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ISOMORFISMO PERFETTO
Abbiamo visto quanto le trasformazioni, che attraversano dagli anni '60 in poi le culture e i popoli occidentali, modifichino le forme e i modelli familiari nella struttura, nell'appartenenza etnica, nell'orientamento sessuale e nella provenienza, quindi abbiamo visto come i mutamenti sociali, demografici, legati alle biotecnologie hanno contribuito a creare una pluralità di forme e modelli. Questo pone una questione importante ovvero il cosa si deve intendere per famiglia? La risposta a questa domanda è scomoda poiché rimette in discussione credenze, convincimenti importanti che ognuno di noi è portatore a partire dall'educazione familiare. Si è più volte detto come spesso le questioni legate alle famiglie vengano lette in modo stereotipico poiché quando si parla di famiglia si tende a pensare alla propria esperienza e alla convinzione di ciò che è famiglia naturale e questo poiché.Da meno di un secolo (la famiglia coniugale nasce intorno agli anni '50 - durante la guerra c'era ancora ambivalenza tra famiglia moderna e famiglia dedita alla patria che faceva molti figli, etc) si ha la famiglia nucleare allargata. Questo secolo è stato fondamentale per la creazione di quello che definiamo ISOMORFISMO PERFETTO.
A livello fenomenologico quindi, a livello di organizzazione visibile, avviene una coincidenza di dimensioni e credenze che strutturano un'idea, che non è più considerata costrutto sociale e quindi frutto dell'uomo e di una comunità specifica, ma viene considerato come un eterno, un universale, un dato oggettivo poiché sia a livello fenomenologico (di organizzazione), a livello di rappresentazione (quindi di valori) e a livello teorico (dei modelli) c'è una costruzione, strutturazione di un'idea che fa apparire naturale ciò che in realtà è socialmente costruito.
L'isomorfismo perfetto si ha laddove la forma di famiglia diventa l'assoluto di famiglia -> nell'ultimo secolo sia a livello di ciò che è maggioritario, quindi visibile nella maggior parte dei casi intorno a noi, sia a livello di rappresentazioni sociali, legate alle introiezioni di valori che sono condivisi anche dove non c'è una parlabilità degli stessi, sia a livello teorico, delle comunità scientifiche intellettuali che condividono uno stesso punto di vista su un dato oggetto che in questo caso è la famiglia, in un preciso momento storico diventa improvvisamente naturale, universale, un assoluto che fa apparire naturale ciò che invece è stato costruito e relegato nel tempo. Nel vissero felici e contenti della famiglia del mulino bianco con la rappresentazione dei valori è stato proposta e riproposta dai mass media. Parliamo di famiglia naturale, per quanto non sia legata ad un elemento di naturalità.non è connaturata all'uomo poiché fino a 50 anni prima era tutto diverso; la famiglia naturale nasce in un certo momento storico. Prima era impensabile che i giovani coniugi decidessero di sposarsi ma erano i genitori a decidere per loro. È un luogo in cui si ha: - il papà e mamma sono anche marito e moglie; - papà lavora e la mamma si occupa di casa e figli; - la famiglia è la casa; - presume che la cultura familiare sia anche quella della comunità sociale; - i figli sono biologici, di sangue; Quanto è falsa questa costruzione? Quanto è il risultato di un isomorfismo perfetto ovvero un'idea di assoluto che rinnega la storicità di un modello che è esistito e che è stato maggioritario, sul quale si sono costruiti modelli e ricerche, pubblicità? Quanto è falso pensare alla famiglia naturale? Alcune delle argomentazioni sentite dalla prof in un family day legato almovimento per la famiglia sono quella della presunta origine divina della famiglia naturale, peccato che il modello della sacra famiglia (di Giuseppe, Maria e Gesù) presenta una discrepanza da questi elementi poiché ad esempio non si ha sequenzialità tra biologia e affetti, poiché il bambino è concepito da Maria ma fecondato spiritualmente dal santo padre e quindi Giuseppe sarebbe il padre adottivo, poi ci sono gli angeli, cherubini quindi non può esserci sovrapposizione. Non si schernisce la fede nella religione e nell'idea di divino male argomentazioni sono povere per avvalorare l'idea di una naturalità presunta che in realtà è socialmente costruita. Dagli anni '70 in poi, nella contemporaneità, si assiste ad una discontinuità tra funzione coniugale e genitoriale. Si accompagna alla possibilità di nuove strutture. I coniugi sono anche genitori ma non per forza biologici quindi sono due.
funzioni compresentima disgiunte. È il caso delle famiglie ricostituite dove la presenza dei figli viene e si origina da precedenti unioni.
esistenza almeno simbolica della presenza padre-madre-figlio anche laddove il II coniuge manca per morte (vedovanza), poiché donatore di seme (madre single), separazione ovvero i genitori si sono separati fisicamente - è importante dare al figlio la possibilità di introiettare quella che si chiama la gestione degli opposti ovvero x evitare un pensiero dogmatico e incentrato su un unico genitore, la figura simbolica del II genitore aiuta a capire che il mondo ha sfumature. Triangolazione che ha a che fare con la complementarità e permette, se immaginiamo i figli come microsistemi, di passare dalla cultura di coppia, monistica, autoritaria alla cultura di gruppo con possibilità di gestire i codici i modi diversi e risolvere i conflitti. Dinamica non visibile ma presente dal punto di vista psichico.
delle famiglie che si costituiscono dopo la separazione in cui almeno 1 genitore proviene da una precedente unione. È un gioco relazionale ad alta interconnessione poiché il figlio ha rapporti con la madre affidataria e il padre (con cui condivide il domicilio), con la madre e il compagno della madre, e i genitori originari stessi e i nuovi coniugi avranno rapporti. I coniugi vengono dopo la presenza di legami genitoriali. Fondamentale diventa la questione dei confini e della difesa della coppia poiché le ricerche dimostrano quanto la forma di questo legame possa sostenere la qualità del rapporto genitori-figli, ma ci deve essere un grande investimento in quanto in questi casi la coppia coniugale viene dopo quella genitoriale. DISCONTINUITÀ NELLA FAMIGLIA NATURALE Abbiamo visto quanto la famiglia naturale, che nasce e muore in uno spazio temporale e in una geografia, ha a che fare con una serie di coincidenze ed omogeneità; si è parlato di triangolazione soggettiva.nella famiglia post vedovanza, nubilato materno e post separazione e di disgiunzione tra coppia coniugale e genitoriale laddove si hanno famiglie ricostituite. Andiamo a vedere le altre coincidenze che vengono meno a partire da fine anni 60.Home maker è colei che costruisce il nido, che trasforma house in home mentre il mondo della produzione è affidato all'uomo e facilita la funzione casalinga della donna. L'uomo acquisisce status attraverso promozioni, porta a casa i soldi e ha l'ultima parola sul bilancio familiare, etc. C'è una distinzione tra funzione materna e strumentale paterna, intesa come dispensazione di premi/sanzioni e come colui che rende possibile la sopravvivenza e crescita dal punto di vista economico della famiglia.
Oggi la situazione è diversa ovvero entrambi i partner lavorano e si procurano uno stipendio, salario per contribuire alla scalata familiare; questo porta ad una revisione delle funzioni familiari, soprattutto per il padre, che contribuisce,
Il concetto di confine famigliare, prima inteso come separazione, si apre ad una dimensione simbolica e quindi quel confine diventa un luogo permeabile che permette gli scambi, l'incontro come la pelle. Il confine, dal punto di vista della famiglia, diventa labile, permeabile, in trasformazione e abbiamo già citato famiglie post separazione, ricomposte, in affido o comunità di famiglie.
Discontinuità culturale letta sia in termini di differenza tra famiglie migranti e comunità ospitante sia di differenza all'interno dei membri della stessa famiglia. La prima può essere letta attraverso varie prospettive: universalistica che considera la famiglia al di fuori delle differenze culturali in-group/out-group, particolaristica che differenzia il familiare e vede ogni famiglia con una cultura unica e prospettiva condivisa dai membri, etnocentrica in cui tutte le famiglie si assomigliano indipendentemente dal fatto che vivano in Italia, Danimarca, eccetera, ovvero si fonda su.
appartenenze etniche religiose, multidimensionale che vede i punti forza della migrazione nella pluralità e disomogeneità delle culture con la capacità/opportunità di