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IL ROMANZO
Viene modificato rispetto al romanzo ottocentesco ‘canonico’ in cui predominava un narratore onnisciente,
una trama verosimile, l’attenzoione sul sociale, e la borghesia come pubblico e come ambiente.
Il romanzo modernista invece si modifica sia nello stile > che si rinnova e si libera con il discorso indiretto
libero>> LA LINGUA E’ UTILE PER RAPPRESENTARE UNA REALTA’ NUOVA.
IL DISCORSO INDIRETTO LIBERO
‘oh, quant’era stanca ora!’ > esclamazione + deittico di tempo che sono solitamente usati per la lingua orale,
qui si trovano in una frase scritta, raccontati da un pdv esterno al personaggio! In realtà è pdv che va molto
all’interno del personaggio, perché conosce i suoi sentimenti passati, presenti e futuri!
Il romanzo della Woolf TO THE LIGHTHOUSE è tutto in INDIRETTO LIBERO > diventa difficile capire di chi
sia il pdv.
I MODERNISTI
Woolf, Joyce, Pound, Eliot, Beckett. Quasi tutti non erano inglesi di nascita: Joyce era IRLANDESE cattolico
> mantiene un certo rapport con la tradizione anche se rompe sotto certi aspetti; Eliot : Americano ma
cercherà di farsi naturalizzare inglese; Pound: Americano, vero e proprio imopresario del modernismo;
Beckett: irlandese ma protestante, segretario di Joyce > è lui che scrive sotto dettatura FINNEGAN’S
WAKES.
Si ritorna alla letteratura inglse ma la si apre verso una tradizione europea > THE WASTE LAND è
puntellata di simboli che provengono da Dante e antropologial…
L’Ulisse di Joyce prende spunto da Omero sicuramente e lo ricrea.
Woolf: nata e vissuta a Londra ma ha avuto un rapporto difficile con la tradizione inglese > la conosceva
profondamente infatti ha ben chiara la dimensione diacronica della letteratura inglese. Era legata
strettamente alla tradiizione inglese > padre era importante intellettuale vittoriano sposato con la figlia di
Tackeray . inoltre Virginia fu auto-didatta nella grande biblioteca del apdre. Studiò da sola Greco con Case,
una importante grecista di Cambridge . dunque aveva una conoscenza della letteratura non solo inglese ma
anche classica, molto profonda.
Scive un saggio > ‘del non sapere il greco’ molto interessante sul fatto di non conoscere oggi quale fosse la
percezione degli antichi greci sul teatro.
In A room, sceglie Shakespeare per la sua importanza nella letteratura inglese e nella tradizione inglese
generale e teatrale.
A ROOM OF ONES OWN
From Tennyson: parla dei romanzieri e del ruolo della poesia solo prima della guerra > aveva Musicalità,
leggerezza e comicità. Ora la poesia è così complessa e densa che è impossibile ricordare più di due versi.
ROMANCE was killed after war? La guerra è colpevole della fine di questa allegria di quest’illusione > che
così ora ci si preoccupa di troivare la VERITA’?
Ci hanno abituati a credere che FICTION MUST STICK TO THE FACTS> ovvero che più i fatti sono reali più
ci si avvicina alla verità > e così il romanzo sarà molto vero. ( Critica al Romanzo ottocentesco detto
‘realistico’).
Attenzione ai ‘generiletterari’ > qual è il genere che può descrivere meglio il mondo? Non il Romanzo
realistico che rappresentava poi solo gli oggetti e il superfluo senza andare al succo delle questioni. Bisogna
creare un romanzo realistico sulla psiche dei personaggi e la loron interazione. >> romanzo non è solo fatto
di Fatti! Trama non è solo una successione causale di fatti ma romanzo deve contenere tutte le funzioni dei
generi letterari preesistenti in letteratura > i momenti di svago della poesia anteguerra, la rappresentazione
teatrale della scena; plurivocità e pluridiscorsività.
Insomma Woolf crede che Romanzo sia anche il genere più valido perché può racchiudere in sé una grande
complessità ma non sarà mai perfetto o migliore a prescindere .
LA COMPLESSITÀ DI VIRGINIA WOOLF
Era non solo romanziera ma anche saggista > sapeva criticare e distinguere. Il romanzo non aveva una
grande tradizione passata. Da genere nuovo era appena stato reinventato.
La tradizione nel romanzo modernista è molto importante > Ulisse di Joyce si basa sull’Odeissea e
confrontandosi con questo caposaldo può stravolgerlo e dnque essere molto sperimentale.
La Woolf invece non ispiramndosi a nessun capolavoro sembra scrivere pagine abbastanza chiare che in
realtà racchiudono sperimentalismo.
I PROBLEMI DEL ROMANZO
Fargli assolvere le funzioni di altri generi > poesia, teatro e biografia : Orlando ad esempio è
biografia su un uomo che vive per molti secoli e che si rasforma in una donna > mette in pratica
l’idea della mente androgina che ha la possibilità di vivere consapevole di questi due lati di sé.
Inoltre Orlando è scrittrice > assistiamo al cambiamento della sua opera nel corso dei secoli.
Prende spunto da Aphra Behn che nel 700 era una delle prime scrittrici donne.
Nonostante sembri più interessata al Romanzo che appare come più valido, in realtà è ossessionata
dalla poesia >> in A room se ne parla come si mezzo per sottolineare rapporto tra donna e
letteratura. La Woolf fu una delle poche scrittrici e scrittori a cimentarsi solo nella prosa e mai nel
teatro e nella poesia.
Però era affascinata dalla Prosa LIRICA ITALIANA ovvero prose brevi > ?< . infatti lei considerava il
romanzo una componimento lungo > attenzione ad aspetti FORMALI < testo è in grado di contenere
caratteri enunciativi di altri generi.
Nella Poesia LIRICA l’IO lirico è forte >> come si può esprimere l’Io nella prosa romanzesca senza
far sentire lo STACCO? Per mostrare interazioni tra la soggettività bisogna avere un filo conduttore
nel testo. Jane AUsten ed EMILY BRONTE furono modelli per stile. E’ qui che nasce il discorso
della mente androgina > e la teoria della frase maschile e della frase femminile > Dickens e
Thackeray prendevanmo per scontata la prosa che usavano perché era fondata su una tradizione
maschile forte , invece questo tipo di prosa sentenziosa è inadatta alla donna : che non ha una
tradizione romanzesca alle spalle.
Jane Austen ad esempio una l’Indiretto Libero prima del tempo! Perché forse desiderava distaccarsi
dalle frasi già fatte e dalla prosa maschile. Ma bisogna mantenere il NOVEL e le vechhie forme
letterarie, come teatro e poesia, che sono tutti adatti alla donna. Ma siccoma mancano tools e
tradition allora bisogna riadattare il novel! L’espressione soggettiva deve emergere!
IN TOTALE VIRGINIA WOOLF USA IL DISCORSO INDIRETTO LIBERO CHE DA LA
POSSIBILITA’ DI VEDERE LA SOGGETTIVITA’ USCIRE NONOSTANTE L’ENUCIATO SIA IN
TERZA PERSONA. L’USO DELLA PROSA AIUTA LA PERSONALITA’ DELLA DONNA.
MRS.DALLOWAY.
Ad un certo punto abbiamo la voce del narratore che attraverso il discorso indiretto libero non solo ci fa
sapere i pensieri di Clarissa, ma anche di Peter, con il quale lei stava tenendo un dialogo. Inoltre sono
conservati degli elementei del VERSO, del Dio lirico > Never…never!
E’ un fiume dell’individualità, si comprendono i sentimenti più intimi dei personaggi e l’inciso HE CALLED
HER è essenziale perché di colpo si salta dal pensiero di Clarissa a quello di Peter.
“So she would still find herself arguing in St. James's Park, still making out that she had been right --and she
had too--not to marry him. For in marriage a little licence, a little independence there must be between
people living together
day in day out in the same house; which Richard gave her, and she him. (Where was he this morning for
instance?
Some committee, she never asked what.) But with Peter everything had to be shared; everything gone into.
And it was
intolerable, and when it came to that scene in the little garden by the fountain, she had to break with him or
they
would have been destroyed, both of them ruined, she was convinced; though she had borne about with her
for years
like an arrow sticking in her heart the grief, the anguish; and then the horror of the moment when some one
told her
at a concert that he had married a woman met on the boat going to India! Never should she forget all that
( PDV.Clarissa> Represented Thought)! Cold,
heartless, a prude, he called her (peter,R.speech, + climax) . Never could she understand how he
cared(peter. R.S) But those Indian women did presumably --silly, pretty, flimsy nincompoops. And she wasted
her pity.(clarissa.R.T). For he was quite happy, he assured her --perfectly happy,
though he had never done a thing that they talked of; his whole life had been a failure.(Clarissa or Peter?
R.To R.S?) It made her angry still.”
L’IO è spesso espressione di soggettività lirica > gli enuciati di terza persona dei romanzi vengono create
appositamente. Le frasi si succedono con articolazione complessa > incisi sorreggono le frasi , e le
congiunzioni non sono per nulla scontate.
FOR> spesso segnala ambiguità del PDV. Ripetizioni ricorrenti danno senso di ridondanza che non è altro
che un richiamo al verso della poesia >> si riesce a mettere nella prosa il verso e la musicalità.
Di conseguenza > V.Woolf pur staccandosi dalla poesia di per sé, la ricerca e la coniuga nel romanzo, ma
anche nell’essay:
“And to answer that feeling that one used to have (at luncheon parties
question I had to think myself out of the room, before the war
back into the past, perhaps), so that one responds easily, familiarly,
before the war indeed, and to set before my eyes without troubling to
the model of another check the feeling, or to compare it with any that
luncheon party held in rooms not very far distant one has now.”
from these; but
different”; Before the war at a luncheon party like Oppure anafore continue : ‘One can say, one can
this people would have tell, one can only show, one can only reapeat…’ /
said precisely the same things but they would ‘he was a Beadle; I was a woman. This was the
have sounded different,; Was that what men turf; there was the path’ ; ‘Never will I wake
hummed at luncheon parties before the war? And those echoes, never will I ask for that hospitality
the again, I vowed as I
women? ¸Was that what women hummed at descended the steps in anger.’
luncheon parties before the war?; There was
something so ludicrous in thinking of people ‘An unending stream of gold and
humming such silver, I thought, must have flowed into this court
things even under their breath at luncheon parties perpetually to keep
before the war that I the stones coming and the masons working; to
burst out laughi