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Verso il 56 scenari in mutamento Pag. 1
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ELEMENTI DI CAMBIAMENTO

Se andiamo a vedere nelle cronache emergeranno probabilmente alcuni avvenimenti che

passano alla storia come “fatti d’Ungheria”. Nella narrazione più superficiale e internazionale e

per come viene recepita a occidente questa faccenda, si tratta di una rivolta soffocata nel sangue

dell’URSS che provoca delle fratture nell’intelligentia del partito comunista. E’ un momento di

difficoltà per i PC da una parte all’altra della “cortina di ferro”. E’ il momento in cui dopo la morte

di Stalin in cui si afferma Nikita Krushof.

Rispetto alla guerra mondiale:

- Viene cestinato il realismo socialista in quel complesso variegato di soluzioni che avevano

costruito l’architettura socialista nel dopoguerra, soprattutto a Mosca poi diffusa. Nel 56 viene

messo da parte. Se prima c’è questa idea di “dare le colonne al popolo” ora la nuova estetica

(pregna di valori e significati morali) è essere efficienti: ottimizzare le risorse, un’architettura

funzionale e economica (industrializzazione anche in edifici che formalmente aderiscono il

realismo socialista).

- Diversi piani operativi: in questo confronto non privo di punti di tensione. American national

exibition a Mosca, avviene un anno dopo la prima esposizione universale. Chi sono i

protagonisti della cultura americana che vengono scelti per organizzare questa esposizione?

ES. Cupola geodetica (composta da triangoli) + 7 grandi schermi che proiettano immagine di

svincoli autostradali realizzati dai coniugi Klims (quelli della casa in California): raccontano la

giornata tipica americana ai russi. L’autostrada è la keyword degli anni 40.

Rispetto alla guerra fredda: sviluppi cultura progetto

- Giedion, 1956. Architektur und Geneinschaft poi Architecture you and me. Questo testo che si

compone di sommatoria di testi (Spend time in Architecture) riannoda le fila, attualizzandole.

Nel 41 Giedion era negli USA ma si poteva pensare che avrebbe influito sul dopoguerra; nel 56

invece la prospettiva è diversa. Qual è la parola che mette accanto a “architettura”?

COMUNITA’. Quindi l’architettura e la comunità. L’attualizzazione di Giedion e dei CIAM è

come l’architettura possa diventare collettiva, parte dell’immaginario collettivo.

La celebrazione di alcune opere e temi ES. Tour Eiffel e altre opere a traliccio sono momenti

in cui finalmente si riesce a interpretare lo spirito del tempo, raggiunto dagli ingegneri.

Quello che interessa a Giedion è il tema della compenetrazione che si può cogliere

nell’esperienza di questi edifici. Scendendo la scala a chiocciola si avverte disorientamento,

compenetrazione tra interno e esterno. Il tempo è una componente fondamentale: bisogna

percorrere lo spazio. La compenetrazione assume anche un elemento formale. ES. Bauhaus a

Dessau.

Bisogno di una nuova monumentalità che si raggiunge con la sintesi delle arti. Dove la

guerra è attiva, l’esperienza architettonica stalinista è equivalente a quella nazista. Questi spazi

comunitari si possono cogliere altrove.

Qui Giedion illustra dei playground ad Amsterdam: linguaggio minimo e depurato. Realizzano

degli spazi comunitari.

Progetti che concepiscono una socialità avanzata:

- piano per Amsterdam

- centro di Boston

Quello di cui c’è bisogno è immaginazione che si deve muovere contemporaneamente su

diversi binari:

1. immaginazione sociale, per la comunità attuale nuova. Questione sociale rispetto a molti

sviluppi. Molte volte l’innovazione artistica è concepita in parallelo con la politica e sociale.

L’arte è rivoluzionaria. Concepiscono un’idea di città avanzata.

2. Immaginazione spaziale in parallelo a quella sociale.

3. Conseguenza quasi necessaria: immaginazione strutturale. Ideologie di Giedion partono

da molto lontano, Panteon, Guarini con le cupole barocche e Nervi col calcestruzzo, Mayar (in

Svizzera, cupola di calcestruzzo). Pone l’attenzione sulla comunità. Ricerca di coperture non

piane. Grandi aule come luoghi assembleari della comunità. Prova ad andare a costruire che

possano fungere da modelli, ironizza sull’international style: F.L. Wright casinò. Copertura

“capacità di un’epoca di esprimere in linguaggio spaziale ciò che nel suo inconscio aspira a

manifestarsi” ES. cattedrali ‘56.

ES. Nowitcky arena.

ES. Le Corbusier Notre Dame descrive il momento dell’inaugurazione ponendo l’attenzione

sulla comunità.

“Il gusto della folla scomparirà?”.

- Sert. Va negli USA “Can our cities survive”. Siamo nel X CIAM del 56. Era ad Harvard non a

Dubrovnik all’ultimo CIAM (soprattutto alla scala urbana): interrompono la loro esperienza. Apre

anche agli studenti, non è un’università di massa. Sta inaugurando la prima Urban Design

Conference 56: non più del progetto urbano ma di urbanistica. E’ una questione forte quella

città. Si agisce sul centro della città anche per riattivarlo in un’ottica commerciale. Sert si

costruisce una casa (come Gropius 38) 57. Casa che presenta un volume che si decompone

e si riorganizza sul lotto attorno al patio. Lo spazio organizzato in due zone giorno e notte con

collegamenti (uno ospitante la cucina). E’ modulo di un sistema riproducibile all’infinito. Come

Sert aveva fatto la casa Block, in questo caso ad Harvard propone un frammento di un’altra

possibile città: bassa e residenziale.

55-59 è impegnato nell’ultimo piano, Town Planning Associates sull’America Latina. Non viene

approvato. La Havana era in una situazione di degrado, era il parco giochi per i ricchi

statunitensi. Il progetto va in questa direzione. 1959 nella storia cubana è la data di svolta di

Castro. Non è un caso che questo progetto sia collegato con questa rivoluzione: è la fine di un

periodo, si apre in America la Pax Americana, in scambi molto frequenti tra Latino America e

USA. Va sfumando per poi esaurirsi.

ES. zona desertica. E’ il luogo dove sta per sorgere Brasilia. Si individua un punto e si fa un

concorso internazionale che permette di fondare la capitale, portando via quella vecchia della

costa per cogliere e vivere il Brasile. Concorso del 56 per decidere se spostare o no la

capitale: si fa una “sezione orizzontale” sulla cultura progettuale del Brasile.

- Architettura molta variegata. Tema: comunità, monumentalità. Il programma coinvolgeva in

maniera diretta queste questioni. Il progetto tratta che la città sia una capitale quasi come un

incidente. Edifici pubblici sono in riva al lago.

- Mauricio Roberto città basata però su un modulo. Nel tempo queste unità possono essere

accresciute o diminuite: flessibilità dell’unità immobiliare. Zona del potere accentrata.

- Rino Levi, architettura del potere bassa è in riva al lago. Organizzati moduli in altezza.

Monumentalità strutturale: torri con ponti aerei. Servizi ogni 3 torri. Il numero di queste serie

di torri può crescere o decrescere. Si tratta di intensificare l’idea dell’isolato che invece di

svilupparsi in pianta si sviluppa in altezza.

- vince il progetto di Lucio Costa: propone un progetto connotato, preciso e rigido con asse

composta di isolati che potrebbero estendersi. La forma di Brasilia crea lo sprawl ma ancora

riconoscibile. Organizza la città sull’incrocio di due assi. Un asse monumentale raccoglie la

funzione di capitale e del potere (capitale, ministeri, piazza dei 3 poteri, residenza del

presidente) l’altro asse ha una serie di isolati che sono la struttura residenziale della città. Si

percepisce l’asse in prospettiva e all’incrocio la stazione dei bus. Efficienza della circolazione e

il tema della circolazione. Su questo palinsesto Niemeyer farà delle architetture. Brasilia: apice

della fortuna latino americana, brasiliana internazionale.

Lavora con un grande strutturista: Cerdosa.

56-57 Das Neue Hansaviestel, Berlino. Concorso internazionale, pianificazione politica.

Berlino, Alison e Peter Smithson con Peter Sismond, un progetto interessante nella cultura

progettuale. Intervento strutturale solo pedonale.

Serie di architetture di una nuova generazione:

- Orfanotrofio di Aldo Van Eyck ad Amsterdam: si basa su una concezione filosofica.

Strutturalismo: si compone nei singoli elementi ispirati ad immaginari diversi, sono un chiaro

riferimento all’architettura africane

- Opera Sydney 1957-73. Passo dopo passo il progetto va a vincere. L’architetto fu anche

estromesso dalla realizzazione. Quotidiani di Sidney. L’edificio può essere letto in molti modi. E’

un momento di svolta malgrado il lunghissimo cantiere. Possiamo vedere come negli stessi

anni 56 e dintorni questi temi di gusci e spazi complessi siano uno dei grandi temi che circola

nel dibattito internazionale.

- Eero Saarinen TWA Terminal, JFK airport.

ITALIA

Altri fenomeni che vanno a costruire una condizione critica (Tafuri e Cohen quando parlano

dell’Italia). E’ uno dei momenti alti della storia dell’architettura italiana. Secondo dopo quello di

Olivetti, è il momento del MUSEO. Il rapporto con la storia che il programma museale propone:

musei che espongono materiali storici (ES. Scarpa a Verona in castello). Rapporto che alcuni

architetti italiani più o meno appartenenti a una generazione hanno in maniera più diffusa a

prescindere dal programma: si costruiscono un immaginario e una cultura che non è quella dei

maestri del passato, anche, ma oltre a queste presenze ce ne sono altre. Presenze eterodosse e

accostamenti inusuali: ES: una copertura sofisticata in cls convive con un basamento bugnato.

E’ una delle possibili chiavi dell’architettura italiana. ES. Palazzina INAIL di Samonà, edificio

senza mimetismo che tenta una reinterpretazione di alcuni temi ricorrenti della casa veneziana

meticciandola con elementi di Wright e altri.

ES. Torino, Gabetti Isola Bottega d’Erasmo, 53-56 realizzano quest’opera che richiama la casa

borghese (non operaia) e certi momenti storici (bowindow dell’art nouveau, tema compositivo

forte).

ES. Jaretti, Luzi, Casa dell’obelisco, Torino 53-59. Momento in cui il mercato stenta dal punto di

vista economico si scommette su questo edificio: un oggetto unico da collocarsi al di fuori del

mercato (prezzi). Si capisce che si rifà all’opera di Gaudì a Barcellona. Etichetta di neoliberty.

ES. Gardella, Venezia, Casa alle Zattere, 54-58. Saranno queste opere che avranno ampia

visibilità.

Tutte queste vengono pubblicate su Casabella, tutte dietro il termine CONTINUITA’ O CRISI.

Tradizione? Buttare via, riusarla, punto di partenza? Rogers è p

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A.A. 2016-2017
4 pagine
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SSD Ingegneria civile e Architettura ICAR/18 Storia dell'architettura

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Biasil94 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia e teorie dell'architettura del secondo novecento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Politecnico di Milano o del prof Deambrosis Federico.