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CLASSIFICAZIONE DEI VIRUS

I virus sono classificabili in base CRITERI MORFOLOGICI e BIOCHIMICI :

a

1. In base alla forma del CAPSIDE

Virus a simmetria icosaedrica, con capside cubico sono i più frequenti perché

 

possono possedere sia DNA che RNA .

Virus a simmetria elicoidale meno frequenti perché contengono solo RNA. Le

 

proteine circondano l’elica genomica e perciò mantengono la forma elicoidale.

2. In base al Genoma : DNA o RNA

VIRUS A DNA : meno famiglie (7) , ogni famiglia presenta più sottofamiglie di virus.

Sono tutti isometrici , tondeggianti. Possiedono tutti un capside che li contiene al loro

interno.

Possono essere avvolti o no dal Peplos.

La replicazione avviene nel nucleo .

I virus a DNA sono tutti abbastanza simili tra di loro e simili al nostro genoma. Sono

formati da un acido desossiribonucleico che può essere a doppio filamento, lineare (o

circolare).

VIRUS A RNA : sono i più numerosi (13 famiglie ) , più piccoli .

In parte sono elicoidali e quindi sempre avvolti da Peplos. In parte sono icosaedrici e

quindi possono essere avvolti o meno da peplos.

La replicazione avviene nel citoplasma.

Sono molto diversi dalle nostre cellule La variabilità è molto importante : Sono

diversi dalle cellule che infettano.

La polarità dell’RNA può essere negativa o positiva : Se l’RNA ha polarità negativa non

è messaggero , mentre se ha polarità positiva allora è messaggero.

La struttura icosaedrica è quindi più frequente ,perché la troviamo sia nei virus

 a DNA che a RNA.

3. In base alla presenza o meno del Peplos .

4. In base al Diametro del Vrione

5. In base al Peso Molecolare dell’Acido Nucleico.

FAMIGLIA GENERE TIPO

Es. orthomyxoviridae influenzavirus virus influenza A B C

Le componenti proteiche del virus possono essere :

 STRUTTURALI

o

1. Capsomeri , unità chimica e morfologica del capside .

2. Antirecettori : Se un virus perde il peplos perde la propria capacità replicativa.

L’antirecettore è quella struttura molecolare che permette il contatto tra il virus

e la cellula ospite.

Nei virus nudi sono presenti sul capside come una propagine proteica

 virus dotati di peplos sono presenti nel rivestimento più esterno , che è il

Nei

peplos stesso , sotto forma di glicoproteine.

Il legame virus – cellula è estremamente specifico : Alle cellule animali

possono attaccarsi virus specifici , così come quelle vegetali.

3. Matrice

PROTEINE ENZIMATICO – REGOLATORIE

o Sono enzimi , polimerasi presenti sotto forma di geni . Non le troviamo nel

vrione maturo .

1. legate al metabolismo replicativo-genomico

2. inibiscono la sintesi macromolecolare cellulare.

3. inibiscono la sintesi macromolecolare virale.

MOLTIPLICAZIONE VIRALE

Avviene solo se un virus trova il proprio bersaglio (organismo pluricellulare , deve

esserci una specificità di cellula , data da un collegamento diretto antirecettore

-recettore ) . La cellula dev’essere SENSIBILE e PERMISSIVA.

Sensibile : con i recettori adatti per quegli antirecettori , affinchè il virus rimanga

adeso . Condizione necessaria ma non sufficiente, perché il virus deve poter replicare .

Permissiva : deve permettere la replicazione del virus.

1 ) Assorbimento : reso possibile dall’incontro del virus con la sua cellula sensibile .

Avviene tra antirecettore e recettore , è un legame che non richiede consumo di

energia , infatti dipende solo dall’incontro fortuito. La sensibilità della cellula definisce

lo spettro d’ospite , ovvero il fatto che un virus possa avere più specie bersaglio

(cellule animali ) . Più un Virus ha uno spettro d’ospite ampio , più è alta la probabilità

che possa infettare cellule diverse.

Il virus HIV è il più specifico di tutti :

Come specie l’uomo è l’unico bersaglio possibile , dentro l’uomo le cellule besaglio

sono i linfociti T-helper. (Cd4 positivi ) .

D’altra parte esistono virus che hanno uno spettro d’ospite abbastanza allargato ,

posono infettare più specie animali . Un esempio di questo virus è la Rabbia , che è un

virus che attacca tutti i mammiferi (l’encefalo) e che ha come spettro le cellule

encefaliche ma anche le ghiandole.

L’assorbimento non richiede consumo di energia , e può avvenire anche con cellule

morte.

I nostri recettori subiscono il legame con l’antirecettore del virus perché questo è

molto simile ai ligandi normali della cellula (lipoproteine o glicoproteine).

2 ) Penetrazione : il virus entra dentro alla cellula. La cellula comicia a partecipare

attivamente , iniziando a sbagliare . La cellula permette al virus di entrare all’interno.

Per essere assorbito tramite endocitosi , il virus deve essere nudo , non possedere il

peplos. La cellula endocita il virus credendolo il normale ligando.

Se il virus possiede il peplos :

o

Gli antirecettori lipoproteici del peplos hanno un’attività fusogena , che consente la

fusione del peplos con la membrana. Un sincizio è una cellula patologica che deriva

dalla fusione di più citoplasmi e più nuclei.

Il peplos dei virus deriva dalle nostre cellule Il peplos possiede una proteina

fusogena che consente la fusione tra cellula e virus : il peplos si fonde con la

membrana citoplasmatica , il virus entra e si trova dentro al citoplasma della cellula

bersaglio senza peplos. (Il peplos è di derivazione cellulare , non è codificato dal virus

perché non possiede i geni adatti ) .

Se l’antirecettore ha le due subunità recettoriali e fusogene vicine,legate da ponti

disolfuro , è necessario che, una volta che il virus ha aderito alla cellula , il virus venga

endocitato da una vescicola endocitica. Il PH acido rompe i ponti disolfuro tra proteina

fusogena e recettoriale . A questo punto la proteina fusogena si fonde con la

membrana endocitica e il virus entra nella cellula.

Quindi : Se il virus possiede il peplos 

Fusione con : membrana cellulare o endocitica a seconda del tipo di recettore

Se il recettore forma legami disolfuro con la proteina fusogena allora il peplos si

fonde con la membrana endocitica

Se la proteina fusogena è libera dalla proteina recettore , allora il peplos si fonde

direttamente con la membrana cellulare.

3) Esposizione acido nucleico

Il Virus perde l’unità morfologica del virione nella fase extracellulare.

Il capside si perde nel citoplasma della cellula ospite

• proteine e genoma vengono sintetizzate separatamente sullo stampo del

• genoma stesso.

Lo scapsidamento del complesso nucleo-capsidico avviene per intervento di:

1. proteasi cellulari extra-lisosomiali

2. enzimi lisosomiali

4) Sintesi macromolecole virali

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Publisher
A.A. 2019-2020
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SSD Scienze mediche MED/07 Microbiologia e microbiologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Perronemarco di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia clinica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Genova o del prof Piatti Gabriella.