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ITA AL ARO

tiche ed estranee l’una all’altra. L’interiorizzazione del reale è spinta al massimo, al punto che sembra che il

reale non possa esistere fuori dallo sguardo di chi lo interroga, lo sfiora come la luce del faro che scandaglia

e descrive le tenebre.

Della signora Ramsay, nonostante il nostro star dentro la sua soggettività, poco riusciremo a violare: tutto

ciò che si può dire di lei ci porta solo alla periferia del centro della sua anima.

Una laica religiosità pervade il romanzo, che non p una vera e propria resa, perché poi la realtà nel suo

fluire è colta, il mistero del tempo nel suo scorrere è afferrato.

Nel finale, l’atto di verità globale che si schiuderà a Lily porterà la consapevole accettazione della qualità

illusoria della propria operazione.

La risposta che G F contiene non è razionale, ma un improvviso scioglimento del cuore: non è

ITA AL ARO

la linea che completa il quadro, ma l’impulso immotivato che lo detta.

Il bivio che ci troviamo di fronte è questo: o ristrutturare il reale in maniera fantastica; o rituffarsi nel

mondo rispettandone l’oggettività.

Dalla sua parabola artistica ed umana è possibile desumere la delusione per lo scacco dell’ambizione for-

mante dell’arte dinanzi all’abisso Ma la Woolf non si arrenderà mai a quest’idea.

di caos e irrazionalità.

O (1928). Nasce dalla passione vivissima per la tradizione non solo letteraria, ma come retaggio

RLANDO

di stili e valori, come alternativa al presente. È la storia di Orlando e delle sue metamorfosi nel tempo. Na-

sce in epoca elisabettiana; riappare in vesti femminili alla fine del Seicento; vaga attraverso i secoli imbe-

vendosi di usi, costumi e concezioni nuove fino a giungere all’inquieto mondo contemporaneo. Può essere

un’elaborata storia della

letto come scrittura inglese. È un libro sui libri, una storia delle poetiche e in questo

scommessa sull’arte,

senso il rapporto con la trazione è il suo vero tema. È soprattutto una sulla letteratura

L’arte che vince il tempo, che re-

come valore assoluto, sostitutivo della realtà, una fuga totale dalla storia.

sta quando tutto è finito.

Questa è la scommessa di T W (1931), ma un senso di solitudine profonda, nichilistica, conferi-

HE AVES

sce al romanzo un’intonazione tragica. Nel D di quegli anni è sempre sottolineata la parabola di un u-

IARIO

niverso inferiore minacciato da un silenzio incombente. Sono gli stessi anni in cui la Woolf si confronta con

gli altri, svolge un ruolo pubblico, si impegna nella battaglia delle idee, nel conflitto tra generazioni. La pola-

rità contraddittoria della sua esperienza intellettuale persiste anche quando con T W la realtà è ormai

HE AVES

è un “poema mistico” e non potrà essere la storia del personaggi che lo affolla-

pura astrazione. T W

HE AVES

no. Essi sono mere voci, un coro collettivo e impersonale e insieme monologo ininterrotto. Ogni personaggio

è solo una variante della stessa solitaria essenza del vivere. È la storia umana al cospetto dell’indifferente flu-

ire del tutto. l’ambizione suprema della Woolf: raggiungere la

Eppure, proprio questo romanzo realizza sintesi perfet-

L’arte riesce finalmente ad unificare la quotidianità e l’essenza.

ta di realtà, simbolo, poesia e prosa.

Restava un ultimo tentativo da compiere prima di chiudere privatamente la partita: tornare

all’oggettività del mondo.

T Y (1937). È la storia di una generazione, della sua visione della vita, dei suoi miti culturali ed

HE EARS

etici, a confronto col passo della storia oggettiva. Ragione e caos, fede nei valori liberali di un’età tramontata

con la Prima guerra mondiale e scetticismo e irrazionalità del presente post-bellico sono messi a confronto e

in questo senso l’opera è uno spaccato della società inglese tra fine secolo e “età dell’ansia”. Lo sguardo è

è un’opera matura perché

sereno nella sua malinconia. T Y riscopre la grandezza la tragicità della

HE EARS è l’esaurimento definitivo di una ricerca, perché per chi

vita priva di ogni tentazione artistica. T Y

HE EARS

come lei aveva puntato tutto sulle possibilità dell’arte di illuminare e conoscere il mondo, e quando questa

non c’è accettazione che possa Poiché l’artista

funzione è conclusa, compensare per il silenzio della poesia.

è più importante della persona e se lei “aveva chiuso con le parole”, non le era data nessun’altra autentica vi-

ta. Abbandonare la scena e uscire dalla vita coincidono.

Prima di suicidarsi, la Woolf ci lascia intravedere la sua risposta conclusiva in B A

ETWEEN THE CTS

(1941): il suicidio reale incluso in uno simbolico. È una sorta di interludio, una transizione tra un atto e un

altro. È scritto con lo sguardo di chi sente conclusa la propria parabola umana e intellettuale, di chi è già u-

scito dalla vita o, meglio, si trova in un interregno. Questa posizione consente la pietà al tempo steso il di-

sprezzo per quel grumo di menzogna che è il reale. La realtà appare teatrale. La menzogna è che vita e arte

sono false antinomie. L’unica realtà è la morte, il colpo di spugna con cui si spazzano via le illusioni.

L’abbraccio alla morte è l’ultima celta di espressione di verità.

ALDOUS HUXLEY

BIOGRAFIA

Aldous Huxley nacque il 26 luglio 1894 da una famiglia molto ricca culturalmente (il nonno paterno fu

scienziato, il padre poeta e critico letterario). Fu colpito nel 1910 da una grave malattia alla cornea che lo re-

se quasi completamente cieco. Per due anni lavorerà sodo per non perdere la vista e proprio questa lotta con-

tinua gli impresse una visione sofferta del conflitto esistenziale tra piacere e dolore, materia e spirito, che a-

vrebbe costituito un tema ricorrente nella sua opera. La malattia gli evitò la guerra, e divenne tutore di colle-

gio. Trasferì tutti i suoi interessi nell’attività scolastica e suscitò grande entusiasmo tra docenti e intellettuali.

Con la Prima guerra mondiale, Huxley si scopre obiettore di coscienza, notando che si stava chiedendo quale

fosse la vera posta in gioco, politica, economica o altro, visto che le guerre di religione erano finite ormai da

un pezzo. Entra in contatto con Russell, Bell e altri esponenti del Bloomsbury Group (tra cui Virginia Woolf).

Dopo la guerra, a Londra diventa vicedirettore della rivista Athenaeum, cui collabora con molti articoli e

saggi. Viaggia molto negli anni successivi in Europa e per tutto il mondo (1920 1936). Questi anni saranno

decisivi per la conoscenza dell’ambiente culturale e mondano della middle-upper class (artisti, scienziati, av-

vocati) che sarà al centro dei suoi romanzi. Sono gli anni della sua più intensa produzione narrativa. La diffi-

cile ripresa economica dell’Europa sotto l’incalzare delle lotte sociali mette in crisi tutti i valori. I suoi ro-

manzi riflettono questa confusione: il movimento operaio, il desiderio di benessere, la psicanalisi, la relativi-

tà, le avanguardie artistiche, il cinema, la pubblicità hanno provocato un terremoto in un mondo che non era

pronto a riceverli. Le insicurezze degli anni Venti diventeranno angosce negli anni Trenta: il clamoroso

crisi il capitalismo. Solo l’Unione Sovietica non ne venne tra-

crack di Wall Street del 1929 aveva messo in

volta, perché isolata dal comunismo che ora si configurava come alternativa reale al capitalismo.

Quando scrive B N W , nel 1932, è alla ricerca di una società programmata su rigorosi piani

RAVE EW ORLD

politici ed economici che pensa come destino del mondo prossimo venturo. La ricerca del benessere sociale a

scapito della libertà equivale alla fine dell’uomo: lo sviluppo della civiltà ucciderà la cultura. L’intelligenza

umanistica per difendere i valori dell’Occidente; ma la crisi economica costrin-

europea si rifà alla tradizione

ge alla riflessione. Si tenta con un progetto di riforma del sistema capitalistico e si prospettava già la nascita

della società dei consumi. Huxley condanna la concezione ideologica del fine che giustifica i mezzi e la ro-

vescia nell’ottica che i buoni mezzi producono un buon fine. La crisi non è solo economica.

Di fronte alle prospettiva dell’economia programmata in Stati Uniti e Unione Sovietica, l’Europa è un

alla deriva, serbatoio di dissensi tra cultura d’élite e di massa, polveriera di sistemi ideologici

continente

pronti ad entrare in conflitto. Stanno emergendo due stati fascisti: Italia e Germania e nel 1936 scoppia la

guerra civile in Spagna. A quel punto, Huxley si trasferisce negli Stati Uniti, a Los Angeles.

Nel 1939 scoppia la Seconda guerra mondiale e Huxley ne è inorridito. A Beverly Hills ricostruisce

l’atmosfera degli incontri salottieri europei (Mann, Chaplin).

L’autore sostiene in questi anni il principio della salvezza dell’anima come regola etica al di sopra di tutte

le religioni, la sola capace di riportare nella perfetta armonia tra corpo e spirito la vera pace nel mondo e

nell’individuo. Nella stessa ottica propugna la necessità di una convergenza tra piano umanistico e scientifico.

Dalla fine della Seconda guerra mondiale in poi, la protesta sulla fine dell’umanità si concretizza, nella de-

nuncia di una crisi fisiologica dell’uomo per la sovrappopolazione del mondo. Terrà numerose conferenze

alla FAO nella campagna contro la fame nel mondo. La sua vicenda di uomo mistico e moderno studioso e

dedito alla droga, poeta e saggista, sceneggiatore ed ecologo ante litteram lo definirà come una sorta di guru

della cultura occidentale. Muore il 22 novembre 1963 a Los Angeles.

OPERE

In tutta la sua poetica, narrativa e saggistica riesce a tenersi sempre al centro di un discorso che coinvolge

armoniosamente la cultura umanistica e scientifica. Rispondeva alla possibilità di superare le differenze che

le tenevano separate.

All’egemonia positivistica si contrappose l’idealismo e l’intuizionismo come difesa del soggetto; i lettera-

ti e gli artisti si trovarono emarginati nella loro esperienza individuali, che li escludevano dal flusso vitale

della quotidianità, giudicata priva di significati poiché assoggettata al ritmo del ciclo produttivo delle mac-

chine. La Prima guerra mondiale aveva distrutto l’idillio della stagione simbolistica e decadente introducen-

dovi il germe della realtà brutale di distruzione e di morte. La pr

Dettagli
A.A. 2014-2015
8 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-LIN/10 Letteratura inglese

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher lorenzo.tecchioli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura inglese e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Sestini Piera.