello del sistema nervoso).
VITAMINA B12 o COBALAMINA: è una vitamina tra le più complesse strutturalmente. È di colore rosso ed è molto solubile e stabile al calore. Esistono forme diverse a seconda del sostituente R: le forme più attive sono quelle che hanno il metile al posto di R. Questa vitamina necessita di un
Il sistema di trasporto della vitamina B12 è molto peculiare. La vitamina B12 si trova solo ed esclusivamente negli alimenti di origine animale. Dopo essere stata assunta, viene trasportata nello stomaco dove viene sintetizzato un trasportatore specifico per portarla nel duodeno. Se l'organismo ha difficoltà a sintetizzare questo fattore intrinseco, si avrà uno scarso metabolismo e disponibilità della vitamina. La sintesi della vitamina B12 può diminuire anche con l'età.
La vitamina B12 si trova nella carne, nel pesce, nel latte (quindi nei formaggi) e nelle uova. Alcuni trattamenti del latte possono ridurne la concentrazione. Nonostante sia una vitamina idrosolubile, può essere depositata nel fegato, assicurando così che il fabbisogno venga sempre coperto. Se si segue una dieta corretta, sono rare le forme di ipovitaminosi.
Le carenze di vitamina B12 sono possibili negli anziani (a causa di una minore sintesi del fattore intrinseco), nei vegetariani e vegani e nei bambini allattati da madri vegane (che possono causare mancanza di crescita e sviluppo del bambino).
Fabbisogno: 1-2 μg al giorno oltre al deposito nel fegato. È una vitamina che regola il metabolismo degli amminoacidi e degli acidi nucleici, come la vitamina B6. Le carenze quindi interessano il tessuto emopoietico (forma di anemia perniciosa tipica da carenza di vitamina B12), la pelle e le mucose e lo stomaco con conseguenti disturbi digestivi. La B12 interviene anche nella sintesi delle fibre nervose quindi una sua carenza può provocare debolezza e una mancata trasmissione nervosa. Diminuisce inoltre la fertilità in entrambi i sessi se si è carenti.
Integrazione: in pazienti che soffrono di ADS, per migliorare forme di neuropatia spesso generate dal diabete, nei casi di asma e di anemia perniciosa. È utile anche negli anziani per una difficile sintesi del trasportatore specifico a livello gastrico; possibile peggioramento di sindromi nervose neuropatiche.
VITAMINA H o BIOTINA: è una vitamina importante per tutti i processi che interessano la cute.
È coenzima delle carbossilasi, regola la gluconeogenesi. È una vitamina instabile alla luce e al calore. Ci sono componenti alimentari come l'avidina che lo legano con una conseguente riduzione della disponibilità. Fonti: frutta secca, cioccolato, vegetali, frutta, lieviti; è una vitamina ubiquitaria ed è legata a residui di lisina quindi per essere assorbita deve staccarsi. Una certa quota viene sintetizzata dalla flora batterica intestinale, è una quota però insufficiente al fabbisogno. È difficile andare incontro a carenza perché si trova in tanti alimenti. Il fabbisogno è tra i 15-100 mg/die ma non sono mai stati rilevati stati carenziali. Le carenze possono provocare un'alterazione della cute con desquamazione ed ermatite; nei bambini appena nati si verifica la crosta lattea (scorretta flora batterica intestinale perché non viene sintetizzata la vitamina H), non necessita di integrazione perché.sintomi fisiologici.